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Componenti del sistema
UNITÀ MOTOCONDENSANTE: unità che consente la condensazione a temperatura ambiente del gas proveniente dall'evaporatore (compressore + condensatore) ed è la sezione ad alta pressione del ciclo.
COMPRESSORE: aspira il vapore saturo dall'evaporatore e lo comprime nel condensatore ad alta pressione favorendo la condensa. Può essere:
- Alternativo, per il moto del pistone
- Ermetico, usato nella refrigerazione domestica dove viene posto tutto in un contenitore stagno
- Rotativo a palette
- Centrifugo a vite
CONDENSATORE: Abbiamo 3 trasformazioni:
- Desurriscaldamento del vapore ad alta pressione in vapore saturo
- Cessione di calore al mezzo refrigerante e trasformazione in liquido
- Sottoraffreddamento del liquido refrigerante
Queste fasi avvengono a pressione costante, e il condensatore può essere ad aria, ad acqua a tubi concentrici o ad acqua a fascio tubiero.
VALVOLA DI ESPANSIONE: oppone una resistenza al deflusso del
refrigerante dal condensatore all'evaporatore determinando una sovrappressione nel primo e una depressione nel secondo che favorisce l'evaporazione. Inoltre, se la necessità del freddo viene soddisfatta possiamo chiudere tale valvola e tutto il sistema.
EVAPORATORE: In esso L+V ad alta pressione e bassa temperatura. È uno scambiatore di calore con una serpentina che scorre tra alette di metallo necessarie per aumentare la superficie di scambio. Il diametro della serpentina è maggiore della tubazione in arrivo. Essi possono essere:
- DIRETTA: dove il fluido frigorifero si espande in cella
- INDIRETTA: l'espansione del fluido raffredda un mezzo frigorigeno
- STATICO: sfrutta il moto naturale della circolazione dell'aria
- VENTILATO: elettroventilatori che aumentano il movimento dell'aria in prossimità della serpentina
FLUIDO FRIGORIGENO: Etere etilico, etere metilico, cloruro di metile, anidride carbonica e ammoniaca. I fluidi
frigorigeni hanno un andamento T-S descritto da un grafico a campana (vedi graficocartesiano sopra).PROGETTAZIONE IMPIANTO FRIGORIFERO:
Definizioni:
Potenza frigorifera: quantità di calore sottratta nell'unità di tempo ossia kcal/ora ma si esprime in KW → 1kw= 860 kcal/ora.
Trasmissione di calore: fenomeni fisici per conduzione di calore, abbiamo due coefficienti, coefficiente di trasmissione di calore e coefficiente di conducibilità kcal/m*ora*°C ed è la capacità che il prodotto ha di asportare il calore dall'interno.
CARICO TERMICO DA INFILTRAZIONI DI CALORE Q1: quantità di calore che si infiltra con k è il 2coefficiente globale di trasmissione di calore, trasmittanza (kcal/ m °C h) ed S superficie di dispersione, dt è la differenza di temperatura nella cella e l'esterno.
Q1: K x S x Dt
CARICO TERMICO PER IL RAFFREDDAMENTO DELLE MERCI Q2: Q2: (P x Csp x Dt) /t P= peso prodotto x imballaggi, dT= differenza temperatura.
Csp= calore specifico prodotti, t= temporaffreddamento (20-24h)CALORE DI RESPIRAZIONE Q3: calore di respirazione (kcal/kgh) moltiplicato il peso del prodotto (kg).
Nel caso di celle ad atmosfera controllata si fa riferimento alla produzione di CO2 e diminuirlo del 30%.
FATTORE DI SERVIZIO Q4: perdita durante l'apertura della porta della cella e si ricava tramitetabella.
CARICO TERMICO DEGLI ELETTROVENTILATORI Q5: è dato dalla potenza emessa (W/ora) e si puòesprimere in kcal/W ora moltiplicando per 0,80.
CARICHI TERMICI VARI QE: è rappresentato dai vari carichi termici prodotti dalla breve permanenzain cella dal personale e macchine.
QE= (Q1+Q2+Q3+Q4+Q5) /10 (kcal in 24 h)
CARICO TERMICO TOTALE Qtot: Sommatoria singoli carichi e rappresenta il calore da asportarequotidianamente per mantenere la temperatura nella cella conoscendo Qtot possiamo dimensionarel'evaporatore mediante la formula: S= Qtot / K x dTK= 10 per refrigerarsi ad aletto con ventilatori, S=
superficie scambio evaporatore
PSICROMETRIA: branca della fisica che studia le relazioni tra le proprietà termiche e fisiche dell'aria umida.
Temperatura da termometro asciutto (bulbo asciutto): temperatura letta da un normale termometro e nella caratteristica psicometrica è rappresentata dall'asse orizzontale.
Temperatura da termometro umido (bulbo umido): temperatura più bassa alla quale una miscela di aria umida può essere raffreddata solo tramite evaporazione dell'acqua nell'aria circostante.
Pressione di vapore: pressione che esercita il vapore acqueo in un determinato spazio dipende dalla sua quantità e dalla sua temperatura. Se continuiamo ad aggiungere vapore acqueo in un determinato punto si condensa e si chiamerà pressione di vapore saturo.
Umidità relativa (UR): rapporto tra la quantità di vapore acqueo che contiene un campione e quello che potrebbe contenere max. È rappresentata da
curve che scendono da six a dex.
Rapporto di umidità: rapporto tra peso vapor acqueo in un campione d'aria umida e peso dell'aria asciutta nello stesso campione.
Umidità assoluta: è la % di vapor acqueo in un campione d'aria in condizioni normali.
Punto di rugiada: quando l'aria ha assorbito la massima quantità di vapore e comincia a condensarsi spontaneamente (curva estrema sulla sinistra)
PREREFRIGERAZIONE: insieme di tecniche per ottenere un abbassamento della temperatura e le conseguenze che ne derivano sono:
- Riduzione perdite post-raccolta
- Migliore qualità del prodotto
- Prolungato periodo commercializzazione
- Possibile fare raccolta tardiva
- Possibile lavorare più prodotto nell'unità di tempo
- Risparmio spazio refrigerato ed energia per la conservazione
PRINCIPI: il calore fluisce da un prodotto verso l'altro in funzione della conducibilità termica e tra i mezzi refrigeranti abbiamo:
ACQUA,
più efficace grazie al suo elevato valore di conducibilità e capacità termica
GHIACCIO, buon mezzo, presenta una capacità termica aumentata rispetto all'acqua per mezzo del calore di fusione
ARIA, impiegato frequentemente, ha bassi valori di capacità e conducibilità e si possono aumentare tramite l'incremento del flusso sulla superficie da refrigerare.
Un altro principio sfruttato è quello di ridurre la pressione abbassando il punto di ebollizione e quindi favorire l'evaporazione.
VALUTAZIONE EFFICIENZA PREFEFRIGERAZIONE: L'intensità di raffreddamento diminuisce con il decrescere della temperatura del prodotto. L'equazione che descrive ciò è data da: Tx/To = e dove abbiamo:
Tx= differenza tra temperatura del prodotto ad un tempo x e la temperatura del mezzo refrigerante.
To= differenza tra la temperatura iniziale e la temperatura del mezzo refrigerante.
K= coefficiente di refrigerazione,
dipende dal prodotto e dal mezzo refrigerante.tx= tempo di refrigerazione
L'efficienza della prerefrigerazione si esprime in t ½ oppure t 7/8 che indica l'intervallo, in unità di tempo, affinché la differenza tra il prodotto ed il mezzo refrigerante si dimezzi o raggiunga i 7/8. La scelta di tale termine è importante perché conoscendo t ½ e le condizioni di refrigerazione di un determinato prodotto, è possibile stabilire la temperatura finale di prerefrigerazione.
SCELTA DEL SISTEMA DI REFRIGERAZIONE: i sistemi impiegati sono:
- ROOM COOLING O CELLA FRIGORIFERA, nelle sue variazioni abbiamo BABY COOLING oppure CEILING JETS COOLING;
- FORCED AIR COOLING o ARIA FORZATA, da eseguire in cella frigorifera anche con aria fredda umidificata WET AIR COOLING;
- IDROREFRIGERAZIONE o HYDROCOOLING;
- Con ghiaccio o TOP-ICING o BODYICING;
- SOTTOVUOTO o VACUM COOLING.
La scelta di un sistema dipende da molti fattori, infatti non tutti i prodotti
struttura dell'impianto di prerefrigerazione, che comprende i seguenti elementi: - Prerefrigeratore: è il componente principale dell'impianto, responsabile del raffreddamento del prodotto. Può essere di diversi tipi, come ad esempio un sistema a circolazione di aria fredda o un sistema a circolazione di liquido refrigerante. - Contenitore: è il recipiente in cui viene collocato il prodotto da prerefrigerare. Il suo design e i materiali utilizzati sono fondamentali per garantire un adeguato scambio di calore con l'ambiente esterno. - Materiali di imballaggio: sono i materiali utilizzati per confezionare il prodotto. Possono essere film di plastica o buste di carta, ma è importante considerare che possono creare una barriera al trasferimento di calore e interferire con la refrigerazione. La programmazione dell'impianto di prerefrigerazione richiede una conoscenza approfondita delle caratteristiche dei prodotti da refrigerare, come ad esempio la dimensione, la densità e il tipo di prodotto. È fondamentale anche conoscere la struttura dell'impianto e le sue capacità di raffreddamento per garantire un corretto processo di prerefrigerazione.temperatura finale e la quantità di prodotto da refrigerare nell'unità di tempo. Assume un ruolo importante conoscere la situazione operativa del luogo di installazione, la disponibilità di personale e l'ampiezza della stagione di raccolta per valutare soluzioni fisse o mobili. Dopo aver fatto queste valutazioni ed averle completate con lo studio delle temperature medie, max e min della zona si può procedere con la progettazione dell'impianto. Le tecniche di prerefrigerazione sono le seguenti. Prerefrigerazione in cella Frigorifera: è uno dei sistemi più utilizzati perché si adatta a molti prodotti ed è più facile da progettare. Di contro abbiamo la lentezza di refrigerazione e necessità di maggior spazio al momento di massimo afflusso. Il concetto fisico su cui si basa è l'asportazione di calore con i moti CONVETTIVI (l'aria fredda esce dall'evaporatore veloce si riscalda erisale verso l'evaporatore). Migliorie sono rappresentate dal jet-celine cioè in sistema a doppio soffitto, oppure il bay-colling cioè una suddivisione in comparti ognuno con i propri evaporatori ARIA FORZATA: si basa sempre sull'asportazione di calore per convenzione ma è un principio accelerato dato che si aumenta la velocità del flusso che investe i prodotti. Essa avviene con l'ausilio di ventilatori (pressure cooling) che lavorano in positivo, spingendo l'aria fredda sul prodotto, o in negativo, aspirando aria fredda dalla cella. Tale sistema si mette in atto mediante tunnel dotati di proprio impianto frigorifero. I pallet con il prodotto vengono chiusi all'interno di tunnel opportunamente coibentati ed investiti da flussi d'aria. La sezione sarà data da: S= C=Vm³ mportata in V= velocità flusso in essa dipende dalla portata dei ventilatori. Tale prerefrigerazione può essere implementata anche con l'utilizzo di evaporatori.