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Funzione di "salvare la faccia" = dissociare la responsabilità del parlante dalla predicazione che si enuncia, aggiungendo ad esempio "dicono che", "si dice che" o usando il condizionale.

Funzione pragmatica = trasmettere un messaggio non detto esplicitamente, nascosto sotto il messaggio letterale.

Comunicazione animale:

  • Danza delle api (codice mimico-tattile) per comunicare distanza cibo = se il giacimento di cibo si trova a poche decine di metri di distanza dall'alveare l'ape compie una danza circolare (gira in circolo completa una rotazione e successivamente gira nel verso opposto), altrimenti se il giacimento è più lontano compie la danza dell'addome o danza a otto che indica sia direzione (asse) e distanza (velocità con cui percorre l'asse) → api modulano i propri messaggi, linguaggio strutturalmente complesso e dalla semantica ampia.
  • Segnali guida formiche: codice chimico, strutturalmente semplice.

Il linguaggio delle formiche è nonmodulabile e dalla semantica ristretta. La formica esploratrice correverso le compagne guidandole verso il cibo o torna alla colonia lasciando lungo il cammino goccioline odorose che seguiranno poi le operaie.

Proprietà biologiche del linguaggio:

  • Carattere congenito: è registrato nel patrimonio genetico e nasce con l'organismo stesso, innatismo della capacità di esprimersi
  • Immutabilità: la capacità di esprimersi non si altera nel tempo, ma solo con tempi evolutivi, quindi si suppone che l'uomo abbia sempre avuto la facoltà di esprimersi
  • Inapprendibilità e incancellabilità: la capacità di linguaggio non può essere appresa o dimenticata, ma si possono apprendere o dimenticare le lingue, ovvero i codici attraverso cui il linguaggio si concretizza
  • Indifferenza al significante: è indifferente quale specifico significante verrà scelto per attualizzare il significato
  • Limiti: legati all'innatismo
l’uomo infatti non può usare come linguaggio la danza ad esempio. Un limite è l’organizzazione delle lingue per esempio, ha una serie di limitazioni fisiche (non esistono lingue verbali che non abbiano vocali o consonanti). Codici: - Eterogeneità di significante e significato: le lingue sono codici o sistemi di segni, ovvero sistemi di corrispondenze tra significato e significante. Esiste una serie vastissima di sistemi (lingue, segnali stradali, sistemi di numerazioni, spie della macchina, ma anche i sintomi delle malattie, ovvero la semeiotica etc). - Esiste sempre fase di codifica, ovvero la formazione di un messaggio da parte di un emittente (si assegna al significato il significante corrispondente) e di decodifica, ovvero l’interpretazione del messaggio da parte del ricevente (si identifica il significato a partire dal significante). Animali sono legati al proprio codice naturale, uomo ne crea e utilizza mezzi distinti. - Codici secondari: scrittura o il codice

Morse → hanno come contenuto l'espressione di un altro codice (quello verbale)

Dal punto di vista del significante:

  • Articolazione e posizionalità:

Un codice è articolato se composto da elementi ricorrenti che sono ammessi in combinazioni diverse. Un codice articolato ha le proprietà (a) e (b), come ad esempio 14 formato dalle unità (1) e (4), che ammettono combinazioni diverse;

Codici articolati possono essere anche posizionali: ovvero quando il significato è determinato anche dalla posizione occupata dai componenti nella successione. Ad esempio nel codice numerico la posizione più a destra ha il significato di unità, ci sono poi le decine e così via…

  • Codici con stand-by: codici in cui c'è la possibilità di interrompere messaggi generati per inserirne altri. Permette l'organizzazione della sintassi (ex: frasi subordinate, le parentesi in matematica). Non tutti i codici sono dotati di stand-by,
Basta pensare ai codici animali o alla lingua dei segni.

Relazione significante-significato:
- Iconicità e arbitrarietà: i codici iconici sono interpretabili da chiunque, poiché esiste una relazione tra espressione e contenuto (onomatopee) e favorisce la decodifica; i codici arbitrari devono essere imparati poiché non esiste relazione tra espressione e contenuto ma consentono espressione di infiniti contenuti. Molti codici sono sia iconici che arbitrari, come le lingue verbali, spesso l'arbitrarietà è il punto di arrivo di uno stato iniziale di iconicità (nella LIS la parola "avvocato" si configura come il gesto dell'indice e il medio di una mano che serrano il naso, poiché sta a rappresentare gli occhiali a pince-nez, tratto tipico degli avvocati).
- Sinonimicità: possibilità di assegnare più significanti allo stesso significato (nel codice numerico "35" può essere

Rappresentato sia come “trentacinque” sia come “30+5”), non solo nei singoli elementi ma anche nelle frasi intere. È possibile solo con arbitrarietà poiché permette di costruire segni diversi per esprimere lo stesso significato.

Vaghezza: sia dei singoli elementi (come la parola “operazione” ad esempio) che frasi intere (“mi apre davanti?”) hanno ambiguità che sono risolte dal contesto. La sinonimia e l’ambiguità dei codici verbali può essere sintetizzata dicendo che sono codici vaghi.

Dal punto di vista del significato:

Finitezza semantica: limite strutturale nella quantità di significati trasmissibili (codici animali come la danza delle api o le tracce chimiche delle formiche) e i codici che la presentano sono detti “semanticamente finiti”.

Ci sono poi anche codici “semanticamente illimitati” come le lingue verbali che permettono di esprimere messaggi di tutti i tipi.

(possiamo ad esempio dire di non aver capito qualcosa);-

capacità metalinguistica: è la capacità della lingua di riflettersi su sé stessa, adottando sé stessa come contenuto. Conferma il carattere semanticamente illimitato delle lingue verbali, infatti dire "la parola cane ha 4 lettere" o dire "la parola cretino è offensiva" significa usare il codice metalinguisticamente.

Codici analogici e digitali:

I codici digitali esprimono una variazione a salti esattamente come nell'orologio digitale;

I codici analogici esprimono una variazione continua come un orologio analogico;

Le lingue verbali sono codici discreti e arbitrari, dunque digitali. Se si dice la parola "pena" e "penna" si capisce che si assomigliano e si differenziano solo per la "N" che nella prima parola è breve e nella seconda è più lunga, ma la "penna" non è una "pena".

più intensa, come sarebbe invece in un codice analogico.

Una lingua analogica sarebbe in parte iconica, anche rimangono ancora delle tracce di analogicità come ad esempio la ripetizione di un elemento per rafforzare gli aggettivi in turco. Codici animali più analogici (come la danza delle api, codice analogico per quanto riguarda il numero di giri e la direzione dell'asse dell'otto rispetto al sole).

Forma e sostanza: il significante nelle lingue verbali è materiale fonico, ovvero costituisce la sostanza delle lingue. La sostanza fonica viene utilizzata e suddivisa differentemente nelle lingue, che riconoscono le differenze nella sostanza fonica utilizzata in base a criteri propri. (A ed E italiano, non differenziati in arabo, quindi stessa sostanza ma forma diversa nelle lingue).

Stessa distinzione sul piano del significato, ogni lingua traccia differenze diverse tra significati.

La sostanza del contenuto è costituita dalla totalità dei

significati

La forma del contenuto è il modo in cui la sostanza viene formata;

In latino esistevano termini diversi per indicare il nero "lucido" e "opaco" mentre in italiano si usa solo la parola "nero".

3 - Lingue Verbali

Pluralità di codici: sia gli animali che l'uomo si servono di più di un codice (ex: espressioni del volto, movimenti, postura, etc). Sono detti codici autonomi poiché richiedono solo l'utilizzo del corpo.

Esistono poi sia codici universali, ovvero disponibili a tutti gli uomini senza bisogno di apprendimento e possono esprimere un significato più o meno stabile (colpo di sopracciglia che indica un atteggiamento positivo verso il contatto sociale), che codici culturali come l'annuire per il sì (in Grecia si annuisce per il no).

Le lingue verbali sono un particolare codice umano e sono quelle che chiamiamo comunemente "francese", "Italiano" o "inglese".

Esse sono costituite da un significante primario fonico-acustico, costituito quindi da suoni prodotti da apparato fonatorio e destinati ad essere recepiti da apparato uditivo e sono caratterizzate da una serie di proprietà specifiche che non sono riscontrate in altri codici simili.

Proprietà delle lingue verbali:

Arbitrarietà

Esistono due tipi di arbitrarietà: il primo e più ovvio è quello per cui non esiste nesso necessario tra significante e significato: analizzandone uno non è possibile ricondursi all'altro (ad eccezione delle onomatopee che somigliano iconicamente al suono che evocano).

L'arbitrarietà si riscontra però anche nel rapporto tra significanti e tra significati: nel primo caso si tratta della pertinenza nelle distinzioni di utilizzo della sostanza fonica (ad esempio dire "pino" o "piino" con la "i" più lunga in italiano non fa differenza, mentre in tedesco usare una diversa lunghezza della vocale può cambiare il significato).

“i” più o meno lunga fa differenza). Nel secondo caso si tratta dei rapporti tra significati: in italiano la distinzione tra foglio e foglia è arbitraria e nello spagnolo ad esempio non è riconosciuta (si dice in entrambi i casi “hoja”). Arbitrarietà comporta maggiore difficoltà poiché è necessario imparare ogni collegamento tra significato e significante, per ogni nuova parola ma accresce la flessibilità del codice e consente di inserire nuove parole senza preoccuparsi delle relazioni.

Classificazioni sono raggruppamenti arbitrari di significati associati a specifiche sequenze di suoni (recedo, decedo, concedo in latino derivano tutti da “cedo”, ovvero “muoversi su una superficie”). Il collegamento di significato si è perso in italiano ed è solo arbi

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Publisher
A.A. 2021-2022
72 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andricel di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Lorenzi Franco.