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INIZIO

41 Lo Smart Working nella PA: linee guida, iniziative, normativa e prospettive, Osservatorio Smart

Working Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria gestionale, dicembre 2022 nonché (Lo

Smart Working durante l’emergenza COVID-19 e il punto di vista dei lavoratori, p. 15

37

Un dato ancora più importante attiene poi all’insorgere di un più forte legame

con l’organizzazione, sentendo più forte un sentimento di condivisione degli obiettivi

con un margine di maggior fiducia verso il futuro.

L’emergenza sanitaria ha consentito così la scoperta dei benefici che lo smart

working può comportare, tanto che all’alba dell’abbassamento della curva dei

contagi il numero delle PMI che ancora ricorrono allo smart working continua a

registrare un’ottima 42

media .

Anche nel settore pubblico il ricorso allo smart working ha avuto ottimi

risultati, consentendo di passare al 67% delle amministrazioni che hanno fatto ricorso

“Durante

42 l'emergenza sanitaria il 58% delle piccole e medie imprese ha adottato lo Smart Working,

o meglio un modello di lavoro a distanza in grado di assicurare la continuità di business e

contemporaneamente contenere la pandemia. Nel 2022 lo Smart Working è passato dal 53% al 48%

delle realtà, con una media di circa 4,5 giorni al mese. La decrescita dello sviluppo del lavoro agile

nelle PMI è attribuibile alla cultura organizzativa, che privilegia il controllo della presenza e

Cfr.

percepisce lo Smart Working come una soluzione emergenziale e limitata nel tempo” Smart

Working e PMI: i progetti delle piccole e medie imprese, 21 dicembre 2022, Osservatorio Smart

Working Politecnico di Milano Dipartimento di Ingegneria gestionale, 21 dicembre 2022

38

allo smart working, ottenendo importanti risultati, pur mantenendo vive le

perplessità sull’opportunità di adottare tale strumenti nel settore pubblico 43 .

Un fattore sicuramente determinante per tale scetticismo attiene anche all’età

media dei dipendenti pubblici. Infatti, con particolare riferimento alle PA meno

giovani si registrano maggiori difficoltà nella gestione del lavoro lontano dagli uffici.

Di contro, l’incremento del lavoro agile avviene soprattutto rispetto a

dipendenti nella fascia d’età ricompresa tra i 24 ed i 36 anni 44 e soprattutto rispetto

alla quota rosa.

Tale dato è tuttavia dovuto anche all’aumento del numero percentuale di

donne rispetto agli uomini nel mondo del lavoro:

43 Rimangono infatti una serie di aspetti che ad oggi limitano l'implementazione dello Smart Working

nella PA, su tutti: la presenza di ruoli incompatibili con il lavoro da remoto (per il 18% delle PA), le

resistenze da parte dell’organo politico (28%), il timore di minori prestazioni lavorative (27%) e la

mancanza di un'adeguata cultura incentrata sui risultati (il 23%). Nel 2022, infatti, la diffusione nella

PA è rallentata, passando dal 67% al 57% degli Enti, con in media 8 giorni di lavoro agile al mese. Le

disposizioni del precedente Governo, che hanno spinto a riportare in presenza la prestazione di lavoro,

hanno contribuito alla decrescita del lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni italiane, ma per il

futuro si prevede, comunque, un aumento. Lo Smart Working nella PA: linee guida, iniziative,

normativa e prospettive, Osservatorio Smart Working Politecnico di Milano Dipartimento di

Ingegneria gestionale, dicembre 2022.

44 Rispetto a tale dato è del tutto evidente che la maggior confidenza che i giovani hanno con la

strumentazione elettronica e con la tecnologia favorisce un maggior agio nel ricorso al lavoro agile,

rispetto alla popolazione meno giovane, abituata da sempre alla gestione analogica dei processi.

39

Nella sostanza, a seguito dell’emergenza pandemica si registra una “Nuova

normalità”:

Se a marzo del 2020 lo scopo principale del ricorso alla tecnologia per lo

svolgimento della prestazione lavorativa era quello di abbattere le limitazioni

imposte dal distanziamento, consentendo alle attività di proseguire senza ulteriori

perdite, ad oggi la prospettiva è molto mutata.

L’aver sperimentato lo smart working in tempo di pandemia ha consentito ad

imprese ed amministrazioni di accelerare quel percorso verso il progresso

40

tecnologico ed organizzativo che, in assenza di emergenza, difficilmente sarebbe

45

stato raggiunto in tempi così celeri .

L’idea che si è diffusa nel mondo del lavoro è che quello del lavoro agile

resterà una modalità anche futura, quale opportunità per datori e lavoratori.

Accanto al lavoro agile si spera possa aumentare anche l’autonomia, la

flessibilità e libertà del dipendente in ordine all’orario da seguire ed al luogo di

46

lavoro, il tutto supportato da un adeguato supporto tecnologico .

Il lavoro agile, infatti, rappresenta una preziosa opportunità per il mercato del

lavoro, pur avvertendosi la necessità di un intervento volto a rendere più organica la

45 E. B , Tecnologia, organizzazione e lavoro nella trasformazione digitale, Lectio

ARTEZZAGHI

Magistralis, Politecnico di Milano, 11 febbraio 2020.

46 G. B S. F Il lavoro da remoto in Italia durante la pandemia: le imprese del settore

ASSO ORMAI

del 22 gennaio 2021, Eurosistema, Banca d’Italia, p.2

privato, note Covid-19 41

normativa in materia, anche alla luce dei risultati raggiunti grazie alla

47

sperimentazione sul campo di questi ultimi anni .

Resta aperto, ad oggi, solo un elemento di criticità in merito alla possibilità

di ricorrere al lavoro agile in via prioritaria per i lavoratori c.d. fragili. In particolare,

per quei dipendenti affetti da particolari patologie problematiche, ovvero in caso di

disabilità o, ancora, per coloro che hanno esigenze specifiche familiari il problema è

48

particolarmente sentito .

2.3 La flessibilità della modalità operativa: gli incentivi di

implementazione

La realizzazione del sistema smart working parte dalla predisposizione di un

modello composto da tre elementi, quali i principi, le leve ed i benefici.

Le leve identificano degli strumenti che permettono l’introduttiva implementazione

del modello smart working, il suo mantenimento in azienda e, di conseguenza,

49

l'aumento della competitività aziendale .

Esistono tre gruppi di leve, che possono descriversi nel seguente modo:

fisico, che consiste in un’organizzazione flessibile sia di spazi

- il layout

che di orari lavorativi; invero, il luogo agile si riconnette a tre fattori, i quali

consistono nell’interazione tra dipendenti e collaboratori, nella condivisione e nella

tecnologia a supporto della mobilità e della flessibilità del lavoro;

condizioni organizzative e professionali dello smart working dopo l’emergenza:

47 F. B , Le

UTERA

progettare il lavoro ubiquo fatto di ruoli aperti e di professioni a larga banda, in Studi Organizzativi,

n. 1/2020, p. 145.

Le condizioni organizzative e professionali dello smart working dopo l’emergenza:

48 F. B ,

UTERA

progettare il lavoro ubiquo fatto di ruoli aperti e di professioni a larga banda, in Studi Organizzativi,

n. 1/2020, p. 145.

49 M. PELUCCHI Smart working: come implementarlo in azienda, 2014, in

www.mauropelucchi.com. 42

- gli strumenti ICT, ossia il supporto dello smart working attraverso il

il telelavoro e la collaborazione; l’ICT, supportando i processi in modo

mobile work,

tempestivo ed efficace, utilizza tecnologie come l’unified communication, il social

business, il mobile workspace, etc.;

- le politiche ed i comportamenti, i quali tendono alla definizione di un

regolamento ed un metodo, condiviso con i dipendenti.

In ordine alla flessibilità lavorativa e ai cambiamenti che riguardano il layout degli

spazi, si attesta che l'ufficio tradizionale si sta evolvendo, andando contro a quelli

che sono i canoni tradizionali.

Con l’approccio smarter working viene riconosciuta ai singoli lavoratori la piena

50

libertà di lavorare, a prescindere dal luogo o dallo strumento utilizzato .

Lo spazio lavorativo, incluso l'ufficio principale, svolge un ruolo importante nel

successo e nella definizione dello smart working.

L’abituale ambiente di lavoro (ossia la sede principale e/o le filiali) viene sostituito

da modalità di lavoro mobile o in remoto da casa.

Il layout degli spazi di lavoro è uno strumento utile per procedere alla definizione

dello smart working: difatti, molte aziende, definendo i piani aziendali (di durata

annuale e/o pluriennale) di riprogettazione, si pongono l’obiettivo di creare degli

51

ambienti flessibili e orientati alla collaborazione .

Oltre a ciò, è doveroso agire anche sullo spazio di lavoro virtuale, ossia l’insieme di

strumenti e device ICT che i lavoratori utilizzano per svolgere le proprie attività

52

professionali .

In relazione ai device, nel 59% delle aziende i dipendenti utilizzano per lavorare i

propri dispositivi personali (personal computer, smartphone, new tablet), anche se

53

solo nel 19% dei casi questa possibilità è offerta alla maggioranza delle persone .

50 G. CLAPPERTON, P. VANHOUTTE op. cit.

51 Ibidem.

52 Osservatorio smart working, 2012, in www.osservatori.net.

53 Ibidem. 43

Relativamente alle applicazioni, accanto ai tradizionali servizi di collaborazione

forniti dall’azienda, le persone iniziano ad utilizzare per scopi professionali anche

applicazioni consumer: da ciò discende una maggior adattabilità dello spazio di

lavoro virtuale alle esigenze professionali e personali degli utenti, considerato che

subentra la possibilità di poter adoperare più dispositivi (propri e/o dell’impresa).

Nonostante vi sia un’ampia presenza di strumenti abilitanti lo smart working

all’interno delle imprese, non sempre vi è una pari diffusione dei medesimi a tutti i

dipendenti.

Emerge, infatti, che solo il 13% delle aziende ha sviluppato modelli in grado di

supportare lo smart working tramite la creazione di spazi virtuali completi per la gran

parte dei dipendenti.

Infine, sono analizzati la cultura e i comportamenti organizzativi dei nuovi modelli

lavorativi.

Tali fattori emergono dalle policy organizzative, relativamente alla possibilità dei

dipendenti di scegliere il luogo e l’orario di lavoro.

In relazione a tale aspetto, l’Osservatorio smart working dichiara che « tutti i

lavoratori possono scegliere come ripartire il proprio tempo lavorativo tra le diverse

sedi di lavoro (casa, ufficio, presso i clienti, ecc.), mentre nel 38% dei casi questa

54

possibilità è previs

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56 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher catecake di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universitas Mercatorum di Roma o del prof Fioravanti Maria Grazia.