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PER QUANTO RIGUARDA L’ASPETTO MAFIOSO COME SONO ORGANIZZATI GLI UFFICI DEL

PUBBLICO MINISTERO? QUAL’E’ STATA LA LORO EVOLUZIONE STORICA?

Dopo l’entrata in vigore del codice di procedura penale, è diventato come la struttura

tradizionale degli uffici del pubblico ministero, creasse difficoltà agli inquirenti nelle

indagini sui reati di criminalità organizzata e mafiosa.

L’articolo 371 c2 cpp elenca i casi in cui le indagini si considerano collegate, per cui gli

uffici devono scambiarsi atti ed informazioni e devono comunicarsi quanto impartito dalla

polizia giudiziaria.

Questa soluzione collaborativa fu proposta da Giovanni Falcone poi approvata dal

parlamento.

Si decise di ridurre il numero delle procure legittimate a svolgere le indagini in materia di

associazione a delinquere e mafiosa, e di istituire una procura nazionale ANTIMAFIA.

La procura distrettuale è l’ufficio della procura della repubblica, presso il tribunale del

capoluogo di ciascuno dei 26 distretti di corte d’appello. L’ufficio svolge le funzioni di

pubblico ministero in primo grado, relativamente a tutti i reati previsti dall’articolo 51

comma 3 : bis, quater, quinquies si tratta nello specifico dei delitti di criminalità

organizzata mafiosa, e assimilati con finalità di terrorismo, o di delitti relativi alla

pedopornografia.

All’interno della procura distrettuale abbiamo quella che è la direzione distrettuale

antimafia, composta da magistrati che hanno prontamente fatto richiesta di dedicarsi ai

procedimenti attinenti alla sola criminalità orgaizzata, mafiosa e assimilati.

Tali magistrati devono coordinarsi sia tra loro che con il procuratore capo.

La procura nazionale antimafia e antiterrorismo è un ufficio con sede a Roma, il cui capo è

il procuratore nazionale, che viene a sua volta nominato dal consiglio superiore della

magistratura.

L’ufficio del procuratore nazionale è denominato direzione nazionale antimafia ed è

composta da 20 magistrati del pubblico ministero e da 2 procuratori aggiunti tutti

nominati dal CSM. Il procuratore nazionale antimafia ha quindi il compito di garantire il

coordinamento tra i diversi uffici del PM che stanno svolgendo le indagini per i delitti di

criminalità organizzata e mafiosa.

PARLIAMO DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA, QUAL’E’IL SUO RUOLO?

Lo Stato tutela l’ordine e la legalità servendosi di quelli che sono corpi di polizia:

Parliamo di:

A-polizia di sicurezza;

B-polizia giudiziaria;

La polizia di sicurezza ha come compito quello di tutelare la collettività dai pericoli, vigilando

sul mantenimento dell’ordine pubblico, sulla sicurezza dei cittadini impedendo che siano lesi

interessi essenziali. Questa attraverso la sua attività vuole prevenire il compimento di reati;

La polizia di sicurezza è diretta dal Ministero dell’intero, in sede locale è diretta dal

prefetto e dal questore;

A) La polizia giudiziaria trova definizione all’articolo 55 cpp.

Il suo compito è quello di garantire l’osservanza delle leggi reprimere i reati,

impedendo che vengano portati a conseguenze ulteriori.

Quando si parla di polizia giudiziaria riferimento è l’articolo 109 della Costituzione

secondo cui “l’autorità giudiziaria si serve della polizia giudiziaria”

Rappresenta difatti un’ attività delegata dall’autorità giudiziaria, questa viene svolta

sotto la direzione del pubblico ministero e sotto la sorveglianza del procuratore

generale presso la corte d’appello.

L’articolo 55 del codice di procedura penale dispone quello che è il ruolo della polizia

giudiziaria nello specifico, stabilendo che:

-deve anche di iniziativa prendere notizia dei reati;

-ricercare gli autori;

-compiere atti necessari per ricercare fonti di prova;

La polizia giudiziaria svolge quello che è una funzione di repressione dei reati, difatti è

necessario specificare che quando svolge funzione di prevenzione non ha possesso di

poteri coercitivi. Differentemente quando svolge la funzione di polizia giudiziaria;

Il nostro codice distingue quelle che sono 3 strutture di polizia giudiziaria:

-le sezioni di polizia giudiziaria: sono organi costituiti presso gli uffici del PM, e

composti da agenti ed ufficiali della Polizia di Stato, dei Carabinieri, e della GDF.

Svolgono funzioni di polizia, sotto la dipendenza del capo del singolo ufficio del PM.

-i servizi di polizia giudiziaria;

-gli altri uffici di polizia giudiziaria;

.

CHI SONO GLI UFFICIALI DI POLIZIA GIUDIZIARIA? CHI SONO GLI AGENTI DI POLIZIA

GIUDIZIARIA?

Gli ufficiali di polizia giudiziaria sono: dirigenti, commissari, sovraintendenti , gli

ufficiali superiori inferiori e i sottoufficiali dei carabinieri, della guarda di finanza, gli

agenti di custodia;

Gli agenti di polizia giudiziaria sono : il personale della polizia di Stato, i carabinieri, la

guardia di finanza.

Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria possono avere competenza generale per

tutti i reati, come disposto ai sensi dell’articolo 57 c1 cpp, oppure una competenza

limitata all’accertamento di determinati reati come disposto al comma 3 del 57 cpp.

Si parla di polizia giudiziaria con competenza generale e di polizia giudiziaria con

competenza limitata a determinati reati;

CHI E’L’IMPUTATO? QUAL’E’IL DISPOSITIVO DI RIFERIMENTO?

L’articolo 60 del codice di procedura penale ci da quella che è un’esatta definizione di

imputato, stabilendo che: l’imputato è quel soggetto al quale viene attribuito il reato

nell’ambito del procedimento penale, attraverso quel preciso atto contenente imputazione;

Viene difatti utilizzato un termine piu’possibile neutro e non pregiudizievole.

Il codice del 1830 riconosceva sufficiente che il soggetto venisse ritenuto colpevole in qualsiasi

fase del procedimento, per poter essere qualificato come imputato.

Nel codice vigente invece la qualifica di imputato si acquista SOLO dopo l’esercizio dell’azione

penale.

L’articolo 60 precisa quello che è il momento effettivo dell’acquisto e della perdita della qualità

di imputato, stabilendo che:

- nei procedimenti speciali la qualifica di imputato: si ACQUISTA NEL MOMENTO IN CUI SI

INSTAURA IL SINGOLO RITO;

-nei procedimenti ordinari: si assume nel momento in cui è emanato il decreto di citazione in

giudizio;

L’imputazione è composta dall’indicazione in from chiara e precisa del fatto storico di reato,

l’indicazione delle norme di legge violate, e la persona a cui è addebitato il reato.

CHI E’INVECE L’INDAGATO?

Come disposto ai sensi dell’articolo 61 del codice di procedura penale, l’indagato è quel

soggetto sottoposto alle indagini preliminari.

La cui qualifica si acquista nel momento in cui il PM iscrive nel registro delle notizie di reato il

nome del soggetto al quale si attribuisce il fatto;

L’interrogatorio rappresenta quello che è uno strumento fondamentale perché attraverso di

esso l’indagato può esporre quelli che sono i suoi principali diritti nonchè facenti parte del

diritto all’autodifesa.

L’indagato proprio come il soggetto imputato gode di una serie di garanzie, nonché le

medesime.

Le garanzie piu’ importanti le ritroviamo proprio in quello che è il momento dell’interrogatorio,

come disposto ai sensi degli articoli 64/65 cpp.

Dal comma 2 di tale disposizione si ricava che dall’interrogatorio si potranno ottenere

dichiarazioni soltanto nei limiti in cui l’indagato decida liberamente di renderle, sono difatti

vietate tecniche idonee ad influire sulla libertà del soggetto di esporre i fatti, o tali da alterare

la capacità di ricordare e valutare i fatti.

Il comma 3 invece precisa quelli che sono una serie di avvisi che prima dell’interrogatorio il

soggetto indagato deve ricevere:

-è avvertito che le sue dichiarazioni possono essere utilizzate contro di lui;

- è avvertito il soggetto che ha la facoltà di non rispondere a nessuna domanda;

-è avvertito dell’obbligo di rispondere secondo verità;

IL PM prima di rivolgere le domande all’indagato, e quindi prima di dare luogo all’interrogatorio

deve rendere in forma chiara e precisa il fatto che è attribuito al soggetto indagato, deve

indicare quelli che sono gli elementi di prova contro di lui; e deve comunicare quelle che sono

“fonti di prova”, nel caso però in cui vi sia pericolo di inquinamento delle prove il PM può anche

evitare di renderle note;

Solo a questo punto il Pubblico ministero invita l’indagato a rispondere alle doamande.

L’indagato può:

-rifiutare di rispondere alle domande;

-rispondere alle domande e qualora ammetta i fatti dar luogo ad una confessione;

-mentire dicendo il falso, e qualora egli faccia ciò non compie il delitto di falsa testimonianza

perché non ha la qualifica di testimone. In ragione di ciò l’indagato può mentire a meno che

non commetta calunnia, o simulazione di reato;

CHI E’IL TESTIMONE? CHI E’LA PERSONA INFORMATA?

Il testimone si trova in una situazone diversa rispetto all’indagato, e all’imputato.

E’ colui che ha conoscenza dei fatti e che devono essere accertati nel procedimento penale,

dinanzi ad un giudice.

Il testimone differentemente dall’indagato ha l’obbligo di deporre i fatti e dire verità;

La persona informata invece è colui che può riferire circostanza utili ai fini delle indagini e viene

esaminata dal pubblico ministero;

Se il testimone dichiara il falso dinanzi al giudice commette quello che è il reato di falsa

testimonianza;

Se la persona informata dichiara il falso, commette il delitto di “false informazioni”;

Può accadere che durante le deposizioni il testimone renda in maniera piu’ o meno

consapevole quelle che sono dichiarazioni “auto-indizianti” e a seguito di queste l’autorità

procedente deve:

-interrompere l’esame;

-avvertire la persone che dopo le sue dichiarazioni potranno essere svolte indagini nei suoi

confronti;

-invitarlo a nominare un difensore;

Fino a quel momento le dichiarazioni rilasciate non potranno essere utilizzate contro la persona

che le ha rese, possono essere utilizzate contro altre persone. Ciò per tutelare il testimone che

attraverso le sue dichiarazioni si è messo nei guai;

CHI E’IL DIFENSORE?

Quando parliamo di questa figura fondamentale è richiamare l’articolo 24 della Costituzione

secondo cui “La difesa è diritto inviolabile, in ogni grado e stato del procedimento. Esercitabile

perso

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
54 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/16 Diritto processuale penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale98p di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto processuale penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale o del prof Monica Giuseppe Della.