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Come i nuovi media hanno cambiato l'approccio dei giovani al sesso. Il caso Euphoria

Relatore: Prof.ssa Paola Brembilla

Presentata da: Giulia Zaffino

II Appello

Anno accademico 2020-2021

Indice

Introduzione........................................................................................................ 4

1.1. Introduzione storica sui media...................................................................5

1.2. I giovani e l'informazione sui media digitali...............................................6

1.3. I giovani e le serie tv................................................................................10

Capitolo 2 – Giovani e sesso nei media.............................................................13

Capitolo 3 – Come vengono rappresentati i giovani. Caso Euphoria.................20

Conclusioni........................................................................................................ 24

Bibliografia........................................................................................................

Tesi

Sitografia

25

Ringraziamenti

27

Introduzione

Scopo di questa tesi è analizzare l'approccio dei giovani ai nuovi media e come tramite essi si informino sul sesso e sulle attività connesse. Case study è la serie televisiva Euphoria (2019-), che ha suscitato grande scalpore per il modo di rappresentare l'adolescenza e i problemi ad essa legati (il sesso, le droghe, gli incontri online, ecc.) con uno sguardo crudo e realistico.

Si è partiti dai testi di riferimento sulla storia dei nuovi media, che ne analizzano l'impatto sulla società e l'adattamento delle persone alle nuove tecnologie per poi focalizzarsi su riviste specialistiche e report statistici per approfondire il tema giovani e sesso.

L'introduzione dei nuovi media nella

Vita delle persone ha avuto degli effetti, sia positivi che negativi. Un aspetto positivo di queste nuove tecnologie è che le informazioni in rete adesso girano molto velocemente e tutti hanno la possibilità di accedervi, se muniti di un dispositivo elettronico; il potere dell'informazione non appartiene più a un gruppo ristretto di industrie, come in passato, ma è diventato accessibile a tutti. D'altra parte però poiché chiunque può scrivere o aggiornare delle pagine online, si deve dubitare dell'attendibilità del materiale presente in rete. Ecco quindi la grande difficoltà di questo momento storico: imparare a distinguere le informazioni vere da quelle false, ed avere un parametro di valutazione che non si basi sui like di un articolo su Facebook o quante volte una notizia viene condivisa su su Twitter. Un aspetto che ha appassionato studiosi e ricercatori è stato quello dell'influenza negativa.

chel'uso di Internet potrebbe avere sugli adolescenti e di come essi relazionano tra di loro anche sperimentando pratiche sessuali online. Quest'ultimo è un tema delicato in quanto i ragazzi utilizzano con frequenza i social network e Internet per la ricerca di materiale pornografico o per pratiche sessuali. Un buon spunto di riflessione è la serie tv Euphoria (2019 -) che racconta la storia di giovani alle prese con i problemi dell'adolescenza, ma qui rappresentati con uno sguardo più cruento e duro, dalla tossicodipendenza al sexting, per arrivare al revenge porn. La serie non si presenta come una storia per adolescenti, infatti molte critiche evidenziano questo aspetto, ma sugli adolescenti per aiutare gli adulti a capire meglio i giovani. Capitolo 1 - Giovani e media 1.1. Introduzione storica sui media I mezzi di comunicazione di massa sono un fenomeno sociale del tutto nuovo, iniziato a svilupparsi all'inizio del XX secolo; utilizzati per

diffondere messaggi, diversi tra loro, a un vasto pubblico in un breve lasso di tempo. I primi mezzi di comunicazione di massa vengono prodotti attorno al 1900, come giornali cartacei, dischi, libri, ecc., e vengono prodotti in serie e poi recapitati ai luoghi per la loro consumazione. Con l'arrivo, poi, della radio e della televisione non c'è più stato un prodotto materiale da distribuire, ma tramite le onde elettromagnetiche un insieme di contenuti viene ricevuto direttamente a casa dal fruitore. Le caratteristiche principali di questi mezzi però non sono cambiate, sono sempre pensati per raggiungere un vasto pubblico in modo rapido per intrattenere o informare.

Negli anni '60, con la nascita di ARPANET, definita la prima rete Internet della storia, nel 1969, si inizia ad usare l'espressione New Media (Nuovi Media), per far riferimento alle nuove tecnologie di comunicazione che si stanno espandendo in quel periodo. Essi si basano sull'interconnettività.

L'interattività e l'ubiquità. È intorno agli anni 2000 che i nuovi media, come li conosciamo oggi, iniziano ad essere tali. Con l'emergere del "Web collaborativo" (anche detto web 2.0) la loro diffusione raggiunge vaste aree e persone, e si diffondono anche altri tipi di supporto a quelli tradizionali: telefonini, pc portatili, tablet, ecc.

Ma va bene chiamare i "nuovi media" come nuovi? Ricorre molto spesso nei dibattiti tra studiosi il dubbio che questa definizione sia abbastanza fuorviante. Si deve porre molta attenzione quando si discute di media o mezzi di comunicazione, poiché a nessun medium corrisponde una e una sola forma di comunicazione, ve ne sono molteplici, governate da regole, forme e convenzioni. Infatti, come aveva già detto McLuhan (1990), i nuovi media convergono con quelli vecchi così da diventare un unico grande medium; il sociologo diceva Mezzi di comunicazione, Treccani.

Enrico Menduni, I media digitali, tecnologie, linguaggi e usi, Laterza, Bari 2005, pp. 10-113
Denis McQauil, Towards a Sociology of Mass Communications, Collier-Macmillan, London, 1969 (trad. It. F.Boni, R. Falcioni, L. travisan, G. Mazzoleni (a cura di), La sociologia dei media, Mulino, Bologna, 2007)
Renato Stella, Claudio Riva, Cosimo Marco Scarcelli, Michela Drusian, Sociologia dei new media, Novara,UTET università, 2018, pp. 6-8
D. Mcquail, op. cit.
R. Stella, C. Riva, C. M- Scarcelli, M. Drusian, op. cit
Giovanni Cosenza, Introduzione alla semiotica dei nuovi media, Bari, Laterza, 2013, pp. 9-10
Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano, 1990 che “Il contenuto di un medium è sempre in un altro medium”, quindi ogni nuovo mezzo dicomunicazione tende a riassumere in sé delle funzioni che prima venivano svolte dai mediaprecedenti. Non vi è, quindi,una vera e proprio sostituzione, perché questo comporterebbe la scomparsa del medium precedente, ma una rimediazione. I media non muoiono mai completamente. Pur i nuovi media, e Internet particolarmente, divenendo così popolari da aver richiamato a sé studiosi delle scienze sociali e toccando vaste aree di popolazione, il loro utilizzo non è ancora ben capito da parte di molte persone. Per questo motivo i nuovi supporti, media, e mezzi di comunicazione adottano stili e modalità dei "vecchi media", sia perché ne sono il prolungamento, e sia perché è molto più facile, per le persone abituate al vecchio modello di media, approcciarsi a quelli nuovi. Negli ultimi decenni molte delle maggiori paure e insicurezze (la privacy, la moralità, la perdita di competenze cognitive), ma anche altrettante speranze e aspettative positive (di democrazia o di prosperità economica), sono state ripetutamente associate alla

Diffusione dei media digitali.

1.2. I giovani e l'informazione sui media digitali

Il rapporto dei giovani con queste nuove tecnologie di comunicazione ha due aspetti contrapposti: da una parte queste tecnologie vengono viste come premesse per una crescita sociale e degli orizzonti conoscitivi, di cui i ragazzi vengono riconosciuti come i maggiori esperti; dall'altra si pensa al cattivo uso che si può fare di esse e le molteplici sollecitazioni, con contenuti inappropriati e pericolosi, a cui bambini e adolescenti vengono esposti e che possono intaccare il loro rapporto con la sessualità e le forme di affettività.

Questa paura del nuovo è sempre esistita, come nella antica Grecia Platone aveva il timore dei mezzi di comunicazione e voleva bandire la scrittura accusandola di corrompere i ragazzi, o come accadde con l'esperienza cinematografica tra gli anni Venti e Cinquanta, accusata di accostare prematuramente i giovani al sesso mediante le immagini.

In movimento. Nel Novecento il primato della cultura alfabetica era stato messo in discussione dalla cultura delle immagini e quella dei suoni, essi venivano considerati "banali", "volgari", "pericolosi". Attualmente questo ruolo è rivestito da Internet. Questa relazione con gli adolescenti porta con sé grandi aspettative e preoccupazioni, come detto prima.

Le due ricercatrici Boyd e Clark attestano come i problemi connessi all'uso di internet non siano totalmente ricollegabili ai giovani, ma piuttosto fanno luce sul comportamento che i genitori hanno nella gestione e nell'uso dei social, che può avere eguale - se non più grande - peso.

di quella dei giovani. Le pressioni sotto cui i genitori mettono gli adolescenti sono spesso inutili. I teenager vogliono (e esigono) dell'autonomia dai genitori e altre figure simili, per sviluppare la gestione dell'interazione sociale, soprattutto tra pari. In questo quadro, l'alfabetizzazione mediatica è anche forma di alfabetizzazione sociale, aiutata dai social media, a patto che i genitori diano ai figli spazio e modo per accrescerla.

La Teoria dell'Apprendimento sociale di Bedura sostiene che gli adolescenti imparino sia dall'esperienza diretta che dall'osservazione. Ma avviene attraverso una serie di condizioni: l'adolescente deve avere l'attenzione rivolta verso il modello; deve cogliere il comportamento come un modello valido da acquisire; e infine, deve avere la capacità di ricordare e richiamare questo modello anche

Dettagli
A.A. 2020-2021
33 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiuliaZaffino9876 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecnica dei nuovi media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università o del prof Brembilla Paola.