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DESCRIZIONE DENSA

Come descriveremmo esteriormente questa pratica? «Una leggera contrazione della palpebra dell’occhio

destro»; o qualcosa del genere. Ma quanti significati può avere un occhiolino? Può essere un tic nervoso, o

un ammiccamento fra giocatori di carte, un segno d’intesa fra amici, oppure l’imitazione scherzosa di un

segno d’intesa, e così via. Se una descrizione «esigua» (thin) si può accontentare della «contrazione della

palpebra», quella densa ha bisogno di entrare nel contesto comunicativo e nelle sottigliezze delle relazioni

fra gli attori sociali. Non c’è un metodo standard che garantisca questo accesso e conduca a un qualche

grado di oggettività della descrizione. (Dei 2016, p. 98).

LA MONOGRAFIA ETNOGRAFICA CAMBIA GENERE

Con Geertz si abbandona definitivamente l’idea di una monografia etnografica simile a un resoconto scienti-

fico e la si avvicina più a un genere letterario. Questo non significa però che il rigore metodologico ne venga

a diminuire; anzi, per certi versi Geertz ne propone un inasprimento. Infatti se nei paradigmi precedenti

i dati e la loro descrizione appaiono come non problematici, mentre le difficoltà sono tutte nel loro trat-

tamento, nella visione di Geertz i problemi interpretativi sono già tutti presenti nella costruzione e descri-

zione del dato, portando una completa commistione tra il momento della costruzione teorica e il momento

dell’applicazione metodologica.

DOMANDE DI VERIFICA

1. Quale autore pone le basi dell’approccio interpretativo?

- Clifford Geertz

- James CliFFord

2. Secondo Geertz, il dato etnografico

- Va individuato nella sua soggettività

- Va costruito dialogicamente

3. Dopo Geertz, la monografia etnografica

- Diviene più simile a un trattato naturalista

- Diviene più simile a un genere letterario MODULO 6

DEMOLOGIA,

FOLKLORE

E PATRIMONIO

MODULO 6 LEZIONE 31

CONTENUTI

1a Lezione. Cultura popolare

2a Lezione. Il folklore

3a Lezione. Egemoni e subalterni

4a Lezione. Il contadino, la processione, e James Bond

5a Lezione. Il patrimonio culturale

6a Lezione. Cultura di massa

CULTURA POPOLARE

DEMOLOGIA - studio popolazioni interne a occidente, in particolare lo studio del po-

polo italiano

- In altre parti del mondo si utilizza più diFFusamente il concetto di

folklore, molto diFFuso anche in Italia.

- Il concetto di folklore origina dal periodo del romanticismo e viene

poi sistematizzato dal positivismo, prima di venir utilizzato dai regimi

totalitari.

- In Italia sarà Cirese a proporre il concetto di demologia, ripartendo

dalla proposta gramsciana di studio delle culture subalterne.

LE ALTERITA’ ESTER-

NE A QUELLE INTER- - l’antro si pone come sguardo e individuazione di leggi generali anche

NE NEL XIX SECOLO se questa ambizione teorica viene a mancare

- demologia si occupa dell’alterità interna, dislivelli interni di cultura,

ossia persone considerabili primitive anche se nel centro dell’europa

progressista

- alberto cirese su teprie gramsci cerca di definire il concetto di folklore

- gramsci viene utilizzato da questi autori perchè è il primo che diffe-

renzia culture non per arretratezza ma dal punto di vista: domananti e

subalterne. ciò fa capire perchè demologia è in declino

- progetto ceti colti europei quando si accorgono che ci sono visioni

di guardare il mondo: osservare alterità e anche quelle dentro europa

stessa. da ‘700 a ‘800 si inizia a pensare a un mondo moderno e a un

mondo non moderno. esterno selvaggio e primitivo (mondo etnologico?).

interno è definibile come tradizionale (modno demologico, folkloristico).

Parola selvaggio e popolo diventano sinonimi e sono sempre accompa-

gnati a un giudizio etico. sono ritenuti arretrati ma anche autentici

LA GABBIA -il buon selvaggio

DELL’AUTENTICITA’ - popolo pieno di tradizioni, i borghesi sono più civilizzati e meno auten-

tici a causa di prograsso tecnologico ma anche etico e morale. Tematica

ancora oggi presente.

- i borghesi incontravano scandalosi (perch immutabili) contadini che

suscitavano più scalpore dei selvaggi che, almeno, erano più lontani.

- sembrano, per loro, non avere la giustificazione di “civilizzarsi”

- la cultura popolare è immaginata come antica, immobile, tradizionale,

superstiziona, magica, a suo modo artistica

- diventa il centro di interesse di due stagioni intellettuali ottocentesche:

il romanticismo e il positivismo

- è la prima volta che i ceti dominanti si interessano a quelli popolari

- prima di allota la classe popolare era poco interessante e letta esclusi-

vamente attraverso la lente dell’ignoranza

IL FOLKLORE - termine che nasce in questo periodo. indica la tradizione (lore) del

popolo (folk)

- il romanticismo va a guardare il folklore anche per interesse alla com-

ponente artistica (fiabe e canti)

- per la cultura evoluzionista (taylor?) e per il positivismo erano interes-

IL FOLKLORE santi i ceti popolari anche per aspetti della vita oltre a quelli considerati

COME artistici.

SOPRAVVIVEN- - non solo fiabe ma anche superstizioni

ZA - Si cominciano a costruire vere e proprie enciclopedie della cultura

DA FRAZER popolare, tra cui l’opera di Frazer, il Ramo d’oro

A PITRE’ - Anche in Italia, il medico palermitano Giuseppe Pitré costruirà una

raccolta delle tradizioni popolari siciliane, arrivando poi a fondare la

demopsicologia, il primo degli insegnamenti universitari dedicato espli-

citamente al folklore

- la varietà culturale del regionalismo italiano rende infatti la penisola un

luogo molto fertile oer gli studi sul folklore, che subiranno però un forte

arresto con l’arrivismo del fascismo

DOMANDE DI VERIFICA

1. Cosa accomuna le popolazioni extraeuropee e i ceti popolari nella visione dell’antropologia evoluzioni-

sta?

- Entrambe queste realtà vengono pensate come più vicine allo stato di natura, quindi più “selvagge” e più

“autentiche”

- Entrambe queste realtù vengono pensate come frutto della degenerazione della razza umana

2. In che modo il positivismo guarda la cultura dei ceti popolari?

- Come centro di difFFusione di tratti culturali condivisi

- Come sopravvivenze

3. Chi viene considerato il primo esperto di folklore italiano?

- Giuseppe Pitré

- Ernesto de Martino

MODULO 6 LEZIONE 32

IL FOLKLORE

sintesi precedente: attraverso il folklore viene osser- diFFerenza di questi due ambiti di ricerca. quelli po-

vata e studiata la cultura popolare. In due modi: in polari musei, forme di scrittura adatti, mentre altri

modo romantico (concetto di autenticità nel popolo, scrittura per accademici. quelli del folklore linguag-

stesso discorso dei buoni selvaggi, un vicino di casa gio più per diFFondere il sapere. Ancora oggi c’è

buono arrtrato e autentico) questa distinzione anche nel luogo d’azione

folklore è la tradizione del popolo. culture esterne= - oggi antropologia culutrale è circa la stessa in tut-

primitive; quelle interne= tradizionali to il mondo, es si studiano gli autori come boas, ma-

linowsky

- TERMINE 1846 DI WILLIAM THOMS che definisce - mentre gli studi sul folklore saranno più legati alla

materia come i modi di fare, le credenze e le super- cultura locale. Ogni scula ha una storia a sè. Il folklo-

sitizioni del tempo antico. prima aveva una definizio- re presto sarà accompagnato da un interessepubbli-

ne da nome latino. il termine si diFFonde anche nel co, una cultura che venne anche strumentalizzata,

linguaggio comune. mezzi del nazionalismo che verranno utilizzati per

costruire l’identità tra persone che condividono un

DIFFUSIONE DEL TERMINE FOLKLORE luogo geografico

- Il termine ha un grande successo e si diFFonde pa- - una FORMA POPOLARESCA DI CULTURA: autori

rimenti nel linguaggio scientifico e ordinario, con al- che vanno a inventare una fiaba che però per stilemi

cune declinazioni locali; e argomenti richiami davvero un qualcosa di popo-

- In Francia attualmente si parla non di folklore ma di lare. es. i fratelli grimm, andavano per le campagne

“Ethnologie française”; tedesche che si facevano raccontare le storie dalle

- in Germania il termine prevalente è “Volkks-kun- anziane signore e poi le riscrivevano, eliminando gli

de”, anche se il termine sarà in parte dismesso per i aspetti incongruenti. in più la lingua che veniva uti-

suoi collegamenti al nazismo; lizzata era più letteraria. La selezione che loro fan-

• In Italia dopo la demopsicologia proposta da Pi- no, determinerà la tradizione letteraria che verrà

trè la denominazione uFFiciale diviene “Storia delle tramandata negli anni successivi. Tutto l’immagina-

tradizioni popolari”, mentre più avanti demologia si rio fiabesco della Disney e quindi quello di massa si

aFFermerà come il termine più usato nel dibattito basa sulle storie dei fratelli Grimm. Anche la nostra

scientifico; idea di tradizione è in parte falsato da ciò.

- negli ultimi anni si è cercato di diFFondere il con-

cetto di “Etnologia europea” per indicare lo studio IL FOLKLORE E I REGIMI TOTALITARI

del folklore e del patrimonio culturale del continente. - Il nazismo si approprierà del folklore come suppor-

- da anni ‘20 in poi sempre più lavoro sul campo. to per costruire il mito della razza, proponendo una

- l’antropologia culturale diventa una ricerca teo- cultura popolare autenticamente tedesca contrap-

rica, vicina a una scienza naturalistica. Gli studio- posta all’arte e alla cultura borghesi

si delle scienze popolari. a inizio ‘900 si celebra la - lo stesso farà il fascismo, con politiche volte a cre-

are mitologie italiche

-Si tratta di “folklorismo”, dato che le feste erano in-

ventate e imposte dall’alto basandosi su un generico

immaginario della vita popolare

- a volte riti folklore erano strumetalizzati per au-

mentare il potere delle classi dominanti

- in questi anni si inizia a creare una commistione tra

cultura popolare e concetto di razza. ciò portò ad

un arresto degli studi sul folklore. Cultura popolare

come condizione di subalternità.

DOMANDE DI VERIFICA

1. Quale autore propone il termine “folklore”?

- Williamo J. Thoms

- Giuseppe Pitré

2. L’opera dei fratelli Grimm

- è una fedele trascrizione delle fiabe popolari tedesce

- rappresenta una riscrittura delle fiabe popolari per renderle più accettabili

3. I regimi totalitari

- proponevano un

Dettagli
A.A. 2023-2024
117 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tita.psicologia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Aliberti Francesco.