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PARTE B
La parte B di questo caso era legata al cambiamento delle stime ed in particolare al cambiamento della vita
utile. Qua intendevo che se la vita utile viene rivista al 31/12/anno 4, volevo intendere con l’effetto
dall’1/1/anno 5. I cambiamenti di stima sono sempre presentati in bilancio in modo prospettico, cioè da lì
in poi – i cambiamenti di vita utile sono un cambiamento di stima.
Quindi questo vuol dire che se io verifico al 31/12 che la vita utile residua è 15 anni. In realtà per l’anno 4
devo tenere in conto ancora della vita utile originaria normale. Cioè della vita utile originariamente
prevista.
Quindi, il cambiamento della vita utile su un bene materiale o immateriale, è un cambiamento di stima e in
quanto tale è un effetto SEMPRE prospettico.
Qui è iscritto al 31/12/anno 4, quindi se me ne accorgo lì, in realtà vuol dire che per l’anno 4 ho ancora
iscritto nel conto economico gli ammortamenti secondo la vita originariamente prevista.
Ricordatevi che nelle società, non dico grandi, ma anche soltanto medie, che facciano bene il controllo di
gestione e che abbiano dei sistemi informativi con il controllo di gestione integrato con la contabilità, gli
ammortamenti non si fanno, non si iscrivono/rilevano una volta all’anno. Ma si rilevano tutti i mesi. E
quindi vuol dire che da gennaio, febbraio, …, fino a dicembre la vita utile era a 10 anni. Se il cambiamento è
stato ipotizzato al 31/12 allora dobbiamo tenerne conto in quel momento lì.
Se non ci fosse il fondo di smantellamento e dall’1/1/anno 5 la vita utile passa a 15 anni complessivamente,
cosa dovrei fare? Come faccio a ricalcolare la quota di ammortamento con questi numeri?
Fondo per bonifica Interessi
Anno Macchinari (SP) (SP) Amm.to (CE) passivi (CE)
1 6.013.330,47 169.976,57 154.187,96 2.458,14 169.976,57
2 5.396.578,63 180.175,17 616.751,84 10.198,59 180.175,17
3 4.779.826,79 190.985,68 616.751,84 10.810,51 190.985,68
4 4.163.074,94 202.444,82 616.751,84 11.459,14 202.444,82 151.278,54 (51.166,27)
5 3.546.323,10 214.591,51 616.751,84 12.146,69 4.111.908,67 349.949,67
6 2.929.571,26 227.467,00 616.751,84 12.875,49
7 2.312.819,41 241.115,02 616.751,84 13.648,02
8 1.696.067,57 255.581,92 616.751,84 14.466,90
9 1.079.315,73 270.916,83 616.751,84 15.334,92
10 462.563,88 287.171,84 616.751,84 16.255,01
11 - 300.000,00 462.563,88 12.828,16
→
Valore contabile fino a quel momento lì 4.163.074
Siccome è prospettico, prima determino il valore contabile considerando gli ammortamenti sulla vita utile
originaria e divido per la nuova vita utile.
Occhio a come vengono fornite le informazioni: perché qui viene detto che la vita utile totale diventa 15
anni, quindi la vita utile residua, c’era la complicazione del fatto che il bene entrava in funzione l’1/10 e
quindi non è né 11 e né 10, perché noi abbiamo già considerato tutto 2,3,4→quindi 3 anni e 3 mesi.
Se la vita totale è 15 anni, vuol dire che ci mancano 11 anni e 9 mesi. Quindi il nuovo ammortamento è
354.304,25.
Quindi se non ci fosse stato il fondo di bonifica, noi avremmo semplicemente preso il valore netto
contabile, alla data del cambiamento della vita utile, nel nostro caso 4163.00, avremmo rideterminato la
nuova vita utile 11 anni e 9 mesi e quindi avremmo trovato un ammortamento annuale di 354.303
Adesso facciamo un ulteriore ragionamento:
Noi avevamo un fondo bonifica pari a 202.444€ (forse formula Excel non è giusta ma non importa), che
sarebbero il valore attuale di 300.000 € per 6 anni e 9 mesi, perché la vita originaria era 10 anni, avevamo
cominciato l’1/10/anno 1 e quindi vuol dire che rimangono ancora 6 anni e 9 mesi.
Cosa succede se la vita utile viene portata a 15 anni? Vuol dire che quei 300.000 € il cui esborso
originariamente era previsto per l’1/10/anno 11, vengono spostati in avanti. Ora se io provo a riattualizzarli
non per 6 anni, ma per 11 anni e 9 mesi, vedete che l’importo del fondo diventa 151.000.
Voi dovete immaginarvi l’asse del tempo:
→Originariamente 300.000 € previsti al 1/10/anno 11
→Se la vita utile viene allungata, questo significa che 300.000 €, (ammesso e concesso che l’importo
rimanga uguale e che non diventino 310 o 290) se rimangono 300.000 e se il tasso non si modifica, quei
300.000 sono previsti in realtà al 1/10/anno 16.
Quindi si attualizza 300.000 perché in questo esercizio non abbiamo informazioni su un eventuale
cambiamento di stima di quei 300.000
→li riattualizzo sulla base del nuovo periodo. In questo modo mi accorgo che c’è una differenza, perché il
nuovo fondo che noi vogliamo vedere è pari a 151.000 e noi in bilancio abbiamo 202.000 e quindi
dobbiamo ridurre il fondo di 51.000 €.
NB: tutti questi ragionamenti li facciamo l’1/1/anno 5. Quindi rimane 202.000 € il fondo al 31/12/anno 4. Il
giorno dopo, se cambiano le stime, dobbiamo adeguare il fondo.
Se io devo ridurre il fondo vuol dire che in dare devo fare una scrittura di 51.000 €, perché il fondo sta in
avere, quindi cosa devo scrivere in avere? Nello IAS 16 non c’è una vera e propria risposta. Lo IASB ha fatto
una interpretazione, in quanto questa domanda è stata posta allo IASB, o meglio l’IFRIC (è il soggetto che
emana le interpretazioni), che ha prodotto questa interpretazione: in sostanza, dice che in questi casi non
→
avrebbe senso andare a conto economico. Quindi a fronte della riduzione di questa passività per 51.000
si riduce perché si allungata la vita utile, ma se si è allungata la vita utile vuol dire che è successo qualcosa
anche all’asset.
Quindi la contropartita di questi 51.000 € è data dal valore stesso del macchinario.
Quindi noi faremo in dare il fondo che si riduce per 51.000 € e in avere il macchinario che si riduce per
51.000.
Quindi quando l’anno successivo, 1/1/anno5, andiamo a rideterminare l’ammortamento, non dobbiamo
considerare 4.163.000 perché è il valore netto contabile prima di questo adeguamento, ma dovremo
andare a considerare anche l’effetto della riduzione di 51.000.
In pratica, all’1/1/anno 5, un secondo prima di iniziare l’ammortamento, il valore netto contabile del bene è
4.111.000 e questo è il valore che noi dovremmo andare a ripartire sulla vita utile residua di 11 anni e 9
mesi.
Così l’ammortamento annuale diventa pari a 349.949 €.
Lezione 11 maggio 2020
CASO INTESA SAN PAOLO
Il bilancio Intesa Sanpaolo lo avevamo già analizzato su alcune parti le parti.
Adesso invece volevo soltanto farvi vedere un paio di aspetti particolari sul bilancio Intesa San Paolo
relativamente alle attività materiali e immateriali.
È chiaro che in un bilancio di una banca, come nel caso di Intesa San Paolo, le attività materiali e
immateriali non hanno lo stesso peso che possono avere le attività finanziarie, lo vedete qui sugli importi
che sono ovviamente significativamente inferiori rispetto a tutto il resto.
Tuttavia il caso di Intesa San Paolo è interessante perché è una delle poche realtà che ha deciso di utilizzare
il modello della rideterminazione del valore delle attività materiali.
Vi ricordo che sul modello della rideterminazione del valore delle attività materiali voi dovete sapere in che
cosa consiste, ma non vi darò esercizi applicativi su questo modello.
Se andiamo a pagina 177 del bilancio di Intesa San Paolo troviamo il prospetto delle variazioni il prospetto
dell’OCI, quindi della redditività consolidata complessiva e come potete vedere nel caso di Intesa Sanpaolo
anche senza leggere tutte le note del bilancio possiamo immediatamente comprendere che viene utilizzato
il modello della rideterminazione del valore perché nell’OCI tra le altre componenti che non daranno
origine a trasferimenti nel conto economico troviamo la riga “attività materiali”.
Vi ricordo che nel caso delle banche italiane Banca d'Italia ha previsto degli schemi rigidi e in questa voce 50
vengono iscritte le variazioni di fair value legate all’adeguamento sulle attività materiali al loro fair value
alla fin fine dell'esercizio.
Si tratta quindi dell’utilizzo del modello della rideterminazione del valore. È uno dei pochi casi.
Perché come ho illustrato nella video lezione, il modello della rideterminazione del valore è
particolarmente complesso e quindi non è così utilizzato, anzi è proprio scarsamente utilizzato.
Il caso di Intesa San Paolo invece è uno dei pochi esempi che vi posso far vedere.
Se andiamo a pagina 213 troviamo la nota integrativa nella quale Intesa San Paolo spiega quali sono i criteri
utilizzati per le attività materiali e in particolare nella pagina successiva, la prima parte che trovate
evidenziata in giallo è relativa alla rilevazione e valutazione iniziale e come abbiamo visto lo IAS 16 prevede
che le attività materiali vengano inizialmente scritte al loro prezzo, che comprende il sostanzialmente costo
di acquisto più tutti gli oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e la messa in funzione dei beni.
Vediamo qual è il criterio utilizzato per alcuni immobili, è quello e che nella nota integrativa delle banche va
sotto la denominazione di “criteri di valutazione” vedete infatti qui che Intesa San Paolo ci dice che le
attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore → modello del
costo
Tuttavia, gli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio sono valutati secondo il metodo
della rideterminazione del valore.
Quindi quando si parla di attività materiali significa che arredi, attrezzature, ecc. sono tutte valutate col
modello del costo, mentre gli immobili ad uso funzionale, ossia gli immobili utilizzati direttamente dal
gruppo Intesa San Paolo per l'attività bancaria e eventualmente per una parte dell'attività assicurativa visto
che il gruppo Intesa Sanpaolo ha anche la parte assicurativa, questi sono valutati con il modello della
rideterminazione del valore.
Se andiamo a pagina 253, questa è una parte che avevamo già visto e la parte della nota integrativa
dedicata alla spiegazione di come viene determinato il fair value.
Noi avevamo visto la parte di spiegazione del fair value degli strumenti finanziari, questa è la parte di
spiegazione della determinazione del fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di
pregio.
Questo perché abbiamo detto viene utilizzato il modello della rideterminazione del valore.
Nella pagina successiva abbiamo appunto la spiegazione in particolare anche del patrimonio artist