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STRESS, COPING E SALUTE

• Stress: →

risposta che l’organismo mette in atto per a rontare un evento esterno (stressor) Fisiologico, emotivo, cognitivo, comportamentale.

• Coping: →

strategia per a rontare lo stress Azioni e risposte che una persona adotta quando si trova di fronte ad una situazione stressante.

• sopravvivenza.

L’obiettivo della risposta allo stress è la

• mediatore

I fattori psicologici e le strategie di coping agiscono come mediatori e moderatori. Un spiega il legame tra stress e salute, mentre un

moderatore in uisce sull’intensità di questo legame.

• Scala di Holmes e Rahe: →

scala per misurare il livello di stress percepito da una persona Morte di una persona cara (100), matrimonio (50),

successo professionale (28).

Fattori che modulano la percezione dello stress

1. Controllabilità → →

Capacità di intervenire su una situazione per in uenzarne l’esito Impotenza appresa (esperimento di Seligman e Maier)

2. Prevedibilità → Più un evento è prevedibile, minore sarà l’ansia che genera.

3. Durata → Uno stress prolungato nel tempo può essere molto più dannoso rispetto ad uno stress acuto ma di breve durata.

fumo, di sostanze cibo spazzatura.

Tra i comportamenti non salutari che in uenzano la risposta allo stress annoveriamo il l’assunzione e il

Quest’ultimo, ricco di zuccheri, stimola la serotonina, un neurotrasmettitore fondamentale nella regolazione dell’umore, associato alla depressione.

determinanti psicologici

Esistono anche dei che aumentano la vulnerabilità allo stress: livello elevato di pessimismo, bassa autostima, forte paura

tenacia,

dei cambiamenti, alessitimia, bassa autoe cacia e in ne che si articola in tre variabili: impegno, controllo e s da.

Meccanismo siologico della risposta allo stress

• Via rapida (risposta attacco e fuga) → →

Teorizzata da Walter Cannon e confermata da Alexandre Nel breve periodo il SNA simpatico si attiva

attraverso le terminazioni post-gangliari, mentre la midollare del surrene rilascia adrenalina e noradrenalina, neurotrasmettitori che segnano

l’allarme nel corpo e ci preparano per una reazione immediata. Questa reazione è caratterizzata da: aumento dell’a usso di sangue ai muscoli e al

cuore, aumento dell’ossigenazione, restringimento dei capillari super ciali, aumento della pressione arteriosa e dilatazione delle pupille.

• Via lenta → →

Attivazione siologica nel lungo periodo Attivazione del sistema simpatico (asse ipotalamo-ipo si-surrene), che produce ormoni

→ →

come il cortisolo e l’aldosterone Stress cronico legato all’aumento della pressione arteriosa Aterosclerosi e in ammazione corporea

(sindrome da fatica cronica, dolore cronico idiopatico, cefalea cronica e colite ulcerosa).

Seyle e la sindrome generale di adattamento aspeci ca eustress

Seyle ha de nito lo stress come una reazione difensiva e ha introdotto la distinzione tra (forma di stress positivo, che stimola

distress

l’individuo a reagire in modo funzionale) e (stress negativo, che può portare a disfunzioni e malattie psicosomatiche).

1. Fase di allarme: il corpo percepisce lo stimolo. All’inizio c’è una fase di stasi (shock).

2. Fase di resistenza: il corpo cerca di adattarsi alla condizione di stress, mantenendo una risposta attiva.

3. Fase di esaurimento: quando lo stress continua per un periodo prolungato i sistemi siologici si sovraccaricano e cedono.

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L’approccio di McEwen e la teoria dell’allostasi

• Allostasi: →

risposta adattativa e funzionale allo stress Processo di adattamento complesso che consente al corpo di rispondere alle s de

esterne modi cando l’equilibrio interno (modi cazione del ciclo sonno-veglia o regolazione della temperatura corporea).

• Carico allostatico: forma disfunzionale dello stress, che si veri ca quando l’attivazione allostatica diventa cronica.

Scenari che possono determinare l’insorgenza del carico allostatico

1. Stress cronico: →

organismo costantemente sotto stress Invecchiamento precoce, aumento del rischio di mortalità, insorgenza di disturbi CVD.

2. Fallimento dei meccanismi di adattamento allo stress → Fobia sociale, bassa autostima e ampli cazione somatosensoriale.

3. Mancanza della fase di recupero: normalmente, dopo un picco di attivazione, il sistema parasimpatico subentra per ristabilire l’equilibrio e

favorire il recupero, tuttavia ci sono situazioni in cui questo non avviene Disturbo ipertensivo.

4. Disfunzione del sistema ormonale dello stress: in condizioni normali, dopo un picco di attivazione, il corpo dovrebbe tornare ai livelli basali di

cortisolo grazie all’azione del sistema parasimpatico. Tuttavia in alcune situazioni questo non funziona correttamente, per esempio a causa di

patologie siche (disturbi surrenalici) o traumi psicologici (esperienze stressanti o traumatiche vissute nell’infanzia). Quando il cortisolo non

citochine in ammatorie,

funziona correttamente il corpo cerca di compensare attivando altre risposte, come le che però non sono altrettanto

e caci Fibromialgia, sindrome da fatica cronica, dermatiti.

Indici per la misurazione del carico allostatico: livelli pressori, BMI (rapporto altezza/peso), rapporto vita/ anchi, livello di grasso corporeo (in

• particolare nella zona addominale), livello di colesterolo e cortisolo, livello degli ormoni dello stress (adrenalina, noradrenalina, dopamina).

Fattori predisponenti: esperienze stressanti precoci, fattori comportamentali e cognitivi, fattori biologici (predisposizioni genetiche).

• E etti sulla salute: ulcere gastriche, ipertensione, disturbi cardiovascolari (cardiopatia coronarica), compromissione del sistema immunitario

• (maggiore suscettibilità a infezioni virali come herpes simplex e ra reddore comune, nonché possibile accelerazione della progressione dell’HIV in

soggetti sieropositivi), disturbi psico siologici (asma, colite, artrite reumatoide, sindrome del colon irritabile).

Comportamenti a rischio

• Comportamento di tipo A: →

urgenza, ostilità (rabbia, irritabilità e predisposizione alla con ittualità) e competitività L’ostilità è la caratteristica più

dannosa per la salute, essendo strettamente associata ad una maggiore pressione sanguigna, a un battito cardiaco accelerato e a livelli elevati di

ormoni dello stress L’idea è nata osservando pazienti ricoverati per infarto del miocardio e altre problematiche cardiache.

• Comportamento di tipo B: →

sono più rilassate e a rontano la vita in modo meno frenetico Gruppo di controllo negli studi sul comportamento A.

• Comportamento di tipo C: →

di coltà nell’esprimere emozioni e nel chiedere supporto Maggiore rischio di sviluppare patologie oncologiche.

Tipologie di coping

• Coping centrato sul problema (funzionale): strategia che mira alla risoluzione della causa dello stress (problem solving). Questo tipo di coping è

associato a migliori risultati sulla salute, come miglior recupero sico dopo interventi chirurgici e un minor rischio di sviluppare depressione.

• Coping centrato sulle emozioni: consiste nell’avere consapevolezza delle proprie emozioni e nell’imparare a gestirle in modo equilibrato, senza

evitare quelle negative, ma al contempo senza concentrarsi solo su di esse. Ciò può essere ottenuto attraverso la scrittura espressiva.

• Coping disadattavo (disfunzionale): evitamento, disimpegno comportamentale e negazione. Questo tipo di coping è associato a un peggiore

stato di salute generale, a livelli più elevati di dolore, ad un recupero più lento dopo gli interventi chirurgici, ad un peggioramento dei sintomi e del

decorso delle malattie e ad una minore aderenza alle terapie. Un esempio classico è il rimuginio, associato a depressione e PTSD.

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LA COMUNICAZIONE IN MEDICINA

De nizioni di comunicazione

• Un comportamento sociale e un’attività cognitiva in cui si scambiano informazioni.

• La trasmissione di un’informazione o di un messaggio da una fonte emittente ad una ricevente.

• Comunicare signi ca condividere, “mettere qualcosa in comune con gli altri”, “far conoscere” [Jacobson].

• Scambio interattivo osservabile tra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far

condividere un determinato signi cato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di signi cazione e segnalazione [Luigi Anolli].

Il signi cato di una comunicazione si basa su sistemi simbolici e convenzionali Variabilità nella percezione linguistica.

Elementi essenziali della comunicazione

Il linguista Roman Jakobson ha identi cato sei elementi fondamentali a nché si possa parlare di processo comunicativo.

1. Emittente → Colui che invia il messaggio deve: prestare attenzione al destinatario (feedback verbale e non verbale), usare appropriati strumenti

di trasmissione (del 100% di un messaggio solo il 70% viene espresso, il 50% assimilato, il 20% compreso e il 10% ricordato), saper suscitare

interesse e informare esaurientemente.

2. Destinatario

3. Messaggio → Personalizzato in base alle caratteristiche del destinatario.

4. Codice → Sistema di segni e regole condivise dai partecipanti: lingua, numeri, simboli, immagini.

5. Canale → Messo sico attraverso cui viene trasmesso il messaggio: internet, telefono, fogli di carta.

6. Contesto

Tipi di comunicazione

1. Comunicazione verbale → Parole scelte e modo di associarle: un buon linguaggio deve essere chiaro e semplice, suggestivo, memorabile e

cortese.

2. Comunicazione non verbale → Sguardo, mimica facciale (rabbia, paura, disgusto, sorpresa, gioia, tristezza), prossemica e comportamento

spaziale (posizione: frontale VS a ancata; distanza: intima (45cm), personale (45-120cm), sociale (2-3m), pubblica (>3,5m)). La comunicazione

non verbale ha lo scopo di ribadire un messaggio e ra orzarlo o integrarlo, e di sostituire o contraddire il messaggio verbale. I segnali non verbali

si distengono in segnali statici (abbigliamento e aspetto esteriore E etto di priming) e segnali dinamici (comportamenti e interazioni).

3. Comunicazione paraverbale → Tono (modulazione intonazionale), volume e ritmo della voce.

4. Comunicazione scritta → Testi formali oppure spontanei

L’esito della comunicazione di un messaggio dipende per il 7% dalla comunicazione verbale, per il 38% dalla comunicazione paraverbale e per il

55% dalla comunicazione non verbale.

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La comunicazione come sistema relazionale: gli assiomi della comunicazione di Paul Watzlawick

proprietà semplici della comunicazione che ha

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher saramanuelli2003 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi innovativi di studio, di ricerca e comunicazione in ambito biomedico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Bernini Olivia.
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