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Differenze nel ciclo cellulare:
Il ciclo cellulare è composto dall’ interfase, che si divide in G1,S,G2 e dalla mitosi. Entrambe le
cellule possono fermarsi in G1, ma la cellula vegetale può fermarsi anche in G2 e non avere la
mitosi, si genera dunque un organismo poliploide, cioè con un corredo cromosomico duplicato (
4n, 8n,…) che è perfettamente funzionante e solitamente è più forte, resistente, più grande e
produce più metaboliti secondari. Ci sono però delle eccezioni. Non si può duplicare troppo il
corredo cromosomico altrimenti la cellula non riuscirebbe a contenere tutto il DNA. Nelle cellule
animali questo evento è molto raro. Nelle cellule vegetali ci sono strutture polipoidi che possono
vivere su strutture diploidi come la pianta di pomodoro che in corrispondenza di siti in cui si è
subito un trauma ( rottura di un ramo ) può generare strutture tetraploidi come rami, foglie, fiori e
gameti che saranno quindi 2n e se si incroceranno con un gamete aploide si avrà una cellula
triploide. La citodieresi è diversa in quanto le cellule figlie sono racchiuse all’interno della stessa
parete della cellula madre da cui si sono originate, inoltre esse possono essere di grandezza
diversa e a causa della polarità posso avere una diversa divisione di citoplasma e di organelli. Se
infatti una cellula è polarizzata può capitare che un tipo di organelli è maggiormente presente a
una estremità, dunque quando la cellula si divide, la maggior parte di organelli di quel tipo andrà a
una sola cellula. Le possibili divisioni in una cellula vegetale sono dunque lateralmente (le cellule
vengono divise e gli organelli sono divisi inequamente e a seconda che la linea di divisione sia
centrale o no, può essere ineguale anche il citosol) oppure longitudinalmente, ovvero le due
cellule sono uguali. La cellula vegetale non ha i centrioli, ma l’orientamento dei cromosomi sulla
piastra equatoriale e il loro allontanamento è uguale a quello della cellula animale. La banda pre-
profasica presente nella cellula vegetale è un insieme di tubuli che si organizzano a formare il
piano equatoriale poi di disassemblano e si riassemblano per formare il fuso e il fragmoplasto, che
aiuta la divisione perché dirige le vescicole derivanti dal Golgi. La divisione è aiutata da vescicole
derivanti dal Golgi che contengono pectine e polisaccaridi che rimangono tra le due cellule
formando il plasmalemma, ovvero la membrana plasmatica, le pectine formeranno invece la
lamella mediana ovvero un primo detto divisorio tra le cellule figlie.
Osmosi:
La presenza della parete cellulare fa si che un ingresso di acqua favorisca la turgidità della cellula
evitandone la lisi come avviene nelle cellule animali. Un ulteriore ingresso di acqua nella cellula è
impedito dalla parete. Lo stato di turgore di una cellula risulta da una condizione di equilibrio tra
potenziale osmotico e potenziale di pressione. In soluzioni ipertoniche l’acqua tende a uscire e la
cellula animale si raggrinzisce, mentre quella vegetale si stacca in alcuni punti dalla parete
raggrinzendosi.
Crescita per distensione:
La cellula vegetale cresce per distensione che solitamente è longitudinale. Questo è favorito da un
ingrandimento del vacuolo e della superficie della parete. L’auxina è l’ormone che controlla tale
crescita, la quale richiede continuamente che il potenziale osmotico della cellula sia elevato e che
vengano sintetizzati nuovi materiali e costituenti della parete per ingrandirla.
La membrana plasmatica:
Quella vegetale non è a contatto diretto con l’esterno perché è racchiusa dalla parete. Una cellula
vegetale spogliata della parete viene detta protoplasto.
Plasmodesmi:
Le piante non hanno il sistema nervoso centrale per trasmettere le informazioni, quindi usano i
plasmodesmi, che sono canali che mettono in comunicazione i citoplasmi delle varie cellule. In
prossimità dei plasmodesmi la membrana plasmatica si estroflette entrando in contatto con quella
della cellula adiacente attraversando la parete e formando un canale. I citoplasmi collegati sono
detti simplasto e la regione tra la membrana cellulare e la parete secondaria è detta apoplasto.
Parete cellulare:
Essa regola i processi di trasporto, infatti delle piccole molecole idrofile possono passare
liberamente, inoltre partecipa al riconoscimento tra le cellule, mantiene la forma della cellula e le
dona rigidità, limita l’espansione cellulare.
Vacuolo:
Esso si forma da varie piccole vescicole che hanno una funzione specifica, con l’ingrandimento
della cellula tali vescicole tendono ad unirsi fino a formare il vacuolo definitivo che perde alcune
delle capacità specifiche delle vescicole mantenendo solo le principali. Una volta completato, esso
occupa quasi tutto lo spazio cellulare. La sua membrana è detta tonoplasto e possiede dei canali
ionici e delle pompe protoniche che permettono il passaggio di sostanze. Esso è principalmente un
organello utilizzato per l’accumulo di ioni, di sostanze tossiche e di rifiuto che la cellula non può
trattenere e espellere, e di saccarosio.
Plastidi:
Sono degli organelli tipici delle piante che si differenziano in diversi tipi a seconda della funzione
(cloroplasti, leucoplasti, cromoplasti) a partire dai proplastidi, ovvero i plastidi non ancora
differenziati. I plastidi possono convertirsi l’uno nell’altro durante la vita cellulare a seconda di
alcuni fattori come l’esposizione alla luce. Essi sono formati da due membrane, solitamente quella
interna è ripiegata su se stessa. Molte reazioni metaboliche, come la fotosintesi, avvengono nei
plastidi ( quelli in cui avviene la fotosintesi, in particolare sono detti cloroplasti ). Altre attività
biosintetiche che avvengono sono la sintesi degli acidi grassi, la riduzione e assimilazione del
nitrito in glutamato, la sintesi di amminoacidi, di amido, di pigmenti foto sintetici e sintesi parziale
dell’ enzima rubisco.
Riproduzione:
le piante si riproducono per riproduzione asessuale o agamica, in cui i discendenti sono uguali alla
cellula madre. La riproduzione agamica si divide in: moltiplicazione o scissione ( tipica degli
organismi unicellulari, in cui coincide con la mitosi ) e in propagazione vegetativa ( tipica della
piante ). La scissione porta a formare due cellule figlie identiche alla cellula madre ma più piccole,
dopo un periodo di ingrandimento potranno a loro volta dividersi. La gemmazione è simile alla
scissione ma c’è una diversa distribuzione del citoplasma che porta la cellula madre ad essere più
grande della cellula figlia che sarà dunque identica ma con minor citoplasma che dovrà
sintetizzarsi da sola. La frammentazione è un tipo di riproduzione che si verifica in seguito al
distaccamento di una parte di pianta che se cade sul terreno è in grado di ricreare un individuo
completo. La sporulazione è la formazione di spore per mitosi che posso essere trasportate su un’
altra pianta per fecondarla o sul terreno per formare una nuova pianta. Dato che la riproduzione
agamica porta a formare cellule tutte uguali, si può sfruttare qualora si vogliono creare coltivazioni
di una determinata pianta per estrarne i metaboliti secondari. Vengono quindi prelevate le cellule