vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
FAIR VALUE
Esso non è l'unico criterio di valutazione presente nel Conceptual Framework dello IASB, ma c'è anche il Costo Storico. Lo IASB concede 2 possibilità. I principi contabili di riferimento per capire il Fair Value sono 2:
- IFRS 13 (Detta le regole di valutazione)
- IAS 36 (Impairment Test)
Prima degli IFRS 13 che è uscito nel 2010, nessuno riusciva a dare una definizione corretta ed esaustiva di Fair Value. Dal 2010, finalmente gli IFRS hanno inserito una precisa definizione, dicendo che il Fair Value o Valore Equo, è il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili. Quindi vuol dire che quando devo comprare un'attività o pagare una passività, se decidessi di contabilizzarla al Fair Value, devo vedere se questa attività o passività ha un mercato di scambio e se, all'interno di questo potenziale mercato di
scambio può essere innanzitutto scambiata, però è un'ipotesi. È chiaro che in fase di rilevazione iniziale, il Costo Storico, riguarda il Fair Value, poi ovviamente in futuro deve essere allineato ai costi di mercato. Questi sono i 3 punti degli IFRS 13 (definizione Fair Value, il framework per la misurazione, l'informativa).
IFRS 13 DEFINIZIONE DI FAIR VALUE:
Esso è un exit price (prezzo di uscita)-> prezzo che si otterrebbe alla data di misurazione dalla cessione di un'attività o che sarebbe pagato per trasferire una passività in una regolare transazione di mercato tra operatori.
IFRS 13 LA MISURAZIONE DEL FAIR VALUE:
A tal proposito, 'IFRS 13 stabilisce una gerarchia, articolata su tre livelli, che ci dice che per vedere come far riferimento ad un fair value preciso sono queste le informazioni che devo considerare:
- Numero di transazioni recenti (quindi se c'è un mercato attivo)
- Capacità delle
- quotazioni di prezzi di riflettere l'informazione più aggiornata (devo prendere il prezzo più aggiornato)
- La volatilità nel tempo dei prezzi (più è alta più è rischioso)
- Il numero e l'attendibilità delle informazioni disponibili (dove io vado a reperire queste informazioni)
- Presenza di nuove emissioni recenti (se ci sono asset simili introdotti di recente con un prezzo diverso)
- Presenza di situazioni di vendita forzate (speculazione)
Per la misurazione del Fair Value gli IFRS 13 hanno stabilito una gerarchia a 3 livelli, dove si parte dal primo:
- Il livello più alto è quello che ricomprende le quotazioni nei mercati attivi (quindi ho uno strumento finanziario non so come contabilizzarlo, ma so che esso è attivo in un mercato, vado a vedere il prezzo nel mercato attivo e applico lo stesso prezzo, questo è il Fair Value)
- Quando non ho un mercato attivo iniziano le stime. Se non ho un mercato attivo, vado a vedere i
3. Il terzo livello è quando io non ho input osservabili. Vuol dire che ho uno strumento finanziario che non è scambiato in un mercato e non esiste nessuno strumento o asset simile, che mi permette di stimare un prezzo, cioè il fair value. In questo caso dispongo di informazioni interne all'azienda, vado a sentire il mio CFO che mi da tutte le informazioni su questo strumento e faccio il Valore Attuale Netto.
Esempio punto 2:
L'azienda x detiene uno strumento finanziario scambiato in 3 differenti mercati. In riferimento ai mercati abbiamo:
- Volume annuo mercato
- Scambi per mese
- Prezzo
- ecc
La stessa, opera nel mercato D e deve stimare il Fair Value per iscrivere in bilancio l'attività scambiata.
Il mercato più vantaggioso è il C, avendo i più altri profitti netti.
Il mercato principale è A, avendo
volumi di scambi maggiori
A questo punto, se noi abbiamo un'attività finanziaria, che input usiamo mercato A o C? Gli IFRS 13 dicono che non importa quanto numero di scambi ci sia stato all'interno del mercato, ma ciò che importa è il prezzo medio annuo.
Quindi per valutare il Fair Value, devo valutare il mercato più conveniente, che dipende esclusivamente dal prezzo medio di ogni singola transazione. (In questo caso quindi mercato C).
Se per es ho uno strumento finanziario che compro oggi io lo valuto al Costo Storico di Euro 50, a fine anno io calcolo il Fair Value. Mettiamo conto che non ho un mercato attivo, al secondo livello vediamo che lo strumento simile è scambiato in questi mercati e scelgo il mercato migliore (In questo caso vedendo slide 12 è il mercato C, con prezzo 53). Il mio valore quindi non è più 50 ma 53. Quindi rettico il valore andando al 31/12 in bilancio dove avrò "strumento derivato attivo circolante o
Non corrente" che passa da 50 a 53. Quindi noi scriviamo 53 che è il Fair Value, ed il +3 che è una differenza aggiuntiva, va o nell'OCI e poi stornato in Patrimonio Netto o, direttamente a riserva di Patrimonio Netto. Quindi ricordiamoci che ogni volta che si utilizza il Fair Value a fine anno, se il Fair Value aumenta, ogni differenza migliorativa va o in OCI e poi stornato direttamente in riserva di patrimonio netto o direttamente in riserva di patrimonio netto. Al contrario, se noi abbiamo una diminuzione al Fair Value va in Conto economico. Però, se io in passato avevo aperto una riserva di Patrimonio Netto per la rivalutazione al Fair Value, la posso utilizzare per coprire. La riserva al patrimonio netto viene utilizzata come cuscinetto di sicurezza. Quindi ricapitolando: Rivaluto al Fair Value, tutti questi aumenti di Fair Value mi generano una riserva, se al terzo quarto o quinto anno il Fair Value diminuisce, io posso usare questa riserva per coprire la diminuzione.
Se la riserva non la ho, va in Conto Economico. Tecniche di valutazione del Fair Value per 2 e 3 livello: - Market Approach (è una stima su prezzi di elementi simili e relativi multipli) - Cost Approach (Costi di rimpiazzo o di sostituzione). Qui il Fair Value è identico al valore residuo. Per esempio prendiamo un marchio a 10.000 euro con vita utile 10 anni e lo ammortizziamo, dopo 1 anno il valore residuo è 9000 euro ed esso è anche il Fair Value. (Esso è utilizzato poco) - Income Approach (è attualizzazione dei benefici futuri o flussi di cassa, quindi VAN. Questo è l'unico metodo utilizzabile a livello 3.) Esempio di Market Approach: Io ho un asset e sono l'azienda target, devo calcolare il Fair Value dell'asset C, avendo a disposizione informazioni su A e B (quindi è 2 livello.) Companies: Earnings: Market Value: Assets of A 100 12.0000 Assets of B 80 9.500 Assets of C (target) 65 7,759 Mi generano benefici per 100, 80 e 65.so perché questi due vengono scambiati su mercati attivi perché il Fair Value è di 12000 e 9500. Come faccio a calcolare il Fair Value dell'asset mio?
Calcolo i multipli (essi sono i price earnings). Quindi faccio il Price Earnings dell'asset A (Market Value/Earnings) che sarebbe (12000/100=120). Faccio la stessa cosa per l'asset B (9500/80=118,75$).
Faccio la media tra i due Price Earnings.
Applico la media del Price Earnings che è 119,375, per i benefici del mio asset. (119,375*65=7759), questo 7759 è il Fair Value del mio strumento attraverso il Market Approach.
Quindi se devo vendere questo strumento, non lo vendo a meno di 7759.
Livello 3 (cosa succede se noi abbiamo informazioni soltanto interne e non ci sono mercati attivi primari e attività simili?
Abbiamo tutte le informazioni necessarie e dobbiamo fare una stima sul Fair Value.
Esempio di Income Approach:
La società SPA, si trova al 31/12 del 2005, deve contabilizzare al
Fair Value è un marchio e il rendicontabile finanziario stima che questo asset genererà a partire dal successivo anno questi flussi di cassa:- 2006: 6500 euro
- 2007: 7000 euro
- 2008: 6500 euro
- 2009: 5500 euro
- 2010: 6000 euro
Quantifica il rischio, cioè mi dice quale è il rischio nell'investire in quell'attività. Questi due tassi uniti compongono il "KE" (tasso di attualizzazione che ci serve per scontare i flussi).
DATI ESERCIZIO:
- Tasso corrente di mercato risk free 4,2%
- Premio per il rischio derivante dalla gestione del marchio è stimato pari al 2,8%
- La società prevede di vendere il marchio al termine del 2010 e conseguire un ricavo pari a 8000 euro.
- 2006: 6500 euro
- 2007: 7000 euro
- 2008: 6500 euro
- 2009: 5500 euro
- 2010: 6000 euro
- 2010 vendita: 8000 euro
Per stimare il Fair Value, bisogna attualizzare tutti i flussi:
6500/(1+KE)^1+7000/(1+KE)^2+6500/(1+KE)^3+5500/(1+KE)^4+6000/(1+KE)^5+8000/(1+KE)^5= 6075+6114+5306+4196+4278+5704=31673 euro è il Fair Value del marchio.
Sapendo che il KE è la componente risk free 4,2% + il premio al rischio 2,8% = il KE è 7%.
Quindi abbiamo calcolato il Fair Value con il metodo del Discounted Cash.
flow o Valore Attuale Netto, considerando il terzo livello. Questo Fair Value andrà confrontato con la posta contabile, se maggiore la differenza andrà a riserva di patrimonio netto, altrimenti se minore la differenza andrà in conto economico.
Disclosure: Abbiamo parlato di definizione e Framework metodologico, l'ultima cosa è la Disclosure, quindi quali sono le informazioni qualitative e descrittive degli IFRS 13 sul Fair Value. L'obiettivo dell'informativa è far comprendere ai lettori del bilancio la valutazione al Fair Value di attività e passività, quindi dobbiamo precisare in nota integrativa tutte le metodologie e i dati utilizzati per la valutazione. La Disclosure deve essere aumentata nel momento in cui facciamo una stima di livello 3, bisogna entrare nei dettagli.
La sezione degli IFRS 13 in nota integrativa deve essere suddivisa in due parti:
- Parte A: Informazioni qualitative e descrittive sulle metodologie e i dati utilizzati per la valutazione al Fair Value.