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A) MAPPATURA DEI RISCHI

Il primo passo da compiere quindi è la valutazione dei rischi esistenti o potenziali all'

interno di un organizzazione e successivamente effettuare una mappatura di questi. Con il

termine mappatura dei rischi si intendono tutte le attività tese a identificare i "rischi clinici"

e i "rischi sanitari". La mappatura è svolta attraverso una metodologia precisa che prevede

l' identificazione del percorso dell' assistito a partire dall' ingresso nell' unità operativa fino

alla sua uscita, l' identificazione dei processi assistenziali principali a cui viene sottoposto e

l' identificazione di tutti i momenti/eventi presenti nei processi assistenziali, che possono

presentare per lui un rischio clinico e/o sanitario. A tal fine gli strumenti utilizzati per l'

identificazione dei rischi sono:

 INCIDENT REPORTING : E' una modalità strutturata per la raccolta di

avversi di particolare

informazioni relative al verificarsi di eventi sentinella (“eventi

gravità, potenzialmente evitabili, che possono comportare morte o grave danno al paziente

e che determinano una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio Sanitario. Il

verificarsi di un solo caso è sufficiente a dar luogo ad una indagine conoscitiva diretta ad

accertare se vi abbiano contribuito fattori eliminabili o riducibili e per attuare le adeguate

misure correttive da parte dell’organizzazione ”.)

13 e/o di quasi eventi. Lo scopo è quello di

avere a disposizione informazioni sulla natura degli eventi e sulle relative cause per poter

apprendere ed intervenire con le appropriate misure preventive e, più in generale, per

diffondere le conoscenze e favorire la ricerca specifica nelle aree a maggior criticità. A

12 Del Vecchio, Cosmi, 2003

13 Ministero della Salute. La sicurezza dei pazienti e la gestione del rischio clinico. Glossario. 2006; 21 24

del 2005

livello nazionale Il Ministero della Salute nell’agosto ha emanato un protocollo

sugli eventi sentinella con lo scopo monitorare il fenomeno a livello italiano per costruire

una banca dati al fine di intraprendere politiche di miglioramento della sicurezza dei

pazienti. Inoltre attraverso il monitoraggio, di questi eventi, gli organi istituzionali hanno

creato due flussi informativi, uno ministeriale ed uno regionale, alimentati dalle singole

aziende che permettono di studiare il fenomeno sia da un punto di vista nazionale che da

uno locale in modo tale da introdurre anche metodi correttivi mirati. In merito a ciò la

Regione Sicilia tramite il D.A. 3181 del 23/12/2009, ha istituito il flusso informativo

SIMES per il monitoraggio e l’analisi degli eventi sentinella verificatisi, nonché le denunce

dei sinistri nei tempi e nei modi previsti dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle

E’ necessario premettere che l’intero processo di gestione della

Politiche Sociali.

segnalazione degli eventi per avere successo deve essere realizzato con il supporto di tutte

le figure professionali presenti all’interno di ciascuna struttura operativa. In particolare è

importante che il Direttore di Unità Operativa e il Coordinatore Infermieristico e Tecnico si

facciano promotori dell’attività impegnandosi attivamente alla creazione di un clima di

collaborazione interno che favorisca la segnalazione spontanea da parte degli operatori.

Possiamo sicuramente affermare che gli infermieri sono tradizionalmente più inclini dei

medici a segnalare gli incidenti, anche se per lo più a livello informale: la segnalazione

verbale avviene infatti nel 60% dei casi, tuttavia una segnalazione formale viene fatta solo

nel 45% degli incidenti e riguarda solo gli errori causati dagli infermieri stessi. Ne

consegue che molti errori e danni (specialmente quelli che dipendono dal lavoro di team)

non vengano per nulla riportati. Questo però è un atteggiamento dal quale si desume una

compartimentazione delle professioni, che non permette di individuare come il problema

dell’attività in corso e, quindi, analizzare il problema e

sia legato al quadro generale

realizzare i cambiamenti necessari, non permette di risalire alla causa dell’errore e

risolverlo alla radice.

 BRIEFING : E' un metodo che consente di creare un ambiente in cui la sicurezza

del paziente viene vista come una priorità. Consiste in un breve confronto, una discussione

colloquiale, ma strutturata, riguardante i potenziali rischi per i pazienti presenti nella unità

operativa.

 SAFETY WALKAROUND: Consiste in visite che i referenti della sicurezza, con

mandato della direzione, effettuano nelle unità operative per identificare con il personale i

problemi legati alla sicurezza.

 FOCUS GROUP : E' una metodologia tipica della ricerca sociale che serve per

identificare tutti gli aspetti di un problema partendo dalle esperienze che sono entrate in

25

contatto con il problema stesso. La discussione, della durata di circa un' ora e mezza, deve

essere condotta da un operatore preparato. Il gruppo deve essere composto da un numero di

persone che varia da 8 a 12.

 REVISIONE DI CARTELLE CLINICHE : E' un metodo che permette indagini

sui processi decisionali e osservazioni di esito, analizzando l' aderenza a linee guida e

protocolli. Questo processo può essere anche usato per monitorare i progressi nella

prevenzione degli eventi avversi quando, ad esempio, si introducono pratiche più sicure e,

Nell’ambito dei progetti

attraverso la revisione, si valuta il livello di adozione delle stesse.

di piano sanitario nazionale, il ministero della salute ha approvato un progetto finalizzato

applicare la metodologia Global Trigger Tool, uno strumento innovativo per la gestione del

rischio clinico che fornisce strumenti idonei ad identificare errori ed eventi avversi e a

monitorarne il loro andamento nel tempo tramite la revisione retrospettiva di un campione

casuale di cartelle cliniche per la ricerca di "trigger" (o indizi) finalizzati a identificare

possibili eventi avversi.

 SCREENING : Questo metodo ha lo scopo di identificare possibili eventi avversi

utilizzando i dati disponibili nei sistemi sanitari

 OSSERVAZIONE : Questo metodo viene usato prevalentemente per rilevare errori

in terapia. Si avvale di un osservatore esterno ed esperto, chiamato a rilevare, anche con l'

ausilio di griglie, la discordanza tra il processo assistenziale messo in atto e gli standard

attesi.

 REVIEW : revisione della documentazione sanitaria con metodologia statistica

rigorosa (es: revisione a due stadi da parte d’esperti).

B) ANALISI DEI RISCHI dell‟arte della materia, si avvale

La metodologia di cui si può disporre, allo stato di due

tipologie di analisi: analisi reattiva e analisi proattiva. L' analisi reattiva "prevede uno

studio a posteriori degli incidenti ed è mirata ad individuare le cause che hanno permesso

il loro verificarsi. L' analisi dell' incidente va condotta, quindi, a ritroso rispetto alla

sequenza temporale che lo ha generato, individuando i fattori di rischio, le cause

profonde e organizzative che lo ha generato.". L' analisi proattiva, invece, "mira all'

individualizzazione ed eliminazione delle criticità del sistema prima che l' incidente si

verifichi ed è basata sull' analisi dei processi che costituiscono l' attività e ne individua i

14

punti critici con l' obiettivo di progettare sistemi sicuri " .

più comunemente usati per l‘analisi reattiva:

Analizziamo ora gli approcci

14 Reason 2001-2002 26

 ROOT CAUSES ANALYSIS : Le RCA sono analisi che, partendo dagli errori

riscontrati in un sistema, attraverso un metodo induttivo che procede in profondità,

ricercano le cause dell‘evento avverso. Secondo la definizione della JCAHO, la RCA è un

processo per identificare le basi o i fattori causali che sono responsabili di una variazione

della performance, inclusa l‘occorrenza o la possibile occorrenza di un evento sentinella.

Le cause individuate, vengono allora classificate in categorie e, attraverso tecniche di

analisi, quali il diagramma a spina di pesce, i 5 perché, la mappa dei processi, si mettono a

punto le cause del problema. La RCA si conclude con la l‘individuazione delle azioni

correttive per ciascuna delle cause individuate, allorchè vengano considerate passibili di

aggiustamento aggredibile: si giunge allora alla fase di trattamento del rischio.

 Il Ministero della Salute, nel 2006, ha definito l‘Audit clinico

AUDIT CLINICO :

come: “metodologia di analisi strutturata e sistematica per migliorare la qualità dei servizi

sanitari, applicata dai professionisti attraverso il confronto sistematico con criteri espliciti

dell‘assistenza prestata, per identificare scostamenti rispetto a standard conosciuti o di best

practice, attuare le opportunità di cambiamento individuato ed il monitoraggio dell‘impatto

delle misure correttive introdotte” 15 L' audit clinico è uno strumento di miglioramento della

qualità dei servizi e delle cure offerte. In tal senso esso è considerato uno dei principali

determinanti della Clinical governance e uno dei più efficenti strumenti a disposizione del

coordinatore infermieristico per valutare la qualità delle prestazioni erogate. Il valore che

ne può derivare per l’organizzazione professionale è notevole, in quanto verifica l’aderenza

dei professionisti alla cultura della buona pratica; sviluppa la ricerca delle evidenze per la

definizione degli standard; sviluppa il confronto tra professioni e sviluppa il confronto tra

contesti organizzativi.

Per quanta riguarda le metodologie di analisi proattiva:

 IDEF : (Integration Definiction Language): tale metodo propone di creare modelli

che permettano di raffigurare le funzioni in considerazione (attività, azioni, procedimenti,

attraverso collegamenti funzionali evidenziando come i protagonisti dell‟agire

operazioni)

organizzativo sono in relazione tra loro.

 SHELL : (software, Hardwware, Environment, Livewire); tale strumento si occupa

di monitorare le sinergie presenti all‟interno dell‟organizzazione ma individua i focus

della propria attenzione sulla componente umana adattabile e sensibile ai cambiamenti che

si verificano nelle altre parti. Si pone il problema di identificare quale sinergia non ha

funzionato.

15 Ministero della salute 2006 27

 FMEA : (Failure Mode and Effect Analysis) e la FMECA (Failure Mode and Effect

Criticality Analysis) sono tecniche specialistiche adoperate da team multidisciplinari, che

permettono di individuare preventivamente e “pesare” le criticità (errori, difetti, guasti.

Ecc.) di un processo o di un prodotto.

C) GESTIONE DEL R

Dettagli
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A.A. 2015-2016
42 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher felice993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Gargano Vincenzo.