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Le Saturae Menippeae

Il nome indica che Varrone si ispirava al filosofo greco Menippo di Gadara. Sappiamo che le Satire erano in prosimetro, un misto di prosa e versi e che i temi erano per lo più quelli della satira politica e di costume, i titoli sono in greco. Il Sexagesis era l'avventura di un giovane che, addormentandosi in un sonno lunghissimo, durato sessant'anni trovava al risveglio una Roma cambiata in peggio. Il Trikaranos (mostro a tre teste) era una violenta aggressione al primo triumvirato. Il De re rustica 18 Il libro è dedicato alla moglie di Varrone, Fundania, che ha comprato un podere, chiedendo al marito di guidarla nella conduzione: tratta dell'agricoltura in generale. Il secondo libro è dedicato a un allevatore di bestiame; il terzo libro è dedicato a un vicino di campagna, Quintino Pinno che si occupa dell'allevamento di animali da cortile, api e pesci. La villa varroniana riserva un certo spazio a produzioni lussuose ed eleganti.come uccelliere e piscine, che rispondono alle richieste del mercato cittadino. Nella villa di Varronesi incontrano utilità e piacere dell'agricoltura. Si capisce però che la vera intenzione dell'opera è quella di dare una soddisfacente immagine del signorotto di campagna, desideroso di vedere realizzato un dignitoso modello di vita, piuttosto che di imparare tecniche necessarie alla lavorazione della terra. Vitruvio Pollione La prima età imperiale conosce una discreta fioritura della letteratura scientifica, possediamo un trattato in prosa di Vitruvio il De architectura, aveva ottenuto da Augusto (al quale è dedicata l'opera) una pensione allo scopo di raccogliere la sua vasta esperienza in materia di costruzioni sia nella forma degli edifici e nella costruzione di ordigni bellici, orologi e dispositivi idraulici, aveva corredato l'opera di disegni. Nell'introduzione dell'opera viene ritratto il modello del perfetto.

architetto (e ingegnere), egli deve possedere una cultura vasta e non solo specialistica: la conoscenza dell'acustica è richiesta per la costruzione dei teatri, quella dell'ottica per l'illuminazione degli edifici e quella della medicina per la scelta delle aree edificabili. Ma non deve mancare, soprattutto la filosofia.

Plinio il Vecchio

Gaio Plinio Cecilio Secondo nacque a Como nel 23. Dopo la morte di Claudio e l'ascesa di Nerone a cui è particolarmente ostile, si ritira a vita privata, in questa fase di otium scrive di retorica e linguistica: un trattato a sei libri intitolato Studiosus, doveva essere un manuale di retorica per gli studenti e un trattato su oscillazioni e problemi dell'uso linguistico, il Dubius sermo, avrà ampia fortuna nei grammatici della tarda età imperiale. Tornerà all'attività politica sotto Vespasiano e compone un'altra opera storica, i libri A fine Aufidi Bassi anch'essa perduta.

si ricollega allo storico Aufidio Basso vissuto al tempo di Caligola. Plinio era vicino all'esplosione del Vesuvio del 24 agosto del 79, voleva organizzare i soccorsi, ma si spinse troppo in là e morì soffocato dai gas del vulcano. La sua morte raccontata dal nipote, Plinio il Giovane ha contribuito alla fortuna di Plinio il Vecchio perché si spinse troppo oltre a causa della sua curiosità scientifica.

La Naturalis historia

L'opera di Plinio si configura come enciclopedia, repertorio di tutto il sapere già acquisito e inventario del mondo. Plinio leggeva, schedava, prendeva appunti chiarisce di non voler tralasciare nulla e ci offre la registrazione esatta dei dati raccolti. La Naturalis historia è così divisa:

  • Indice generale dell'opera e bibliografia di tutti i libri
  • Cosmologia e geografia fisica
  • Geografia
  • Antropologia
  • Zoologia
  • Botanica
  • Medicina
  • Metallurgia e mineralogia

La Naturalis historia ebbe successo.

Perché si potevano estrapolare pezzi del testo, perché erano autonomie inoltre l'indice ne facilita l'utilizzo.

Seneca19 Seneca nacque in Spagna, da ricca famiglia equestre, nel 4 a.C. forse, ricevette una buona educazione, invista della carriera politica a Roma, dove suo padre, Seneca il vecchio si era stabilito. Verso il 26 iniziò la sua carriera di avvocato e oratore, ma venne accusato di coinvolgimento in uno scandalo di corte, vennecondannato alla relegazione in Corsica dall'imperatore Claudio. In esilio compone due Consolazioni, operedestinate a consolare una persona colpita da un dolore, Ad Helviam matrem e Ad Polybium. Perintercessione di Agrippina venne riammesso a Roma nel 49, verrà scelto dalla stessa come tutore del figlioNerone, accompagnandone l'ascesa al trono, in questo periodo scrive il De clementia, una guida per ilregnante indirizzata a Nerone che nel 59 uccide Agrippina, nel 62 Seneca si ritira dalle scene per

dedicandosi agli studi. Durante questo periodo, Seneca scrisse opere come "De beneficiis", "Naturales questiones", "Epistulae morales ad Lucilium" e forse anche "De otio" e "De providentia". Le date degli scritti filosofici di Seneca contenuti nei Dialogi e delle sue nove tragedie cothurnatae sono oscure. Seneca morì suicida nel 65. Le "Epistulae ad Lucilium" sono l'opera più famosa di Seneca nella sua produzione tarda. Si tratta di una raccolta di lettere, di varia lunghezza e argomento, indirizzate all'amico Lucilio. L'opera ci è giunta incompleta e può essere datata nel periodo in cui Seneca si ritirò dalla politica, tra il 62 e il 63. Seneca afferma che le lettere scambiate fanno parte di un dialogo tra due amici, che si scambiano impressioni e opinioni per migliorarsi. Nonostante la distanza fisica (Lucilio si trova in Sicilia), devono sentirsi vicini spiritualmente. Seneca si mostra imperfetto e pieno di colpe da sanare, mentre Lucilio si confida riguardo ai suoi problemi.

A Seneca che lo aiuta a trovare le soluzioni. Nonostante l'opera sia stata costruita solo sulle lettere inviate da Seneca l'autore è riuscito a comunicare l'impressione di un dialogo vivace, il maestro non dimentica mai il suo interlocutore, presente in domande, dubbi, obiezioni, immaginandosi che sia Lucillo a formularle. Il modello dell'opera è Epicuro, il temibile avversario degli stoici, al quale Seneca non teme richiamarsi, ma ha forse preso più la forma che il contenuto. Per Epicuro le lettere erano un modo di continuare a seguire e consigliare amici e discepoli spesso lontani; allo stesso modo Seneca insiste sul fatto che lo scambio epistolare permette di costruire un colloquium con Lucilio. Le lettere raccontano spesso aneddoti, incontri, momenti di vita quotidiana che il filosofo commenta per trarne insegnamenti, e per riflettere sulle grandi questioni di vita o di morte. tragedie di Seneca? Gli stoici sostenevano le virtù.

dell'autocontrollo e del distacco dalle cose terrene, portate all'estremo nell'ideale dell'atarassia, come mezzi per raggiungere l'integrità morale e intellettuale. Nell'ideale stoico è il dominio sulle passioni o apatia che permette allo spirito il raggiungimento della saggezza.

Lucano

Marco Anneo Lucano nasce in Spagna, Cordova, nel 39, figlio di Anneo Mela, fratello di Seneca. Si trasferisce a Roma, inizialmente è in rapporti stretti con Nerone, compone e recita in occasione dei Neroniadel 60. Al suo periodo cortigiano sono attribuiti varie opere perdute, che rientrano nel gusto ellenizzante incoraggiato da Nerone e di cui restano solo i titoli: Iliacon (componimento in versi sulla guerra di Troia); un Catachthonion (forse un epillio su Orfeo sceso negli inferi per salvare la moglie Euridice); Medea, una tragedia incompiuta, e poi sappiamo di epigrammi, libretti per pantomime e declamazioni. Probabilmente intorno al 60 risale la pubblicazione

Dei tre libri della sua opera maggiore il Bellum civile. A ventisei anni Lucano è costretto a suicidarsi perché coinvolto nelle repressione seguita alla scoperta della congiura antineroniana di Pisone. 20 Il tema storico e l'anti-Virgilio Le opere perdute di Lucano indicano una totale adesione ai gusti e alle direttive neroniane: l'Iliacon veniva incontro alle passioni del principe per le antichità troiane; Silvae e libretti per pantomime si inserivano nel quadro di quella poesia di intrattenimento, ricca di spunti occasionali e raffinata nella fattura, che Nerone sembrava prediligere. Pharsalia esalta l'antica libertà repubblicana, condannando il regime imperiale, trattando la guerra civile tra Cesare e Pompeo. L'opera, sin dall'antichità, attirò critiche per l'uso dei concetti e per l'ordine cronologico e annalistico tipico delle opere storiche e non di quelle poetiche, queste critiche che investono alcuni.

degli aspetti innovativi del poema all'interno del genere epico, presuppongono un confronto diretto con Virgilio, e a causa del paragone l'opera è stata definita l'anti-Eneide e il suo scrittore l'anti-Virgilio. Cronaca o poesia, il poema epico, nella tradizione romana era stato monumentum, celebrazione solenne delle glorie dello Stato e dei suoi eserciti, nelle mani di Lucano il poema epico diventa la denuncia della guerra fratricida, del sovvertimento di tutti i valori, dell'avvento di un'era di ingiustizia. La poesia di Lucano cerca di proiettarsi, come per contrasto sullo sfondo, dove lo spazio più vasto è occupato dall'Eneide di Virgilio. Lucano allude in modo polemico a espressioni e situazioni virgiliane, esempio lampante è nella ripresa della profezia di Anchise nel libro Sesto dell'Eneide con la quale Virgilio annunciava la gloria di Roma, destinata a comandare il mondo; in Lucano, nel libro Sesto, una magatessala,

riporta in vita un soldato caduto, e racconta degli orrori dell'inferno, dove gli eroi, in lacrime, deplorano l'infelice sorte di Roma, i discendenti di Cesare, eterni nemici dello Stato si rallegravano della catastrofe sulla città. I personaggi del poema La Pharsalia non ha un protagonista come l'Eneide, l'azione del poema ruota intorno alle personalità di Cesare, Pompeo e Catone. Cesare domina a lungo la scena con la sua grandezza, rappresenta il trionfo di quelle forze razionali che nell'Eneide venivano domate e sconfitte: il furor, l'ira e l'impatientia e una consapevole volontà di superiore allo Stato. Alla frenetica energia di Cesare, fin da subito, si contrappone la passività di Pompeo, un personaggio in declino, affetto da una sorta di senilità politica e militare. La vera causa del declino di Roma è attribuita a Cesare, mentre Pompeo viene tratteggiato come Enea cui il destino è avverso invece.che favorevole, egli diviene così una figura tragica. Lo sfondo filosofico della Pharsalia è indubbiamente stoico, il personaggio di Pompeo è consapevole della m
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Publisher
A.A. 2021-2022
26 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher popolinola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Rossetti Matteo.