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GAIA SCIENZA
Per parlarne dobbiamo fare un piccolo accenno a una delle critiche più importanti che Nietzsche aveva fatto
a Schopenhauer che riguardava il discorso dell’esperienza artistica come qualcosa che non deve essere
vissuta soltanto come qualcosa di temporaneo (come diceva Schopenhauer) ma deve essere vissuta come
un ripescaggio della vita dionisiaca. Il superamento della filosofia di Schopenhauer darà vita a “la Gaia
scienza”( un’opera scritta in un momento in cui Nietzsche vuole dedicare alla scienza “dionisiaca” tutta la
sua capacità filosofica).
Nel 1882 dà alle stampe questa opera nella quale sono presenti anche i cosiddetti “Idilli di Messina” che
sono delle poesie scritte in uno dei suoi viaggi in Italia, in particolare nella città di Messina. Questi Idilli non
sono poeticamente molto apprezzati mentre da un punto di vista filosofico si.
“La Gaia Scienza” è un’opera che ha uno stile caratterizzato da è un una serie di raccolta di aforismi e
all’interno di quest’ultimi ve ne sono alcuni che preparano alla successiva filosofia nietzschiana. I più
importanti sono:
1. Il “125” dove c’è contenuto l’annuncio della morte di Dio.
2. Il “341” che è il momento in cui si comincia ad ipotizzare l’idea di un nuovo modo di concepire il
tempo storico (non più dritto ma curvo.
-AFORISMO 125
L’aforismo 125 in particolare è l’annuncio con il quale viene evidenziata la critica antimetafisica dI Nietzche.
In questo aforismo viene messo in scena un uomo folle che va in pieno giorno al mercato con in mano una
lanterna in cerca di dio e dicendo che quest’ultimo è morto.
Nietzsche organizza il motivo per cui bisogna pensare alla morte di Dio che però non è il dio Cristiano ma
rappresenta, dice il folle, quello che gli uomini non hanno mai pensato.
Il folle non fa altro che rappresentare in maniera evidente quello che nella società di Nietzsche, gli uomini
delle scienze, del positivismo e dello spiritualismo avevano portato alle estreme conseguenze, in sostanza il
fatto che avendo ucciso il vero dio hanno fatto mancare agli uomini la sua morale che ci dà una via da
seguire. Ma in realtà tutto ciò libera l’uomo perché nel momento in cui muore Dio lo si deve sostituire.
La morte di dio, quindi, rappresenta la fine di ogni metafisica, di ogni passaggio metafisico, perché se non
c’è più Dio non esiste più una sua storicità (su cui si basavano gli storici come, ad esempio, la sua nascita)
dando vita ad una nuova concezione del tempo.
-AFORISMA 341
Nell'aforisma 341 è contenuta l’idea di un tempo che in qualche modo ritorna sempre su sé stesso e che
rappresenta l’eterno ritorno dell’uguale. Ma l’eterno ritorno comincia ad essere utilizzato da Nietzche per
riappropriarsi di un elemento che già lui aveva utilizzato nella seconda inattuale ovvero che la storia non
può essere uno sguardo al passato o una attesa del futuro, ma dev’essere qualcosa che riguarda il presente
e se quest’ultimo è l’attimo allora questo presente lo devo accettare pienamente.
Quindi Nietzsche comincia a far riflettere partendo dal fatto che se il tempo anziché volgersi in maniera
lineare si svolgesse in altro modo e che se un giorno un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle
tue solitudini e ti dicesse “questa vita come tu ora la vivi e l’hai vissuta dovrai viverla, ancora una volta e
ancora innumero volte; e non ci sarà mai nettamente di nuovo, ma ogni dolore, ogni piacere, ogni pensiero,
ogni sospiro e ogni indicibilmente piccola grande cosa dovrà fare ritorno a te, tutte nella stessa sequenze e
successione” prenderesti sempre la stessa decisione?.
Nietzsche con ciò non è che non crede che ci sia un ritorno sempre all’ uguale, ma vuole con questo
affermare che ogni istante, momento e scelta che noi facciamo la dobbiamo fare con la consapevolezza di
essere pronti a rifarla sempre; perché questo è il momento in cui noi stiamo decidendo per noi nell’oggi
senza guardare al passato.
Il concetto dell’eterno ritorno e il concetto della morte di Dio saranno alla base della eliminazione stessa
della metafisica e poiché non c’è più nessun principio metafisico e Dio, chi potrà mai prendere il suo posto?
La risposta la darà all’interno del “Così parlò Zarathustra”.
COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA(1883-85)
l’opera viene scritta come se fosse un grande poema ed è divisa in 5 elementi fondamentali:
1. Una prefazione.
2. I discorsi di Zarathustra: un momento in cui lui fa alcuni discorsi importanti per comprendere qual è
il senso della venuta di questo di questo profeta.
3. La montagna e i Canti:Il ritorno di Zarathustra alla montagna.
4. L’Oltreuomo e l’Eterno Ritorno: che sono il cuore dell’Opera.
5. Il “Tramonto” dell’uomo: è l’avvento da prima dell’uomo superiore fino all’oltreuomo.
1-LA PREFAZIONE
Questa opera è costruita sulla figura stessa del profeta Zarathustra che era stato nel passato il profeta del
monoteismo e della morale. L’utilizzare il personaggio di Zarathustra come un personaggio che annuncia la
morte della morale, l’avvio di una nuova morale e l’annuncio di un oltreuomo è un modo per fare i conti con
quel passato.
Nella “Prefazione” è contenuto il momento in cui Zarathustra ha 30 anni e si libera dal suo essersi isolato
nella montagna e vuole scendere fra gli uomini. Qualche anno dopo nel 1896 il grande compositore tedesco
Riccardo Strauss mette in musica l’opera e nel momento in cui c'è la prefazione dell'opera c'è una grande
intro che sembra quasi far venir fuori il sole di cui parla Nietzche.
Nella prefazione è contenuta la parte in cui il protagonista cerca di fare l'annuncio della morte di Dio a tutta
la folla che incontra e man mano che scende dalla montagna, Zarathustra incontra tante persone che
parlano ancora di Dio e lui si chiede, a un certo punto, se hanno sentito mai il messaggio della morte di Dio.
Quando cerca di annunciare la morte di Dio alla folla succede qualcosa di strano: un funambolo sta facendo
uno spettacolo e la folla si distrae da quello che Zarathustra vorrebbe annunciare andando a guardare il
funambolo (l'uomo sulla fune).
Ad un certo punto però il funambolo viene distratto da una porticina da dove spunta fuori un pagliaccio che
lo prende in giro facendolo cadere. A questo punto Zarathustra mentre vede che l'uomo sta morendo
comincia a comprendere che forse è ancora troppo presto per parlare alla folla e che sia meglio parlare del
suo messaggio solo a chi sta per morire.
Zarathustra, si carica il cadavere sulle spalle e ci dorme e al risveglio ha un'illuminazione che consisteva nel
non parlare più ai morti ma ai vivi e di abbandonare il cadavere. Oltre tutto dice che dovrà essere qualcosa
che deve andare oltre a quello che sta cercando di annunciare e per questo decide di prende 2 animali:
1. L'Aquila perché può a guardare dall'alto e molto lontano.
2. Il Serpente perché è astuto e sa anche ingannare.
2- I DISCORSI DI ZARATHUSTRA
Dei vari discorsi che compierà Zarathustra quello più importante è il discorso relativo alle tre metamorfosi
nelle quali annuncia tre metamorfosi che riguardano di come lo spirito si trasforma in cammello, di come il
cammello si trasforma in leone e di come il leone si trasforma in bambino.
Il senso di queste metamorfosi è che il cammello è colui che si vuole caricare su di sé tutte le pene di questo
mondo, ma il cammello a un certo punto vede che quel carico è troppo pesante e lo lascia al leone che è
colui che ha il coraggio di affrontare questa nuova forza dell'orgoglio. Il leone poi fa strada al bambino che
annuncia l’avvento di un uomo che va oltre l'uomo.
Questo è il senso ultimo del “Così parlo Zarathustra” cioè l'annuncio di un uomo che riesca a superare
l'uomo.
3- LA MONTAGNA E I CANTI
Di questa parte i canti più importanti:
• La Notte: rappresenta l'amore che l'uomo nuovo come Zarathustra ha di sé a partire dal caos della
notte.
• La Danza: dalla notte si passa alla danza cioè all’ebrezze di vita (ritorno al Dio Dionisiaco), che è una
critica al Sepolcro.
• Il sepolcro: una critica alla morale che non fa altro che chiuderci morti nella stessa nostra vita.
4-OLTREUOMO E L’ETERNO RITORNO
Questa parte è quando Zarathustra ritorna e scendere dalla montagna e si imbarca in una nave e annuncia
ad alcuni marinai una visione che aveva avuto.
Nello specifico i marinai vedendo Zarathustra strano gli chiedono quale sia il motivo di questa sua stranezza
e lui dirà che è dovuta ad una visione nella quale aveva percepito anche un enigma che consisteva nella
nuova concezione del tempo.
Il linguaggio utilizzato da Nietzsche è abbastanza simbolico perché racconta ai marinai ciò che sognato:
Zarathustra vuole salire verso una nuova visione dell'uomo, però c'è uno spirito di gravità che lo tenta e lo fa
rimanere legato al basso.
Zarathustra poi scopre di avere un nano nelle spalle che scendendo lo rende più leggero (il nano
rappresenta lo spirito di gravità e il nemico della voglia che bisogna avere quando ci si vuole elevare) e a
questo punto Zarathustra indica al nano la porta Carraia.
Successivamente Zarathustra mentre parla con il nano sente un cane ululare in maniera strana e
avvicinandosi scopre accanto a lui un pastore disteso che viene soffocato da un serpente nero (il serpente
nero rappresenta la morale che sta bloccando l'oltreuomo e il momento in cui lo vuole diventare).
Il serpente poi cercava di entrare dentro la bocca del pastore, mentre Zarathustra, cercava di farlo uscire
fuori; a un certo punto il profeta dirà al pastore che l'unico modo che ha per liberarsi è di mordergli la testa.
Mordendo e sputando la testa del serpente l'uomo cominciò finalmente a ridere e si trasformò in un
circonfuso di luce.
5-IL TRAMONTO DELL’UOMO
Questo è momento in cui secondo il racconto di Zarathustra comincia il riso di questo uomo che finalmente
si è liberato dal passato ed è pronto per l'ultimo annuncio: il “Tramonto” dell'uomo.
Questo uomo prepara la strada all’oltre uomo, l’uomo superiore non è soltanto il momento in cui arriva l’
oltreuomo ma l'uomo superiore è l'insieme di tutti gli uomini che possono preparare la strada