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Dall’analisi dei dati risulta che il ventisei per cento dei pazienti ha provato dolore dopo
l’intervento chirurgico, il ventitré per cento dei pazienti ha avuto problemi di salute minori
dopo la dimissione e il 7,8 per cento dei pazienti è stato riammesso in ospedale dopo la
dimissione; nonostante queste circostanze, il punteggio complessivo di soddisfazione è
stato 85. Nel complesso, la soddisfazione del paziente nei confronti della day surgery era
alta; l’insoddisfazione dei pazienti era legata ai tempi di attesa tra un ricovero e l’altro, al
mal funzionamento del servizio e alla dimissione. Anche il timing tra ammissione e
dimissione ha influenzato moltissimo il livello di soddisfazione dei pazienti, con una
significativa differenza tra quelli ammessi e quelli dimessi precocemente (punteggio 88 e
87), rispetto a quelli ammessi e dimessi in un secondo momento (punteggio 80 e 68 ) ( ÷ 2
( 5) = 11.45 , p = 0,04 e ÷ 2 ( 4) = 13,63 , p = 0.0086 , rispettivamente).
Spesso accade che in molte day surgery, durante il recupero post-operatorio, un
paziente su quattro sperimenta problemi di salute dopo l’intervento chirurgico, da un
leggero sanguinamento alla riammissione in ospedale. Perciò è importante effettuare
un’attenta analisi sulla scelta dei pazienti, secondo i criteri di inclusione dell’American
Society of Anestesists. Per ridurre i tassi di riammissione in ospedale è necessario
migliorare l’assistenza infermieristica in day surgery, soprattutto nella fase post-operatoria.
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La dimissione non deve essere sottovalutata, anzi è un servizio che deve essere
migliorato, poiché il recupero post-operatorio è legato a questa procedura; se i pazienti non
venissero rassicurati e aiutati nel ridurre l’ansia, il processo di recupero verrà vissuto in
maniera negativa dai pazienti e ciò causerà un aumento dei rinvii in ospedale. Le nuove
linee guida raccomandano che, in caso di dimissione semplice (ovvero l’ottanta per cento
dei casi), gli infermieri debbano essere considerati gli operatori sanitari più appropriati per
eseguire tale processo. Per migliorare la gestione della dimissione, il dipartimento della
salute, ha lanciato un toolkit che contribuirà nella gestione dei posti letto durante tutto il
processo della dimissione, al fine di renderla più efficace. Questo nuovo protocollo può
essere utilizzato per garantire le fasi essenziali che devono essere eseguite durante la
dimissione dei pazienti (DOH, 2004); gli step fondamentali sono i seguenti:
un team multidisciplinare, che dovrebbe adottare un approccio proattivo durante la
dimissione;
accertarsi che il supporto psicologico venga dato ai pazienti e ai familiari;
concordare con i pazienti le procedure da effettuare;
chiarire i ruoli e le responsabilità dei membri del team multidisciplinare prima di
iniziare ;
valutare i sistemi e i processi necessari per la dimissione, prima di utilizzarli;
individuare le competenze necessarie dei membri del team ;
ottenere l’accettazione e dimostrare che la dimissione è efficace;
sviluppare un quadro politico, per ottenere la fiducia dell’ospedale;
diffondere le nuove linee guida;
valutare l'impatto che la dimissione effettuata dagli infermieri ha sui pazienti.
La dimissione gestita dall’infermiere è comunemente interpretata come il trasferimento
della responsabilità di decisione da medici a infermieri; in realtà è uno dei dieci ruoli
chiave per il futuro della professione infermieristica , come stabilito in Gran Bretagna nel
NHS Plan ( DoH, 2000). Per garantire un’adeguata gestione della dimissione, gli infermieri
devono essere in possesso delle conoscenze e delle abilità necessarie, prima di eseguire il
processo; pertanto, si suggerisce che la preparazione degli infermieri garantisca il
raggiungimento di tali nuove competenze.
Il principale problema che incide sulla percezione dei pazienti nei confronti della
fase post-operatoria è il dolore. Secondo Stevens et al., 2001 è possibile ridurre il disagio e
l’ansia legati alla dimissione grazie a dei programmi adeguati e costanti di educazione
sanitaria; infatti i pazienti di questo studio sono stati sorpresi dal fatto che il dolore provato
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era minore rispetto a quello che avevano previsto. Il punteggio medio del dolore era di tre
su dieci, con un intervallo compreso tra uno e sei; una deviazione standard di 1,5. Anche
nello studio di Jung et al., 2013 l’educazione sanitaria e la trasmissione delle informazioni
sono due procedure estremamente importanti in day surgery, che dovrebbero essere fornite
dagli infermieri durante tutte le fasi operatorie; viene infatti indagato l’importanza
dell’educazione sanitaria per ridurre l’ansia e migliorare il recupero post-operatorio al fine
di ottenere un alto livello di soddisfazione dei pazienti di day surgery.
La paura del dolore è legata all’ansia di non poter tornare subito a lavorare e al
normale svolgimento delle attività della vita quotidiana, ma soprattutto la paura di non
potersi occupare della propria famiglia.
Nello studio di Lees, 2004 viene utilizzata la teoria “della gestione dei sintomi” per
valutare la soddisfazione del paziente in base alla gestione di un sintomi generico, al fine di
trovare un trattamento specifico per trattare tale disagio. La suddetta teoria si basa sulla
relazione di tre dimensioni: l’esperienza dei sintomi, le strategie di gestione dei sintomi e i
risultati, i quali sono necessari per garantire una gestione efficace dei sintomi. Dall’analisi
dei dati risultava che il cinquanta per cento dei pazienti aveva provato il peggior dolore nel
post-operatorio 48 ore dopo l’intervento, il trentaquattro per cento dei pazienti tre mesi
dopo l’intervento e una piccola percentuale sette giorni dopo. Dal presente studio si è
dimostrato che il dolore influenza sia il recupero e sia lo svolgimento delle normali attività
quotidiane, inoltre è una sensazione che almeno due pazienti su quattro provano durante la
fase di recupero a casa. Perciò aiutare i pazienti a ridurre l’ansia e cercare di dargli un
supporto psicologico durante la fase post-operatoria migliorerebbe l’esperienza dei pazienti
e quindi di conseguenza anche la loro percezione nei confronti della day surgery.
Il core business di un’unità di day surgery è la cura del paziente, perciò conoscere
le esperienze dei clienti è fondamentale per la pianificazione di un programma di
miglioramento per il personale e i servizi. La maggior parte delle day surgery hanno come
parte integrante dei programmi per il miglioramento della qualità assistenziale, un processo
di valutazione del servizio, che viene effettuato dopo la dimissione attraverso il follow-up
telefonico. Il follow-up è uno strumento necessario sia per valutare la qualità di cura delle
day surgery, sia per sostener il paziente dopo la dimissione a casa. Il follow-up può essere
effettuato sia al telefono, che in forma scritta attraverso la compilazione di un questionario
da parte di personale infermieristico competente.
Dall’analisi della letteratura è stato dimostrato che non tutte le day surgery
effettuano questa procedura, a volte perché il tempo che loro hanno a disposizione è
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limitato o perché non hanno le risorse materiali. Perciò è necessario creare dei programmi
di mirati alla conoscenza e per lo svolgimento del follow-up telefonico.
2.4 Discussione dei risultati
Gli esiti della letteratura selezionata confermano che il numero di interventi eseguiti
in regime di day surgery è in continuo aumento in tutto il mondo sulla spinta dei benefici
economici, in termini di qualità ed efficienza, e dei vantaggi per il paziente, quali la
riduzione della degenza e del periodo di recupero; questo trend è presente in tutte le
nazioni oggetto degli studi selezionati. Briggs et al., 2009 riportano che in Gran Bretagna il
dipartimento della salute ha individuato come uno degli obiettivi chiave del servizio
sanitario nazionale l’aumento del numero degli interventi in day surgery al settantacinque
per cento del totale degli interventi; analogamente il numero di casi trattati in day surgery
in Scozia è aumentato dai 53.644 del 1981 ai 306.080 casi nel 1995 per una variazione
positiva del 570 per cento (Bain et al., 1999). In Australia negli anni ‘90 è
significativamente aumentato il numero di casi tanto da diventare la metodologia di
intervento chirurgico più praticata e da occupare le liste chirurgiche in molti ospedali;
secondo l’Istituto australiano per la salute e il benessere ha rappresentato circa il 48 per
cento di tutti i ricoveri chirurgici nel 1998 (Stevens et al., 2001).
La ridotta incidenza degli interventi in day surgery a Hong Kong riportata dallo
studio di Lee et al., 2007 - meno del quindici per cento delle procedure chirurgiche totali
vengono eseguite in tale regime - è spiegata in termini di peculiarità sociali e di scelte
gestionali del sistema sanitario. Infatti gli interventi chirurgici che potrebbero essere trattati
in day surgery, nonostante la disponibilità di strutture specializzate sia pubbliche che
private, sono di solito eseguiti in regime di ricovero per un duplice aspetto. Da una parte a
Hong Kong negli ospedali pubblici, i chirurghi con meno esperienza sono spesso la
maggior parte di quelli che operano nei reparti di day surgery, poiché questi tipi di
interventi tendono ad essere meno complessi e quindi meno “attraenti” per i chirurghi
specializzati. La conseguenza di tale scelta ha dato luogo a Hong Kong a tassi di
complicazione sfavorevoli che hanno portato discredito alla day surgery. D’altra parte gli
insediamenti abitativi di Hong Kong, sono caratterizzati da case piuttosto piccole e
affollate, per tale motivo i pazienti preferiscono godere del comfort della struttura
ospedaliera subito dopo l’intervento, anche perché spesso non hanno nessuno che può
prendersi cura di loro a casa dopo l'intervento chirurgico. L’elevata percentuale di
intervistati che dichiarano di essere favorevoli al trattamento in day surgery, il novanta per
cento, indica che c’è una potenziale domanda da soddisfare attraverso le opportune
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variazioni nelle scelte strategiche del sistema sanitario di Hong Kong, sotto la spinta della
sfavorevole congiuntura economica. Nella stessa area geografica si evidenzia che fino al
2005 non c’era nessun reparto dedicato alla day surgery in Cina, affinché non è iniziata
l’implementazione negli ospedali di Chengdu, Shanghai, Tianjin, per affrontare la
crescente domanda in questo settore (Yu et al., 2013).
L’estensione della day surgery a interventi che tradiz