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DISPENSA 4: CONCETTO DI IMPRESA
INTRO:
Il capitolo esplora il concetto di impresa, analizzando la sua definizione, i fattori
che la compongono e le sue forme istituzionali e modelli di governo.
Si considera l'impresa come un sistema composto da elementi interdipendenti
dedicati a funzioni specifiche. Questo approccio sistemico permette di
considerare l'impresa nel contesto in cui opera, scambiando opportunità e
processi di creazione di valore. Il capitolo rappresenta un punto cruciale nello
sviluppo del volume, ricostruendo gli elementi costitutivi dell'impresa e
collegandola all'analisi del suo ambiente, delle sue componenti interne e delle
sue relazioni organizzative. L'impresa viene esaminata da diverse prospettive,
provenienti da discipline come l'economia, il management, il diritto, la sociologia,
la storia e la geografia, offrendo molteplici chiavi di lettura per approfondire il
concetto di impresa.
2.1 CHE COS’è L’IMPRESA?
Un'impresa è un'istituzione economica che organizza e utilizza risorse umane e
capitali per trasformare beni e servizi con l'obiettivo di offrirli sul mercato. Opera
in relazione con altri sistemi come il mercato e l'ambiente. La definizione
giuridica di impresa, desunta dal Codice Civile italiano, indica che un
imprenditore è colui che svolge professionalmente un'attività economica
organizzata per la produzione e lo scambio di beni e servizi. L'impresa è
l'organizzazione economica che svolge processi di acquisizione e produzione di
beni o servizi, scambiandoli con entità esterne per generare reddito. Il suo
obiettivo principale è ottenere un risultato economico positivo, superiore agli
investimenti delle risorse impiegate. Le componenti distintive dell'impresa sono
l'organizzazione, i processi di produzione, le relazioni di scambio con entità
esterne e l'obiettivo di produrre reddito.
2.1.1 L'impresa in ottica sistemica
L'impresa può essere considerata come un sistema aperto, socio-tecnico e
cognitivo. Essa opera attraverso relazioni di scambio continue con entità esterne
per sopravvivere. Queste relazioni possono riguardare l'approvvigionamento di
risorse (input) e la vendita dei prodotti o servizi (output). Le entità con cui
l'impresa si relaziona, come clienti, concorrenti e fornitori, dipendono dal settore
in cui opera. Oltre a queste relazioni, l'impresa interagisce con altri sistemi come
il mercato e l'ambiente macro, che comprende fattori economici, culturali,
demografici-sociali e politico-regolamentari. Questi sistemi più ampi possono
influenzare significativamente i comportamenti e i risultati dell'impresa. L'impresa
viene vista come un sistema complesso in cui le diverse funzioni si specializzano
e coordinano per raggiungere un obiettivo economico comune.
L'impresa come sistema cognitivo
L'impresa può essere considerata come un sistema socio-tecnico, in cui operano
risorse umane e tecniche. Questo concetto sottolinea che all'interno dell'impresa
coesistono un'organizzazione del lavoro che coinvolge le persone impiegate (che
assume maggiore importanza) e un'organizzazione tecnica che comprende gli
impianti, le attrezzature e le tecnologie utilizzate nella produzione (che riveste un
ruolo accessorio). Entrambe queste dimensioni sono fondamentali per il
funzionamento e il successo dell'impresa.
L'impresa viene definita come un sistema di conoscenze che produce
innovazione, basandosi sull'intelligenza umana anziché sulle sole macchine. La
conoscenza all'interno dell'azienda proviene dalle routine organizzative e si
sviluppa attraverso processi di apprendimento dalle esperienze e dall'interazione
tra i membri dell'organizzazione. In questa prospettiva, l'impresa è considerata un
sistema cognitivo, in cui le risorse immateriali come il know-how, la capacità
innovativa e la reputazione assumono un ruolo fondamentale nella creazione di
valore e nel successo aziendale. Ad esempio, l'impresa virtuale è un esempio di
impresa che si basa esclusivamente su risorse immateriali e scambia solo
oggetti virtuali con l'esterno. Tuttavia, è importante notare che l'impresa rimane
comunque un sistema complesso in cui si intrecciano risorse materiali e
immateriali, tecnologia e intelligenza, risorse finanziarie e umane, al fine di
produrre e diffondere valore. Pertanto, l'impresa può essere vista come un
sistema socio-tecnico aperto che accumula e utilizza conoscenze nel processo
di produzione.
FUNZIONI ISTITUZIONALI E FINALITÀ DELL’IMPRENDITORE
L'impresa può essere definita da diverse prospettive, tra cui le funzioni
istituzionali e le finalità dell'imprenditore. Dal punto di vista delle funzioni
istituzionali, l'impresa è considerata un'organizzazione economica che mira a
soddisfare i bisogni umani utilizzando risorse limitate. È anche un sistema
sociale che coinvolge gruppi sociali interni ed esterni per creare e distribuire
ricchezza. Inoltre, è una struttura patrimoniale che raggruppa beni e svolge
processi produttivi per generare reddito e sviluppare il patrimonio. Le tre funzioni
sono interconnesse: la capacità di produrre reddito consente all'impresa di
raggiungere le sue finalità economiche e di soddisfare i bisogni del sistema
sociale in cui opera. Le finalità dell'organizzazione possono variare, con l'accento
posto sulla capacità di creare valore economico o sulla capacità di soddisfare i
bisogni umani. La priorità può essere data alla capacità di produrre reddito per
generare valore economico o alla capacità di soddisfare i bisogni umani in
generale. Inoltre, la prospettiva dell'impresa può essere ampliata considerando le
finalità dell'imprenditore. Le finalità dell'impresa sono legate agli obiettivi
dell'imprenditore che la governa. L'impresa stessa non ha obiettivi autonomi, ma
è l'espressione della volontà dell'imprenditore. Gli obiettivi dell'imprenditore
possono variare e diverse teorie si occupano dello studio delle finalità
imprenditoriali. In sintesi, l'impresa può essere descritta attraverso le sue
funzioni istituzionali, come un'organizzazione economica, un sistema sociale e
una struttura patrimoniale. Le sue finalità possono riguardare la creazione di
valore economico o la soddisfazione dei bisogni umani, a seconda
dell'importanza data a tali aspetti. Inoltre, gli obiettivi dell'impresa sono
determinati dalla volontà dell'imprenditore che la guida.
Massimizzazione del profitto nel lungo tempo
La massimizzazione del profitto nel lungo termine è un obiettivo comune per
molti imprenditori. Secondo la teoria economica classica, il profitto rappresenta
la ricompensa per l'imprenditore che organizza i fattori produttivi. Tuttavia, ci
sono diverse prospettive sulla natura del profitto. Può essere considerato come
un premio per il rischio assunto, come un ritorno sull'investimento di capitale o
come il risultato di un vantaggio competitivo sul mercato. Queste definizioni non
sono alternative, ma complementari, in quanto costituiscono componenti del
concetto di profitto. Tuttavia, la teoria della massimizzazione del profitto spesso
non tiene conto di importanti variabili, come il tempo. Gli imprenditori spesso
mirano a ottenere risultati positivi nel lungo periodo. Pertanto, l'obiettivo di
massimizzare il profitto nel breve periodo potrebbe essere accantonato per
raggiungere un profitto più consistente nel lungo termine. Accantonare
temporaneamente l'obiettivo di massimizzare i profitti nel breve periodo può
essere vantaggioso per diverse ragioni. Innanzitutto, assicura la remunerazione
dei fattori produttivi utilizzati nell'attività aziendale. Inoltre, garantisce la
sopravvivenza dell'organizzazione nel lungo periodo. Infine, permette di coprire i
costi dei capitali investiti nell'attività. In conclusione, la massimizzazione del
profitto nel lungo termine è un obiettivo strategico per gli imprenditori.
Accantonare temporaneamente la massimizzazione del profitto nel breve periodo
può contribuire alla remunerazione dei fattori produttivi, alla sopravvivenza
dell'organizzazione e alla copertura dei costi dei capitali investiti.
Sopravvivenza dell'impresa
La teoria della sopravvivenza dell'impresa si contrappone alla teoria della
massimizzazione del profitto. Secondo questa prospettiva, sviluppata dagli
economisti sociali, l'obiettivo principale dei dirigenti aziendali è la sopravvivenza
dell'impresa, piuttosto che la massimizzazione del profitto. Questo è
particolarmente rilevante quando c'è una separazione tra proprietà e governo
d'impresa, con i dirigenti che gestiscono l'azienda per conto dei proprietari e degli
investitori iniziali. Nella teoria della sopravvivenza sociale, il profitto è
considerato un mezzo per rafforzare la struttura patrimoniale dell'impresa.
Pertanto, le attività che potrebbero essere pericolose per la vita
dell'organizzazione vengono evitate, anche se potrebbero potenzialmente
massimizzare il livello di profitto. Il raggiungimento della massima sicurezza per
l'impresa viene valutato in base a diversi fattori, come la posizione occupata nel
mercato, l'innovazione, le risorse fisiche, le risorse finanziarie e la redditività.
Questi elementi contribuiscono alla stabilità e alla continuità dell'azienda nel
lungo termine. In sintesi, secondo la teoria della sopravvivenza dell'impresa,
l'obiettivo principale dei dirigenti è garantire la sopravvivenza e la stabilità
dell'organizzazione, piuttosto che massimizzare il profitto. Questa prospettiva
tiene conto di diversi fattori che contribuiscono alla sicurezza e alla solidità
dell'impresa nel mercato.
Creazione e diffusione del valore economico
La teoria del valore economico sottolinea l'importanza di creare e aumentare il
valore economico dell'impresa, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla
redditività a breve termine. Questo obiettivo è condiviso da tutti gli attori
interessati all'impresa, non solo dai proprietari o dal management. Tuttavia, è
possibile che si verifichino conflitti di interesse in questo processo. Gli
imprenditori sono concentrati sull'aumento del valore delle quote di proprietà
dell'azienda. L'obiettivo principale è quindi quello di generare un valore
economico duraturo e sostenibile per l'impresa.
Sviluppo dimensionale dell'impresa
La teoria dello sviluppo dimensional