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Estratto del documento

Follia stessa parla in prima persona come dispensatrice di beni e sottolinea la propria

“…mi hanno allattato ai loro seni: Mete l’Ebbrezza, figlia

importanza per la felicità umana:

di Bacco, e Apedia l’Ignoranza, figlia di Pan.” 21

La modernità di questo saggio si manifesta attraverso l'affronto di temi come la sessualità,

l'alcolismo, il basso livello di istruzione e l'attaccamento al denaro. In questo periodo,

dunque, si osserva un cambiamento di mentalità che valorizza l'essere umano e le sue

20 ivi

21 Erasmo DA ROTTERDAM, Elogio della Follia, trad. it. Comunità di San Leolino, Paoline Editoriale

Libri, Milano, 2004 9

potenzialità, senza giudicare le scelte personali, e si pone maggiore attenzione sul concetto

di responsabilità umana per le proprie azioni.

Il pensiero di Erasmo da Rotterdam trova eco nell'opera di Michel Foucault, "Storia della

follia nell'età classica". In questo trattato, Foucault esamina la storia della follia dal periodo

dell'Alto Medioevo all'era della rivoluzione industriale, rilevando il legame tra saggezza e

follia come caratteristica inalienabile dell'animo umano, espressione di una sua intrinseca

ambiguità.

Foucault illustra l'emergere delle prime istituzioni destinate ad accogliere gli "insensati":

inizialmente, queste strutture, costruite in prossimità delle città, venivano utilizzate per

ospitare i lebbrosi. Tuttavia, con la progressiva scomparsa della lebbra verso la fine del

Medioevo, questi luoghi rimasero vuoti, in attesa di una nuova manifestazione del male da

22

segregare dalla società.

A sostituire la lebbra furono, inizialmente, le malattie veneree già nel XV secolo. Tuttavia,

l'aumento esponenziale del numero di malati portò alla saturazione delle strutture esistenti,

rendendo necessario ospitare queste persone anche negli ospedali, dove si mischiarono con

gli altri pazienti. In queste circostanze, si registrarono anche i primi tentativi medici e

terapeutici per affrontare le malattie mentali.

Secondo Foucault, verso la fine del XVII secolo, la malattia venerea si mescola con la follia;

dunque, viene dato spazio a luoghi comuni destinati ad ospitare non solo i malati, ma anche

i poveri, i vagabondi e le "teste pazze". Un simbolo di questa condizione sociale è

rappresentato dalla Narrenschiff, o "Nave dei folli", che fino ad allora era stata solamente

una figura letteraria o mitologica. Queste navi trasportavano personaggi immaginari in

viaggi che avevano lo scopo di rivelare il loro destino: “i folli avevano spesso un’esistenza

vagabonda. Le città li cacciavano volentieri dalle loro cerchie…può darsi che queste navi di

folli, che hanno ossessionato l’immaginazione di tutto il primo Rinascimento, siano state

delle navi di pellegrinaggio, delle navi altamente simboliche di insensati alla ricerca della

loro ragione…” 23 della follia nell’età classica,

22 Michel FOUCAULT, Storia trad. it. Franco FERRUCCI, R.C.S. Rizzoli, 1976

23 ivi 10

Il significato esatto della pratica di trasportare i folli da una città all'altra a bordo di battelli

affidati a marinai o mercanti non è facilmente discernibile, ma è innegabile che questi

individui erano poco graditi, a volte violenti e spesso costretti a sopravvivere senza una

dimora: la loro presenza generava paura e intolleranza all'interno delle comunità.

Non è chiaro se fossero gli stranieri o i vagabondi ad essere cacciati, poiché molte città

avevano dormitori o luoghi appositi per ospitarli e prendersi cura di loro, mentre in altre vi

era un gran numero di "insensati" che non potevano essere originari del luogo. Tuttavia, ciò

che sembra più rilevante è che in queste colonie sovraffollate di insensati, si dedicava poco

tempo alla loro cura, preferendo la prigione come luogo di destinazione.

Verso la fine del XVIII secolo, il dottor francese Pierre Jean Georges Cabanis si distanziò

nettamente dalla mentalità dominante del suo tempo e portò avanti un'innovazione radicale

nel campo medico. Egli sostenne il valore della terapia sanitaria rispetto al semplice

trattamento restrittivo che aveva caratterizzato i manicomi nel periodo precedente,

schierandosi a favore della libertà e dell'integrità del malato. Cabanis promosse l'abolizione

delle catene, sostituendole con le nuove camicie di forza, e regolamentò la possibilità di

24

dimissione dei pazienti guariti.

Nel corso dei secoli, la cura dei "folli" ha subito numerosi cambiamenti, passando

dall'approccio mistico a quello scientifico. Tuttavia, molte tradizioni e simboli legati

all'emarginazione dei "pazzi" sono ancora presenti oggi. A volte è ancora difficile trovare

una terapia adeguata a soddisfare le diverse esigenze individuali e si tende a privilegiare la

protezione della società. Nel passato, sembrava che ogni tecnica fosse accettabile per

raggiungere tale obiettivo, ma solo nel 1978 in Italia fu adottata una legge che riconobbe

l'inappropriato ricorso alle strutture di internamento: la legge 180 con cui i manicomi

e “i manicomi

venivano chiusi. Tuttavia, una vera e propria riforma non è mai stata attuata

criminali rimasero, mutando, solo il loro nome in Ospedali psichiatrici giudiziari.” 25

In passato, l'approccio all'analisi della mente umana era principalmente di natura filosofica

e psicologica, mentre oggi ci si avvicina sempre più a una prospettiva clinica, basata sulla

in ‹‹Acta Med

24 Mariano MARTINI, Aspetti etici del pensiero medico sulla follia e in epoca illuministica,

Hist Adriat››, 14 (2016), 73 - 80 Matti in libertà. L’inganno della legge Basaglia,

25 Maria Antonietta FARINA COSCIONI, Editori

Internazionali Riuniti, 7 giugno 2011 11

psichiatria e la neurologia. Tuttavia, la vastità dei termini utilizzati per descrivere le diverse

forme di "insanità mentale" rende difficile identificare con certezza chi possa rientrare in tali

categorie. Inoltre, la mente umana è un terreno complesso da esplorare e la coscienza di un

individuo è di difficile indagine.

Come evidenziato, il dibattito sul confine tra normalità e patologia è un argomento

complesso che coinvolge diverse discipline, tra cui cultura, medicina, diritto e politica e la

difficoltà a tracciare una linea di demarcazione tra le due rimane ancora oggi una sfida per

la ricerca.

L’evoluzione della nozione di “infermità” alla luce dei diversi

2.4. paradigmi

psichiatrici

Nel corso degli anni, sono stati proposti diversi paradigmi che hanno cercato di definire il

concetto di "infermità" e la categoria di individui a essa associata. Ogni paradigma ha posto

l'accento su specifici aspetti, che talvolta possono entrare in contrapposizione tra loro.

2.4.1. Paradigma medico - nosografico

La prima prospettiva che si fa strada è quella del paradigma medico, che segnò un punto di

svolta fondamentale, poiché per la prima volta la malattia mentale fu oggetto di indagine

scientifica, emancipandosi dalla sfera religiosa ed esoterica in cui era stata confinata per

lungo tempo.

L'avvento di questo paradigma scientifico si deve in gran parte all'illuminismo, che fece

vibrare le corde delle diverse discipline scientifiche, aprendo le porte a nuove idee e

innovazioni. Proprio grazie all'illuminismo, si crearono le condizioni favorevoli per

abbandonare le spiegazioni superstiziose e cercare una comprensione basata su principi

26

scientifici. L’imputabilità secondo il Codice penale. Dal Codice

26 Marta BERTOLINO, Rocco alla legge delega del

in ‹‹Sistema penale››, 2020

2017: paradigmi, giurisprudenza, Commissioni a confronto, 12

Questo paradigma, tuttavia, non presenta un profilo unitario, poiché al suo interno sono

riscontrabili tre diversi orientamenti: quello nosografico, quello organicista e quello

patologico.

Il primo orientamento si concentra sulla appartenenza della patologia ad una classificazione

medica e psichiatrica precedentemente costituitasi e consolidatisi nella comunità scientifica.

27 Questo orientamento, introdotto per la prima volta da Kraepelin in psichiatria, propone uno

28

schema classificatorio prestabilito e prende per questo il nome di paradigma "nosografico".

afferma in sostanza, “la piena identità tra l’infermità di mente ed ogni altra

Egli

manifestazione patologica sostanziale, postula la configurazione di specifici modelli di

infermità e della loro sintomatologia, propone il disturbo psichico come infermità "certa e

documentabile", escludendosi ogni peculiarità, sotto tale profilo, rispetto ad altre

manifestazioni patologiche; e comporta, quindi, che in tanto un disturbo psichico possa

essere riconducibile ad una malattia mentale, in quanto sia nosograficamente inquadrato.” 29

Il secondo, invece, sostiene che la malattia mentale deve essere necessariamente originata

da una causa biologica o organica. La Suprema Corte si è espressa in questo senso, stabilendo

che l'infermità mentale deve dipendere sempre da una causa patologica tale da alterare i

processi dell'intelligenza o della volontà. In questo orientamento non rientrano le anomalie

della personalità o del carattere o del sentimento, né le neuropsicosi o psiconevrosi che non

30

hanno basi anatomiche e non sono accompagnate da lesioni di organi.

Il terzo e ultimo orientamento, introdotto da Jaspers, invece di concentrarsi solo sulle

categorie, si focalizza sulla peculiarità del vissuto di ciascun paziente: Jaspers analizza le

esperienze interne e il modo in cui vengono vissute da ciascun soggetto: attraverso l’analisi

è cruciale porre l'accento sulla presenza di un processo patologico, indipendentemente da un

inquadramento nosografico o da una sicura origine organica, escludendo quindi i disturbi

31

psichici di natura semplice. Tuttavia, esiste un punto problematico rappresentato dalle

psicosi, alcune delle quali hanno cause strettamente morbose, mentre altre sono causate da

in ‹‹Diritto penale in trasformazione››, Milano,

27 Marta BERTOLINO, La crisi del concetto di imputabilità,

1985 Cos’è il vizio di mente?,

28 Alessia PALUMBO, op.cit.

29 Cass. Sentenza 9163/05

30 Alessia PALUMBO, op. cit. in ‹‹Atque››, 22, (2001), 63

31 Umberto GALIMBERTI, Karl Jaspers e la psicopatologia, - 78 13

pseudomalattie o malattie di origini sconosciute come la schizofrenia, un'alterazione della

persona di variabile intensità.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
27 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CostanzaM.99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto Universitario Salesiano Venezia - IUSVE o del prof Tonoli Marco.