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Cseke datato 1776)

2. STRUTTURA del CIMITERO di CSEKE

definito un'isola (è sempre sopravvissuto alle frequenti inondazioni)

importante è che il cimitero, per la popolazione di Cseke, non è considerato un luogo pericoloso

inserito all'interno di percorsi quotidiani (spesso come scorciatoia) e attrezzato con panchine

Tomba di Ferenc

uno dei due ingressi porta alla tomba di Ferenc (poeta e letterato ungherese): luogo meta di

pellegrinaggi da tutta l'Ungheria

Franzoi 2024/2025 pagina 10

“Addomesticare la Morte” Capitoli 1 - 4

monumento funerario di Ferenc è costruito in stile neoclassico, su 6 colonne, e ha poco a che

spartire con la natura del luogo.

Distribuzione delle Tombe

cimitero diviso in 3 parti: occidentale digradante (suolo si abbassa a poco a poco), centrale rialzata

e orientale con pendenza non marcata.

- parte centrale del cimitero: maggiore densità di tombe (fejfak appaiono in piccoli gruppi

compatti = rappresentano raggruppamenti familiari); famiglie quasi tutte indigene*

- limiti del cimitero: fejfak si fanno più radi, più spazio tra le sepolture; tombe di zingari e

morti suicidi

*indigeni preferivano la parte centrale del cimitero per:

- maggior riparo da eventuali inondazioni.

- lontananza dagli Zigani (zingari) sepolti al confine del cimitero (non versavano icontributo

alla chiesa calvinista

Struttura Naturale

struttura non intacca né cerca di contrastare l'ordine naturale: non ci sono camminamenti e file

delle tombe sono irregolari + molti alberi e vegetazione

tombe evidenziate da cumuli di terra (per ottenere linea di demarcazione e riunire in eventuali

gruppi familiari): famiglia è unica a poter usufruire degli spazi che si liberano all'interno del recinto

NB sistema che richiede grande cura da parte dei familiari (cfr. biodegradabilità del rito)

il SIMBOLO TOMBALE: FEJFA

cimiteri di Cseke sviluppano quindi unico simbolo tombale = fejfa

fejfa: (da fej “testa” + fa “albero/legno”) simbolo tombale monossile tradizionale ungherese,

tipico delle regioni rurali. Realizzato a mano e ricavato da un tronco di quercia, è caratterizzato

da forma antropomorfa o a barca. Rappresenta simbolicamente vita, morte e rinascita.

Origine ed Evoluzione

importante trovare possibili risposte all'origine e al significato dei fejfak: sepoltura, culto dei morti e

simboli tombali sono importanti costituenti di una cultura ma nostre conoscenze non consentono

di giungere ad un risultato certo delle analisi (non ci sono documentazioni cartacee o materiali

riguardanti la storia)

ruolo del maestro d'ascia nella realizzazione dei fejfa è influenzato da mutazioni sociali e

economiche: aumento dei costi = riduzione dell'accesso a questo simbolo da parte delle famiglie

meno abbienti

- anni del socialismo reale: legno fornito gratuitamente dalla Cooperativa di Produzione

Agricola

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“Addomesticare la Morte” Capitoli 1 - 4

- dopo disintegrazione del Patto di Varsavia: legno non fornito gratuitamente, emergono

differenze in base alla disponibilità economica delle famiglie ( persone inziano a investire

tutto pur di avere un feifa e per non gravare sui figli)

- 1973: OMF (soprintendenza nazionale ai beni monumentali) proibisce sepolture con

simboli tombali diversi dal fejfa "a forma di barca" (tombe in pietra erano pochissime

comunque per forte presenza calvinista)

1. CARATTERISTICHE PRINCIPALI

attribuibili ai fejfa di Cseke alcune caratteristiche peculiari:

- variazioni dell'asciatura: dovute all'artigianalità del lavoro (tomba è eseguita a mano)

- albero da cui si ricava è la quercia per una questione simbolica: albero sacro in molte

tradizioni, simbolo di forza, denominato "l'asse del mondo", (= strumento di comunicazione

fra cielo e terra)*

- maestro d'ascia che li realizza è uno solo e compie ciò a titolo volontario, senza essere

remunerato (prima di ritirarsi, trasmette le sue conoscenze a un parente/altro falegname)

*in generale uso dell’albero come simbolo funerario ha valenza simbolica: albero tagliato

muore e rinasce trasformato in fejfa = come l'uomo che dopo la morte rinasce trasformato ad

un'altra vita

albero può rappresentare vita, morte, ciclicità e rinascita, strumento rituale che avvicina al cielo

Struttura Sopraelevata

- dimensioni di 3m circa: è piantato, sono la parte visibile

⅓ ⅔

- diviso in 3 sezioni che prendono il nome di parti anatomiche umane

- epitaffio (tabla) è preceduto dall'acronimo ABFRA (“nella speranza di una felice

resurrezione”) e termina con l'acronimo BP (“pace alle sue polveri”)

- la testa ricorda un volto umano stilizzato per gli intagli presenti sulla sua superficie

- disposti tutti sul medesimo asse est-ovest (ad ovest del proprio tumulo) vicino alla testa

del defunto: fronte e pagina scritta rivolta ad occidente da attribuire al movimento del sole

che a ovest tramonta

Struttura Sotterranea

parte del cimitero che ha subito minor numero di cambiamenti (forma tombale scavata con stessi

criteri e stesse regole di sempre):

- lunga 2 m con larghezza variabile (parte superiore più ampia di quella inferiore)

- a Cseke NON ci sono fosse familiari comuni e nemmeno loculi. (idea prevalente è

riconciliazione del morto con la natura, possibile soltanto con la sepoltura in terra)

* tumulazione interpretata come collocazione in un ambiente artificiale che dà ai cittadini la

sicurezza della pulizia, inumazione rimette il corpo nella terra (considerata sporca dagli

occidentali)

2. FORMA e DIMENSIONI

Varietà di Dimensioni

varietà di dimensione dei cippi (di più alti e di bassi):

- in altri cimiteri: correlazione tra dimensioni del fejfa ed età o genere del defunto

- Cseke: varietà di dimensione dei cippi connessa alla stima che la famiglia e la comunità

provano nei confronti del defunto

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“Addomesticare la Morte” Capitoli 1 - 4

NB dimensione dipende anche dal legname disponibile (= dimensione non assume valenza

negativa agli occhi della comunità)

Forme differenti della testa

emerge la valenza sociale del fejfa: un bel fejfa attesta il valore di un defunto e impone che la sua

famiglia venga rispettata

in passato molte persone sceglievano l'albero/tronco per il proprio simbolo funebre (segno di

saggezza e garanzia di rispettabilità dopo la morte): culturalmente occuparsi di qualcosa che

riguarda la propria morte non mette in imbarazzo la popolazione locale, (esorcizzazione della

morte stessa con un rito di passaggio che conferma l'appartenenza culturale di un individuo alla

propria comunità)

altro tema è riguardante presenza di cippi con testa, lavorata in tre inclinazioni differenti = più

arcuato è il fejfa (nella parte della testa), maggiore è il suo valore

Forma Antropomorfa

le diverse parti del ceppo sono chiamate con vocaboli che si riferiscono al corpo umano con chiara

corrispondenza tra nome e posizione sulla struttura del feifa antropomorfo, che rimanda alla

struttura umana

esempio: piede è parte nel terreno, torso è l’epitaffio ecc.

Forma a Barca

diffusa nella zona nord-orientale: motivazione delle forme non completamente chiara (rituali di

secoli fa) ma oggi possibile dare interpretazioni a sovrapposizione simbolica tra forme

antropomorfe e forma di barca

fino a fine XIX secolo acqua base dell’esistenza delle comunità = popolazione in relazione con

acqua nel suo duplice aspetto di portatrice di vita e morte:

- piene e inondazioni molto frequenti con vasti territori interamente sommersi dall’acqua:

barche unico mezzo di spostamento (anche per raggiungere cimiteri!)

- barche anche per raggiungere cimiteri: trasporto di morti in corteo con barche, (diventano

ruolo fondamentale anche nella tradizione mitologica funeraria)

verso la metà del XIX secolo zona è bonificata, pesca e barche perdono loro importanza originale:

radicale cambiamento del paesaggio (definito come "seconda fondazione della patria

connessione tra simbolo funerario e forma della barca potrebbe significare:

- aspetto funzionale della sagoma: garantisce migliore scorrimento dell'acqua sulla

superficie del simbolo tombale, dura più a lungo e si rovina meno

- aspetto simbolico della barca come mezzo attraverso cui corpo veniva trasportato nel

regno dei morti

NB anche persone interpretano la forma del fejfa a quella di una barca: interpretazione di

significato simbolico e funzionale di un rituale consente di mantenerlo in vita, pur ponendo le basi

per un suo cambiamento (comunità può accettare nuova interpretazione del rituale, ignorarla o

accoglierla)

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“Addomesticare la Morte” Capitoli 1 - 4

esempio: maestro d'ascia aveva affermato che a lui il fejfa ricordava sua nonna (interpretazione

antropomorfa è molto diffusa a Cseke e quindi ben accetta)

3. SIMBOLISMO

Memoria pubblica

rappresentate virtù del defunto, suoi modi di agire e sua moralità della vita passate ma fornisce

anche nuova immagine tramite nuovo referente materiae (agisce anche sul destino dei vivi)

Clessidra del Lutto

con il tempo cippo funerario si può inclinare e/o abbassare: con piogge e spinta laterale esercitata

dalla massa del fejfa terriccio tende a cedere + deterioramento del legno causa agenti atmosferici

(con degradazione NON sprofonda ma si spezza)

evento conseguenze

cippo si degrada per una serie di fattori si spezza la parte marcia

uomo elimina parte marcia degradata in “albero di testa” privo di elementi riconducibili

basso e ripianta quella non rovinata al defunto (separazione dal mondo)

cippo marcisce e non è più possibile ripiantarlo avviene separazione completa del defunto

cippo tolto e spazio usato per nuova tomba conclusione del ciclo di vita

fejfa funge da marcatore biodegradabile che si deteriora naturalmente segnando il ciclo del

lutto e il ritorno del corpo alla terra

uso di materiali biodegradabili per le sepolture riflette un legame con la natura, che è stato

preservato nonostante i cambiamenti sociali (ogni oggetto rituale che riguarda i defunti è

destinato a scomparire senza quasi traccia)

simbolo tombale funziona come una clessidra del lutto: quando bisogno della memoria cambia la

cura del simbolo tombale diminuisce (deterioramento segnano il tempo che rimane alla

manifestazione della memoria del defunto)

cura del fejfa e della pagina scritta è il mezzo per regolare il funzionamento di questa clessidra di

legno scuro: tempo scorre proporzionalmente al bisogno dell'uomo di ricordare attraverso un

oggetto simbolico (se non c'è più ness

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
23 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ester_franz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Boros Amedeo.