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Conseguenze possibili

Fastidio, a volte scherzo. Disagio che dura nel tempo.

Si ritorna amici. Più difficile tornare amici.

Si resta integrati al gruppo. Isolamento, solitudine.

gruppo c’è unIl gruppo non ne soffre e ritrova la sua Nel clima di minaccia:coesione. scarsa fiducia, poca spontaneità e amicizia.

TABELLA 2: Tratti distintivi dei comportamenti violenti

RAGAZZATE BULLISMO Criminalità

  • I ruoli di bullo e vittima sono fissati in modo rigido;
  • Le azioni sono accuratamente premeditate e progettate;
  • Azioni particolarmente violente;
  • Le vessazioni avvengono in modo sistematico e sono indirizzate contro lo stesso individuo;
  • Ricorso ad armi o ad oggetti che possono ferire in modo grave;
  • Minacce gravi, comprese minacce di morte.

nelche per potere; quelle di morte;tempo;

  • Le azioni non sono Atti di violenza o molestia
  • Determina nella vittima esistematicamente rivolte sessuale.negli spettatori, paura ea danno del medesimo incapacità di difendersi osoggetto. denunciare.

9 Oliverio Ferraris A. (2010), Piccoli bulli crescono. Come impedire che la violenza rovini la vita ai nostri figli,BUR Biblioteca Universale Rizzoli.

10 Fedeli D. (2007), Il bullismo: oltre vol. 2, Vannini Editrice, Gussago.

111.2 Radici del bullismo

Il più delle volte si ha la certezza che i bambini vengano allevati ed educati in formazionedegli adulti che saranno, insegnando loro i principi fondanti per vivere nella nostra società,indirizzandoli su quali sono i comportamenti “giusti” e quelli “sbagliati” da assumere nellediverse relazioni e interazioni con coetanei e adulti, in modo che comprendano il valore delleemozioni proprie e degli altri a partire dagli anni che, a volte, possono

Rivelarsi i più difficili per la loro vita. Al giorno d'oggi, infatti, le correnti di pensiero sostengono una nuova visione, secondo la quale ogni essere umano è predisposto al bene, verso sé e verso il prossimo, all'empatia, alla collaborazione, al rispetto delle norme, ma presenta anche un'inclinazione all'irruenza, alla competizione, al riuscire a conquistare le cose che si desiderano andando contro tutto e tutti. Pertanto, un momento in cui ci si può trovare più "a rischio" sono le relazioni sociali, in quanto vi è un elevato coinvolgimento di emozioni, ambizioni, aspettative e motivazioni. In particolare, le aree più sensibili al manifestarsi di questa contrapposizione riguardano le relazioni tra familiari e amici, i rapporti uomini-donne e gli atteggiamenti violenti all'interno di un gruppo di pari; queste aree possono con intenti di dominanza-sottomissione essere ancora più rischiose nel caso.

In cui vi sono altri fattori che rendono ancora più difficile il percorso di crescita di un soggetto, come limitate possibilità socio-economiche o insufficienza di spazi e di risorse.

D'altra parte, ciò che rende ancora più difficile la situazione è il senso di disagio profondamente diffuso tra i giovani di oggi, che seppure non sempre se ne rendono conto, non si sentono bene. I fattori che determinano questo sentimento sono riconducibili all'intensa instabilità nella società odierna, che provoca negli individui un'instabilità emotiva, di pensieri, valori e principi, rendendoli incapaci di avere prospettive di vita e di riconoscere e manifestare le proprie emozioni. Molti adolescenti che si trovano ad affrontare una realtà che li opprime, cercano in qualunque modo di scappare tanto da arrivare a violare ogni regola sociale e morale e, per tale motivo, vengono additati come "ragazzi".

difficili” e nonaiutati adeguatamente nelle loro problematiche.Serve, pertanto, soffermarsi sul bisogno educativo di lavorare sulle odierne esigenze socialiimpiegando risorse sul piano teorico e pratico e sistemi operativi che siano utili alpotenziamento delle relazioni tra bambini e adolescenti.

1.3 Protagonisti del bullismo

Se fino a non molto tempo fa le ricerche si erano soffermate particolarmente sulla relazionebullo-vittima, ritenendo queste due figure come principali, talvolta unici, protagonisti, al giornod’oggi invece ci si sta focalizzando sul bullismo come un processo di gruppo, approfondendo icomportamenti e le reazioni che i diversi componenti della comitiva hanno di fronte ad atti diprevaricazione. Gli spettatori quindi, anche se non necessariamente spalleggiano il bullo,mostrato l’atto di bullismo; in seguito a una ricerca,rappresentano il pubblico al quale vienedimostrarono che l’85% dei casi di bullismo avviene di fronte a un gruppo di11Pepler e

Craigtestimoni e l'organismo che si va a formare è quindi costituito da un bullo con possibili seguaci, una vittima e diversi altri attori che con il loro atteggiamento condizionano notevolmente il sistema. Di grande rilievo è anche la teoria di Hinde, secondo cui ogni relazione del bullismo, dall'interazione singolo bullo-vittima fino al gruppo e successivamente al sistema culturale di appartenenza, influenzi e sia influenzata da tutto ciò che è circostante, pertanto non si deve analizzare soltanto l'individuo, ma i diversi soggetti all'interno delle loro reti sociali. Fonti: 11 Craig, W. Pepler D. (1997), Observation of bullying and victimization in the school yard, Canadian Journal of school psychology, 2, 41-60. 12 Hinde, R.A., (1987). Individuals, relationships and culture. Cambridge University Press. 1.3.1 Il bullo di prevaricazione, è colui che il bullo è il responsabile dell'atto attacca i più deboli, insultandoli.

Il bullo dominante è caratterizzato dal possedere una forza superiore rispetto ai suoi coetanei in generale e un modo di fare incline alla violenza e allo scarso controllo di atteggiamenti aggressivi in quanto li ritiene utili al raggiungimento dei propri scopi.

Nellasua personalità risaltano: forte impulsività e scarso controllo di essa, intensa predisposizione a dominare gli altri, bassa resistenza alle frustrazioni e assenza quasi totale di empatia nei confronti della vittima. Nel caso del bullo dominante, il bisogno di supremazia, potere e autoaffermazione è molto elevato: egli considera gli atteggiamenti prepotenti, sia nei confronti di coetanei sia di adulti, e la violenza come espedienti attraverso cui procurarsi popolarità e privilegi. Per di più, a causa dell'assenza di capacità empatiche e, di conseguenza, di abilità solidali, il bullo è incapace di comprendere sia lo stato d'animo dell'individuo attaccato sia le conseguenze dei comportamenti vessatori intrapresi; la mancanza di senso di colpa diventa perciò la base giustificatoria della vittimizzazione stessa: la responsabilità delle prepotenze subite sarebbe infatti della vittima stessa. A causadella popolarità tra compagni e amici, spesso il bullo ha un'eccessiva autostima e un'immagine di sé come superiore agli altri; presenta tuttavia, tali caratteristiche sono di solito riconducibili a insicurezze e ansie del bullo. Il bullo gregario è colui che sostiene il bullo dominante, incitandolo e stimolandolo nelle sue azioni indisponenti. Il suo compito è quello di sostenere apertamente il comportamento del bullo o, in alternativa, partecipare attivamente alle azioni contro la vittima seguendo gli ordini del capo. Si tratta generalmente di un individuo insicuro, con bassa autostima e scarso rendimento scolastico, che non prende mai iniziative e vede nelle condotte aggressive e prepotenti il mezzo per ottenere visibilità tra i coetanei e colmare il senso di inferiorità di cui il bullo soffre. Tommaso Greco spiega che il gregario subisce il fascino tanto del gruppo, quanto del capo gruppo, compie delle azioni.che altrimenti non avrebbe mai neppure ipotizzato, senza dare mai particolare peso alle conseguenze delle stesse. Cerca l'approvazione del gruppo, dal quale riceve in cambio la forza di spingersi oltre ai propri limiti, dovuti a ragioni di natura caratteriale, fisica, educativa" 13. In molteplici casi, si è potuto supporre che il bullo gregario avesse provato in un certo senso empatia verso la vittima e si sia sentito in colpa per i danni che le ha provocato. 1.3.2 La vittima La vittima è l'individuo che subisce le prepotenze del bullo. Ci si è domandati spesso quali caratteristiche dovessero presentare le vittime per essere scelte dal bullo rispetto ad altri. In merito a ciò, Olweus ha analizzato due probabili componenti scatenanti: la competizione scolastica e le caratteristiche fisiche della vittima. Il primo elemento abbraccia una convinzione molto diffusa secondo cui l'aggressività si scatenerebbe a causa della rivalità per il.
  1. Greco T. (2009), Le violenze psicologiche nel mondo del lavoro. Un'analisi sociologico-giuridica del fenomeno mobbing, Giuffrè Editore.
  2. Secondo Olweus, non vi è alcuna correlazione tra l'andamento scolastico e la scelta della vittima da parte del bullo. Inoltre, i fattori fisici hanno un ruolo irrilevante rispetto a quanto comunemente si pensa.
Dettagli
A.A. 2020-2021
97 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher yhoshuamoscato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica speciale II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Lettieri Emanuele.