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C.4 SPLEDORI E MERAVIGLIE DEL BAROCCO COREICO

600: crisi delle corti cinquecentesche, progressivo allargamento dell’influenza spagnola,

sfaldamento etico-sociale, crescente instabilità politico-economica. La cultura del 600 si

muove tra classicismo e nuova scienza, contraddizioni di un’età di passaggio.

Il teatro esalta il gusto del movimento, mutamenti di scena, macchineria; la danza diventa

linguaggio privilegiato, in particolare nell’intermedio (predilige ballo, musica, canto, ricco di

effetti speciali, gusto x spettacolarità, esaltazione del nuovo e del raro, x suscitare meraviglia

e stordimento). Il teatro si dibatteva tra la funzione del dilettare e insegnare, la spettacolarità

era anche strumento di persuasione.

Novità: in epoca rinascimentale l’evento festivo costituiva un progetto comune che rivelava

la centralità del sogg che deteneva il potere (principe); nella festa barocca questo sogg non

è facilmente rintracciabile (giochi di rimandi, movimenti, sollecitazioni si coagulano in una

costruzione comunicativa dai contorni sfuggenti attraverso cui forze ≠ esercitano il controllo).

Tra 500/600 si consolida il potere assoluto dei sovrani, in Italia crisi socioeconomica che

lega i destini delle corti alle monarchie europee. La festa ritrova anche la sua dimensione

sacra a seguito dell’azione pastorale del Concilio di Trento.

La festa barocca è un ingegnoso meccanismo teso ad ammaliare e stupire grazie ai suoi

artifici inusuali e all’abbondanza dei mezzi impiegati. La danza assume carattere aulico,

encomiastico, divinità/eroi rispecchiano l’universo aristocratico.

Pratica coreutica in Collegi e Accademie

Collegi: scuole religiose, soprattutto Gesuiti (attività didattica della danza); i gesuiti

utilizzano le discipline dello spettacolo x impartire un’educazione che si proponeva di

formare l’uomo nella sua tot’. L’istruzione gesuita si proponeva la creazione del ceto

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dirigente, la danza consente di acquisire un portamento elegante e contegno corretto. Il

balletto assume una valenza oratoria e perde il connotato di pericolosità che lo legava alle

passioni; è strumento x rimuovere il disagio sociale/morale e presentare il mondo sacro in

modo alternativo.

Accademie: nate come società di conversazione di stampo platonico, accolgono uomini

scelti x disquisizione filosofico-scientifiche.

La danza nei teatri a pagamento

Nel 600 nasce il teatro pubblico e permanente = edifici destinati a accogliere pubblico

pagante x le rappresentazioni + emancipazione dell’artista x mezzo della specializzazione

(separazione tra chi agisce/fruisce dello spettacolo).

Nel 1630 il melodramma si organizza in molte città italiane su modello impresariale

veneziano: riduzione dell’intermedio, pubblico orientato verso un nuovo tipo di

rappresentazione interamente musicale (opera musicale). Il ballo teatrale assume

caratteristiche nuove: perde il carattere encomiastico, si adatta a una funzione di

rappresentazione, nuova condizione mercenaria del teatro che obbliga la danza a

privilegiare la componente ludica e pantomimica.

Nascita del balletto

Dal 1650 nasce il genere autonomo del balletto. L’emancipazione della danza dal teatro

inizia in Italia ma trova compimento in Francia; avvia la stagione il Balet Comique

considerato prototipo del Ballet de cour (1981), in occasione delle nozze di Margherita di

Lorraine (spettacolo inserito in un grande progetto di manifestazioni festive allo scopo di

riaffermare la potenza del regno francese e casa regnante).

Il Ballet comique si innesta sulla tradizione dell’intermedio aulico di corte e si presenta

come sintesi di varie espressioni artistiche (musica, poesia, canto, danza, mimo). Si

perfeziona col t ma struttura e concezione restano =; le varie arti si raccolgono in un insieme

spettacolare armonico x la realizzare immagini meravigliose. L’allegoria resta veicolo

privilegiato x la comunicazione di concezioni filosofico-morali.

Alcuni es. Ballet-mascarade (sfilata di personaggi mascherati accompagnata da balli/canti),

Ballet melodramatique (danza integrata a globalità dello spettacolo).

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Il balletto in Francia: è nazione guida nel panorama della danza europea, detta leggi

dell’invenzione coreografica, ne cambia il corso dello sviluppo storico, grazie alla salita al

trono di Luigi 14, amante della danza. L’egemonia del professionismo è raggiunta

definitivamente nel 1661 quando Luigi 14 istituisce l’Accademie royale de danse.

Fra i balli di società diventa universale la moda del minuetto (sia nobiliare che borghese) =la

danza non è + espressione della corte o elemento distintivo di un gruppo sociale ma

un’attività largamente partecipata.

Tra le sperimentazioni + interessanti: la Comedie Ballet (genere drammaturgico-

coreografico dove la danza era in posizione subordinata al testo). A partire da queste

accentuazioni del registro drammatico iniziano a esser inseriti elementi tragici nella struttura

comica del testo (tragedie ballet).

Nel 1712 nasce l’Ecole Royale de l’Opera (l’insegnamento della prassi coreica è

istituzionalizzata e finalizzata a inserimento professionale degli allievi nel teatro). Ogni passo

era un sistema altamente codificato x porsi di fronte al pubblico in modo espressivo e

significante.

Al ballo di corte partecipava un ristretto n. di privilegiati.

La danza si avvia a conquistare una sempre > autonomia dal testo scritto grazie all’opera-

ballet (azione scenica quasi tot danzata).

C.5 AUTONOMIA DRAMMATICA ED ESPRESSIVA DEL BALLETTO NEL 700

La danza diventa europea

In tutta Europa prevale la danza accademica a discapito delle manifestazioni popolari. Intere

compagnie di ballerini si impongono nelle sale a pagamento dove assiste un pubblico

borghese. Alla diffusione contribuiscono anche i Comici dell’Arte (attori di professione).

Il balletto d’azione: la comedie/tragedie ballet erano tentativi di fondere tutti gli elementi

della teatralità (recitazione canto danza) secondo l’ideale umanistico.

Nel 18° sec. Opera-ballet: danza in tot autonomia sul piano artistico-espressivo; si consolida

la moda del balletto entractes all’int del melodramma.

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Il passo successivo x la riforma del balletto richiedeva si superare il pregiudizio che

subordinava la danza alla musica= rivalutazione danza come linguaggio autonomo capace

di narrare passioni umane con i propri strumenti.

La querelle di Angiolini e Noverre

Angiolini: contribuisce alla trasformazione del balletto in dramma in cui l’istanza del

movimento coreico e la mimesi si integrano armoniosamente (balletto pantomimico =

genere drammaturgico che usa la danza x rappresentare soprattutto sogg tragici senza

l’ausili della parola). Considera il ballet sintesi armonica di elementi ≠: musica in funzione

drammatica e danza come strumento di comunicazione delle passioni umane.

Noverre: è il coreografo riformatore x antonomasia; x lui la danza avrebbe potuto essere

imitazione della natura solo diventando pura pantomima (azione imitativa).

Per entrambi la danza è un’arte in grado di narrare, evocare emozioni a patto che si sbarazzi

dei freddi virtuosismi e tecnicismi; il balletto non può essere uno spettacolo fatto unicamente

di passi arditi e acrobatici, la gestualità deve essere mediatrice di senso e generata da un

impulso emotivo int (necessario ritorno al passato e recupero della pantomima antica).

Stile, tecnica e codice della danza del 700: la tecnica coreica del 700 è basata su

codificazione dei passi e posture accademiche (manuale di Feuillet). In Italia non si ballava

seguendo letteralmente lo stile francese, particolarità dei danzatori italiani era di innestare

una pantomima della tot’ del corpo sulla base tecnica comune (gli italiani danzano con tutto

il corpo).

C.6 DANZA SOCIALE E BALLO DA SALA FRA 600-700

Nascita e diffusione della contraddanza in Europa

Inghilterra: si diffonde in Europa il genere contraddanza (country dance) caratterizzata da

novità, semplicità, libertà stilistica, è innegabile la matrice popolare. In Inghilterra era

occasione importante di convivenza sociale sia nei villaggi che a corte, alcune strutturate x

creare l’opportunità x l’incontro e conversazione + la semplicità dei passi non richiedeva

grande concentrazione ma clima rilassato. Era osteggiata dai puritani come

favoreggiamento della promiscuità. 9

In Italia il minuetto era considerato test x l’appartenenza alla società, erano ammessi a corte

solo chi sapeva ballarlo perfettamente.

In Francia le contraddanze sono poco accettate, ma a inizio 700 c’è diffusione progressiva,

si adatta alle condizioni della nuova vita mondana.

La fortuna di queste danze è da correlare con i cambiamenti sociali e di costume: alla

centralità della corte si sostituisce l’iniziativa delle città; il ballo nobile e di vecchio stile perde

progressivamente d’interesse.

La vita mondana in Francia ha un arresto con la rivoluzione, la danza si trasferisce nelle

strade e le classi popolari si riappropriano delle forme + semplici del ballo collettivo. Da un

lato i nobili dell’antico regime sentono il bisogno di ritrovarsi in luoghi esclusivi x non

mischiarsi con la nuova classe dirigente, dall’altro il potere politico considera le

manifestazioni della vita mondana un utile strumento x la propria politica di unificazione.

Lo stile coreico del vecchio regime è tramontato, la nuova società ha sviluppato la passione

x le danze comuni. Nasce il virtuosismo professionistico, il repertorio delle danze sociali si

allarga: valzer, mazurca, polca.

Si dividono ormai danza sociale (espediente x il puro divertimento, perde la componente

formativa e di rappresentanza sociale) e teatrale (il balletto è una strada difficilmente

percorribile x il grande pubblico).

In Italia si diffondono la contraddanza alla francese e all’inglese (il carattere provinciale della

società italiana è la causa del continuo movimento di importazione dei balli delle + importanti

capitali europee).

Il valzer: probabilmente la sua origine è nella volta (ballo a coppia chiusa che richiedeva

uno stretto contatto fisico x permettere al cavaliere di sollevare la dama e farla volteggiare);

dal 700 compare in tutta Europa suscitando scandalo, ma in pochi anni diventa imperativo

sociale: una danza sensuale che porta all’ebbrezza e all’estasi, particolarmente amato dai

romantici. È considerato il ballo della rivoluzione francese. Vienna è capitale del valzer e la

sua storia si intreccia inevitabilmente a quella del musicista Strauss che dà al valzer la

dignità della musica seria.

C.7 IL BALLETTO ROMANTICO 10

Una fase di passaggio: dal balletto d’azione al coreodram

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Publisher
A.A. 2005-2006
18 pagine
11 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della danza e del mimo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Pontremoli Alessandro Piero Mario.