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Parametri temporali
• Recidiva (ricaduta): paziente senza malattia che evidenzia
nuova comparsa di malattia originaria
• Intervallo libero da malattia (DFI): Periodo di tempo che
intercorre dalla diagnosi alla comparsa della prima recidiva
• Sopravvivenza libera da malattia( DFS): Periodo di tempo
che la paziente vive senza evidenza di recidiva
• Tempo alla risposta (TTR): Intervallo che intercorre dal
momento di inizio della terapia per una recidiva e quello in
cui si manifesta una risposta
• Tempo alla progressione:
• Intervallo di tempo che intercorre dalla recidiva alla progressione (in caso non ci sia stata risposta al
trattamento)
• Intervallo che intercorre dalla risposta alla progressione (in caso di risposta)
• Durata alla risposta: Tempo che intercorre dal momento in cui si documenta la risposta al trattamento fino all’evidenza
di progressione
• Sopravvivenza globale (OS): tempo che intercorre tra la diagnosi e il decesso
OS = DFS quando il paziente muore per altri motivi senza evidenza di ripresa di malattia
Strategie terapeutiche
• Radioterapia
• Chemioterapia
• Ormonoterapia Obbiettivi della terapia in oncologia
• Far regredire il tumore e le sue metastasi
• Ridurre o rallentare la comparsa delle metastasi
• Migliorare la sintomatologia del dolore e di tutti gli altri sintomi per un tempo limitato
Chemioterapia (CHT)
Farmaci specifici in grado di arrestare o rallentare la crescita di cellule tumorali
CHT usata in tumori che si trovano in zone facilmente accessibili con chirurgia o radioterapia
- interferiscono con la sintesi di DNA e con la divisione cellulare
- cellule in G0, non rispondono a terapia chemioterapia ma rispondono a farmaci con targhet molecolare
Classi farmacologiche
• Alcilanti • Agenti microtubuli
• Antimetaboliti • Enzimi
• Inibitori delle topoisomerasi • Ormoni steroidei
• Cisplatino ed analoghi Azione dei farmaci antiblastici
• distruggono le cellule maligne in fase di rapida moltiplicazione, ma anche le cellule giovani normali
• ledono le cellule maligne che crescono rapidamente e che hanno un' emivita breve ma anche le cellule normali del
corpo
• Inibiscono la sintesi e la funzionalità degli acidi nucleici, con conseguente arresto della crescita e della riproduzione
cellulare
E' importante combinare farmaci con azione ne diversa per colpire le cellule nel loro diverso stadio di differenziazione
cellulare Effetti collaterali e tossicità
• danni a fegato e al tratto digerente: nausea e diarrea
• danni al cuore:
- tipica delle antracicline che inducono necrosi della cellula cardiaca (irreversibile); manifestazione anche dopo
20 anni dalla cura (tossicità acuta) con aumento di troponina nel soggetto
- tipico del trastuzumab (reversibile)
- rene: tipica dei derivati del platino come il CisPlatinum (irreversibile)
FARMACI PER LA CURA DEI TUMORI ED EFFETTI COLLATERALI
I CHTA e la loro tossicità
• Mielosoppressione che provoca leucopenia e trombocitopenia
I ° classe Mielotossicità molto grave: Mostarde azotate, vinblastina
II ° classe Ciclofosfamide, 5-FU, metotressato
III ° classe Vincristina, cisplatino
Tossicità:
• Gastro – enterica: anoressia, nausea, vomito. Stomatiti, ulcere peptiche, esofagite
• Immunosoppressione: immunità umorale – cellulare (effetto reversibile)
Pericolosità e tossicità
• Azione mutagena: in grado di determinare mutazioni
• Azione teratogena: nel periodo della gravidanza, determina uno sviluppo fetale anomalo o la comparsa di
malformazioni
• Effetto concerogeno: in grado di indurre o favorire la comparsa di neoplasie
• Azione cardiotossica (antracicline)
• Azione nefrotossica (cisplatino) Pericolosità dei CHTA negli operatori esposti
Effetti su fertilità e gravidanza associazione di tipo causale a seguito di esposizione in soggetti maschili:
• ipomobilità spermatica
• alterazioni dell' assetto cromosomico
• alterazioni dell' assetto strutturale
• oligospermia e azoospermia Potenziale di tossicità locale a seguito di travaso
Antiblastici non irritanti non vescicanti Antiblastici irritanti
5 – FU, bleomicina, ciclfosfoamide, gemcitabina, irinotecan Carboplatino, cisplatino, metotrexato, ifosfamide
Agenti alchilanti
• Mostardate azotate, mitomicine, nitrosouree
• Meccanismo d' azione: si legano in maniera irreversibile agli acidi nucleici formando legami con le basi azotate del
DNA. Alchilazione monofunzionale o bifunzionale
• Effetti tossici: Mielodepressione, alopecia, gravi alterazioni della mucosa gastrointestinale (vomito, diarrea), gravi sanni
al sistema nervoso centrale (sonnolenza, allucinazioni), potenziale mutagenicità, teratogenicità, amenorrea permanente
nelle donne in eta fertile e azoospermia permanente. Antimetaboliti
• Sono antagonisti dell' acido folico, pirimidine e purine
• Meccanismo d' azione: interferiscono con la sintesi degli acidi nucleici sostituendosi ai composti endogeni
Metotressato: Inibisce la sintesi di DNA interferendo con la sintesi delle purine
5-Fluorouracile: blocca la sintesi di DNA e provoca la sintesi di RNA anomali e quindi la sintesi di proteine a nomale.
Attraversa la barriera ematoencefalica Agenti antimicrotubuli
• Alcaloidi della vinca, tassani e derivati del Platino
• Meccanismo d' azione
Alcaloidi della vinca: agiscono legandosi alla tubulina, una proteina citoplasmatica strutturale, la cui polimerizzazione
costituisce il primo stadio dell' assemblaggio dei microtubuli. La formazione dei microtubuli è essenziale per il processo
mitotico e questo spiega l' azione atiproliferativa di queste sostanze
Derivati del platino: Reagiscono con il DNA formando dei legami intracatena ed intercatena, inibenda la trascrizione e
la replicazione del DNA
Tassani: Favoriscono la polimerizzazione della tubulina per formare il microtubulo, stabilizzando la struttura dei dimeri di
tubilina ed impedendone la depolimerizzazione Antibiotici antitumorali
• Antraciclina, bleomicina
• Meccanismo d' azione
Daunorubicina, Doxorubicina: si intercalano tra le catene di DNA compromettendone la funzionalità e provocandone la
rottura. Inoltre sono in grado di formare forme attive dell' ossigeno che provocano un danno ulteriore
Inibitori topoisomerasi II
• Etoposide, Teniposide
• Meccanismo d' azione: agiscono tramite la formazione di un coplesso ternario (farmaco – dna – topoisomerasi),
stabilizzando il sistema dopo che è avvenuto il taglio delle due catene nucleotidiche
Anticorpi monoclonali
• Trastuzumab, Rutuximab, Cetuximab e Bevacizumab
• Caratteristiche
– non sono chemioterapici in senso stretto
– sono in grado di colpire le cellule neoplastiche, senza causare tossicità d' organo (selettività molto alta)
– Possiedono un' elevato potere immunogeno
– la pericolosità per gli operatori esposti sembra irrilevante
Effetti collaterali
Comuni Severi Molto severi
Ipertensione, epistassi, proteinuria Difficile cicatrizzazione, ridotta perfusione Perforazione intestinale, tromboembolia arteriosa,
cerebrale trombosi cronica
Terapia targhet
Agiscono in maniera intelligente sui meccanismi biologici della proliferazione delle cellule tumorali
• bloccano i recettori cellulari dei fattori di crescita
• inibiscono la tirosin – chinasi
• inibiscono l' angiogenesi CARCINOMA MAMMARIO
Diagnosi clinica
Sorge da un sospetto clinico: noduli mediante auto palpazione o mediante indagine radiografica
Diagnosi radiologica - Ecografia e mammografia
• Mammografia: esame cardine, che fa diagnosi nel 90% dei casi di tumore alla mammella eccetto in pazienti in pre
menopausa. Queste pazienti hanno bisogno di un' geografia associata poiché il tessuto della mammella è troppo denso
e la semplice mammografia non riesce a dare indicazioni.
• L' ecografia riesce a dare informazioni sulla densità del tessuto, potendo vedere zone più dense o meno dense
discriminando la consistenza riuscendo quindi a discriminare tumore benigno da tumori maligni. L' ecografia inoltre va
sempre associata per poter guidare l' ago ecografico e vedere la sezioni da più punti di vista (per rilevare ad esempio
due noduli sovrapposti) Diagnosi istologica
• Agobiopsia: tramite questo esame si può dividere la malformazione in 5 categorie
B1 tumore benigno
B2 Probabile fibroadenoma
B3 Non utile per diagnosi
B3 Suggestivo per prognosi maligna ma non conclusiva
B4 Tumore maligno
• Valutazione dell' origine
Nel 90 % origine epiteliale
Nel 5 % origine mensenchiamale
Nel 2% origine
• Stadiazione TNM Iter nel complesso
1. Visita con sospetto
2. indagine radiologica (mammografia e/o ecografia) > Stadiazione parziale T
3. risonanza magnetica
• Pazienti giovani sotto i 35 anni
• Pazienti con tumori ereditari
• L' esordio della malattia a livello dell' ascella con dolore e compromissione dei linfonodi
4. Esame istologico
• istologia negativa
• Istologia positiva
5. Stadiazione con completamento dello stadio N
6. Stadiazione con completamento dello stadio M
• tramite scintigrafia ossea
• Radiografia toracica (per polmoni e fegato): sono le sedi metà statue più frequenti
7. Classif icazione della paziente nel complesso
STATO DELL' ARTE DELLA TERAPIA MEDICA Malattia in stadio precoce
Esame istologico – recettori tissutli
Recettori Tipologia Terapia
1 ER + Luminale Terapia ormonale
Progesterone +
HER 2 -
2 ER + Luminale Trastuzumab e
Progesterone + chemioteripia associata
HER 2 +
3 ER - Basal like Chemioterapia
Progesterone - tumori triplo negativi che
HER 2 - sono solitamente di
origine ereditaria
Chemioterapia neo adiuvante - terapia prima dell' intervento chirurgico
Se la paziente non ha metastasi a distanza si effetti questo tipo di trattamento medico. Si utilizza come linea guida: a N
superiore e T superiore (> 2,5 - 3 cm) corrisponde un maggior rischio ad avere micro metastasi.
Tramite l' analisi di recettori si associa un trattamento per ridurre la probabilità delle micro metastasi
Terapia adiuvante - post intervento chirurgico
• Terapia con ormoni
• chemioterapia
• farmaci anti HER 2 Terapia metastatica - in caso di presenza di metastasi
Si effettua tramite step successivi, partendo dal primo trattamento che si effettua per la prima recidiva. Si combinano
solitamente farmaci con effetti diversi e mai con effetto simile perché l' azione dei farmaci non si somma e non diventa