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Storia della Schizofrenia
Hecker -> comportamenti bizzarri (1871)! Kahlbaum -> utilizza il termine catatonia nella descrizione (1874) di psicomotricitàe del tono muscolare! Kraeplin -> utilizza “dementia praecox” (1896) -> fondatore della psichiatriamoderna (classificazione, basi per DSM). Identifica 3 sottotipi: ebefrenico, catatonico,sottotipo con deliri e allucinazioni. Distingue la dementia praecox dalla psicosimaniaco-depressiva: 1. Dp cronica e continua, pmd episodica 2. Dp affettivitàappiattita, pmd episodi affettivi conclamati 3. Descrizione della paranoia come diversadalla schizofrenia (meno invasiva)
Bleuler -> introduce il termine “schizofrenia”, i 4 sintomi primari (perdita diassociazioni, ambivalenza, autismo, affettività inadeguata) e quelli accessori(positivi=allucinazioni e deliri)! Schneider -> divide i sintomi della schizofrenia in: primo rango (voci checommentano o litigano tra loro, deliri di passività, di controllo, di
furto del pensiero) esecondo rango (allucinazioni, intuizioni deliranti, epifanie, alterazioni dell'umore)- Psicosi: è un sintomo accessorio nei disturbi dell'umore e cognitivi MA definisce il disturbo vero e proprio nell'ambito dei disturbi dello spettro della schizofrenia- 5 principali domini sintomatologici: deliri (persecutori, di riferimento, grandiosi, erotomanici, nichilistici, somatici/bizzarri -> caratterizzati da passività [es. furto del pensiero]), allucinazioni (4 possibili alterazioni della sfera percettiva -> illusioni, pseudo allucinazioni, allucinosi, allucinazioni), comportamento o pensieri disorganizzati (catatonia, agitazione psicomotoria/perdita dei nessi associativi, tangenzialità, insalata di parole), sintomi negativi (diminuzione emotività, mancanza iniziativa, asocialità, eloquio molto ridotto, anedonia), sintomi cognitivi (compromissione del funzionamento)- ! nella schizofrenia quelle tipiche sono le
Allucinazioni di tipo uditivo e invece quelle di tipo gustativo o di tipo visivo di allucinazioni devono fare per forza pensare a epilessie, tumori cerebrali o sostanze stupefacenti. Quindi uditive uguale a psicosi; gustative, visive, olfattive molto più probabilmente possono essere a causa organica o da sostanze.
Disturbi: Delusional disorder – Disturbo delirante (delirio con allucinazioni pertinenti il solo delirio; funzionamento compromesso solo nell’area di quel delirio; almeno 1 delirio che dura da almeno 1 mese; non deve mai esser stato presente il criterio A per la schizofrenia; non grossa compromissione funzionamento; DF: DOC, disturbi cognitivi, uso di sostanze, schizofrenia, disturbi dell’umore, disturbo di dismorfismo corporeo) / ! Brief Psychotic disorder – Disturbo psicotico breve (diagnosi limitata nel tempo; almeno 1 sintomo di 4 [solo sintomi positivi]; durata almeno 1 giorno ma meno di 1 mese; specificare se presenza di un fattore
Stressante; specificare se esordio nel post-partum)
Schizophreniform disorder – Disturboschizofreniforme (diagnosi limitata nel tempo; almeno 2 sintomi di 4 [anche sintominegativi]; durata di almeno 1 mese ma inferiore ai 6 mesi; specificare se concaratteristiche prognostiche positive [almeno 2 sintomi di 4] o negative [assenza dellospecificatore precedente avente prognosi positiva -> rischio maggiore perchépotrebbe essere una schizofrenia])
Schizophrenia - Schizofrenia (almeno 2sintomi di 5 per almeno 1 mese E uno di questi deve essere deliri o allucinazioni oeloquio disorganizzato; funzionamento peggiorato in 1 o più aree; sintomi criterio Apresenti per 1 mese e presenza di altri sintomi per almeno 6 mesi)
Schizoaffective disorder – Disturbo schizoaffettivo (episodio affettivo [depressivo o maniacale] +criterio A della schizofrenia; deliri o allucinazioni x almeno 2 settimane, senza episodiaffettivi; sintomi affettivi presenti anche in assenza di
x la maggiorparte del tempo; specificare se polo depressivo o bipolare
Disturbi psicotici indotti da sostanze o medicazioni
Disturbo psicotico dovuto a un'altra condizione medica
Dovuti dall'aumento di dopamina nella via mesolimbica
Complicanze perinatali, alcuna remissione per 3 anni, ricadute-
Fattori di rischio e incidenza per la schizofrenia: elevata età paterna, urbanizzazione, componente genetica (gemelli monozigoti prevalenza del 50%) -> non c'è un singolo gene responsabile della schizofrenia bensì un maggior coinvolgimento di geni a aumentare la probabilità. Stato a rischio = prodromo-
Mortalità: in gran parte dovuta a patologie mediche, in piccola parte per suicidio-
Cervello: il gap, tra un cervello di un malato di schizofrenia e un cervello sano, è presente fin dall'inizio della malattia, poi si distanzia sempre di più con l'andare del tempo. Le aree coinvolte nei sintomi sono quelle prefrontali (sintomi positivi, affettivi), parte laterale della corteccia prefrontale (sintomi cognitivi), corteccia prefrontale e amigdala (sintomi aggressivi)-
Esacerbazione= episodio acuto -> la risposta è buona (40-87%) in caso di first episode
schizophrenia (resistenza 10%); in caso di episodio recidivo resistenza arrivafino al 45%- Schizofrenia resistente-> passare alla Clozapina: più efficace ma anche più dannoso(problemi metabolici e granulocitosi); prolunga di più l’aspettativa di vita- Alterazione della dopamina: via nigrostriatale (somministrazione di antipsicotici chebloccano la dopamina -> blocca i recettori D2 nei gangli della base inducendo sintomiextrapiramidali), via tuberoinfundibolare (somministrazione di antipsicotici chebloccano i recettori D2 -> viene indotta una iperprolattinemia -> disfunzioni sessuali eginecomastia), via mesolimbica (eccesso di dopamina; responsabile dei sintomipositivi), via mesocorticale (difetto di dopamina; causa sintomi negativi e cognitivi)
DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE p. 153- Disturbi della nutrizione: Pica (x almeno 1 mese; si fa diagnosi anche se c’è unritardo mentale SE è sufficientemente grave da
giustificare ulteriore attenzione clinica)/ Ruminazione (x almeno 1 mese; si fa diagnosi anche se c'è un ritardo mentale SE è sufficientemente grave da giustificare ulteriore attenzione clinica) / AvoidenceRestrictive Food Intake Disorder – Disturbo evitante o restrittivo dell'assunzione di cibo (mancanza di raggiungimento delle tappe evolutive per almeno 1 motivo di 4)- Disturbi dell'alimentazione: Anoressia Nervosa (ha la più alta mortalità tra i disturbi psichiatrici (3-18% -> per complicanze mediche); 2 sottotipi negli ultimi 3 mesi: restrittivo e bulimico-purgativo; gravità -> BMI<15 estremo, 15
- Disturbo dell'alimentazione (anoressia, bulimia) / Disturbo alimentare specificato in altro modo - Fattori di rischio per l'anoressia e la bulimia: sesso femminile, adolescenza
- Modello patogenetico dell'anoressia: predisposizione genetica (studi su gemelli -> 50/60% di rischio), fattori perinatali (studio svolto a Padova), fattori precipitanti (ambientali, abuso, ecc.) -> meccanismo di mantenimento circolare e non causa-effetto, numerosi tentativi di dieta, abuso di sostanze; NO fattori socio-economici.
- Fattori predisponenti (bassa autostima, impulsività, perfezionismo, tratto ansioso, scarsa assertività, problemi interpersonali), fattori precipitanti, fattori di mantenimento
- Terapia per la bulimia: CBT (terapia cognitivo-comportamentale)
- Terapia per l'anoressia: terapia familiare
- Corpo nell'anoressia: osteopenia -> osteoporosi, rischio della sindrome da Refeeding, rischio di ipofosfatemia, pseudo-atrofia del cervello (per mancanza di idratazione), densitometria ossea (esame per complicanze ossee)
- Trattamento per i disturbi alimentari: 1. valutazione e trattamento delle complicanze
- Comorbidità con altre patologie psichiatriche -> stabilire precedenza a quale
- Motivazione e consapevolezza al trattamento
- Guadagno di peso e di nutrizione
- Terapia cognitivo comportamentale
- Psicoeducazione familiare
- Autostima eautoefficacia
- Terapia cognitiva
- Prevenzione ricaduteinflessibilità cognitiva
- Funzioni cognitive nell'anoressia -> alterazioni: bassa coerenza centrale decision making (perde il quadro d'insieme), bassa capacità di decision making coerenza centrale rigidità cognitiva influenzato dall'ansia; e non sono influenzati da ansia o depressione coerenza centrale e capacità empatica
- Altra lavoro gruppo di Padova: sono alterazioni cognitive compromesse quando il peso è basso -> importante come prima cosa far acquisire il peso nella terapia
- Segni: ossa (non raggiungono mai il picco di
La densità ossea è una misura della quantità di minerali, come il calcio, presenti nelle ossa. Una buona densità ossea è importante per la salute delle ossa e per prevenire malattie come l'osteoporosi.
Se una malattia interviene, può influire sulla densità ossea. Alcune malattie, come l'osteoporosi, possono causare una diminuzione della densità ossea, rendendo le ossa più fragili e suscettibili alle fratture.
È importante prendersi cura della propria salute ossea attraverso una dieta equilibrata, l'esercizio fisico regolare e l'assunzione di sufficiente calcio e vitamina D. Inoltre, è consigliabile sottoporsi a controlli medici regolari per monitorare la densità ossea e intervenire tempestivamente in caso di problemi.