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TEORIE DELLO SCAMBIO E DELLA PRODUZIONE
Nella storia della teoria economica Pasinetti individua le teorie dello scambio (marginaliste) e le teorie
della produzione e le loro differenze. Per farlo parte dividendo la storia economica in due fasi: Fase del
commercio-la ricchezza materiale di tutte le nazioni aumenta grazie al commercio perché questo crea una
migliore allocazione delle risorse e dei prodotti già esistenti (non perché si produce di più); Fase
dell’industria- processo di accrescimento della ricchezza mediante un aumento delle quantità dei prodotti
grazia a divisione del lavoro, scienza, nuove tecnologie ecc. è più lenta a manifestarsi.
TEORIA DELLA
TEORIA DELLO SCAMBIO PRODUZIONE
Circolare: il processo produttivo
Unidirezionale: non si interessa è circolare nel senso che la fase
di come il sistema si riproduce finale del primo processo coincide
1. LA VISIONE DEL quindi il processo produttivo ha con la fase iniziale del secondo
PROCESSO PRODUTTIVO un inizio e una fine e non è processo creando continuità e
collegato con le fasi successive circolarità
Risorse producibili: la risorsa
scarsa non è un problema ma ci si
concentra sulla producibilità e
Risorse scarse: le risorse sono l'abbondanza dei fattori (oggi la
2. CONCETTO DI SCARSITÀ scarse altrimenti non si potrebbe risorsa scarsa non è un problema
DELLE RISORSE DATE massimizzare l’utilità con risorse ma lo è l’incapacità dei nostri
illimitate sistemi produttivi di utilizzare
tutti i fattori)
Simultaneità senza residui: Le Esistenza di un residuo: innanzi
due teorie differiscono nei criteri tutto il salario distribuito non
distributivi. Per le teorie dello dipende solo dalla produttività
scambio i fattori produttivi marginale ma anche da fattori
(capitale, lavoro ecc.) vengono demografici e sociali, quindi la
pagati con il salario che è la
3. LA DISTRIBUZIONE DEL distribuzione del reddito non è
produttività marginale per la
REDDITO simultanea e lascia un residuo
quantità di lavoro, anche i poiché alcune parti vengono
proprietari vengono pagati allo pagate prima (come gli
stesso modo, quindi la imprenditori per i post keynesiani)
distribuzione è simultanea e senza e il residuo lo do agli altri
residui
Individuo: le teorie dello Presenza di classi:
scambio, in particolare quella le teorie della produzione invece
marginalista che ha un hanno una visione più
fondamento microeconomico, socioeconomica della realtà e
hanno una visione individualistica spesso la dividono in classi o
della società che vede dunque
4. GLI AGENTI ECONOMICI gruppi (es. imprenditori e
come protagonisti i consumatori lavoratori per i post-keynesiani o
e i produttori: si considerano agricoltori, artigiani e aristocratici
quindi le più piccole unità di per i fisiocratici)
mercato che sono requisito
fondamentale per la concorrenza
perfetta e quindi il libero mercato Pagina 2 di 21
Atemporale (statico): nelle teorie Dinamico:
marginaliste il tempo è ridotto diversamente è per le teorie della
all’essenza e non viene preso in produzione dove il tempo è
considerazione ma anzi i modelli
5. IL RUOLO DEL TEMPO dinamico ed è un fattore che viene
creati si possono applicare considerato e studiato
indistintamente a qualsiasi
periodo di riferimento
6. IL RUOLO Primario: il ruolo
Secondario: l’accumulazione ha
DELL’ACCUMULAZIONE dell’accumulazione è primario e
un ruolo secondario anche perché,
(Per accumulazione si intendono i viene evidenziata un’enfasi nella
come abbiamo visto nel punto
processi cumulativi di capitale crescita, infatti, gli individui sono
precedente, sono teorie dove il
fisico umano o finanziario e intenzionati ad accumulare
ruolo del tempo è statico
comprende anche la tematica ricchezza per i propri figli a causa
dell’ereditarietà del capitale) della loro incertezza sul futuro
Concatenazioni causali
predominanti: ci sono delle
relazioni causali molto chiare,
domanda speculativa di moneta,
dipende dal tasso di interesse. Il
tasso di interessa influenza gli
Simultanee: vi è una simultaneità investimenti delle aziende. Il
nell’assegnazione del valore delle
7. IL TIPO DI RELAZIONE nostro reddito influenza la nostra
variabili economiche basata
TRA LE VARIABILI domanda di moneta. Il reddito, a
essenzialmente sulla casualità,
ECONOMICHE sua volta, influenza il livello di
non vi è quindi alcuna relazione di occupazione nel sistema. Ergo,
causa-effetto tra queste nel caso della teoria di
produzione, i modelli implicano
un rapporto dove si può
individuare causa ed effetto =
il modello è circolare NON
unidirezionale
Esplicative: le teorie della
Di ordine predittivo: la funzione produzione si concentrano più
dei modelli delle teorie dello sull’elaborazione e
scambio è principalmente quella l’interpretazione dei dati che
di prevenire eventi economici vengono da analisi storiche e che
futuri, infatti, queste teorie si spesso sono risultato di scelte non
8. LE TEORIE PREDITTIVE basano su ipotesi come la perfetta perfettamente razionali (come è il
E LE TEORIE ESPLICATIVE sostituibilità dei fattori produttivi, caso invece delle teorie
le funzioni di produzione marginaliste). Quindi in questo
perfettamente omogenee o la caso la formulazione di modelli
perfetta simmetria dei modelli previsionali risulta essere molto
difficile Pagina 3 di 21
Distinzione breve e lungo
periodo: nel breve periodo la
domanda è più rilevante perché è
proprio la domanda a determinare
Uguale sia breve che lungo l’offerta, nel lungo periodo però,
9. IL RUOLO DELLA periodo: domanda e offerta hanno bisogna considerare anche
DOMANDA E la stessa importanza sia nel breve l’offerta poiché in lunghi orizzonti
DELL’OFFERTA che nel lungo periodo temporali bisogna tener conto di
variabili come il cambiamento
della capacità produttiva, il
progresso tecnologico e i
cambiamenti demografici
Perfetta: i fattori di produzione,
10. LA SOSTITUIBILITÀ DEI Parziale: la perfetta sostituibilità
come per esempio lavoro e
FATTORI DELLA non è necessariamente vero per le
capitale, sono perfettamente
PRODUZIONE teorie della produzione
sostituibili Predomina l’asimmetria: i
Relazioni spesso simmetriche: i modelli delle teorie della
11. LA PRESENZA DI modelli delle teorie dello scambio produzione non è detto che vi sia
RELAZIONI SIMMETRICHE si compongono di relazioni simmetria. Pensiamo per esempio
O ASIMMETRICHE NEL simmetriche ovvero che alla collosità dei salari verso il
MODELLO funzionano in tutte le direzioni basso (non si abbassano mai, al
massimo licenzio qualcuno)
Normative: Le teorie dello
scambio descrivono un
comportamento ottimale (es.
funzione massimizzazione utilità,
12. LE TEORIE NORMATIVE Positive: sono positive nel senso
profitto ecc.) quindi sono
E LE TEORIE POSITIVE che ci propongono modelli reali
normative poiché si riferiscono a
un mondo ideale, quello che
dovrebbe succedere considerando
le scelte che farebbe l’homo
oeconomicus
Non particolarmente rilevante: Molto difficile: per la maggior
nelle teorie dello scambio si parte parte dei modelli delle teorie della
da variabili microeconomiche e si produzione non è sempre
13. IL PROBLEMA aggrega fino ad arrivare alle possibile poiché alcuni elementi
DELL’AGGREGAZIONE variabili macroeconomiche esistono solo nella variabile
corrispondenti in quanto le leggi macroeconomica e viceversa
che le governano sono le stesse
14. LE TEORIE BASATE SUL
CONCETTO DI EGOISMO Egoiste: per le teorie dello
OPPURE DI ALTRUISMO Altruiste: secondo le teorie della
scambio gli individui
(Questa distinzione fa produzione gli individui vogliono
massimizzando la propria utilità
sostanzialmente riferimento volontariamente tramandare
dovrebbero arrivare a fine vita
all’accumulazione dei risparmi e capitale alle generazioni future
esaurendo il capitale
alla composizione del patrimonio
delle famiglie) Pagina 4 di 21
Automatico: nelle teorie dello
scambio gli aggiustamenti
avvengono attraverso i prezzi e se
ci dovessimo spostare dal punto di Non automatico: per le teorie
massima occupazione (100) non della produzione invece gli
vi è alcun problema perché il aggiustamenti avvengono
15. IL RAGGIUNGIMENTO sistema tornerebbe da solo alla attraverso le quantità poiché i
DELL’EQUILIBRIO DI PIENA condizione di equilibrio (es. se si prezzi, il saggio di salario e quello
OCCUPAZIONE producesse 90 si sarebbe costretti di interesse sono collosi verso il
a licenziare, ma con più basso
disoccupazione i salari
diminuiranno e l’imprenditore
assumerà di nuovo e si tornerà al
livello precedente*
*grafico esplicativo Pagina 5 di 21
L’EVOLUZIONE DELLA TEORIA ECONOMICA
1. LA PREISTORIA DELL’ECONOMIA POLITICA
Riflessioni economiche non teorie:
- Platone: suddivisione lavoro manuale e lavoro intellettuale
- Aristotele: non formula teorie poiché l’economia è solo l’arte di amministrare la casa ovvero come un
buon padre di famiglia gestisce le risorse di casa. Aristotele condanna la ricchezza e l’usura ma trova
vantaggioso per entrambe le parti lo scambio volontario a giusto prezzo
2. IL MEDIOEVO
- Economia chiusa, con ruolo dominante dell’agricoltura, scomparsa della moneta e ritorno del baratto
- Importante il concetto di Vassaticum: un impegno etico e sacrale - un signore (Vassi) concedeva un
possedimento ad altri individui (vassalli) in cambio di difesa militare, questi lo suddividevano con altri
valvassori ecc. (frammentazione del patrimonio)
- Scambi in natura tra proprietari-contadini, sfruttamento da parte dei signori – appropriazione di tutto il
surplus
- L’usuraio è considerato lo strozzino ed è condannato per 2 motivi: specula sul bisogno delle persone di
denaro immediato applicando un tasso di interesse e specula sul fattore tempo che appartiene solo a Dio
3. RINASCITA DELL’OCCIDENTE
Caratteristiche di questo periodo sono: crescita demografica, incremento della produttività agricola, figura
del mercante che acquisisce valore perché c’è una ripresa del commercio e della circolazione della moneta,
nascita delle Arti o Corporazioni, ripresa delle attività bancarie
4. NASCITA DELL’ECONOMIA POLITICA
Qui il campo di indagine dell’economia si sposta dalla sola sfera privata ad anche