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semplice ipotesi: le imprese cercano di massimizzare il profitto (anche se in alcuni particolari
mercati non è sempre così: per esempio secondo la teoria di Baumol in mercati monopolistici le
imprese potrebbero perseguire il fine di massimizzare i ricavi totali, mantenendo il pareggio di
bilancio del profitto come semplice vincolo sotto cui non eccedere). La teoria utilizza questa ipotesi
per spiegare come le imprese scelgono l'ammontare di forza lavoro, di capitale e di materie prime
da usare per la produzione, così come le quantità di beni da produrre. Questa teoria serve anche a
spiegare in che modo queste scelte dipendono dai prezzi dei fattori produttivi e qual è il prezzo che
le imprese sono in grado di ottenere per i loro prodotti.
Le teorie economiche servono anche da presupposto per fare previsioni. Quindi, la teoria
dell'impresa ci dice se il livello di produzione di un'impresa aumenterà o diminuirà in seguito ad un
aumento dei salari o a una diminuzione del prezzo delle materie prime. Utilizzando tecniche
statistiche ed econometriche, la teoria può dunque essere usata per costruire modelli, sui quali poi
basare previsioni di tipo quantitativo. Un modello è una rappresentazione di tipo matematico,
fondato sulla teoria economica di un'impresa, di un mercato, o di qualche altro tipo di entità
economica.
Nessuna teoria è perfettamente corretta. Ognuna parte da assunzioni di base o da approssimazioni
più o meno ragionevoli o realistiche della realtà. L'utilità e la validità di una teoria dipendono dalla
capacità che essa ha di spiegare e prevedere l'insieme dei fenomeni reali che si vogliono studiare.
Dato questo obiettivo, le teorie sono continuamente messe a confronto (testate) con le
osservazioni della realtà; in seguito a questo confronto, esse sono spesso soggette a modifica e
riformulazione, e a volte anche al rigetto. Il processo di verifica e riformulazione è di primaria
importanza per lo sviluppo dell'economia come scienza. Per valutare una teoria, è importante
tenere presente che essa è necessariamente imperfetta.
Analisi positiva e analisi normativa
La microeconomia dà risposta a diversi interrogativi siano essi di natura positiva o di
natura normativa. Gli interrogativi di natura -positiva- hanno a che fare con la spiegazione e la
previsione, mentre le questioni di natura -normativa- riguardano ciò che dovrebbe essere.
Le teorie nascono per spiegare i fenomeni, vengono confrontate con l'osservazione e sono
utilizzate per costruire modelli su cui basare le previsioni. L'uso della teoria economica per
formulare previsioni è importante sia per i manager delle imprese sia per le politiche economiche
pubbliche. A volte si vuole andare oltre la spiegazione e la previsione per porsi domande del tipo:
«Che cosa sarebbe meglio fare?». È questo il campo dell'analisi normativa, anch'essa importante
sia per i manager d'impresa sia per coloro che devono prendere decisioni di politica economica.
L'analisi normativa non si occupa soltanto delle diverse opzioni di politica economica, ma riguarda
anche l'implementazione delle politiche prescelte. Questa analisi è spesso accompagnata da
giudizi di valore. Ogni volta che sono necessari giudizi di valore, la microeconomia non è in grado
di dirci quale sia la soluzione migliore, ma può chiarire i vari trade-off (scelte alternative) e aiutare
quindi a individuare i problemi e a mettere a fuoco i termini della questione.
La teoria del comportamento del consumatore si fonda su un modello razionale di scelta
o decisione che si può riassumere dicendo che fra tutte le possibilità il consumatore sceglie quella
che egli ritiene migliore. La teoria neoclassica del consumatore trae la sua origine dagli scritti degli
autori marginalisti, in particolare Hermann Heinrich Gossen, Léon Walras, Francis Ysidro
Edgeworth e Vilfredo Pareto. I due pilastri di questa teoria sono il vincolo di bilancio e le
preferenze.
Vincolo di bilancio
Il consumatore dispone di una certa somma (il suo reddito o le sue risorse) per acquistare dei beni
o dei servizi. Il prezzo di questi beni è fisso. Il vincolo di bilancio ci dice che la somma spesa per
l'acquisto di questi beni non deve essere superiore al reddito disponibile. Se si fa l'ipotesi di non
sazietà, allora tutto il reddito sarà speso e, nel caso di due beni, il vincolo di bilancio può essere
rappresentato graficamente da una retta con una pendenza negativa.
Nel caso di un ribasso di quantità o di un sussidio per l'acquisto delle prime unità di un bene, il
vincolo di bilancio sarà più difficile da rappresentare graficamente ma il principio di una barriera
che non può essere sorpassata resta valido.
Questo modello statico può essere generalizzato introducendo diversi periodi. In questo caso il
consumatore può risparmiare in un periodo per spendere di più in un altro o il contrario.
Le preferenze
Le preferenze del consumatore sono espresse da una funzione di utilità quasi-concava (curve di
indifferenza convesse). Graficamente e nel caso di due beni si utilizza il medesimo metodo delle
carte geografiche o meteorologiche. Si prende un valore dell'utilità e si costruisce una curva di
indifferenza. La pendenza di questa curva è chiamata il saggio marginale di sostituzione poiché
esprime quante unità del secondo bene devono essere sostituite con un'unità del primo bene allo
scopo di avere la medesima utilità.
I primi autori della teoria del consumatore pensavano che l'utilità potesse essere misurata, come
la temperatura. Si parla allora di utilità cardinale. In seguito ci si rese conto che ciò non era
possibile e d'altronde non era neanche necessario. Basta un concetto ordinale come quello
espresso dalle curve d'indifferenza.
Paul Samuelson ha proposto di dedurre le preferenze osservando il consumatore mentre fa gli
acquisti. La sua teoria della preferenza rivelatapermette una verifica operazionale del modello del
consumatore.
Teoria delle scelte
Siccome la teoria del consumatore serve a spiegare le sue scelte (i beni acquistati), si può costruire
una teoria delle scelte senza passare per la funzione d'utilità o le curve di indifferenza. Prendiamo
dei complessi o panieri di beni , , , eccetera. Un paniere può essere costituito, per esempio, di 2 kg
di pane, 3 litri di vino, 1 giornale, eccetera. Esprimiamo le preferenze del consumatore utilizzando
la relazione binaria , per esempio ( preferito o uguale a , oppure almeno tanto buono quanto ).
Questa relazione è simile al segno matematico (maggiore o uguale a). Supponiamo che questa
relazione binaria soddisfi gli assiomi seguenti:
1) riflessività:
2) transitività: e implica
3) completezza: si ha oppure o i due casi (indifferenza)
Se queste condizioni sono soddisfatte abbiamo un preordine totale che può essere utilizzato per
spiegare le scelte del consumatore. Basta però aggiungere l'assioma seguente (una condizione
matematica):
4) continuità: e sono insiemi chiusi,
e allora esiste una funzione di utilità. Le preferenze che non possono essere espresse da una
funzione di utilità sono dei casi speciali (per esempio l'ordine lessicografico).
Equilibrio del consumatore
Il consumatore sceglie il paniere di beni che preferisce, tenendo conto del reddito disponibile.
Matematicamente, si tratta di massimizzare l'utilità sotto il vincolo di bilancio. Utilizzando
il metodo di Lagrange, si può scrivere, nel caso di due beni :
dove sono i prezzi e y il reddito disponibile.
Le derivate parziali (condizione di primo ordine) sono:
Eliminando , si ottiene:
L'utilità marginale (), divisa per il prezzo, deve essere uguale per tutti i beni. Si tratta
della seconda legge di Hermann Heinrich Gossen. Graficamente, il saggio marginale di
sostituzione deve essere uguale al rapporto dei prezzi.
Paniere ottimo del consumatore
dati due beni x e x e reddito y
1 2
Se la curva di indifferenza è convessa, questa condizione garantisce un massimo di
utilità. Una curva concava è poco probabile poiché allora il consumatore acquista un
solo bene. Una soluzione ad angolo si presenta quando un consumatore non acquista
un bene, anche se lo desidera, poiché costa troppo.
La funzione di domanda
La teoria del consumatore serve a spiegare la domanda di beni e servizi. Prendendo
l'esempio di due beni, sviluppato qui sopra, si ottiene, risolvendo il sistema di
equazioni delle condizioni di primo ordine:
La domanda dipende dunque dal prezzo di tutti i beni e dal reddito del
consumatore. Le condizioni di primo ordine ci dicono che non c'è illusione
monetaria.
Se il prezzo di tutti i beni e il reddito raddoppiano, la domanda non cambia. Per
esempio, il passaggio dalla lira all'euro non doveva avere nessun effetto sulla
domanda (tutto è diviso per 1936.27) se non ci fosse stato il problema degli
arrotondamenti.
Gli effetti di un cambiamento dei prezzi o del reddito sono studiati utilizzando il
concetto di elasticità della domanda. Designamo con il simbolo l'elasticità della
domanda del bene i quando il prezzo j aumenta. Se la domanda del bene i è
elastica (superiore all'unità in valore assoluto), allorquando il suo prezzo aumenta
la spesa diminuisce e viceversa per una domanda inelastica.
L'elasticità della domanda quando il reddito aumenta è chiamata elasticità-reddito.
Designamo con il simbolo questa elesticità. L'elasticità-reddito è superiore
all'unità per i beni superiori, inferiore all'unità per i beni necessari (questi due tipi
di beni sono chiamati beni normali) e infine negativa per i beni inferiori. La legge di
Engel ci dice che i beni alimentari sono dei beni necessari.
Effetto di sostituzione
L'effetto di sostituzione è l'effetto osservato qualora vi siano modifiche nei prezzi
relativi delle merci.
Il grafico sottostante mostra l'effetto di un aumento di prezzo per il bene Y. Se il
prezzo di Y aumenta, il vincolo di bilancio farà perno da BC2 a BC1.
Per massimizzare l'utilità, con la riduzione del vincolo di bilancio, BC1, il
consumatore potrà riassegnare il reddito per raggiungere la curva di indifferenza
più elevata disponibile, che è tangente alla BC1. Come mostrato nel diagramma qui
di seguito, che la curva è I1, e quindi la quantità di bene acquistato Y si sposterà da
Y2 di Y1, e l'importo del bene acquistato X per il passaggio da X2 a X1. L'effetto
opposto si verifica se il prezzo di Y diminuisce causando il passaggio da BC2 per
BC3, e I2 di I3.