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Vitellius A.XV, conservato alla British Library. Il titolo fu attribuito a quest’opera intorno al
XIX sec.
L’importanza del testo è dovuta soprattutto al suo profondo legame alle radici germaniche del
popolo Anglosassone, ponendosi come una sorta di meditazione sulla cultura germanica da
63
cui quella inglese ha avuto origine ; il poeta sembra muoversi sempre attraverso due punti di
vista: quello di un uomo germanico che sperimenta personalmente quello che sta scrivendo e
quello di una persona completamente estranea ai fatti che sta raccontando, non solo da una
prospettiva geografica ma anche temporale.
62 Ludovica Koch, Beowulf, Torino, Einaudi, 1987, p. VII.
63 F. C. Robinson, Beowulf, in The Cambridge Companion To Old English Literature, edited by Malcom
Godden, Michael Lapidge, Cambridge University Press, pp. 142 – 159: pp. 142 - 43 28
2.2.3 La Wyrd nel Beowulf: concetto pagano o cristiano?
Oltre a una dimensione storica e leggendaria, all’interno del testo è presente una significativa
atmosfera religiosa. Come dipingere le credenze religiose dei suoi personaggi rappresentò una
sfida molto dura per il poeta, se consideriamo l’invadente presenza del Cristianesimo in
64
quello specifico clima culturale . I protagonisti sono indubbiamente intrisi di caratteristiche
pagane, così come pagano è l’impianto strutturale stesso del poema, essendo stato scritto
avendo come fonti storie composte molto prima della conversione degli Angli e dei Sassoni al
Cristianesimo. Inoltre la presenza di numerosi sostantivi all’interno del testo appartenenti al
campo semantico della “misura” e del “destino” (metod, gescipe etc.), fa pensare che l’autore
65
condividesse con la religione germanica la passione per il fatalismo . Tuttavia in numerosi
passaggi, il richiamo alla cultura e al modo di vedere il mondo cristiani è innegabile tanto da
spingere la critica a interrogarsi sulla vera natura del poema: se esso sia cioè cristiano o
pagano.
Un dato è incontrovertibile, anche in questo contesto riappare il concetto di wyrd, ma in
questo caso, rispetto al panorama germanico, assume molto di più le fattezze di una forza
mistica, che modella il destino degli uomini, piuttosto che temporale.
2.2.4 Beowulf pagano o cristiano?. L’ipotesi di Blackburne e sue conseguenze
Già a partire dal IX secolo molti studiosi anglosassoni hanno dedicato la maggior parte delle
loro ricerche nell’esplorare non solo il concetto di wyrd nel poema, ma anche il poema stesso
nella sua interezza alla luce dell’ idea di predestinazione cristiana e come parte di quella
64 F. C. Robinson, op. cit., p. 150.
65 Ludovica Koch, op.cit., p. XI. 29
66
visione deterministica della storia, propria dei primi esempi della poetica Inglese . Nel suo
67
articolo del 1897 The Christian Coloring in the Beowulf , lo studioso Blackburn afferma
che, concentrandosi esclusivamente sul testo, sono possibili essenzialmente tre ipotesi per
quanto riguarda la sua composizione:
1. Il poema è stato scritto da un autore cristiano, che aveva sentito le storie tramandate in
68
forma orale e le aveva utilizzate come materiale per il testo .
2. Il poema fu composto da un autore cristiano che aveva usato come fonti storie già
messe in versi da autori pagani prima di lui (rispetto alla prima ipotesi, si sottolinea il
fatto che esistessero già documentazioni scritte contenenti il materiale da cui prese
spunto l’autore).
3. Il testo fu composto da un autore pagano e solo successivamente fu revisionato da un
69
poeta cristiano a cui dobbiamo le interpolazioni .
L’autore individua ben sessantotto passaggi nel poema che sembrano suggerire nel tono del
pensiero espresso l’influenza del cristianesimo: 1) passaggi contenenti allusioni o storie
desunte dalle Sacre Scritture (vv 90 – 113; vv 1261 – 1266; vv 1687 - 1693); 2) contenenti
esplicita disapprovazione verso teorie e idee vv 1274; vv 2741; vv 2819; vv 3069; vv 3072);
riferimenti al Dio cristiano, ai suoi attributi e al ruolo svolto nel modellare le vite degli uomini
(gli esempi sono molto numerosi. Basterà citare a titolo esemplificativo i versi 13: «Dio aveva
mandato in soccorso della gente», 16: «Il Re dell vita, il Padrone della Gloria», 381: «Ce l’ha
66 A. Galloway, Beowulf and the Varieties of Choice, «Modern Language Association» 2 (1990), pp. 197 – 208:
p. 197.
67 F. A. Blackburn, The Christian Coloring in the Beowulf, «Modern Language Association» 2 (1897), pp. 205 –
225: p. 205
68 F. A. Blackburn, ivi p. 205.
69 F. A. Blackburn, ibidem. 30
mandato Dio, con rune favorevoli, a noi», 478: «Dio può mettere fine alle gesta di quel
70
Flagello Folle», 3109: «dove resterà a lungo affidato al Padrone» ).
Secondo quanto afferma l’autore, un elemento significativo sembra spiccare rispetto a tutti gli
altri leggendo tutti questi passaggi: in nessuno di essi, così come in nessuna allusione
all’interno del testo, viene fatto riferimento alla figura del Cristo, alla vergine Maria, ai santi,
71
a nessuna dottrina della chiesa riguardante la trinità, i profeti o i miracoli .
Questa lista di omissioni sembra ancora più sorprendente, come dice Blackburn, se
pretendiamo di vedere nel poema le interpolazioni successive di un autore cristiano. Egli
asserisce che, se alla parola Dio, o ai suoi epiteti, sostituiamo quella di fato o quella di una
qualsiasi divinità pagana, il significato rimane inalterato; dunque se tali passaggi possono
essere “paganizzati” con tanta facilità, possiamo desumere che altrettanto facilmente siano
stati “cristianizzati” in seguito. Esisteva un ipotetico antico poema composto da uno scop
pagano, contenente anche delle riflessioni morali al pari dei poemi classici redatti da Omero e
Virgilio. Successivamente un monaco cristiano lo rielaborò per renderlo meglio fruibile per
un lettore cristiano. Blackburn conclude che dunque il Beowulf esisteva già come poema
unitario senza le allusioni cristiane.
Le ipotesi di Blackburn hanno aperto la strada a tutta una serie di studi e teorie volte a
72
dimostrare che il poema è nella sua intima natura prettamente cristiano . L’insistenza con la
quale Tolkien afferma che i protagonisti del Beowulf «vivono in un passato nobile ma
73
pagano» o l’oservazione fatta da Chambers che il poeta ci mostra «le virtù di un’età eroica
70 Per la traduzione dei versi vedere Ludovica Koch, op. cit.
71 F. A. Blackburn, op. cit., p. 216.
72 Mary C. Wilson Tietjen, God, Fate, and the Hero of "Beowulf", «The Journal of English and Germanic
Philology» 2 (1975), pp. 159 – 171: p. 159.
73 J. R. R. Tolkien, "Beowulf: The Monsters and the Critics," «Proceedings of the British Academy» 3 (1936), pp
1 – 42, p. 21. 31
74
pagana…temperata dalla gentilezza della nuova credenza» furono completamente
75
dimenticate al fine di eliminare qualsiasi traccia di paganesimo nel Beowulf . Le strade
percorse portarono a diverse conclusioni: il poema è stato dapprima interpretato come una
76
allegoria della salvezza e successivamente come un’opera didattica sul peccato cristiano
77
dell’orgoglio ; non mancano anche autori che hanno visto in Beowulf delle caratteristiche
78
che lo accomunano al Cristo . lo studioso Chadwick fra gli altri asserisce che il testo
esistente del Beowulf è il risultato di una lunga trasmissione orale semi-cristiana e semi-
pagana fatta da diversi ‘scops’. Per tale ragione troviamo tante allusioni a Dio e alla Genesi:
esse furono inserite successivamente perché “richieste” dall’opinione pubblica del tempo.
A dispetto delle teorie sopra indicate, un’ attenta considerazione del testo ci fa capire che la
storia raccontata dal poeta è «tanto cristiana quanto pagana: l’autore ci presenta una società in
cui l’ideale eroico è rimasto un ideale…e in cui l’uomo è governato sia da un Dio cristiano
79
che dal potere pagano della wyrd» . Le idee di paganesimo e di cristianesimo, dunque,
esistono contemporaneamente nel testo.
In effetti il testo contiene riferimenti sia a una forza ineffabile e cieca che si rapporta con gli
uomini a prescindere dai loro meriti, sia a una divinità benevola e consolatrice che dispensa
beni e favori ai meritevoli. Beowulf stesso incarna sia l’ideale dell’eroe pagano, possente e
famoso, sia quello dell’eroe cristiano, virtuoso che attribuisce giustamente i suoi poteri
speciali alla benevolenza di Dio. Tale teoria viene supportata anche dallo studioso Charles
Kennedy il quale nota nel testo «un parallelismo fra il potere cieco e inesorabile della Wyrd e
74 R. W. Chambers, "Beowulf": An Introduction to the Study of the Poem, Cambridge, Cambridge University
Press 1963, p. 53.
75 Mary C. Wilson Tietjen, op. cit., p. 160.
76 M. B. McNamee, "Beowulf, An Allegory of Salvation?", «The Journal of English and Germanic Philology» 2
(1960) pp. 190-207: p. 195.
77 Margaret E. Goldsmith, "The Christian Theme of Beowulf", «Medium Aevum» 29 (1960) pp. 81 – 101: p. 90,
and "The Christian Perspective in Beowulf", «Comparative Literature» 14 (1962), pp. 71 – 80: p. 74.
78 A. Cabaniss, "'Beowulf and the Liturgy,", «JEGP» 54 ( 1955), pp. 195-201: p. 199.
79 Mary C. Wilson Tietjen, op. cit. p. 161. 32
l’onnipotenza di un Dio supremo che governa rettamente tutte le cose … inoltre spesso Dio e
Wyrd sono posti in un rapporto di interdipendenza nella misura in cui il potere del Fato viene
80
controllato dal volere divino» . 81
Un contributo illuminante ci viene offerto dallo studioso Alan Roper nel suo articolo
Boethius and the Three Fates of Beowulf , in cui asserisce che il concetto di wyrd nel poema
non è propriamente cristiano. In effetti egli individua due tipi di contesti principali a cui la
wyrd è connessa: 1) la condizione dell’uomo che sin dalla nascita è destinato a morire; 2) la
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particolare morte toccata al singolo .
Dunque a prescindere dalle considerazioni fatte da Roper, è innegabile che la wyrd nel poema
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è strettamente connessa alla morte. Il fato è portatore di sfortuna morte e i suoi dettami non
sono legati ai meriti degli uomini a cui sono soggetti. È il fato che sta dietro le incursioni di
Grendel. Hrothgar dice espressamente a Beowulf ai vv 477 - 78 che hie wyrd forsweop on
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Grendles gryre [(I soldati furono) spazzati via dal destino dell’orrore di Grendel ], e poco
prima che Beowulf sconfigga Grendel,