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EVOLUZIONISMO SOCIALE
teorie antropologiche
1. CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Autori: Darwin, Spencer, Tylor, Morgan
Progresso Lineare e Universale
- società umane evolvono in sequenza lineare da forme semplici a complesse
- attraversano le stesse fasi evolutive, spesso suddivise in stadi = evoluzione sociale segue
un unico percorso predeterminato per tutte le culture
- progresso è continuo e costantemente migliorato nel tempo
Eurocentrismo
- società occidentali sono considerate il culmine dell'evoluzione sociale
- innovazioni culturali si diffondono ed insegnano da società avanzate a meno avanzate
- culture sono spesso comparate per stabilire un ordine gerarchico di sviluppo.
2. CHARLES DARWIN (1809 - 1882)
con teorie di Darwin avviene cambiamento radicale nel mondo degli studi: si rivoluziona pensiero
sociale con nuova teoria evoluzionista della specie
pubblica “L’Origine delle Specie” (1859): pensiero evoluzionista con cardine nella selezione
naturale (= sopravvive il più adatto)
in Inghilterra contesto intellettuale accoglie nuove teorie darwiniane e parte da esse per sviluppare
studi più approfonditi (forte dominio dell’empirismo al tempo) sull’uomo dal punto di vista fisico,
mentale e sociale
- In antropologia si sviluppa idea di evoluzionismo culturale: adattamento non solo di tipo
biologico ma anche e soprattutto sociale e culturale (cfr. L. H. Morgan)
3. HERBERT SPENCER (1820 - 1903)
reinterpreta teoria dell'evoluzionismo naturale in quella del darwinismo sociale (evoluzionismo
sociologico): esiste un’unità psichica del genere umano
precedente concezione nuova concezione
l’umanità si distingue in stato di natura e l’umanità è composta di fasi diverse si uno
civile sviluppo progressivo comune a tutti
gli europei sono per natura superiori alle altre gli europei hanno raggiunto gli stadi più
popolazioni elevati dello sviluppo dell'umanità
altri popoli sono “selvaggi”, inferiori per natura altri sono “primitivi” in posizioni più arretrate
alle popolazioni occidentali (avanzano ostacolati da fattori vari)
gli europei sono sempre stati superiori anche i primitivi sono in uno stadio evolutivo in cui i
in passato popoli civili si trovavano precedentemente
Ester Franzoi 2024/2025 pagina 1
Capitolo IV Teorie Antropologiche
la nuova concezione ebbe delle conseguenze:
- interesse nei popoli primitivi: popoli considerati una sorta di archivio vivente, in cui gli
occidentali potevano riconoscere i modi di vita e la mentalità propri dei loro lontani
progenitori (= materiale d'osservazione per formulare teorie sullo sviluppo delle società
umane)
- interesse degli studiosi sul problema delle origini: possibile ricostruire, i passaggi che
l'evoluzione culturale dell'uomo aveva attraversato
L’idea di Evoluzionismo Unilineare
per risalire all'indietro lungo la scala evolutiva si compivano comparazioni tra popoli di ogni parte
del mondo isolando un singolo elemento culturale
evoluzionismo unilineare: in ambito sociologico, teoria che sostiene che tutte le società umane
seguano un unico percorso di sviluppo evolutivo, passando attraverso stadi successivi e
universali, dal più semplice al più complesso
presente la convinzione che i passaggi erano obbligati = seguivano tutti una linea unica verso il
progresso in analogia con lo schema evolutivo da forme semplici a forme complesse (cfr. base
dell'ipotesi darwiniana riguardo alle specie animali)
l’evoluzionismo unilineare garantiva la possibilità di mettere ordine tra le forme di vita più
disparate ma presentava delle criticità:
- incapacità di sapere cosa mettere prima e cosa mettere dopo sulla scala del progresso (ci
si basava su ipotesi soggettive)
- impossibilità a legittimare di ritenere che i primitivi non vivessero anch'essi nel presente,
secondo modi di vivere loro propri
NB individuando criticità gli evoluzionisti sociali dimostravano fiducia nelle capacità di tutti gli
uomini di progredire ma colonialismo sfruttò questo modo di intendere le diversità tra i popoli:
giustificò il proprio intervento come "fardello dell'uomo bianco” (cfr. The White Man’s Burden) per
accelerare l'evoluzione di chi era rimasto indietro sulla via del progresso
4. EDWARD BURNETT TYLOR (1832 - 1917)
formula concetto di cultura in senso estensivo in “Primitive Culture” (1871): la cultura o civiltà
(intese come stessa cosa), intesa nel suo senso etnografico più ampio
civiltà: processo di evoluzione culturale dell'umanità (che ha il suo fondamento nell’idea di
Spencer di sviluppo unilineare dal semplice al complesso)
quando discute di scenari locali e ristretti (es. tribù o popolo) usa il termine cultura:
Caratteristiche della Cultura
riferisce la cultura non più al singolo ma all’umanità e alle società che la compongono
cultura: insieme complesso che include conoscenza, credenze, arte, morale, diritto, costume e
qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo come membro di una società
Ester Franzoi 2024/2025 pagina 2
Capitolo IV Teorie Antropologiche
conserva comunque quelle idee di cumulatività e di crescita = si diventa colti attraverso
accumulazione di sapere (vale per individuo, popolo e umanità in generale)
l’uomo come membro della non è un’eredità biologica appartenente dalla nascita, non
società incorpora la cultura rimanda a modelli istintivi e innati
dall'esterno durante la crescita trasmessa attraverso un processo verticale di
inculturazione (es. linguaggi corporali)
la cultura è condivisa da più non può limitarsi a dei tratti di personalità psicologica
persone e deve sempre individuale
rimandare a valori condivisibili intorno a questi valori si costruiscono fli ambiti di
conformità
la cultura è un insieme è costituita da un insieme di elementi diversi ma tutti
complesso e scomponibile nei interconnessi tra loro
suoi elementi semplici funzionale allo studio antropologico (elementi estraibili e
comparabili per ricostruire progresso)
NB molte cose in relazione le une con le altre, cultura è tutto ciò che viene acquisito dall’uomo
dentro la società: essendo acquisita nella società non è connaturata ad una razza (= persone
definite da come culturalmente divengono non da come geneticamente nascono)
non è dalle razze che dipende una cultura ma dai contesti di vita: esiste all’interno di contesti
spazio-temporali
5. LEWIS HENRY MORGAN (1818 - 1881)
studi sociali si evolvono anche al di fuori dell’inghilterra: Morgan negli Stati Uniti
Il Lavoro con i “primitivi”
il suo lavoro gli consente di diventare antropologo (antropologi sono ancora pochi al tempo!) = dal
suo lavoro trae possibilità di avviare studi sulle popolazioni native
inizia come consigliere giuridico per compagnie di trasporti:
- al tempo professione che cercava di convincere nativi americani a concedere la costruzione
di ferrovie sulle loro terre (nativi ingannati, considerati inferiori)
- lui invece stringe amicizia con i nativi del luogo senza inganni ma tramite trattative (lavora
a stretto contatto con i nativi riconoscendone non inferiorità ma un diverso orizzonte
culturale): riconosciuto come mediatore dai Seneca
studi sulla consanguineità presso gli Irochesi del Nord-Est
analisi delle relazioni familiari e dei legami di parentela, dell’importanza del rapporto di fratellanza
- analisi dei nomi che definiscono i legami di parentela (studiando assenza o presenza di
terminologie precise indicano una rilevanza del legame nel panorama sociale)
“La società antica” (1877)
pubblica nuova teoria che suddivide fasi evolutive di qualsiasi comunità/gruppo sociale in:
- stato selvaggio “i primitivi sono ciò che noi eravamo”
Ester Franzoi 2024/2025 pagina 3
Capitolo IV Teorie Antropologiche
- barbarie:
- civiltà: “noi, l’osservatore occidentale, rappresentiamo l’apice dell’evoluzione della specie
umana”
ogni epoca è suddivisa in 3 stadi/sottogruppi: inferiore, intermedi, superiore
NB a queste epoche corrisponderebbero i diversi passaggi di:
- sviluppo della famiglia: primo stato di promiscuità sessuale, matrimonio di gruppo,
poligamia e stadio finale di monogamia
- sviluppo di economia, tecnologia, cultura materiale, invenzioni ecc.
Conseguenze della Nuova Teoria
nuovo focus degli evoluzionisti è di creare tassonomie alla base di tutte le culture per dimostrare
che tutti esseri umani hanno culture che evolvono da uno stato selvaggio (NON significa assenza
di cultura ma semplicemente primo stadio di pre-qualcosa essenziale nello studiare come anche
società occidentali erano prima!)
precedente concezione rivoluzione concettuale, nuova narrazione
interiorizzazione sociale del 1500: i nativi visti stato selvaggio non significa assenza di
come inferiori, i coloni come superiori cultura ma primo stadio di pre-qualcosa
essenziale nello studiare società occidentali
culture si sviluppano in modo indipendente e progresso è un processo inevitabile che deve
non lineare senza un percorso universale o essere affrontato in tutte le culture (collegato
inevitabile verso il progresso al concetto di civiltà)
nuova idea del primitivo che ci permette di capire come eravamo, primitivo come mediatore
NB ma rimane ancora fissa la giustificazione del colonialismo (cfr. Kipling): l’uomo civilizzato è in
dovere di portare la civiltà ai popoli primitivi!
Nuova Definizione di Cultura
definire significa stabilire confini: ma come può un confine valere per tutti i confini culturali? In base
al modo in cui costruisco una definizione
sarebbe più corretto quindi parlare di culture:
- in antropologia enfasi su una: potenzialmente esistono n definizioni di culture per n culture
- per gli evoluzionisti esiste la definizione di cultura = qualcosa di universale
Ester Franzoi 2024/2025 pagina 4
Capitolo IV Teorie Antropologiche
DIFFUSIONISMO
teorie antropologiche
1. CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Autori: Graebner, Frobenius, Schmidt
Differenze con l’Evoluzionismo
teoria che si contrappone a quella evoluzionista:
evoluzionismo diffusionismo
autonome capacità di ogni popolo di idee e tratti culturali vengono più facilmente
progredire, inventare, esprimere nuovi modi di adottati dall’esterno e adattati alle esigenze di
vivere chi li accoglie
spiegazione in passaggi spiegazione in passaggi da un luogo all’altro
progressivi di insediamenti umani
svilupp