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LEGITTIMITA’ REGIA NON AFFERMANDOSI COME EREDE MEROVINGIO.
La forza di questo movimento è proprio la rivendicazione al di fuori della famiglia
egemone. Anche se è passato tanto tempo, SONO ANCORA IN VITA ALCUNI GRUPPI
CHE HANNO VISSUTO NEL PERIODO “CONFEDERATIVO”, durante il quale i Merovingi
non avevano nessun tipo di potere egemone, ma erano al pari di altre famiglie.
Spingendo sulla SPERANZA DI RITORNARE ALL’ASSETTO PRE-CLODOVEO,
MUNDERICO RIESCE A GUADAGNARE CONSENSO, mettendo Teodorico in una
posizione molto scomoda: da una parte i ribelli, dall’altra i suoi fratelli contro i Burgundi
(ricordiamo che siamo prima del 534, quindi prima del crollo del regno burgundo).
Lo scontro tra Teodorico (e Teodeberto) e Munderico si consuma nella città di Vitry-le-
Brûle (forse l'attuale Vitry-en-Perthois, nella Champagne): il primo assedia il secondo.
Apparentemente, sembra che LA CITTA’ SI SIA DIFESA FINO ALLO STREMO, SENZA CHE
NESSUNO ABBIA CERCATO DI ACCORDARSI. Questa notevole fedeltà, forse mossa più
da un odio verso la dinastia regnante, unita alla MANCANZA DI ARMI D’ASSEDIO DA
PARTE MEROVINGIA, non fa altro che rallentare la vittoria di Teodorico, che, comunque,
RISCHIA DI PERDERE CREDIBILITA’ PIU’ IL CONFLITTO SI PROTRAE. Ricordiamo che,
NEL MONDO FRANCO, LA REPUTAZIONE È ESTREMAMENTE IMPORTANTE, dal
momento che non c’è nessun tipo di istituzionalizzazione del potere che possa reggere
la legittimità.
Di fronte all’impenetrabile muro, Teodorico pensa ad un piano più subdolo:
Egli invia il suo uomo fidato, AREGISILO, per coltivare il seme del dubbio negli uomini di
Munderico. Dice loro che TEODORICO NON SI SAREBBE FERMATO, A MENO DI UNA
RESA, e che NON SAREBBERO SOPRAVVISSUTI AD ALTRI GIORNI SENZA CIBO. Dato
che il ribelle continua ad essere riluttante, ci racconta Gregorio che AREGISILO GIURA
SOLENNEMENTE CHE TEODORICO NON AVREBBE TORTO UN CAPELLO AGLI
ASSEDIATI, ponendo le mani su un altare divino.
Convinto, Munderico decide di uscire, e arrendersi, ma ben presto viene tradito, e
ucciso dagli uomini di Teodorico non appena Aregisilo dà il segnale, pronunciando la
frase: «O soldati, cosa guardate così attenti? Forse non l’avete già visto prima questo
Munderico?».
Prima di morire, Munderico scaglia un giavellotto nel petto di Aregisilo, e lo uccide.
Questi eventi indeboliscono la posizione di Teodorico rispetto ai suoi fratelli, e rendono
sempre più tesa la situazione tra loro.
A questo si aggiunge l’INVIDIA DI CHILDERICO E CLOTARIO NEI CONFRONTI DEI 2 FIGLI
DI CLODOMIRO, arrivati quasi alla maggiore età e vogliosi di salire al potere a Parigi. Il
fatto che siano stati allevati da Clotilde, a seguito della morte di Clodomiro, li rende dei
competitor temibili agli occhi dei due.
Per risolvere la situazione, Childerico e Clotario attuano un piano subdolo, come da
prassi merovingia:
CONTATTANO CLOTILDE, AFFERMANDO DI VOLER ACCETTARE L’INCORONAZIONE DEI
PRINCIPI. In questo modo, la madre, fidandosi di loro, li fa incontrare, non sospettando
nulla. I due CATTURANO I PRINCIPI, e inviano ARCADIO a trattare con Clotilde. Secondo
Gregorio, egli, armato di spada, dà alla regina due opzioni: o i nipoti vengono uccisi
oppure vengono delegittimati tramite il taglio dei capelli, e l’esilio. Clotilde sceglie la
morte, considerando troppo disonorevole l’altra opzione.
A questo punto, appresa la notizia, Clotario e Childerico si recano dai nipoti. Il primo
UCCIDE IL MAGGIORE a sangue freddo, mentre il secondo, di fronte alle suppliche del
minore traumatizzato dalla vista del fratello, non riesce a fare lo stesso. Clotario allora
MINACCIA CHILDEBERTO, accusandolo di codardia, nonostante l’idea sia stata sua. A
quel punto, Childeberto trascina il bambino vicino a Clotario, lasciando a lui il compito
di ucciderlo.
In realtà, c’è anche un terzo figlio, ma egli riesce a farsi tagliare i capelli, e a fuggire.
Diverrà prete.
Negli anni 30, A TEODORICO PRENDE SEMPRE DI PIU’ IL POSTO TEODEBERTO, SUO
FIGLIO, che già da 20 anni aveva mostrato ottime doti militari. Sarà proprio lui, infatti,
che nella prima metà degli anni 30 si occuperà degli scontri con i visigoti.
Sarà lui anche colui che darà inizio esplicitamente (non attraverso giochini subdoli) alle
GUERRE CIVILI DELLA FAMIGLIA MEROVINGIA, attaccando per primo CAMBRAI, città
della parte di Clotario.
Gregorio colloca in questa spedizione l’INCONTRO TRA TEODEBERTO E DEUTERIA,
moglie di un nobile galloromano, che aiuta il re a impadronirsi della città, e che si
innamorerà di lui (sarà reciproco).
All’occupazione della città segue l’unione dei due, che, tuttavia, non si sposeranno, a
causa dell’OPPOSIZIONE DI TEODORICO, che aveva già organizzato per suo figlio un
matrimonio con una principessa Longobarda. Nonostante la poligamia, sembra che il
buon costume sia importante per i Franchi.
Le cose cambiano quando TEODORICO MUORE, NEL 534. Lasciata l’amante a
Clermont-Ferrand, Teodeberto si reca velocemente a METZ (dove è morto il padre), vista
la MOMENTANEA VULNERABILITA’.
Approfittando della situazione e mostrando che stavano già pianificando questo
momento, CHILDEBERTO E CLOTARIO DECIDONO VELOCEMENTE DI ATTACCARE IL
NIPOTE, puntando sulla rapidità della loro mossa. Teodeberto decide quindi di OFFRIRE
PARTE DEL TESORO REALE AI GUERRIERI NEMICI, in modo da disincentivare a
continuare alcuni di loro, e rallentando in generale l’avanzata. Questo gli permette di
avere tempo di tornare a METZ, e riorganizzarsi. Gregorio ci racconta che il tesoro viene
dato ai due fratelli come “compenso di non belligeranza”, ma ciò è improbabile,
considerando che avrebbero potuto prenderlo semplicemente continuando l’attacco.
Durante il periodo di riassestamento, sembra che TEODEBERTO SPOSI DEUTERIA.
Abbiamo, però, notizie che ci fanno pensare ad un matrimonio infelice. Una cosa molto
comune tra le regine di questo periodo è il loro CONTINUO TENTATIVO DI MANTENERE
L’INTERESSE DEL PROPRIO MARITO, arrivando a fare cose folli. Deuteria, per esempio,
sembra aver UCCISO LA PROPRIA FIGLIA PER EVITARE CHE POTESSE DIVENTARE SUA
RIVALE.
*In epoca merovingia non esiste il consenso. Non si sa se Deuteria si sia innamorata di
Teodeberto, se abbia voluto solo stare con lui per poco o se lo schifasse. Inoltre, non è
da escludere che lei abbia ucciso la propria figlia per evitare che diventasse vittima
anche lei. Noi conosciamo solo la parziale ricostruzione di Gregorio, che ometterebbe
molti dettagli riguardanti la sfera sessuale.
In ogni caso, i suoi tentativi falliscono, dato che prima Teodeberto sposa con
WITIGARDA (537, la sposa Longobarda, figlia di Wacho o Vacone), poi, a causa della sua
prematura morte, un’altra donna sconosciuta.
Dopo questo breve periodo di riorganizzazione, Gregorio ci racconta della improvvisa
ALLEANZA CHILDEBERTO – TEODEBERTO, CONTRO IL FRATELLO CLOTARIO. L’episodio
che ne segue. un miracolo che, secondo Gregorio, avviene grazie alle preghiere di
Clotilde, e che porta alla momentanea pacificazione dei tre, è abbastanza inverosimile.
Sostanzialmente, Clotario, con le spalle al muro, si rifugia in una foresta con la sua
armata, e riceve l’appoggio di Dio attraverso una tempesta che colpisce i suoi nemici, e
che li porta a chiedere perdono.
Questo potrebbe essere un palese tentativo di leccare i piedi alla figura di Clotilde, che
durante la vita di Gregorio è una personalità molto importante (anche quando
postuma).
Gregorio ci informa anche che, dopo questi fatti, I TRE FRATELLI SI IMPEGNANO IN UNA
SPEDIZIONE CONTRO GLI OSTROGOTI, poco dopo la morte di Amalasunta (535).
Successivamente, approfittando della guerra tra Vitige e l’Impero d’Oriente, Teodeberto
(da solo) arriva sino a Bologna, saccheggiando la pianura padana (fine anni 30).
Prima egli viene pagato da Giustiniano per fermare gli Ostrogoti a nord, ma dopo ne
approfitterà vedendo aperta una porta verso possibili saccheggi.
A rompere nuovamente la stabilità di questa “Guerra fredda tra Merovingi”, è la MORTE
DI TEODEBERTO, a causa di un improvviso malanno (548). A lui succede TEODEBALDO
(535-555), figlio di Deuteria, che sposerà Valdrada (la sorella della longobarda
Witigarda), ma che MORIRA’ NEL 555 A CAUSA DI UN ATTACCO DI CUORE.
CLOTARIO OCCUPERA’ IN FRETTA E FURIA IL REGNO DEL NIPOTE, lasciando l’ultimo
fratello rimasto, Childeberto, in una posizione di netto svantaggio. Nonostante questo,
sembra che egli NON TENTI DI UCCIDERLO, forse non considerando il re parigino come
una minaccia.
Dopo 3 anni di SCONTRI CON I SASSONI A NORD, Clotario diviene UNICO RE, A
SEGUITO DELLA MORTE DI CHILDERICO PER MALATTIA (558).
Dopo Clodoveo, questa è la PRIMA VOLTA CHE IL REGNO VIENE GOVERNATO DA UNA
SOLA PERSONA.
Come dimostra la storia fratricida dei figli di Clodoveo, la più importante skill di un
regnante nel periodo Merovingio è quella di SOPRAVVIVERE.
GLI “EPIGONI” DI CLODOVEO
Gli ultimi anni del regno di Clotario spianano la strada alle lotte di potere dei suoi figli,
non essendoci altri eredi legittimi al trono. Non tutti, però, sono figli della stessa moglie.
Si sa che CLOTARIO PECCHI DI LUSSURIA, infatti si sposa diverse volte. La prole che
sarà importante nel prossimo futuro è di mogli sposate dopo Radegonda:
Con Ingonda
1. Cariberto I (circa 517-567).
2. Guntram (circa 532-592).
3. Sigeberto I (circa 535-575).
Con Aregonda (sorella di Ingonda)
4. Chilperico I (circa 539-584).
Con Chunsina
5. Chramn (? – 560)
Le mogli del re, come Radegonda e Clotilde, saranno particolarmente importanti nel
periodo che seguirà. In un periodo di guerra civile tra fratelli e fratellastri, infatti, sono
proprio loro ad avere dei forti ascendenti.
Questa attenzione nell’influenzare il potere si manifesta già dai primi momenti, quando
CLOTARIO SPOSA LA SORELLA DI SUA MOGLIE. Gregorio ci racconta che Ingonda,
volendo trovare un marito per Aregonda, la sorella, chiede al re un aiuto: egli avrebbe
dovuto trovare un uomo forte, ricco e importante. Data la sua lussuria, Clotario avrebbe
scelto lui stesso, e sposato la sorella. Una volta comunicata la notizia a Ingonda, a
detta di Gregorio, lei sarebbe RIMASTA CALMA, PER EVITARE DI AFFOSSARE LA
PROPRIA POSIZIONE, METTENDOSI CONTRO IL MARITO.
La terza moglie è CHUNSINTA, che sembra essere quella “PIU’ MESSA DA PARTE”.
INGUNDA ha l'appoggio della maggior parte della corte, AREGONDA ha il figlio più
giovane, su cui il padre sembra avere un occhio più di riguardo, mentre CHUNSINTA non
ha nessun appog