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Valutazione dei criteri metodologici di riferimento per la psicomotricità dell'età evolutiva (TNPEE)

Il terapista della neuro eper le specifiche competenze e come esperto del movimento, al fine di individuare il dell'organizzazione neuropsicomotoria profilo di quel bambino e di analizzare tutte le sottocomponenti che concorrono a definire le caratteristiche. Quindi, in ogni presa incarico, la fase della valutazione deve precedere quella dell'intervento vero e proprio.che comprende l'insieme In terapia psicomotoria distinguiamo da una valutazione delle indagini mediche e psicologiche che concorrono a formulare la diagnosi, da una valutazione specifica psicomotoria che deve essere funzionale all'intervento. La valutazione psicomotoria pertanto è costituita dall'osservazione del comportamento e l'esame spontaneo psicomotorio. Per comportamento spontaneo si intende la modalità adattiva dell'individuo all'ambiente.che nell'ottica della terapia psicomotoria, non dà alcun giudizio se la prestazione è corretta o errata, ma fondamentale è la modalità adattiva di ciascun soggetto, poiché qualunque esse siano, sono sempre da considerarsi il frutto di un aggiustamento "intelligente", ossia di una ricerca di equilibrio tra la propria condizione neuro-psichica e l'ambiente sociale con le sue richieste e pressioni. E' utile osservare l'atteggiamento che ha durante la prova e il suo grado di tolleranza e frustrazione per la non riuscita di un compito, inoltre va tenuto conto della sua capacità di attenzione simultanea. L'esame psicomotorio, invece permette di valutare: - Il periodo di sviluppo raggiunto dal bambino nelle singole aree. - La tipologia qualitativa della motricità e lo stato tonico. - Il rapporto tra la motricità di spostamento e la motricità di posizione. - La memoria, il linguaggio. - L'attenzione.

Espressivo e auto diretto.

Il periodo o stadio cognitivo predominante.

Il profilo psicomotorio attraverso il confronto tra le singole aree e tra queste e la tipologia motoria.

Rispetto alla valutazione, deve essere comunque individuata l'età mentale del bambino in rapporto all'età cronologica, si che si proceda tenendo conto di tali dati per l'approfondimento diagnostico, mirato ai diversi ambiti dello sviluppo. Per il bambino disprattico con Q.I. nella norma, sarà importante evidenziare le discrepanze e i deficit nei settori più compromessi, per confermare la diagnosi di disprassia e stabilire un quoziente di sviluppo di abilità motorie. La valutazione deve essere ripetuta nel tempo con gli stessi strumenti, adeguati per fascia d'età.

I vari test che possono essere utilizzati sono:

Nell'ambito visuo-spaziale e le capacità di copia di disegno possono essere esaminati mediante il Visual Motor Integration Test,

La copia della figura di Rey, i bastoncini di Goldstein, il Bender Visual Motor Test.

Per le competenze motorie dei bambini dai 4 ai 12 anni può essere usato il test Movement Assessment Battery for Children (ABC) di Henderson e Sugden (1992, 2004) che si basa su conoscenze aggiornate dei meccanismi di apprendimento e controllo motorio. Esso è composto di due parti: un test per la valutazione delle performances, in cui si chiede al bambino di eseguire una serie di prove motorie secondo le modalità standardizzate, e una lista di controllo ideata per essere completata da un adulto che valuti le attività motorie del bambino nella vita quotidiana. La valutazione delle prove viene condotta analizzando in che modo il bambino affronta la risoluzione del problema proposto: viene valutato come il bambino analizza le richieste della prova, come pianifica la risposta, come esegue la sequenza e come valuta il risultato. Ciò comporta sia l'analisi della

capacità del bambino di raccogliere le informazioni ambientali necessarie per programmare le strategie e le sequenze, sia la valutazione delle richieste insite nella prova in termini di spazio-tempo e forza necessari, e infine la valutazione della postura del bambino, del suo equilibrio e del repertorio di movimenti nell'esecuzione della prova. Il test è suddiviso in 4 set di 8 prove, ciascuno dei quali tarato su bambini di diverse fasce di età: dai 4 ai 6 anni, dai 7 agli 8 anni, dai 9 ai 10 anni e dagli 11 ai 12 anni. Le prove analizzano diversi aspetti della competenza motoria: le abilità manuali, le abilità con la palla, le abilità di statico e dinamico. I punteggi al di sotto del 5° percentile dell'età sono indicativi della presenza di un disordine delle abilità motorie. La valutazione delle prassie costruttive viene condotta classicamente mediante la somministrazione di 2 test differenziati per

età: - Block-Building (Gesell) per i bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni ed è incentrato sulla costruzione di modelli mediante i blocchetti. - Block-Construction (Stiles) si riferisce ai bambini tra i 2 e i 4 anni e presuppone blocchetti di dimensioni più grandi. Per quanto riguarda l'ambito percettivo si può utilizzare il test di percezione visiva e integrazione visuo-motoria di Hammill, Pearson e Voress (1993) per i bambini tra i 4 e i 10 anni, andando a valutare la coordinazione occhio-mano, posizione nello spazio, copia-riproduzione, percezione figura-sfondo, rapporti spaziali, costanza della forma e il test di Hooper per l'organizzazione visuo-percettiva. Per la valutazione più specifica delle abilità gestuali, si propone il test di Berges e Lezine (1963). Un'appropriata valutazione delle abilità, permetterà di ricavare dati utili al fine sia di poter definire un profilo individualizzato, sia di

La dinamica nelle prove relative al camminare, correre, salire e scendere le scale, calciare una palla con una breve corsa, saltare un ostacolo; abilità grafo-motorie, abilità manuali, esecuzione di gesti simbolici, abilità costruttive. Particolare attenzione viene rivolta agli aspetti neurosensoriali quali percezione tattile, uditiva, visiva in quanto la soglia di percezione varia molto da individuo a individuo.

Per un esame-screening in età infantile si usa fare riferimento sia ai "segni neurologici" sia a quelle funzioni adattive. In generale, i segni neurologici servono per definire il valore patologico di una condizione, mentre l'esame dei comportamenti adattivi dovrebbe definire in qualche modo il livello maturativo raggiunto dal soggetto. In età evolutiva è importante stabilire quale valore predittivo possono assumere i segni comportamentali circa l'eventuale comparsa di una condizione patologica nel futuro.

Alcuni indicatori potrebbero essere correlati ad alcune condizioni patologiche dell'infanzia come sindrome di iperattività, disturbi dell'apprendimento accademico, disturbi del riconoscimento visivo. La presenza di alcuni segni neurologici minori alla nascita come l'ipertonia, ipereccitabilità, ipotonia, può contribuire alla comparsa di disturbi dello sviluppo all'età di 4-6 anni. I movimenti coreiformi, involontari, irregolari e afinalistici che si possono presentare all'età di 4-5 anni possono in alcuni casi associarsi a goffaggine, scarsa concentrazione, basso rendimento scolastico, disturbi della lettura e della scrittura. In alcune ricerche (Portwood, 1996) viene evidenziato che i bambini con disprassia sono facilmente riconoscibili in scuola materna, la loro frustrazione è evidente quando è presente: - Ipersensibilità a rumori, luce, tatto. - Difficoltà di concentrazione e attenzione al compito.

Deficit percettivi.

Problemi dell'espressione verbale.

Difficoltà nelle prassie orali e in particolare nella masticazione.

Difficoltà nelle attività della vita quotidiana.

Difficoltà a eseguire le istruzioni.

Difficoltà a disegnare.

PRIMO ANNO DI VITA

Facilmente irritabile e non consolabile (presenta iper- o ipo-neurosensorialità)

Difficoltà di suzione e alimentazione

Problemi di sonno

Difficoltà nei cambi di posizione e gattonamento anomalo o assente

Difficoltà di sguardo e di oculomozione

Difficoltà e/o ritardo nella prensione

Difficoltà ad afferrare piccoli oggetti, con uso di presa palmare e non a pinza

ETA' PRESCOLARE

E' in continuo movimento

Necessita di tempi lunghi per svolgere un qualsiasi compito e rinuncia se trova qualche difficoltà

Ha tempi brevi di attenzione (2-3 minuti)

Ha difficoltà di disegnare e nelle prassie costruttive

ETA' SCOLARE 78

Facile

distraibilità e tempi di attenzione molto brevi

Difficoltà di relazione con i coetanei

Basso livello di autostima

Difficoltà di apprendimento e in particolare disgrafia

Difficoltà di esecuzione di compiti scolastici in classe, che migliora in un rapporto individuale

Lentezza esecutiva

Difficoltà in matematica e nell’elaborazione scritta di storie strutturate

Difficoltà nel copiare alla lavagna

Nel primo ciclo della scuola primaria la dominanza spesso non è ancora acquisita

6.3. La valutazione neuropsicomotoria della disprassia evolutiva

Inizialmente si analizzeranno le componenti esecutive: il tipo di presa, la capacità di dissociare i movimenti singolarizzati delle dita, l'opposizione pollice/indice, le diadococinesie, l'integrazione bi manuale e la regolazione della forza, con prove proposte su imitazione. La dominanza di lato manuale e oculare vie

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Publisher
A.A. 2013-2014
95 pagine
SSD Scienze mediche MED/39 Neuropsichiatria infantile

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bsb.cincotti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Carotenuto Marco.