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Per il 1’ Teorema sulle funzioni monotone, f (x) è
strettamente crescente o strettamente decrescente in x0. Ciò
significa che non ci può essere né un massimo né un minimo.
Però, il punto di massimo o minimo relativo deve esistere per
ipotesi, allora la tesi non può essere negata, quindi la tesi è vera.
Da un punto di vista geometrico: integriamo l’annullarsi della
derivata prima nel punto X0 con lo studio del segno della
derivata prima, questo ci permette di capire dove la derivata
prima si annulla, dove è crescente e dove è decrescente per
trovare i punti candidati e gli eventuali massimi e minimi relativi.
Se X0 è un punto in cui la derivata prima si annulla e a destra e a
sinistra cresce o decresce, allora sarà un punto di massimo o di
minimo e ci serve per vedere l’andamento della funzione ovvero
la monotonia.
2) 1’ Teorema funzioni monotone: data una funzione f(x)
definita in un sottoinsieme A di R e X0 appartiene
all’intervallo ]a,b[, se la derivata prima è maggiore di zero
calcolata nel punto X0 allora la funzione è strettamente
crescente, se invece è minore di zero sarà strettamente
decrescente.
2’ Teorema funzioni monotone (viceversa del primo): f(x)
una funzione definita nel sottoinsieme A di R dove A e X0
appartiene all’intervallo ]a,b[, se la funzione X0 è strettamente
crescente in X0, allora la derivata prima sarà maggiore o
uguale di 0, se invece la funzione è strettamente decrescente
in X0, allora la derivata prima sarà minore o uguale di 0.
Dim: per assurdo f ‘ (X0) < 0, per il 1’ teorema f ‘ (X0) è
strettamente decrescente, quindi questo va a contrastare
l’ipotesi. Ciò significa che la tesi non può essere negata quindi
la tesi è vera.
3’ Teorema funzioni monotone (generalizzazione del 1’):
f (x) è definita in A sottoinsieme di R, dove A è un intervallo ]
a,b[, se f (x) è derivabile in ]a,b[, e se
f ‘ (X) > 0 per ogni X appartenente ad ]a,b[, allora la funzione
è strettamente crescente in tutto l’intervallo ]a,b[.
3) A cosa è uguale il coefficiente angolare di una retta?
Il coefficiente angolare di una retta è dato dal rapporto della
differenza delle ordinate e delle ascisse dei punti considerati.
Dunque il rapporto incrementale della funzione in x=c è il
coefficiente angolare della retta S (secante) alla curva y=f(x)
passante per A e B.
Per trovare la posizione limite della retta secante ed ottenere
la retta tangente alla curva nel punto A, dobbiamo portare il
punto B in A, cioè dobbiamo a zero l’incremento h.
Il coefficiente angolare della retta tangente alla curva in A,
definito come limite per h che tende a zero del rapporto
incrementale, è chiamata “Derivata della funzione” nel
punto x=c.
4) Cos’è la derivata di una funzione?
Data una funzione y= f(x) definita nell’intervallo [a,b], la
derivata della funzione valutata nel punto x=c è il coefficiente
angolare della retta tangente.
Quando il limite del rapporto incrementale esiste, c la
indichiamo come f ‘(x).
Se invece il limite del rapporto incrementale non esiste allora
la funzione non è derivabile in quel punto.
5) A cosa è uguale il differenziale di una funzione?
È il prodotto tra la derivata prima della funzione e l’incremento
rispetto alla variabile indipendente cioè la variabile x e si
indica in dx
6) Perché i coefficienti binomiali si chiamano cosi e quali
sono le proprietà?
Questi coefficienti si chiamano cosi perché sono i coefficienti
dello sviluppo ennesimo di un binomio ovvero il binomio di
Newton.
N su 0 = 1
N su N = 1
N su N-H = N su H
N su H + N su H-1 = N+1 su H
7) Teorema di Lagrange:
f (x) una funzione definita in [a,b] derivabile in ]a,b[, allora
esiste almeno un punto c ]a,b[ tale che, f (b) - f (a) = f ‘(c)
∈
(b-a) però siccome il dominio non è un solo punto, a è
∙
diverso da b ovvero (b-a) è diverso da 0, quindi si divide a
destra e a sinistra per (b-a) e ci troviamo che f ‘(c) = f (b) – f
(a) / (b-a). Il primo membro dell’uguaglianza è il coefficiente
angolare della retta tangente al grafico nel punto x=c, mentre
a sinistra abbiamo il rapporto incrementale che sarebbe il
coefficiente angolare della retta secante nei punti A e B.
Questo significa che esiste almeno un punto c tale che la retta
tangente passante per il punto (c,f(c)) e la retta secante sono
parallele.
8) Teorema Rouche Capelli:
Dato un sistema lineare di m equazioni e di n incognite, se
costruiamo la matrice A (matrice incompleta) e la matrice B
(matrice completa), se e solo se il rango di B e il rango di A
sono uguali allora il sistema è compatibile.
9) Cos’è un sistema normale?
Date m equazioni ed n incognite, se il numero delle equazioni
è minore o uguale al numero delle incognite e il rango della
matrice A è uguale al numero delle equazioni m, allora il
sistema si dice normale.
Per definizione: m è minore uguale di n, però n è sicuramente
minore del suo successivo cioè n+1, quindi m è minore di n+1,
per questo il massimo rango della matrice B è m e siccome A è
una sottomatrice di B, il rango di A e il rango di B sono uguali e
quindi per il teorema di capelli è compatibile, quindi un
sistema normale è sempre compatibile.