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La Legge di Verner

Verner intuì che a causare la differenza fra le ultime due forme fosse l’accento. Formulò dunque la legge:‘nella fase più antica della lingua germanica, le originali occlusive sorde e sorde aspirate diventanospiranti sonore (e non sorde, come voleva la legge di Grimm) quando NON sono IMMEDIATAMENTEprecedute dall’accento. Se inoltre sono precedute da liquida o nasale, il risultato sarà un’occlusivasonora. Nelle stesse condizioni, avviene analogamente il mutamento della sibilante sorda in sonora’. Esempi di applicazione della Legge di Verner:
  • radice Greco Latino Gotico Inglese Tedesco Sanscrito Armenofέronti§ portano *bhéront- ferunt baírand bháranti> fέrousi§ sette *septm- septem sibun saptáἑptά< *septά§ alimen- *al-tós altus alds old alttare (part. pf.)§ gelato *gel-tόs/ kalds cold calt(part. pf.) *gol-§ morte *dhoút daúþ death§

Morto dhoutós daudós dead§ vado in vert- vertor (fra-)rovina waírþan§ mando vert- (fra-)in rovina wairdján§ essere 1°: wás 1°: was2°: wesé 2°: were< weze

Note alla tabella:

  • Ricorda il vocalismo gotico: o breve > a; e subisce frattura gotica davanti a h, r, altrimenti > i.
  • Attenzione alla b di sibun: è una spirante labiale sonora, in realtà, ossia una v (lo vediamo nell’eredità dell’inglese seven).
  • Attenzione alla d di daudós: non è un’occlusiva dentale sonora, ma una spirante dentale sonora, ossia il delta tagliato.
  • Verbo vert- in gotico -> si compone con il preverbio fra-. Il causativo aggiunge il suffisso –ján, portatore di accento.
  • Altro esempio significativo: i suffissi dell’inglese.
  1. –teen, es. thirteen.

dέka,*decm-: greco: dieci latino: decem gotico: taíhun Da taíhun avremo *teon > ten inglese.

Da ten > -teen, sul quale si formano i numerali: thirteen = three + ten

2) –ty, es. thirty.

dekάV,*decms-: greco: deci

nagotico: tigus (dove g non è l’occlusiva velare sonora, ma la spirante sonora velare: una g tagliatache non ha suoni corrispondenti in italiano, ma solo in olandese, swahili …).

Da tigus > *tiii inglese, da cui –ty, su cui si formano le decine: thirty = tre decine.

NB. tigus: la g tagliata (spirante sonora velare) è dovuta al fatto che l’accento non è immediatamenteprecedente all’occlusiva, dunque essa può mutarsi secondo legge di Verner. Il fatto dunque di non trovarsivicino a h, come nel caso precedente, impedisce a *e di subire frattura gotica, modificandosi dunque in i. lau è dovuta alla vocalizzazione della nasale sonante m e s rimane dalla radice.

La dinamica sarà esattamente identica nel tedesco, con –zehn e –zig.

Cenni finali in merito alla Legge di Grimm-Verner:

Essa,

Detta anche prima rotazione consonantica, a differenza della seconda costituisce una fase comune aTUTTE le lingue germaniche.

Dove ebbe luogo? Non si sa di preciso, pare nella zona che costeggia il Reno (centro-nord della Germania eOlanda).

Quali furono le cause? Non si sa bene nemmeno questo, ci sono due ipotesi:

  1. Influenza della lingua delle popolazioni autoctone, al momento dell'arrivo di quelle germaniche.
  2. Fenomeno di sonorizzazione avvenuto anche per le lingue germaniche (esso riguardò ad esempio quelle romanze: lat. lacus > ita. lago), causato dall'accento.

La storia della linguistica prosegue: Ascoli e Von Bracke

La storia della linguistica prosegue con scoperte significative da parte di:

ASCOLI: individua le tre tipologie di consonanti gutturali, tuttora utilizzate: velari semplici, labiovelari, palatali.

VON BRACKE, 1880 (pare sia lui): distinzione fra lingue kentum (greco, latino, lingue germaniche, lingue celtiche, osco-umbro, venetico, hittita, tocario) e

Lingue satem (sanscrito, armeno, luvio geroglifico, lingue iraniche, slave e baltiche), sulla base del modo con cui evolvono tali consonanti gutturali:

Lingue kentum: le labiovelari hanno esiti propri palatali + velari > velari

Lingue satem: le palatali hanno esiti propri labiovelari + velari > velari

Il nome delle due categorie di lingue lo si ricava dal modo con cui esse dicono 'cento':

*kentm-: lingue kentum -> lat. centum, gr. ἑkάton, got. hunda, ingl. hundred. (Nota: il gotico lo spieghiamo sulla base della legge di Grimm per quanto riguarda l'h, e la legge di Verner per quanto riguarda la d).

Lingue satem -> iranico satem, skr. Satám

Le lingue kentum, partendo da una palatale, tendono dunque a dare come esito una velare (sia che sia occlusiva, sia che sia spirante), le lingue satem invece una sibilante.

Interessante è guardare la suddivisione di tali lingue a partire dalla scoperta del tocario, nel 1900: è prima esse erano suddivise come

Est (satem) e ovest (kentum), invece questa scoperta ha potuto ribaltare il concetto -> passo in avanti nella ricostruzione dei rapporti fra lingue indoeuropee.

Il fenomeno della palatalizzazione: la tendenza nelle lingue neolatine e la legge della palatalizzazione delle velari in sanscrito e iranico.

Lingue neolatine come l'italiano e il francese hanno la tendenza a portare i suoni verso la palatalizzazione (es. lacus latino > lago). Tale fenomeno avviene anche in sanscrito e iranico, ma non come tendenza, bensì come norma linguistica che agisce in determinate condizioni. Essa venne scoperta da Collitz, Schmidt e Saussure.

LEGGE: velari pure e labiovelari davanti a vocale palatina (e, i) si palatalizzano.

Quindi: *k / *k > c (pronuncia church)

*g / *g > j (pronuncia gelato)

*kh / *kh > ch

*gh / *gh > h

Tabella di esempi: radice greco latino sanscrito

§ e (cong.) *k e- -que ca/-ca < *ce-te

§ cinque *penk e- quinque pancapέnte

w bίoς§

vita *g i- vivus < *uiuos jivas

Nota bene: pronuncia del consonantismo sanscrito -> la c è dolce, come in church.

Quinque presenta due labiovelari per assimilazione di una nell’altra: originariamente erano *penque >*pinque > quinque (la labiale e la labiovelare sorde si assimilano). Nota che la i si allunga da un’originaria ebreve per analogia con l’aggettivo quintus.

In jivas la s finale è talvolta scritta come h ed è un visarga (prolunga il suono della h fino alla sibilante).

CONSIDERAZIONI:

  • Il primo esempio smentisce la teoria di Schleicher per cui nel sanscrito da una a originaria si siano ottenuti per derivazione anche gli altri timbri. Quella a infatti è spiegabile solo a partire da una e, che possa aver portato a un tale esito della labiovelare.
  • Scopriamo che il fenomeno della palatalizzazione è comune a molte lingue, ma non va appiattito: in italiano sarà una tendenza, ma nelle lingue slave devono

esserci determinate condizioni (e, i, perché avvenga la prima palatalizzazione; e, i originarie perché avvenga la seconda). Ogni fenomeno linguistico ha un'origine storica propria! è• Secondo i Neogrammatici tale fenomeno era ineccepibile (come ogni fenomeno fonetico), ma tale pretesa è illusoria -> in Italia Ascoli si schiera contro tale tesi, in Germania Schuchardt scrive 'Sulle leggi fonetiche contro i Neogrammatici', considerando le lingue creole. L'incontro fra linguistica e geografia: Wenker, Gilliéron, Bartoli A partire dal 1890 con Wenker, la linguistica scopre un po' per caso la possibilità di una fruttuosa collaborazione con la geografia. Essa prenderà corpo nelle tre figure di studiosi e avrà come grande innovazione l'inizio dello studio dei dialetti: 1) WENKER 1890. Tedesco della Renania, ebbe l'idea di studiare i dialetti (che fino ad allora soltanto Schmidt e seguaci avevano valorizzato,

mentre gli altri li disdegnavano in quanto non parte della lingua letteraria). Mandò dei questionari ai parroci della Renania (zona al di là del Reno, oggi Francia), ciascuno contenente circa 40 frasi, dalle più semplici alle più complesse, e chiedendo loro di tradurle nei rispettivi dialetti. ASPETTATIVE: che i tratti linguistici proseguissero per 'zone': es. seconda rotazione consonantica, trattato presumibilmente nella Germania meridionale, che fosse concentrata nelle aree meridionali, insomma che le stesse aree avessero gli stessi esiti. RISULTATO: sorprendente. Le leggi fonetiche si mescolavano in maniera inaspettata: tratti nordici convivevano indifferentemente con forme regolari della II rotazione. ESITI: tre furono i passi avanti operati da questa scoperta. - Le leggi fonetiche NON sono INECCEPIBILI: perché, se così fossero, laddove si presentano le medesime condizioni, in aree vicine, le rispettive lingue dovrebbero dare i

medesimi esiti, invecenon è così.- Nascita dell'ATLANTE GEOGRAFICO-LINGUISTICO, nazionale o dialettale, in uso ancora oggi (lostesso Wenker ne pubblicò più di uno).- Riflessioni di carattere linguistico: ad esempio che nelle aree più montuose si tendono amantenere tratti arcaici, mentre in quelle di pianura forme più recenti, e che in essa la distribuzionedi tali tratti è a macchia di leopardo.

2) JULES-LUOIS GILLIERONIniziatore di un atlante geografico della Francia. Compie un'operazione simile a quella operata da Wenker:raccoglie informazioni in giro per la Francia (soprattutto zone rurali) per mezzo di un unico uomo, digiuno dilinguistica -> maggiore obiettività possibile.

RISULTATO: nota la tendenza del francese a ridurre le sillabe delle parole originarie, fino a pronunciarle cosìbrevemente da risultare impercettibili, e dunque sostituirle con un diminutivo o delle perifrasi.Es. lat. apis (ape) > ef,

In alcune zone, il monosillabo impercettibile viene sostituito da "abeille" (dal latino "apicula", diminutivo) oppure dalla perifrasi "mouche-à-miel" (dal latino "gallus", gallo), vicaire, "vicario", sostitutivo di gallo poiché il termine in francese risultava omofono ad altri. ESITI: ulteriore spinta allo studio dei dialetti. Cominciano dunque studi incentrati sulla storia, la forma, il nome dato agli oggetti nei dialetti, le forme fonetiche degli stessi, le differenze fra le pronunce dei giovani e quelle degli anziani. 3) MATTEO BARTOLI Allievo di Meyer-Lubke (che fu, insieme a Diez, il fondatore della linguistica romanza, e che applicò i principi dei neogrammatici), fu anche lui a contatto con i neogrammatici e con Gilliéron. Studiando infatti il suo Atlante Linguistico Francese e ragionando sui rapporti che legano francese, italiano, rumeno, lat
Dettagli
A.A. 2012-2013
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher filippi.chiaramaria di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Glottologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Finazzi Rosa Bianca.