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PARTE SECONDA
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INTRODUZIONE
Questa seconda parte di tesi del Tirocinio Formativo Attivo è la tappa finale di un
“viaggio” durato cinque mesi, pieno di sfide, di ostacoli, di novità, ma anche ricco
di gratificazioni e soddisfazioni. Ho portato a termine questo percorso con il
massimo impegno, consapevole che il docente di sostegno deve avere una
vocazione per questo lavoro, una sensibilità molto sviluppata, tatto ed empatia, tutte
doti queste che permettono di comprendere l’alunno e le sue difficoltà in modo da
aiutarlo a superarle nel migliore dei modi. “Cerca il fiore più piccolo del prato. Non
ascoltare chi ti dice che è inutile. Dedicagli il tuo tempo: vedrai che l’amore lo
risveglierà e l’impegno lo farà crescere in alto. Grazie al tuo esempio porterà i
colori più vivi al cielo e il profumo più dolce alla terra. Non dimenticare mai queste
parole: educare vuol dire coltivare con amore. Nessuna scuola è più bella del tuo
esempio e l’eccellenza si raggiunge solo con il massimo della passione” (Livia
Barberio Corsetti).
Il D. M. del 10 Settembre 2010 n. 249, emanato dal Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, ha dato disposizioni concrete per l’istituzione dei
nuovi corsi di Tirocinio Formativo Attivo, i cosiddetti T.F.A., indirizzati proprio alla
formazione professionale degli insegnanti della scuola dell’infanzia, della scuola
45
primaria e della scuola secondaria I e II grado . Come previsto dal comma 1, art. 2
del decreto citato, infatti, l’iniziale formazione del docente è finalizzata in primo
luogo all’acquisizione di specifiche competenze professionali, sia metodologico-
didattiche sia pedagogico-relazionali, necessarie proprio a far raggiungere agli
allievi i risultati di apprendimento previsti dall’ordinamento vigente. Pertanto, il
focus è indirizzato dal Legislatore direttamente sul soggetto in apprendimento. È
l’allievo, nella sua costante maturazione critica e riflessiva, a essere indicato come
unico fine della funzione docente, laddove quest’ultima, per essere esercitata in
45 D. M. del 10 Settembre 2010, n. 249 «Definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità
della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della
scuola secondaria di primo e secondo grado, ai sensi dell'articolo 2, comma 416, della legge 24
dicembre 2007, n. 244» 44
maniera proficua, deve sempre richiamarsi alla irripetibilità pedagogica che è
propria di ogni rapporto educativo e affettivo.
Il periodo di tirocinio viene a configurarsi quale primo e ineludibile approccio nei
confronti dell’istituzione scolastica, vero e proprio mondo nuovo con il quale il
futuro docente deve entrare in contatto. Più concretamente di qualsiasi modello
teorico di riferimento, è dunque l’esperienza del tirocinio a definire i tempi e i
luoghi per osservare quelle pratiche, quelle occorrenze e quelle situazioni concrete
che rendono vitale la sua futura professione e contribuiscono a costruire quel
bagaglio di competenze imprescindibili nella formazione del docente.
Una parte consistente del tirocinio è stata dedicata all’ideazione e alla realizzazione
di un’Unità di Apprendimento (UdA) destinata all’intera classe e non solo
all’alunno con disabilità. L’attività proposta, dal forte valore inclusivo, ha visto la
partecipazione attiva di tutti gli studenti e la loro collaborazione. Finalità, fasi,
dettagli dell’attività e valutazione finale sono presenti nei capitoli seguenti.
45
CAPITOLO UNO: CONTESTO SCOLASTICO
1.1 Informazioni generali e descrizione del contesto
scolastico
L’istituto comprensivo si colloca nella periferia di L’Aquila, a pochi chilometri
dagli impianti sciistici e dall’area protetta del Parco Naturale del Gran Sasso e
Monti della Laga.
L’Istituto è nato nel settembre 2009 come primo Istituto Comprensivo nel comune
di L’Aquila.
Nel settembre 2020, in seguito ad una politica di dimensionamento, l’Istituto ha
subito una destrutturazione perdendo ben tre plessi (due scuole dell’infanzia e una
scuola primaria) e la popolazione scolastica è scesa da 1200 a circa 750 alunni/e.
Nonostante ciò, nello stesso anno, l’istituto è cresciuto fino a contare circa 800
alunni con l’apertura di una nuova sede distaccata di scuola Secondaria di Primo
Grado nella frazione di Pianola e di un ulteriore classe nella scuola primaria di
Preturo.
Ad oggi l’Istituto ha mantenuto una forte identità e unitarietà, sebbene si articoli in
ben 11 plessi, dislocati in un vasto territorio della periferia sud-ovest della città di
L’Aquila.
Tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo fanno riferimento ad un unico Dirigente,
un'unica segreteria (ubicata nel centro della frazione di Sassa), un unico Consiglio
di Istituto, un Collegio dei Docenti unitario e ad un Piano dell’Offerta Formativa
condiviso.
A causa dell'evento sismico del 6 aprile 2009, la maggior parte delle scuole è ancora
collocata nei MUSP (Modulo ad Uso Scolastico Provvisorio), strutture
prefabbricate che sostituiscono temporaneamente le scuole danneggiate o distrutte
dal terremoto. I plessi scolastici dell’intero Istituto Comprensivo sono rimasti
ubicati nel territorio di origine nonostante l'evento sismico del 6 aprile. Al fine di
46
garantire la continuità verticale con le scuole primarie di Pianola e Roio, è stata
istituita una sezione della Scuola Secondaria di 1° grado nel MUSP di Pianola.
La gran parte della popolazione scolastica proviene dai centri abitati dell’area sud-
occidentale del comune di L’Aquila, unitamente ad alunni/e provenienti dai
limitrofi territori comunali di Lucoli, Scoppito e Tornimparte.
Nel complesso la realtà socio-economica-culturale è eterogenea, è soggetta a flusso
migratorio con alunni/e provenienti da altre regioni e da altri Stati che, come si
evince dalle iscrizioni e dalle rilevazioni INVALSI, vengono inseriti nelle classi in
corso d’anno scolastico. Si registra inoltre un aumento di alunni/e con Bisogni
Educativi Speciali e diversificati. La maggior parte dei genitori si dimostra attenta
ai processi educativo-didattici della scuola supportandone l’azione educativa.
1.2 Organizzazione scolastica in funzione dell’inclusione
Per favorire l’ampliamento dell’offerta formativa e la valorizzazione del territorio
e della comunità locale l’Istituto:
mantiene rapporti particolarmente significativi con l'Università degli Studi
di L’Aquila essendo quest’ultima una città universitaria;
collabora con la società di rugby, sport di lunga tradizione nella città di
L’Aquila, usufruendo dell’impianto sportivo di Centi Colella, struttura
baricentrica rispetto ai plessi dell’Istituto;
collabora con Enti pubblici e privati, associazioni culturali, del tempo libero,
sportive e del volontariato;
nel territorio di Sassa in collaborazione con l’Istituto, opera “Il Punto Luce”,
uno spazio educativo attivato dall’associazione Save the Children che offre
servizi di: mediazione culturale e linguistica; alfabetizzazione per mamme
straniere; servizio di aiuto per compiti.
L’Offerta formativa ha come obiettivo quello di dare agli alunni e alle alunne tutti
gli strumenti necessari per poter sviluppare la propria personalità anche in relazione
al contesto sociale esterno. In un’ottica di formazione integrale si predispongono
una serie di attività curriculari volte a dare agli studenti e alle studentesse delle
47
solide basi di conoscenza fin dai primi anni della loro scolarizzazione. Oltre a un
percorso scolastico completo e sempre aggiornato con le direttive M.I.U.R., la
Scuola propone attività curriculari e extra-curriculari che consentano agli studenti
e alle studentesse di avere una sempre maggiore padronanza del loro rapporto con
l’ambiente esterno.
La scuola è di tutti e per tutti. Essa è, prima di tutto, il luogo dell'educazione intesa
come spinta alla crescita della persona, pertanto bisogna che si caratterizzi come un
"ambiente educativo" ricco di stimoli. Lo scopo dell'insegnante è quello di favorire
la formazione della personalità degli alunni e delle alunne in tutte le sue
46
componenti .
Particolare attenzione è da rivolgere agli sforzi destinati all’inclusione di alunni e
alunne dell’Istituto Comprensivo per mezzo del Piano Nazionale per l'Inclusione
(PAI), documento che inquadra lo stato dei bisogni educativi e formativi della
scuola e le azioni che si intende attivare per fornire delle risposte adeguate. La
scuola rappresenta il cuore pulsante dell'interazione e della formazione, dove gli
studenti si incontrano e interagiscono con i propri coetanei e con gli adulti. Questo
contesto ricco di diversità culturali, esperienze e sfide sociali e familiari dà vita a
una continua comparazione delle abilità e delle difficoltà, che la formazione deve
affrontare. In questo ambiente, la convivenza e la condivisione quotidiana
diventano un terreno fertile per il confronto e l'accettazione delle diversità di genere,
personalità e stili di vita.
La scuola si trova a gestire la complessità delle provenienze extra-scolastiche, che
influenzano notevolmente il contesto educativo, richiedendo un'attenzione
particolare per rispondere in modo mirato alle esigenze individuali degli studenti.
Gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) affrontano difficoltà di vario
genere che influenzano il loro apprendimento e la partecipazione sociale. È
fondamentale dunque evitare approssimazioni che potrebbero compromettere la
specificità di ciascun bisogno.
46 https://www.rodariscuola.edu.it/documento/ptof/
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La scuola ha il compito di proteggere e sostenere gli studenti nel loro bisogno di
appartenenza, promuovendo l'accettazione reciproca e valorizzando le identità
individuali. È proprio in questa attenzione alle specifiche esigenze che il bisogno
educativo diventa un Bisogno Educativo Speciale (BES). Questo si traduce in un
supporto personalizzato attraverso interventi che vanno oltre il semplice recupero o
sostegno, culminando nella creazione di Piani Educativi Individualizzati (PEI) o
Piani Didattici Personalizzati (PDP). Questi strumenti garantiscono agli studenti più
vulnerabili un'istruzione su misura, che tiene conto delle loro necessità uniche e
favorisce il loro sviluppo complessivo.
Le