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I CORRELATI COGNITIVIIL LINGUAGGIO
Il legame fra linguaggio e teoria della mente è uno degli aspetti centrali, vedremodue modelli, il primo fa riferimento a Tommasello mentre il secondo si basa su unaforma particolare di linguaggio rappresentata dalla comparsa di parole che indicanostati mentali- Tommasello linguaggio è un processo attraverso cui le persone perseguonoPer ile raggiungono obiettivi comunicativi. Fondamentalmente secondo T lacomunicazione linguistica, per la sua completa espressione necessita di dueaspetti della comprensione sociale: la comprensione delle intenzioni e quella delleintenzioni comunicative delle altre persone. Per arrivare a questo, infatti, Tenuncia una distinzione sulla comprensione delle altre persone viste 1) comeagenti intenzionali, comportamento regolato da scopi e intenzioni e 2) comeagenti mentali, il cui comportamento è regolato da desideri e credenze. In fasi dilo sviluppo del linguaggio sembrerebbe quindisviluppo precoce (0-3
anni) dipendere dalla teoria della mente, più in particolare dalla capacità di comprendere le intenzioni altrui. Tra i 18 e i 24 mesi i bambini imparano con facilità nuove parole, sviluppando una comprensione delle altre persone come agenti intenzionali, comprendendo anche le intenzioni comunicative dell'adulto.
Parliamo ora del secondo modello, fra i 18 e i 21 mesi iniziano a comparire nel vocabolario del bambino riferimenti a sé stesso e agli altri ma anche a psicologici percezioni ed emozioni; quali desideri, già a 20 mesi iniziano a usare parole come "felice, triste, spaventato" e già a 28 sono in grado di collegare questi stati interni con un comportamento esplicito. Il linguaggio emotivo daglobale e indi erenziato diventa specifico e articolato intorno ai 3 anni.
Il linguaggio si delinea come uno strumento per lo sviluppo mentalistico.
FUNZIONI ESECUTIVE "sviluppo delle capacità di
"Mentallizzare" è un termine che si basa sul contributo di diverse abilità cognitive ed esperienze sociali collegate fra loro. Sono quelle abilità che permettono a un individuo di anticipare, progettare, stabilire obiettivi, attuare progetti finalizzati a uno scopo e monitorare/modificare il proprio comportamento per adeguarlo a nuove condizioni. Durante lo sviluppo si migliorano le funzioni esecutive e aumenta la capacità di impegnarsi in attività mentali (ad esempio di non distrarsi, di non ricordare gli obiettivi e di compiere i passi necessari per raggiungerli). Queste stesse abilità sembrano essere necessarie per risolvere i compiti della teoria delle funzioni esecutive e la teoria della mente sembrano essere sostanzialmente collegate. Le funzioni esecutive comprendono quei processi cognitivi come il controllo dell'attenzione e la resistenza all'interferenza, che sono tipicamente associati a operazioni."
della corteccia prefrontale, la quale a sua volta sembra essere la sede anatomica di almeno alcune delle attività di mentalizzazione. Nonostante i risultati sopraccitati, questa teoria sembra avere dei limiti ci sono infatti degli studi che indicano uno stretto rapporto fra la capacità dei bambini di esprimere verbalmente i propri stati interni attraverso le interazioni con la madre e di risolvere la falsa credenza e le funzioni esecutive. Suggerisce che le relazioni fra le funzioni esecutive e lo sviluppo della capacità di mentalizzare non sia così diretta e lineare. Benché, infatti, le funzioni esecutive consentano ai bambini di capitalizzare pienamente i fattori necessari per acquisire la teoria della mente, lo sviluppo di quest'ultima si nutre anche di esperienze sociali imprescindibili. Facilitano le prestazioni nei compiti di teoria della mente e costituiscono un'importante base per il suo.sviluppo.24fi ff fi fiI CORRELATI SOCIALI
Dalla metà degli anni 90 abbiamo nuovi studi di ricerca, questo tipo di ricerche hanno dimostrato che le differenze nella comprensione delle credenze e delle emozioni da parte dei bambini sono connesse a svariati fattori, fra cui lo sviluppo linguistico, la dimensione della famiglia, lo stile genitoriale e la classe sociale.
Studi riguardano essenzialmente la prospettiva teorica culturale e la teoria dell'attaccamento.
Prospettiva culturale: è di derivazione vygotskijana, secondo tale prospettiva i processi psichici hanno un'origine socioculturale e la cognizione si formerebbe attraverso la partecipazione dell'individuo alle pratiche sociali della cultura di riferimento.
Prospettiva dell'attaccamento: l'acquisizione della teoria della mente viene vista come la parte di un processo intersoggettivo fra il piccolo e il caregiver.
LA RELAZIONE MADRE-BAMBINO
Nell'ambiente familiare il bambino sviluppa la sua capacitàdi comprensione sociale, questo primo ambiente relazionale è importante perché serve a dotare l'individuo di un sistema di elaborazione mentale che successivamente produrrà rappresentazioni mentali. Secondo l'aspetto specifico per lo sviluppo dell'abilità di simbolizzazione e mentalizzazione del bambino è la propensione a trattare il figlio come un individuo dotato di mente, più che come un portatore di bisogni da soddisfare (mind-mindness). Secondo l'autrice viene esercitata dalla madre nella zona dello sviluppo prossimale del figlio e, attraverso il processo di interiorizzazione, influenza la capacità del bambino di interagire con l'altro a livello mentale. Peter Fonagy porta il concetto anche al di fuori della relazione madre-bambino e definisce la funzione riflessiva del sé come la capacità di riflettere sugli stati mentali propri e altrui; tale capacità è strettamente connessa all'attaccamento.
Gli studi confermano, infatti, che l'abilità di mentalizzazione è una chiave fondamentale dell'organizzazione del sé e della regolazione affettiva, ed emerge, pienamente, nell'ambito di un legame di attaccamento sicuro. Possiamo quindi dire che non solo la qualità della relazione ma anche lo sviluppo della teoria della mente fa riferimento all'abilità del genitore di riflettere sugli stati mentali di sé e dell'altro, è cruciale quindi la capacità materna di contenere il bambino in un modo che dimostra consapevolezza dello stato mentale del piccolo.
Studi trasversali e longitudinali hanno evidenziato una relazione positiva fra l'attaccamento sicuro e la riuscita nei compiti di comprensione di stati mentali nei bambini dai tre anni e mezzo ai sei anni; questo implica la capacità di non essere sopraffatti dall'angoscia ma di saperla gestire, nel momento in cui si presenta.
La madre sicura, quindi, fornisce al bambino sicurezza, quest'ultimo capisce di avere sentimenti e pensieri e che le sue esperienze interne ricevono una risposta da parte della madre.INDICAZIONI METODOLOGICHE E STRUMENTI DI MISURA
Il "PENNY HIDING GAME" è un compito di produzione d'inganno che consente di valutare la capacità dei bambini di età scolare di manipolare lo stato cognitivo dell'altro creando in lui una falsa credenza. Questo compito rappresenta la versione controllata e sperimentale di un gioco comune che consiste nel nascondere una moneta in una mano e nel chiedere all'altro di indovinare in quale delle due mani essa si trova. (Esperimento p33)
Per ogni sessione, al bambino viene attribuito un punteggio per ciascuna condizione che riesce a soddisfare.
LA PRODUZIONE DEL GIOCO DI FINZIONE
Consiste nel fornire al bambino un materiale ludico più o meno realistico e nel valutare la sua capacità di produrre con esso un
gioco di azione. due oggetti molto realistici e due oggetti meno realistici, Questa prova comprende per ciascuna delle tre condizioni si valuta la capacità del bambino di utilizzare il materiale per produrre il gioco di azione fornendo tre dimostrazioni, modellamento e suggerimento. diversi gradi di sostegno: Nel caso della dimostrazione e il sostegno minimo, nel modellamento lo sperimentatore dimostra al bambino il gioco, nel suggerimento il sostegno è massimo. (p 34/35) "CAN'T SLEEP STORY" Rappresenta una versione semplificata di una prova di falsa credenza di identità in attesa che viene realizzata con il supporto di un libro illustrato per bambini dal titolo can't sleep. Oltre al libro appena indicato la prova prevede anche l'uso di un pupazzo. (P 35) NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA P3726ff fi fi fi Anni prescolari (3-5 anni) La teoria della mente in età prescolare rappresenta la tradizione di ricerca dominante in quest'area di studio,
Attraverso gli studiosi Wimmer e Perner la "falsacredenza" viene considerato il test privilegiato per valutare la teoria della mente. Wimmer e Perner, pur abbruciando la definizione originaria che vede la teoria dell'mente come la capacità di attribuire stati mentali a se stessi e agli altri, propongono un'interpretazione assai ritratta di questo costrutto teorico: attribuire una falsacredenza all'altro.
La falsa credenza di primo ordine. Lo sviluppo della progressione della falsa credenza segue uno sviluppo graduale che subisce un forte cambiamento intorno ai 4 anni, sembra rappresentare tutt'oggi un passaggio fondamentale nell'acquisizione della teoria della mente. Essendo uno sviluppo, però, già nei due anni riusciremo ad individuare competenze di tipo mentalistico mentre ai tre anni il bambino avrà abilità di mentalizzazione e sarà in grado di risolvere vere prove di falsa credenza, anche se semplici.
43) Possedere la credenza vuol dire essere in grado di ragionare in maniera decentrata su una rappresentazione della realtà e non sulla realtà stessa, utilizzando un procedimento ricorso del tipo "io penso che tu pensi"; questa capacità rappresenta una conquista straordinaria in età prescolare.
Come appena accennato i 4 anni sono un'età importante poiché se un bambino viene chiamato, prima di quest'età, a predire o dare un senso al comportamento altrui egli sembra basarsi esclusivamente sulla realtà, senza essere in grado di allontanarsene.
Il lessico psicologico fa riferimento a nomi, aggettivi e verbi che indicano stati psicologici o mentali come emozioni, pensieri e desideri; il suo studio consente di passare da una dimensione del livello di abilità posseduto dal singolo alla competenza che il singolo manifesta in contesti.