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VALORE ASSOLUTO E COMPARATIVO
Ritornando nuovamente da un punto di vista teorico, Adam Smith che abbiamo citato precedentemente affermava che un paese dovrebbe produrre solo beni nella cui produzione è più efficiente, e acquistare invece quei beni che non riesce a produrre allo stesso modo dopo aver raggiunto un surplus della bilancia commerciale. Quindi il commercio tra i paesi è una cosa vantaggiosa per tutti, incentivato da particolari situazioni come ad esempio:
- La prossimità geografica (Più vicini sono i paesi, minori sono i costi di trasporto);
- Le differenze nella disponibilità di risorse (Un paese può essere dotato di risorse che gli conferiscono un vantaggio nella produzione di determinati beni);
- Le differenze nella tecnologia (Un paese che possiede la migliore tecnologia per produrre un bene, ha dunque un vantaggio assoluto nella produzione di quel bene);
- Le differenze nei costi di outsourcing (Ovvero un Paese ha un

Il vantaggio comparato si basa sul concetto che un paese può produrre un bene in modo più efficiente rispetto ad altri beni, anche se non ha un vantaggio assoluto rispetto agli altri. Se si applica anche il principio del libero scambio tra paesi, in cui merci e servizi possono circolare attraverso i confini nazionali e internazionali senza barriere doganali, il commercio riceverebbe un'ulteriore spinta verso l'alto. Ovviamente, in tutto questo, i rispettivi governi non dovrebbero influenzare con contingentamenti o dazi ciò che i suoi cittadini possono acquistare da un altro paese o ciò che possono produrre e vendere ad un altro paese e, al contrario, dovrebbero incentivarli.
Adesso, cercando di andare a spiegare la teoria del vantaggio assoluto di Smith, che è un modello molto intuitivo, possiamo fare riferimento al grafico presente in Fig. 5.
fattore produttivo, il lavoro, disponibile in quantità data. Ciascun paese può decidere di produrre uno solo o entrambi beni a disposizione, ma per produrre una unità di ciascuno dei due beni, impiega una certa quantità di lavoro. Questa quantità necessaria è diversa nei due paesi, nei due beni. Meno lavoro serve a produrre una unità di un bene, più il paese ha una produttività elevata di quel bene per i motivi precedentemente citati. Il commercio quindi nasce dalle diversità dei prezzi interni nei due paesi. A ciascun paese conviene produrre di più del bene che gli "costa" relativamente meno, esportarlo, e ottenere in cambio, il bene che gli "costa" relativamente di più. Lo scambio è automatico, perché il vantaggio dei due paesi è simmetrico. In sintesi, conviene a ciascun paese, produrre solo il bene di "vantaggio" e importare l'altro, portato ad
Una diversificazione dei prodotti fra i vari paesi. Invece per quanto riguarda la teoria del vantaggio comparato di Ricardo, questi era a favore della teoria del libero scambio, dove l'efficienza nell'uso delle risorse porta ad una maggiore produttività di un paese, ma se il caso lo richiede bisogna anche dover importare dai paesi verso cui si esporta.
Come mostrato dal grafico in fig.6, il modello Ricardo è contro-intuitivo rispetto al modello di Marx. Infatti un paese "più bravo" dell'altro in entrambi i beni (con le rette che non si incrociano) potrebbe trovarsi nella situazione di dover commerciare comunque. Questo perché la causa è anche la convenienza del commercio cosa per definizione, che è sempre reciproca. Del seguente grafico sappiamo che i prodotti sono assolutamente identici nei due paesi e anche sostituibili, non stiamo tenendo conto della quantità.
totale di lavoro disponibile, ma solo della produttività relativa dei due beni. Quindi la produttività è sempre la stessa indipendentemente dalle quantità prodotte. Il grafico ci illustra quindi cosa avviene in un determinato momento della produzione, ma non spiega cosa e perché cambia la quantità di lavoro, la produttività e la domanda. Il vantaggio di un paese in questo scaturisce dalla differenza fra il prezzo internazionale e quello interno ("costa" meno infatti importare che produrre il bene di "svantaggio"). Ma quanto guadagna ciascun paese dipende da quanto il prezzo internazionale è vicino/lontano da quello interno (e viceversa). Per capire come si forma il prezzo internazionale dobbiamo tenere conto della domanda, dell'importanza dei due beni e della forza economico-politica dei due paesi. MODELLO DI APPLICAZIONE Uno strumento che potrebbe darci una mano ulteriore per comprendere il settore.Una delle analisi utilizzate per valutare il potenziale di sviluppo e miglioramento di un settore è lo shift-share. Questo strumento ci permette di determinare la composizione di un determinato settore e capire come eventualmente migliorarlo. Tuttavia, prima di utilizzare questa analisi, è necessario fare alcune precisazioni:
- I settori possono avere livelli di produttività differenti per diverse ragioni (ad esempio, telecomunicazioni ed elettronica);
- La produttività potrebbe variare a causa di differenti conoscenze, competenze o risorse.
Se i settori hanno la stessa produttività e la stessa composizione settoriale (uguale a quella nazionale), tutte le aree crescono allo stesso tasso, che è quello dell'intera nazione. Se invece il tasso di crescita di un'area è diverso da quello della nazione, allora avremo: YR = Y* + S, dove YR indica il tasso di crescita locale, Y* il tasso di crescita nazionale e S il differenziale tra il tasso locale e quello nazionale.
chiamato per convenzione anchetasso SHIFT. Questo a sua volta dipende da ulteriori due componenti:
- L'effetto MIX dovuto al fatto che un'area può ospitare dei settori che crescono maggiormente a livello nazionale a causa di una domanda crescente;
- L'effetto DIFF dovuto alla maggior capacità di un'area di sviluppare un tasso superiore rispetto a quello nazionale.
Effetto esprimibili nelle seguenti formule:
Dove E è la variabile scelta per l'analisi (generalmente l'occupazione o il valore aggiunto), i sono i settori, r le aree, n la nazione, 0 e 1 invece sono gli anni usati per calcolare le differenze nei vari periodi E. La parentesi invece indica la crescita del settore a livello nazionale meno la crescita media settoriale a livello nazionale.
Fig. 7 - Applicazione del principio dell'analisi Shift - Share
Fonte: Stefano Usai - Economia dello sviluppo regionale
- Aree A, D e E (mostrano delle
- Aree A, B e C (condizioni di crescita positive) dato che la crescita locale è maggiore di quella nazionale. MIX favorevole, motivo da ricondursi alla crescita di settori la cui domanda a livello nazionale cresce molto;
- Aree A e B (al di sopra della media locale, abbiamo condizioni di crescita positive). In AMIX e DIFF sono favorevoli; in B MIX è favorevole anche se DIFF non lo è ma i settori locali crescono più della media regionale e nazionale;
- Aree D e E (al di sopra della media nazionale, condizioni di crescita positive) la competitività dei settori locali compensa la domanda stagnante a livello nazionale;
- Aree F e G (sotto la media nazionale e locale, condizioni di crisi). Sono dei settori stagnanti, sia DIFF che MIX sono sfavorevoli.
MIX sono sfavorevoli;
- Area H (Condizioni critiche); La domanda nazionale non è sufficiente a compensare la scarsa competitività dei settori locali.
Tra le varie utilità di questo approccio abbiamo il fatto che la componente DIFF ci permette di identificare i gradi di produttività dello stesso settore in aree diverse;
Come questo contribuisca alla crescita regionale e a sua volta alla successiva crescita nazionale;
Distingue elementi strutturali (MIX) da quelli congiunturali (DIFF)
Tra gli svantaggi invece dobbiamo sicuramente considerare che:
- I risultati possono dipendere dalla composizione utilizzata per descrivere il settore;
- I risultati possono dipendere anche dal calcolo del peso del settore rispetto a quello della nazione;
- Questo non ci fornisce delle indicazioni esatte sulle cause che hanno generato la crescita dei servizi a livello regionale.
Stefano Usai, Economia dello Sviluppo Regionale, Cagliari, 2017-18
CONCLUSIONI
Per la realizzazione di questo elaborato,
siamo partiti da una prima spiegazione iniziale delle esportazioni, spiegando cosa sono, in cosa consistono e come queste siano importanti al giorno d'oggi, entrando successivamente sempre di più nel focus richiesto dalla consegna. Dopo l'introduzione iniziale, abbiamo proseguito l'elaborato dedicandoci all'analisi del livello delle esportazioni per quanto riguarda le due più grandi potenze mondiali, ovvero gli Stati Uniti e l'Asia e di come queste abbiano un importante controllo per quanto riguarda l'esportazione dei servizi tecnologici, delle grandi comunicazioni e le grandi distribuzioni. Successivamente, ci siamo dedicati all'analisi delle esportazioni dei servizi del continente Europeo, andando ad analizzare i servizi più importanti e redditivi dei maggiori paesi come: Spagna, Francia, Germania e Italia. Abbiamo constatato che nel continente Europeo, si sono verificate importanti differenze rispetto al modello delle esportazioni.americano cresciuto in maniera differente perquanto riguarda esportazioni e importazioni di servizi, cosa che in un certo senso porta l'Europa a somigliare in qualche modo al modello Asiatico cresciuto anch'esso in maniera omogenea, ma con ovviamente numeri molto ridotti rispetto a quest'ultimo. I paesi precedentemente citati infatti, sono cresciuti a numeri più bassi ma costanti rispetto le due potenze seguendo due correnti di periodo che possiamo definire in qualche modo lineare, e che vanno con esattezza dal 2000 al 2007 e dal 2010 al 2018, intervallati dal periodo 2007-2010 che è stato segnato invece da un generale periodo di riduzione del traffico dell'esportazione dei servizi e del commercio internazionale. Successivamente, per cercare di andare a capire come fosse possibile migliorare ed incrementare il settore delle esportazioni dei servizi, abbiamo preso spunto dalle teorie dei due economisti più importanti della storia, ovvero Smith eRicardo che ci spiegava, rispettivamente, il concetto di <tag html>. Il testo fornito è stato formattato utilizzando il tag html <tag html>.