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In merito si vuole citare il pensiero di Alberto Abruzzese , espresso nel
testo Elogio del tempo nuovo (1994), il quale ritiene la vittoria di Silvio
Berlusconi alle elezioni politiche italiane del marzo 1994 una prova di
modernità comunicativa, al contro di un'arretratezza culturale della sinistra.
Volendo esprimere un parere (personale) su questo frangente storico, si
vuol sottolineare che tali elezioni furono fondanti sotto molti punti di
La televisione come istituzione ideologica culturale - Andrea Giudici (2017)
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vista: esse infatti sancirono il passaggio dalla prima alla seconda
Repubblica italiana.
Ciò si ripercosse anche sulla figura stessa della disciplina politica, non più
soggetta all'idea del partito, ma alla ricerca di una figura forte, simbolica e
predominante, come quella del leader.
In seguito al caso mediatico-giudiziario “ Mani pulite “, che sconvolse
interamente l’opinione pubblica italiana, la gente risultò fortemente
disincentivata a votare nuovamente per una categoria sociale che ormai
considerava sporca e corrotta, ovvero quella dei politici.
Lo scenario di queste tornate elettorali, sicuramente facilitò la vittoria del
partito Forza Italia capeggiato dal suddetto Berlusconi, ma è indubbio il
potere mediatico che esercitarono le televisioni private nella conquista
dei voti.
Una sorta di “voto di protesta”, verso una società e un meccanismo ormai
logoro, di fatto portò un imprenditore al potere in una fase di grandi
cambiamenti.
Analogamente si può ben dire che nelle ultime elezioni politiche italiane
datate gennaio 2013 , si è riscontato un ennesimo “voto di protesta” che
questa volta si è indirizzato verso il Movimento Cinque Stelle.
Questo movimento politico, che per sua stessa definizione non si sente
un partito (classico), ha costruito la propria vittoria elettorale ( 25,5% di
voti senza coalizione alla loro prima elezione politica, può sicuramente
essere presentata come una vittoria) grazie allo stesso scenario di
partenza: il fenomeno della corruzione non è cambiato, anzi il permanere
dello stesso, insieme ad un immobilità nella produzioni di norme
“significative” da parte dei partiti, ha accresciuto la distanza tra il cittadino
e la politica. La televisione come istituzione ideologica culturale - Andrea Giudici (2017)
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Come nel caso del partito di centro-destra, la vittoria dei Grillini, non è
imputabile solo ad un “voto di protesta”.
I 5 stelle oggi, come fece ieri con la televisione Berlusconi, hanno
sfruttato il nuovo mezzo di comunicazione di massa, Internet, per
portare/proporre la propria ideologia di Stato.
Quindi si vuole sottolineare che a livello generale, due fatti sono degni di
nota:
Essere precursori, quindi avendone il predominio,
nell'uso di un universale evolutivo comporta un
sostanziale vantaggio (posizionale).
Non è rilevante il colore (la natura) dell'ideologia quanto lo
strumento che si usa per propagarla.
Queste constatazioni spingono a credere all’ipotesi secondo la quale la
comunicazione di massa, la quale vede nella televisione e nel web le sue
istituzioni primarie, andrebbe annoverata al pari degli altri universali
evolutivi moderni.
Parsons inoltre si riallaccia al funzionalismo di Durkheim (1858-1917), il
quale riconduce ogni fenomeno alla funzione che esso ha all'interno
dell'insieme di cui è parte la società. In linea di massima, ciò che il
sociologo statunitense si propone di fare è di integrare lo studio
dell'individuo di Weber(1864-1920), con il ruolo della società descritto da
Durkheim.
Il primo punto di congiunzione nella dicotomia individuo/società che
viene riscontrato è la norma. Essa collega l'individuo alla società di cui è
parte, riducendo il suo arbitrio autonomo: l'essere umano nel suo
La televisione come istituzione ideologica culturale - Andrea Giudici (2017)
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comportamento è vincolato da queste norme sociali che, attraverso un
complesso sistema basato sulla logica dei premi e delle punizioni,
costruiscono la struttura.
Quest’ultima ha come prerogativa principale la possibilità di assecondare
e rendere concreti le funzioni necessarie della società attraverso un
sistema integrato che tiene insieme le diverse espressioni dell'esperienza
umana. Queste norme per l'autore sono l'espressione dei valori di fondo
di una cultura.
Ma in che modo esse diventano parte integrante dell’individuo?
Parsons riprende il concetto freudiano di interiorizzazione: ogni essere
umano impara a seguire certe norme ed usanze di una determinata
società attraverso la formazione di un istanza psichica (il super-io) che
riproduce l'autorità inizialmente al di fuori sé ma che in seguito viene
interiorizzata. Questa pratica di interiorizzazione delle norme e dei valori
avviene nel corso della socializzazione, di cui il primo nucleo è la famiglia
che ha il compito di preparare la propria prole per vivere nella società .
Per questo motivo la struttura societaria è concepita come un sistema
complesso interconnesso;,ne consegue che l'azione è da ricollegare alla
società nel suo insieme.
Parsons vuole cogliere l'azione sociale all'interno dei vincoli della società
nella sua complessità: vuole cogliere tutti i livelli possibili di analisi,
quindi distingue tra un sistema biologico, un sistema psicologico, un
sistema sociale e un sistema culturale.
Queste dimensioni sono contemporaneamente autonome ma
interconnesse tra loro e servono a spiegare l'agire umano.
La televisione come istituzione ideologica culturale - Andrea Giudici (2017)
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Nel “Il sistema sociale”(1951) Parsons sviluppa queste quattro dimensioni
secondo il “modello AGIL”; un sistema per funzionare, deve soddisfare
queste quattro funzioni:
A (adaptation)
G (goal-attainment)
I (integration)
L (latent pattern maintenance)
Adattamento e raggiungimento degli scopi riguardano la dimensione
individuale, mentre integrazione e latenza sottendono alla sfera
societaria.
Per mantenersi e riprodursi, la società deve garantire dei vincoli biologici
legati alla sopravvivenza; il sottosistema che svolge questa funzione è il
sottosistema economico. Adattamento significa che il sistema deve essere
in armonia con il suo ambiente esterno, quindi si deve adattare al
contesto: è la dimensione della biologia.
Il livello psicologico è quello delle motivazioni all'azione; sottende quindi
al sistema politico; il raggiungimento degli scopi è campo possibile della
psicologia o personalità, cioè ciò che dà la spinta e muove.
L'azione sociale, per Parsons, è tensione continua tra esigenze del
soggetto e esigenze della società; il sistema sopravvive se individui e
società sono soddisfatti.
Il sociologo statunitense opera una distinzione tra cultura e struttura
sociale.
Il sistema culturale garantisce la condivisione degli elementi di base
dell'interazione e dell'orientamento verso determinati valori, quindi è
La televisione come istituzione ideologica culturale - Andrea Giudici (2017)
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l’insieme di strumenti che servono a tenere insieme e a comunicare; la
cultura è elemento di latenza: sta sotto ma è indispensabile per unire
insieme il tutto. I sottosistemi che svolgono questa funzione sono il
sottosistema della famiglia e il sottosistema della scuola. L'integrazione
riguarda il sistema sociale, che riesce a integrare tutte le spinte che
provengono dalla personalità integrando verso orientamenti di necessità
collettive tutte le spinte psicologiche soggettive.
Mentre la struttura sociale è un insieme di organizzazione della vita
basato soprattutto su norme, sanzioni, premi, punizioni, ecc. (tutto ciò
che ha che fare con organizzazione e potere), il sottosistema che svolge
questa funzione è il sottosistema giuridico e il sottosistema religioso.
La latenza è lo spazio della cultura, è l'insieme di quei valori e
orientamenti finali che i soggetti devono interiorizzare per poter
accettare l'integrazione e orientare le spinte individuali verso il
mantenimento della società.
Secondo Parsons la cultura deve essere trasmessa alle generazioni
successive allo scopo di favorire l'ordine, l'integrazione e il
mantenimento della società e dello status quo.
Il limite è l'idea che la cultura deve comunque essere un insieme
abbastanza coerente e stabile di valori, norme e credenze; questo orienta
l'agire collettivo in direzione del mantenimento della società, quindi la
cultura serve a mantenere il controllo all'interno di questo sistema.
Lo schema AGIL risulta calzante nella descrizione della società come un
sistema, in linea con il pensiero di questo elaborato.
Partendo dall'assunto che lo Stato è un sistema formato da più apparati,
punto chiave della teoria di Althusser descritta nel primo capitolo, si
La televisione come istituzione ideologica culturale - Andrea Giudici (2017)
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vuole mostrare la pertinenza trai due studi al fine di dare
un’interpretazione personale.
Entrambi gli autori sottolineano la visione della società come un sistema
di parti (apparati) in rapporti di interdipendenza.
La dimensione individuale viene descritta da Parsons come l’insieme
formato dell'adattamento (adaptation) il raggiungimento degli scopi
(goal-attainment), che sono retti dai sottosistemi rispettivamente
dell'economia e della politica.
Senza nessun tipo di presunzione l'autore di questo elaborato crede che
la sfera sociale ovvero integrazione (integration) e latenza (latent pattern
maintenance) potrebbero essere descritti in altro modo.
Avendo preso atto che la società descritta da Parsons non può
obbligatoriamente essere la stessa di oggi, si intende proporre una
versione più attuale del sistema AGIL.
Queste righe sono ben lontane dall’essere una critica, possono essere
considerate al limite solamente un riadattamento in chiave moderna della
teoria più rinomata del sociologo statunitense.
Quindi partendo ad analizzare il sottosistema dell'integrazione si
concorda sul peso preponderante dell'apparato giuridico; in quanto
punitivo svolge una funzione fondamentale nella formazione della
società, concetto che all'attento lettore richiamerà l'idea di apparati
regressivi di stato (ARS), ma non si ritiene che la religione abbia ancora il
potere descritto dall'autore e che quindi riesca ad esercit