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INTRODUZIONE. DISCORSI DI FAMIGLIA
Famiglia come costruzione sociale
Spazio insieme fisico, relazionale e simbolico con la naturalezza, con la riconoscibilità senza bisogno di mediazioni, la famiglia si rivela uno dei luoghi privilegiati di costruzione sociale della realtà. È entro i rapporti familiari, infatti, così come socialmente definiti e formati, che gli stessi eventi della vita individuale che più sembrano appartenere alla natura ricevono il proprio significato e tramite questo vengono consegnati all'esperienza individuale, come il nascere e il morire, il crescere, l'invecchiare, la sessualità, la procreazione.
D'altra parte, anche in una stessa società ed epoca possono convivere modi diversi di definire la famiglia non solo per motivi di valore, ma per esigenze burocratiche, amministrative, di politiche sociali. Anche a livello normativo la famiglia anagrafica non coincide necessariamente con quella definita dal Codice.
civile e questa con quella definita a fini fiscali o di politiche sociali. Proprio questo statuto incerto delle definizioni e del "vocabolario" familiare è un indicatore non solo della variabilità storica e sociale in cui si è fatta e si fa famiglia, ma anche della molteplicità di discorsi che definiscono che cosa una famiglia è: discorsi religiosi, morali, legali, delle tradizioni culturali, delle politiche sociali, dei regolamenti amministrativi.
Spazio di differenze
Gli studi di storia sociale si sono incaricati di mostrare la varietà di esperienze familiari nel passato, contemporaneamente indicando l'impossibilità di ricostruire una vicenda unitaria di trasformazioni, all'interno della quale rintracciare il filo unitario della "famiglia":
- L'esperienza familiare, che pure sembra la più comune nel tempo e nello spazio, differenzia perciò più o meno profondamente le varie culture.
La famiglia è un'istituzione sociale complessa e dinamica, composta da individui e gruppi, ciascuno dei quali è anche toccato diversamente dalle trasformazioni sociali.
Non è un semplice terminale passivo del mutamento sociale, ma uno degli attori sociali che contribuiscono a definire i modi e i sensi del mutamento sociale stesso, sia pure con gradi di libertà diversi a seconda delle circostanze.
Differenzia l'esperienza di coloro da cui è costituita: dei sessi e delle generazioni. Unità dei diversi in misura probabilmente maggiore a qualsiasi altra istituzione sociale, la famiglia è anche il luogo sociale e simbolico in cui le differenze di sesso e di generazione sono assunte come fondanti e contemporaneamente costruite come tali.
È innanzitutto a livello della famiglia che l'appartenenza sessuale diviene un destino sociale, implicitamente o esplicitamente normato, e che viene collocata entro una gerarchia di valori, potere, responsabilità.
Anche le generazioni costituiscono un elemento di
la società circostante. La famiglia influisce sulla società e viene influenzata da essa, attraverso scambi di valori, norme, ruoli e modelli di comportamento. Inoltre, la famiglia può essere considerata come un luogo di socializzazione, in cui si apprendono e si trasmettono le norme e i valori della società di appartenenza. È attraverso la famiglia che si acquisiscono le prime competenze sociali, si imparano le regole di convivenza e si sviluppano le prime relazioni interpersonali. La famiglia può anche essere un luogo di conflitto e di negoziazione, in cui si confrontano e si cercano soluzioni per le diverse esigenze e aspettative dei suoi membri. Questo può portare a una ridefinizione dei ruoli e delle responsabilità all'interno della famiglia, così come a una ridefinizione dei confini tra famiglia e società. In conclusione, la famiglia è un'istituzione complessa e in continua evoluzione, che si adatta e si modifica in base alle dinamiche sociali e culturali. La sua differenziazione interna e il suo rapporto con la società circostante sono elementi fondamentali per comprendere la sua natura e il suo ruolo nella società.la società in cui è inserita; né puramente passiva, né totalmente autonoma.CAPITOLO 1 | DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI FAMIGLIA
La pluralità dei modi di fare famiglia è una costante dell'esperienza umana. Tale pluralità riguarda:
- La forma della famiglia;
- Il criterio, o la relazione, in base ai quali si definisce chi ne fa parte e chi no (consanguineità, co-residenza/autonomia residenziale...);
- Il modo di intendere i contenuti delle relazioni familiari, anche a parità di forma;
- Come si regola normativamente ciò che è accettabile e riconosciuto come tale.
1. Come si definisce la famiglia?
L'interrogativo su cosa sia la famiglia, se ci sia un nucleo minimo universale su cui si innestano variazioni nello spazio delle diverse società e culture e nel tempo storico, ha a lungo affannato gli antropologi che, nelle loro ricerche, si confrontano ora come in passato, con la
- Famiglia: come ambito di vita comune;
- Parentela: come insieme di persone con cui si hanno relazioni di consanguineità e affinità, ma con cui non sempre e necessariamente si convive.
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E anche talvolta al fine di delimitare l'area dell'incesto. Anche l'idea che esista un nucleo originario e universale di famiglia, perché risponde a funzioni universali, è stata smentita dalle ricerche antropologiche ed etnografiche sul piano empirico e criticato su quello concettuale. Piuttosto diviene importante individuare le regole che in culture e contesti dati presiedono sia alla delimitazione dei confini della convivenza familiare - lo spazio fisico della convivenza - sia alla definizione dei rapporti tra le diverse persone come rapporti familiari. Queste regole differiscono nel tempo e nello spazio, mostrando come la famiglia, il modo di farla e di intenderla, lungi dall'essere un fatto naturale, sia un'istituzione storico-culturale, costruita dalle norme - culturali, religiose, giuridiche - e dai rapporti sociali e di potere in cui queste sono elaborate e fatte valere.
2. Strutture e relazioni familiari: due dimensioni distinte
I criteri di
- I gruppi domestici senza struttura: cioè
senza una coppia coniugale né una coppia generazionale. In essi vengono per lo più comprese sia le convivenze di fratelli e di sorelle, o consanguinei senza vincoli di generazione, sia coloro che vivono da soli; 2. I gruppi domestici semplici: composti sia dai genitori con i figli, che da un solo genitore con i figli, che dalla coppia senza figli; 3. I gruppi domestici estesi: composti, oltre che dai membri della famiglia semplice, da parenti ascendenti (un nonno/a), discendenti (un nipote) o collaterali (un fratello/una sorella del marito/ della moglie); 4. I gruppi domestici multipli: dove sono presenti più nuclei coniugali, cioè più coppie, eventualmente con i loro figli. Strutture familiari identiche possono essere caratterizzate da qualità di rapporti diversi. Barbagli (1984) propone di distinguere, tra struttura e relazioni familiari: - La struttura designerebbe le regole con cui una convivenza si forma e si trasforma, determinandonecomposizione e ampiezza.
Le relazioni designerebbero i rapporti di autorità e di affetto esistenti all'interno del gruppo di persone che vivono assieme. Dai mutamenti a livello di struttura non discendono automaticamente mutamenti a livello di relazioni: non basta che la famiglia da multipla divenga nucleare perché i rapporti tra i sessi e le generazioni divengano più paritari. Si tratta di una distinzione analiticamente e metodologicamente importante, nella misura in cui segnala l'esistenza di dimensioni diverse entro l'esperienza familiare. Tuttavia, si tratta a sua volta di una semplificazione che rischia di nascondere i modelli di distribuzione dell'autorità, di rapporti di potere, che presiedono alla definizione della struttura familiare e che insieme ne derivano. Perciò implicano precisi rapporti e statuti di sesso. Questioni di distribuzione dell'autorità e del potere sono ovviamente implicate anche nella definizione.
à di una famiglia. Questi cambiamenti possono essere influenzati da diversi fattori, come l'età dei membri della famiglia, le relazioni interpersonali, le dinamiche familiari e le influenze esterne. Nel corso della vita di una famiglia, i rapporti di generazione possono subire diverse trasformazioni. Ad esempio, durante l'infanzia, i genitori hanno un ruolo predominante nella vita dei figli, fornendo loro sostegno, cura e guida. Man mano che i figli crescono, i rapporti possono evolvere in una relazione più paritaria, in cui i genitori e i figli condividono responsabilità e decisioni. Inoltre, i rapporti di generazione possono essere influenzati anche da eventi significativi nella vita di una famiglia, come matrimoni, nascite, divorzi o decessi. Questi eventi possono portare a cambiamenti nella struttura familiare e nelle dinamiche relazionali. È importante sottolineare che i rapporti di generazione non sono statici, ma possono evolvere nel tempo. Ad esempio, i genitori anziani potrebbero diventare dipendenti dai figli adulti per il sostegno e l'assistenza, invertendo il tradizionale ruolo di cura. In conclusione, i rapporti di generazione sono un elemento fondamentale nella definizione di una famiglia e possono subire cambiamenti significativi nel corso della vita familiare. La comprensione di questi cambiamenti può aiutare a promuovere relazioni familiari più sane e soddisfacenti.