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Famiglia e infertilità in diverse culture
In alcune culture, l'infertilità può essere considerata una condizione sufficiente per annullare un'unione matrimoniale. La posizione dei figli e i modelli di organizzazione della famiglia possono variare notevolmente a seconda della cultura. Nella famiglia moderna, si tende a considerare la famiglia come una unità genitoriale. Nelle società tradizionali, le strategie familiari, la fecondità e il numero di figli possono essere influenzati da diverse cause esterne. Due delle principali cause sono l'alto tasso di mortalità infantile e femminile durante il parto, e la regolazione sociale dell'età del matrimonio. I figli possono essere considerati una risorsa economica all'interno della famiglia, e in alcune società si diffonde il lavoro minorile. In passato, i figli potevano essere anche considerati come servitori o allevati da servitori. Inoltre, la distinzione di genere può influenzare l'organizzazione sociale all'interno della famiglia. Infine, nelle società tradizionali, l'infanzia era considerata una fase breve, seguita da un ingresso precoce nell'età adulta. Tuttavia, l'età adulta non era necessariamente associata al lavoro e all'indipendenza economica, ma poteva essere determinata da altri fattori, come ad esempio il matrimonio.
sisposava con il capofamiglia; – per gli uomini, nel momento in cui si diventava capifamiglia, conevidenti differenze tra le classi. La graduazione dello sviluppo: la scansione interna al corso di vitatra le varie età è un fenomeno recente che emerge gradualmente, con il crescere del benessere, dellasperanza di vita. Istituzionalizzazione dei processi formativi e centralità della scuola.LA FAMIGLIA MODERNA
Famiglia moderna come luogo dell’affettività che nasce con la privatizzazione dello spaziofamiliare. Dalla seconda metà del Seicento nella famiglia aristocratica e borghese i figliacquisiscono maggiore centralità e divengono oggetto di precise strategie educative. Si delinea unmodello familiare basato sul controllo e la cura. Nuovo modello di ruolo materno che divienecentrale.
RAPPORTI GENERAZIONALI NELLE CLASSI LAVORATRICI
Differenze tra la famiglia moderna borghese e la famiglia del proletariato urbano. Disciplinamento(morale e
formativo) della classe lavoratrice:
- condanna del lavoro minorile;
- disciplinamento di genere;
Edilizia popolare urbana e programmi formativi obbligatori che migliorano le condizioni di vita e prolungano la dipendenza economica dei figli delle classi lavoratrici. Controllo della fecondità come strategia familiare.
LA FAMIGLIA MODERNA IN ITALIA
Controllo delle nascite e industrializzazione che arrivano più tardi rispetto al resto dell'Europa continentale. Predominanza di una popolazione rurale in cui i figli hanno un ruolo come risorsa:
- Impossibilità di fare analisi demografiche attendibili prima del 1861;
- Differenziazione dei comportamenti in base al ceto e alla collocazione geografica;
Creazione di spazi educativi ad hoc per l'infanzia, regolamentazione del lavoro minorile e obbligatorietà della frequenza scolastica. Persistenza delle differenze territoriali e inversione di quelle di classe.
LA CONTRAZIONE DEI TASSI DI
NATALITÀ
A partire dalla fine del XVIII secolo si registra in Europa, con tempi e modi diversi a seconda dei paesi, una graduale contrazione dei tassi di natalità. Prima transizione demografica che cambia la struttura per età della popolazione. – Calo parallelo della mortalità e della natalità dopo l’impennata demografica del Settecento. – Si arriva gradatamente alla fine degli anni Sessanta (date diverse tra paesi e regioni) alla crescita zero. Procede dai ceti borghesi agli altri ceti.
LA SECONDA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA
Procreazione come scelta. La seconda rivoluzione contraccettiva. Normalità della vita di coppia scissa dall’obiettivo della procreazione. Fecondità sotto il livello di sostituzione. Paesi a bassa fecondità e paesi a bassa-bassa fecondità. Inversione del rapporto tra fecondità e occupazione femminile. Fecondità sotto il livello di sostituzione.
LA FAMIGLIA LUNGA DEL GIOVANE
ADULTO
Nuovi modelli di relazioni familiari, dovuti essenzialmente a: innalzamento dei livelli di istruzione; allungamento della vita; trasformazione del rapporto genitori-figli; difficoltà di inserimento occupazionale; pluralizzazione dei modelli di coppia (pendolarismo tra famiglia di origine e vita di coppia).
LA FAMIGLIA NELLA STRATIFICAZIONE SOCIALE - LA FAMIGLIA COME UNITÀ PRODUTTIVA E IMPRESA
Nelle società tradizionali (e in alcuni contesti contemporanei), appartenenza familiare e attività lavorativa coincidevano. Famiglia moderna che nasce dalla separazione tra l'economia domestico-familiare e l'economia dell'impresa familiare. Nelle classi lavoratrici questa separazione arriva gradualmente e successivamente rispetto ai ceti borghesi. Persistenza della concezione dei lavoratori familiari salariati. Gestione "centralizzata" dell'economia familiare. La famiglia da unità produttiva a luogo degli affetti e della socializzazione.
FAMIGLIE,
STRATIFICAZIONE SOCIALE E CLASSIFICAZIONE
Fino agli anni Settanta la famiglia era considerata un'unità omogenea e la sua posizione sociale si basava sulla posizione occupazionale del capofamiglia. Modelli di stratificazione che devono tener conto della posizione di tutti i membri della famiglia. Barbagli: famiglie cross-class. Schizzerotto: posizione sociale dominante. Mobilità sociale come campo di analisi privilegiato per lo studio delle relazioni tra famiglia e stratificazione sociale.
FAMIGLIE, STRATIFICAZIONE SOCIALE E RIPRODUZIONE DELLE DISUGUAGLIANZE
Diversità dei modelli di socializzazione ed educativi nei diversi contesti sociali (Kohn 1974). Classi popolari che insegnano i valori dell'obbedienza e della solidarietà. Classi abbienti che insegnano autonomia e individualismo. Bernstein e le ricerche sulla sociolinguistica (1971): gruppi sociali diversi che adottano codici verbali differenti. Ristretti o elaborati, ma non solo relativi alla
ricchezzaespressiva.– Stretta relazione tra istruzione dei genitori e sviluppo di competenze e motivazionicognitive differenziate. Bourdieu (1978) e il capitale sociale e culturale della famiglia.
REDDITI E CONSUMI NELLA FAMIGLIA
Centralità della famiglia nei processi di stratificazione e mobilità nelle società sviluppate in quantorimane la principale fonte di distribuzione di reddito e di cura. Reddito disponibile e combinazionedi redditi: non tanto il reddito individualmente posseduto, quanto il reddito cui si ha accesso inquanto membro di una determinata famiglia (possibili disparità nell’accesso al reddito). Famigliacome unità di consumo (omogeneo e condiviso). Membri della famiglia che sempre più sicomportano come consumatori individuali. Differenze tra aree territoriali.
FAMIGLIA E POVERTA’
Redditi individuali e «lavoratori poveri»: non tutti i lavoratori a basso reddito sono poveri dal puntodi vista del reddito disponibile.
Quali sono le famiglie a maggior rischio di povertà: fino agli anni Ottanta, le famiglie di persone anziane (spesso sole); oggi famiglie monogenitoriali (con capofamiglia donna) e famiglie numerose (con importanti differenze territoriali). In Italia, sono maggiormente esposte al rischio povertà le famiglie del Sud, con più di tre figli e con la madre non lavoratrice. In Italia la povertà è un fenomeno persistente che per molti può trasformarsi in un destino sociale. FAMIGLIA E LAVORO FEMMINILEDivisione del lavoro in famiglia e differenziazione per genere dell'offerta di lavoro. La partecipazione femminile al mercato del lavoro:
- Connessa a fattori legati alle caratteristiche della domanda di lavoro: crescita del settore terziario e declino del lavoro di fabbrica.
- Connessa a fattori legati alle caratteristiche dell'offerta di lavoro: capitale umano, strategie familiari, contesto socio-istituzionale.
In Italia, così
come in Europa, sono proprio le donne con figli piccoli ad avereaumentato negli ultimi anni la loro partecipazione al mercato del lavoro.MODELLI DI COPPIA, TEMPI DI VITA E TEMPI DI LAVORO
Modello del male breadwinner che per l'approccio funzionalista era la soluzione per evitare iconflitti di status all'interno del contesto familiare. Partecipazione femminile al mercato del lavoroche mette in crisi il modello del male breadwinner a favore di un modello dual earner (spesso "unoe mezzo"). Aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro cui non corrisponde unaumento della partecipazione maschile al lavoro familiare. Partecipazione di genere al lavorofamiliare: un contributo "selettivo" da parte dei giovani padri.
FAMIGLIA, STATO, DIRITTO - IL DIRITTO DI FAMIGLIA
Formazione dello stato moderno che è stata la precondizione per la creazione della famigliamoderna, intesa come spazio privato degli affetti. Rapporto da sempre conflittuale.
che hadeterminato la nascita di un diritto di famiglia volto a regolare i rapporti familiari. Tre tipi direlazioni: a) Relazioni di coppia;b) Relazioni tra genitori e figli;c) Relazioni tra nucleo familiare eparentela. Due modelli: il Codice civile napoleonico e quello della common law.IL CODICE CIVILE NAPOLEONICO
Istituito nel 1804, ha fatto da modello a molti degli ordinamenti del diritto scritto presenti inEuropa. Famiglia nel Codice napoleonico che è vista come un'istituzione forte in uno Stato forte(potestà paterna, filiazione basata sulla legittimità). Introduce il divorzio, declinato però comedivorzio-sanzione, concesso solo per adulterio e fondato sulla colpa.
GLI ORDINAMENTI DI COMMON LAW
Prevalenti nei paesi anglosassoni, caratterizzati dalla mancanza di una legislazione organica eunitaria. Scarsità di norme che regolavano coppia e filiazione, sulla base di una visione più moraleche giuridica. Nonostante l'esiguo corpus
giuridico in materia di famiglia, era comunque esplicita la divisione dei ruoli per genere ed età e un ordine gerarchico basato sulla paternità.
CONTIGUITÀ TRA I DUE MODELLI
Entrambe le tradizioni legali fanno riferimento al modello di famiglia liberale-borghese delle classi medie. Primi interventi amministrativi e di sostegno (fine '800 - inizio '900) che sono invece diretti alle famiglie dei ceti popolari, volti alla riduzione del pauperismo e alla normalizzazione dei modelli familiari operai. Ordinamenti giuridici europei che tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta hanno ridotto le differenze puntando ad una convergenza. Alcune difformità persistono soprattutto in relazione al riconoscimento delle nuove forme familiari.
IL DIRITTO DI FAMIGLIA IN ITALIA
Codice "Pisarelli" istituito nel 1865 (e fortemente ispirato al Codice napoleonico):
- Padre come unico avente diritto di esercitare la patria potestà;
- Uguali diritti
per figli e figlie rispetto allasuccessione; &ndas