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OBIETTIVO DEL PRINCIPIO CONTABILE

Lo IAS 12 si applica esclusivamente alle imposte sul reddito, quindi non si applica all’IVA, all’IMU e ad altri

tributi di vario genere e tipo.

Le imposte sul reddito possono essere distinte in:

1. Imposte correnti

2. Imposte differite

In Italia stiamo parlando di Ires e di Irap.

OBIETTIVO DELLA FISCALITÀ DIFFERITA

L'obiettivo della fiscalità differita è quello di conoscere le imposte nel periodo di competenza al pari di tutti

gli altri costi per tutti gli altri fattori produttivi. Questo perché? Perché le imposte correnti sono quelle che

derivano dal calcolo della base imponibile, dell'applicazione delle regole fiscali sono quelle che emergono

dalla dichiarazione dei redditi in Italia, le imposte correnti per un certo esercizio, ad esempio 2019, si

pagano attraverso due acconti: il primo generalmente a giugno e il secondo a novembre, e poi nell’esercizio

successivo a giugno si paga il saldo, quindi la somma del primo acconto, secondo acconto e saldo costituisce

le imposte correnti.

Tuttavia, come sappiamo, ci possono essere degli allenamenti nel riconoscimento fiscale di alcuni ricavi e di

alcuni costi. 40

Siccome ci sono questi disallineamenti, la fiscalità differita all' obiettivo di riportare nell'ambito delle regole

contabili anche le imposte sul reddito. Com'è possibile fare questo?

L'obiettivo è quello di riconoscere gli effetti fiscali dei fatti amministrativi nel medesimo esercizio in cui

sono iscritti i fatti stessi, cioè nell'esercizio di competenza secondo i principi contabili internazionali.

Non è rilevante che cosa ci dice il fisco, quindi il fisco potrebbe non accettare la deducibilità di un costo

nell'esercizio in questione, oppure potrebbe richiedere di tassare anticipatamente un qualche ricavo.

Quando noi prepariamo il bilancio, il filo conduttore devono essere le regole del bilancio.

AMBITO DI APPLICAZIONE

Le imposte sul reddito comprendono tutte le imposte sui redditi imponibili, chiaramente se parliamo del

bilancio separato di un’azienda italiana staremo parlando di Ires e Irap, se parliamo di un bilancio

consolidato, avremo la somma di tutte le imposte, anche quelle estere.

Non entriamo poi nel merito degli altri aspetti più particolari.

ALCUNE DEFINIZIONI 41

Cfr. OIC 25

Le differenze temporanee possono essere imponibili o deducibili e sono temporanei perché sono destinate

a riassorbirsi, e quindi generano differenze nella determinazione del reddito imponibile.

Le differenze imponibili si tradurranno in importi imponibili negli anni successivi e le differenze deducibili si

tradurranno invece in importi deducibili negli anni successivi.

METODO DI CONTABILIZZAZIONE

Primo step: È necessario mettere a confronto il valore contabile attribuito all’attività o la passività e il

valore fiscale attribuito all'attività o alla passività stessa.

NB: non si parte dal conto economico, non si parte dal reddito imponibile confrontato con il reddito ante

imposte, ma siamo nello stato patrimoniale, stiamo parlando dell’attività che ha un valore contabile nel

bilancio e che potrebbe avere un valore fiscale differente.

Esempio: i crediti nei confronti dei clienti nello stato patrimoniale hanno un valore contabile che è dato

dalla differenza tra il valore nominale e il fondo svalutazione crediti. Il fondo svalutazione deve essere

determinato sulla base delle informazioni sulla solvibilità o meno del cliente, sei cliente e in estrema

difficoltà potremmo arrivare anche a dover svalutare interamente il credito oppure per percentuali molto

importanti.

Invece dal punto di vista fiscale la svalutazione dei crediti è ammessa nei limiti di percentuali ben definite

(lo 0,5% del valore nominale dei crediti fino che il fondo fiscale non abbia raggiunto il 5%).

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Il valore contabile del credito che riflette un fondo svalutazione determinato secondo le regole contabili e il

valore fiscale dello stesso credito potrebbero essere differenti.

Se sono uguali il problema non si pone perché non ci sono differenze temporanee, ma se sono diversi

potremmo avere un problema perché questa differenza può creare delle differenze temporanee imponibili

o deducibili.

Ritorniamo al nostro credito, il valore contabile di un credito è minore del suo valore fiscale tutte le volte in

cui la svalutazione e cede quanto il fisco ci consente di fare, quindi il valore contabile sarà un certo

ammontare più basso del valore fiscale perché una parte della svalutazione non è deducibile.

Ecco allora che questo significa che quell’attività dà origine ad una differenza temporanea deducibile,

perché negli esercizi successivi quando quel credito diventerà definitivamente non esigibile, quindi ci

saranno degli elementi certi e precisi, il fisco finalmente ci consentirà di dedurre quel costo che invece non

è stato possibile dedurre negli esercizi precedenti. Ecco perché differenza temporanea deducibile.

Allora, le imposte anticipate che si scrivono al momento zero servono per mettere a posto la situazione

perché altrimenti noi vedremmo nell’anno zero un carico fiscale di imposte correnti molto elevato perché

una parte del costo, correttamente iscritto nel conto economico dell'anno, che ha abbassato il valore del

credito da un punto di vista fiscale non è ancora deducibile.

Grazie all’iscrizione delle attività per imposte anticipate, noi andiamo a rappresentare contabilmente le

imposte sullo stesso piano degli altri fattori produttivi.

Al contrario, ovviamente il tema delle imposte differite quando il valore dell'attività è maggiore del valore

fiscale, oppure il valore delle passività è minore del valore fiscale della stessa, nell’ambito dei principi

contabili internazionali ci sono poi alcune fattispecie molto particolare in cui sono previste delle eccezioni

che laddove è opportuno andremo a vedere caso per caso.

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REQUISITI PER L'ISCRIZIONE DELLA FISCALITÀ DIFFERITA

Nell’ambito delle passività per imposte differite la regola è che si devono iscrivere sempre.

Le attività per imposte anticipate invece si devono riscrivere quando è probabile che vengano realizzati

negli esercizi successivi redditi imponibili a fronte dei quali potranno essere utilizzate le differenze

temporanee.

Differenza rispetto ai principi contabili italiani: gli OIC obbligano all’iscrizione per attività anticipate nel

momento in cui si è ragionevolmente certi del recupero dell’attività per imposte anticipate, mentre nei

principi contabili internazionali si parla di probabilità, quindi probabile vuol dire un evento la cui probabilità

di realizzazione è maggiore del 50%. Ragionevolmente certo vuol dire un evento la cui probabilità si

avvicina molto al 100%. C'è una differenza nella condizione di iscrizione della fiscalità differita.

Non ci sono invece differenze sugli altri aspetti.

Nella slide 11 nuova valutazione che cosa significa? Significa che lo IAS 12, esattamente come l’OIC 25

richiede alle imprese di seguire l’evolversi delle condizioni, perché può accadere che nell’anno zero non sia

probabile il recupero di un attività anticipata, per cui non si iscrive l’attività per imposte anticipate, ma se

alla fine dell'anno 1 sono cambiate le condizioni e adesso la probabilità è soddisfatta, allora nell’anno 1 si

iscrivono le attività per imposte anticipate che non erano state iscritte in precedenza.

Potrebbe però capitare anche il contrario, che nell’anno zero si consideri probabile un attività per imposte

anticipate e nell'anno 1, invece quella probabilità venga meno e in quel caso deve essere cancellata.

44

Per quanto riguarda l’aliquota fiscale da applicare, sono le aliquote che saranno in vigore nell’esercizio in

cui sarà realizzata l'attività fiscale o estinta la passività fiscale sulla base di aliquote stabilite da

provvedimenti in vigore.

Per l'Italia non ha tanto senso parlare di provvedimenti sostanzialmente in vigore, o hanno cambiato

l’aliquota fiscale con un provvedimento che è diventato definitivo, altrimenti si continua utilizzare l’aliquota

vecchia.

Non si possono attualizzare le attività e passività per imposte anticipate e differite.

Vedremo che nei principi contabili internazionali il peso al trascorrere del tempo è un principio generale

che si applica molto frequentemente, ma non si applica nel caso della fiscalità differita perché è difficile

prevedere l'esercizio in cui ci sarà il recupero, quindi il recupero richiederebbe una programmazione fiscale

molto dettagliata, molto complessa, in alcuni casi addirittura impraticabile, quindi non si attualizzano mai.

RAPPRESENTAZIONE DEGLI SCHEMI DI BILANCIO

Nel bilancio si presentano in modo compensato le attività e le passività fiscali sia correnti che differite solo

nel momento in cui vi sia il diritto legalmente esercitabile a compensare gli importi e l'impresa intenda

effettivamente regolare le partite al netto.

Pensiamo all'impresa abbia pagato degli acconti nell’anno rivelatisi superiori all’ammontare che deve

essere pagato, quindi è chiaro che in quel caso quegli acconti andranno compensati con il debito, quindi ci

sarà esclusivamente l’importo compensato. 45

Dove devono essere iscritte le imposte siano esse correnti piuttosto che differite? La regola è molto

semplice: se abbiamo un effetto fiscale vuol dire che c'è da qualche parte un provento o un onere, dove

viene iscritto questo provento? Nei principi contabili internazionali la risposta è DIPENDE, potrebbero

essere iscritte come un ricavo o un costo nel conto economico, nell’OCI o addirittura direttamente nel

patrimonio netto.

Dove si iscrive la fiscalità? Sia essa corrente o differita? Nello stesso identico prospetto nel quale è stato

iscritto il ricavo o il costo, quindi se stiamo parlando di ammortamenti sarà sicuramente il conto

economico. Abbiamo visto che nell’OCI ci sono dei proventi o oneri molto particolari, la fiscalità su quei

proventi o oneri viene iscritta direttamente nell’OCI.

Vedremo che ci sono alcune situazioni che non danno origine ad un utilizzo né del conto economico e né

dell’OCI, ma impattano direttamente nel patrimonio netto e in questo caso la fiscalità si iscriverà

direttamente nel patrimonio netto. 46

IFRS 9 – strumenti finanziari

PRINCIPI CONTABILI DI RIFERIMENTO

Innanzitutto, per quanto riguarda i principi contabili di riferimento ce n’è più di uno, abbi

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
196 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher catalina33 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi contabili internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Busso Donatella.