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La pedofilia: aspetti sociali, psico-giuridici, normativi e vittimologici
ARPONI CHITTARpedofilia e nei reati sessuali a danno di minori. I pro e i contro di una tentazione, in D CE ATALDON L., La pedofilia. Aspetti sociali, psico-giuridici, normativi e vittimologici, CEDAM,EUBURGER1999, pp. 311 ss.11 C S D., Un argine legale alla recidiva nella pedofilia e nei reati sessuali a dannoARPONI CHITTARdi minori. I pro e i contro di una tentazione, op. cit., p. 317.12 C S D., Un argine legale alla recidiva nella pedofilia e nei reati sessuali a dannoARPONI CHITTARdi minori. I pro e i contro di una tentazione, op. cit., pp. 317-318.13 C S D., Un argine legale alla recidiva nella pedofilia e nei reati sessuali a dannoARPONI CHITTARdi minori. I pro e i contro di una tentazione, op. cit., p. 319. Non si ritiene, infatti, che il principiodi irretroattività sia esteso alle misure di sicurezza; in caso contrario, non sarebbe risolutivo delproblema legato alla sicurezza pubblica e al contenimento del tasso di recidiva applicare la misurasolo ai nuovi condannati.
Lasciando scoperti tutti coloro che sono stati condannati in precedenza. Inoltre, non può non preventivarsi l'incremento delle impugnazioni, con ulteriore ingolfamento della macchina giudiziaria e rallentamento dei processi, che limiterebbe l'applicazione della misura in relazione ai soggetti e alla portata.
Pericolosità sociale in concreto del soggetto, di cui all'articolo 204 del codice penale. In terzo luogo, non è possibile tralasciare le problematiche in termini di legittimità costituzionale di tali misure nei confronti del dettato costituzionale italiano e delle convenzioni internazionali alle quali l'Italia abbia aderito. Si possono citare: l'illegittimità delle pene che non tendano alla rieducazione del reo, l'illegittimità delle pene e trattamenti degradanti, il contrasto con il principio di uguaglianza, laddove non sia precisamente dimostrata in modo attendibile la più elevata recidività.
dei condannati per reati sessuali contro i bambini rispetto ai 15 condannati per reati diversi. Il frequente palesarsi dell'inadeguatezza della pena detentiva, 16 dato le misure preventive dei reati di natura extragiuridica risultano indispensabili per affrontare il fenomeno nel suo intero spettro di manifestazioni. L'azione in tal senso comporta la premessa fondamentale di ogni piano: l'analisi della percezione del rischio da parte dei bambini in relazione al verificarsi di casi di abuso sessuale nei loro confronti. La questione raggiunge il grado massimo di delicatezza, ma un'indagine di tale sorta è utile alla delineazione di programmi che tengano conto dei possibili effetti negativi da essi derivanti, come ad esempio l'incremento dell'ansietà nei bambini o la generalizzazione indiscriminata dei messaggi preventivi, anche a situazioni non rischiose. Dunque, al fine di migliorare la qualità ed efficacia delle strategie da intraprendere,occorre incrociare i dati di percezione con l'analisi dei livelli di sviluppo dei bambini, in termini di età anagrafica e di maturazione psichica.14 C S D., Un argine legale alla recidiva nella pedofilia e nei reati sessuali a danno di minori. I pro e i contro di una tentazione, op. cit., p. 320.15 C S D., Un argine legale alla recidiva nella pedofilia e nei reati sessuali a danno di minori. I pro e i contro di una tentazione, op. cit., pp. 319-322. In particolare, la domanda che si pone in relazione alla terza problematica, legata alla frizione con il principio di uguaglianza, è su quale presupposto giuridico si dovrebbe fondare la previsione di una pena pubblica stigmatizzante esclusivamente nei confronti dei condannati per reati sessuali, rispetto a condannati per altri reati. Commento all'art. 600 ter, 600 quater, 600 quater1,16 P L., in D E., MISTORELLI OLCINI ARINUCCI G., Codice penale commentato, Tomo III Art. 593-734 bis Leggi complementari,
quarta edizione, Wolters Kluwer, 2015, pp. 225-226.
17 I L., Le strategie di prevenzione del rischio di abuso sessuale dei bambini, in D CANI E ATALDON L., La pedofilia. Aspetti sociali, psico-giuridici, normativi e vittimologici, CEDAM, EUBURGER1999, pp. 374 ss.
18 I L., Le strategie di prevenzione del rischio di abuso sessuale dei bambini, op. cit., pp. 374-ANI377. 186
privilegiato per l'attuazione dei programmi di prevenzione dei crimini sessuali contro i bambini, in quanto luogo d'elezione per attuare percorsi volti all'insegnamento del rischio e allo sviluppo di una maggiore consapevolezza di sé e del proprio corpo e del rapporto con gli altri e, inoltre, per l'emersione di concreti casi di violenza nell'ambito della relazione di fiducia che l'insegnante instaura con gli alunni. 19
È chiaro che ruolo di primaria importanza è rivestito in assoluto dai genitori e in generale dalle persone adulte di
riferimento nella vita del bambino, che dovrebbero guidarlo nel suo graduale percorso di crescita con atteggiamento aperto e di accoglienza, non abbattendo la sua curiosità e insegnandogli il valore e il nell'approccio con il proprio corpo e con gli altri. significato della sessualità Occorre, ad oggi, tenere conto della profonda evoluzione conosciuta dalle tecnologie informatiche, che hanno acquisito la capacità di mutare le strutture proprie della conoscenza e modificare i processi di apprendimento e di socializzazione, soprattutto nelle persone più giovani. Le caratteristiche di questa rivoluzione, la cui pervasività deriva principalmente dalla più agile decodificazione degli strumenti informatici di ultima generazione, si concentrano nella percorribilità di percorsi meno prestabiliti rispetto a quelli riscontrabili in altre vie comunicative, con il rischio di vagare e perdersi in un labirinto infinito di informazioni e laPossibilità di interagire con una moltitudine di persone la cui identificazione è spesso molto difficile. Una delle problematiche più rilevanti legate all'utilizzo di Internet è di fatto l'apparenza di una pressoché assoluta libertà di condotta. Tutto sembra sostanzialmente consentito e, in questo modo, il web diventa vero e proprio luogo senza regole.19
IL., Le strategie di prevenzione del rischio di abuso sessuale dei bambini, op. cit., pp. 377 ss.
ANIC A., C E., Pedofilia. Un approccio multiprospettico, Franco Angeli, 2003, pp. 110 ss.20
C G., Pedofilia tra devianza e criminalità, Giuffrè, 2004, pp. 71 ss.
IFALDI C G., Pedofilia tra devianza e criminalità, op. cit., p. 72. A differenza della televisione, IFALDI infatti, che pure ha rappresentato una rivoluzione oltre che tecnologica culturale. In relazione allo strumento televisivo il rapporto è unidirezionale, non essendoci la possibilità di una
Interazione o feedback rispetto alle informazioni trasmesse. Il pericolo che si incontra in questo caso è un rischio di condizionamento, massificazione, appiattimento culturale, proprio perché l'ammontare delle informazioni, il loro ordine e la loro gestione non è nelle mani del destinatario. Tuttavia, essendo ipercorsi prestabiliti da terzi, il rischio di perdersi in un mondo infinito di informazioni e utenti sconosciuti non sussiste.
Mediatore dell'azione criminale, attraverso una sofisticata tecnica di disposizione dell'uomo. Neutralizzazione messa a Questo, nel caso di specie, ha comportato lo sviluppo di una cosiddetta cyberpedofilia, connotata di fattori in primo luogo di carattere organizzativo, quali la creazione di siti di scambio di informazioni, esperienze e materiale pornografico, l'incremento della produzione e circolazione amatoriale di pedopornografia, la genesi di organizzazioni criminali ad hoc e di consorzi pseudopolitici e
libertari dipedofili. In secondo luogo, emergono fattori di carattere individuale, come l'esteriorizzazione della propria perversione, vissuta fino a quel momento all'apprendimento o il rinforzo di fantasie, tecniche, livello intrapsichico (acting out), opportunità e l'accesso a circuiti pedofili. 23 La scuola e la famiglia rappresentano le principali sedi volte ad una prevenzione dei crimini sessuali contro i minori di carattere informatico. In questi contesti, i programmi relativi all'insegnamento del rischio debbono ricomprendere la fornitura di strumenti di mediazione, elaborazione, controllo, capacità critica nell'esperienza di navigazione digitale. L'obiettivo è formare una "consapevolezza multimediale", in quanto Internet e telecomunicazioni sono il pilastro della società 24 della conoscenza attuale e futura. Eventualmente, può essere utile ricorrere a sistemi di carattere già informatico chePermettano un controllo da parte dell'adulto delle attività svolte dal bambino sul web. Questi sistemi hanno una sempre maggiore diffusione, sia in relazione a meccanismi di localizzazione inseriti nei telefoni cellulari utilizzati dai ragazzi, sia in relazione a meccanismi di selezione dei contenuti visionabili dagli stessi durante la navigazione.
In ultimo, è doveroso citare l'attività preziosa svolta dalle associazioni nazionali ed internazionali che si occupano di monitorare, informare e formare, aiutare nell'ambito del fenomeno degli abusi sessuali sui minori, le quali, in raccordo con le altre agenzie formative e con l'ambiente familiare, contribuiscono.
C G., Pedofilia tra devianza e criminalità, op. cit., pp. 78-79.IFALDI
C G., Pedofilia tra devianza e criminalità, op. cit., pp. 79-90.IFALDI
C G., Pedofilia tra devianza e criminalità, op. cit., pp. 73-74.IFALDI
cit., p. 103.
IFALDI 188 costantemente ad una efficace prevenzione di eventi tragici per la vita delle fasce26più giovani e, dunque, più importanti, della società.
2. Il trattamento penitenziario
Le disposizioni che descrivono il trattamento penitenziario sono situate27nella legge numero 354 del 1975 e sono finalizzate alla regolazione di uncomplesso di attività volte all’esecuzione della pena comminata da parte del giudicenei confronti di un soggetto responsabile di un reato, con lo scopo ultimo di renderloconsapevole della lesività del proprio agire, rieducarlo e reinserirlo nel contestosociale.
Negli anni, in Italia la legislazione che si occupa dell’esecuzione penale hasubito alternativamente l’influenza di una politica più aperta o più chiusa al