Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ORIZZONTALE)
3) (ASINTOTO
VERTICALE)
4)
Esistenza del limite
Sia con punto di accumulazione per l'insieme . Il limite di per :
esiste se è solo se, per ogni successione di punti appartenenti all'insieme
e tendenti a , la successione delle immagini tende sempre allo stesso valore .
Teorema della permanenza del segno
Se per la funzione ammette limite (per esempio) positivo, allora esiste un intorno di
in cui è positiva.
DIMOSTRAZIONE
Supponiamo di avere (nel caso di si ragionerebbe allo stesso modo).
Il valore può essere scelto arbitrariamente e in particolare possiamo sceglierlo in modo che
è positivo I valori assunti da tra e sono positivi nell'intorno di .
Teorema dell'esistenza del limite per le funzioni crescenti
Consideriamo i punti appartenenti a un intorno destro di un punto . Se la
funzione è crescente in , allora il suo limite per esiste ed è uguale all'estremo inferiore dei
valori che assume nell'intorno considerato:
DIMOSTRAZIONE
Consideriamo che l'estremo inferiore sia finito: . Scegliamo un numero ,
sappiamo che esiste un valore tale che: , ovvero
Per ipotesi sappiamo che è crescente, allora in ogni punto dell'intervallo si ha che
Possiamo concludere in base alla definizione di limite che risulta:
Teorema del confronto
Consideriamo tre funzioni , , , con punto di accumulazione per i loro insiemi di
definizione. Se:
1) Esiste un intorno di di i cui punti soddisfano la doppia limitazione:
2) I limiti di e di , per , esistono finiti e sono uguali:
3) Allora anche ammette lo stesso limite per :
DIMOSTRAZIONE
Dal l'ipotesi relativa a segue che, fissato un arbitrario , abbiamo:
a un intorno di .
Risulta anche: a un intorno di .
Tenuto conto delle disuguaglianze , nell'intorno dato da ,
valgono le limitazioni: . Ciò equivale a riconoscere che, per , ammette limite .
Teorema di unicità del limite
Se la funzione ammette limite, per , questo limite è unico.
DIMOSTRAZIONE
Procedendo per assurdo, supponendo che ammetta due limiti finiti e con .
Dovrebbe esistere un intorno di di i cui punti soddisfano la disuguaglianza:
Ugualmente dovrebbe esistere un intorno di i cui punti soddisfano la
disuguaglianza:
Nell'intorno dato da le disuguaglianze dovrebbero valere simultaneamente, per i
punti avremmo (supponendo ):
ovvero
Tale conclusione è assurda perché contraddice l'arbitrarietà di .
Estremo superiore
Sia un insieme limitato superiormente, un numero tale che ; tutti gli
elementi di .
DIMOSTRAZIONE
Estremo superiore tale che:
1)
2) esiste (almeno) un elemento tale che:
numero piccolo
Estremo inferiore
Sia un insieme limitato inferiormente, un numero
DIMOSTRAZIONE
Estremo inferiore tale che:
1)
2) esiste un tale che:
Punto esterno Punto isolato
Punto di frontiera Punto di accumulazione
Quando ogni suo intorno completo Quando ogni suo intorno contiene almeno un
contiene sia un punto di A e sia nell'insieme punto di
(insieme differenza) Esempio:
Esempio:
Operazioni con i limiti
1) Il limite della somma è uguale alla somma dei limiti, lo stesso vale per la differenza.
qualcosa
qualcosa qualcosa
2) Il limite del prodotto è uguale al prodotto dei limiti, lo stesso vale per il rapporto.
qualcosa
qualcosa qualcosa
Oppure qualcosa
qualcosa
qualcosa
3) Il limite del prodotto di una funzione con una costante è uguale alla costante per il limite della
funzione. qualcosa
qualcosa
4) Il limite di un elevamento a potenza o radice è uguale alla potenza o radice del limite.
qualcosa qualcosa
qualcosa
5) (Sostituzione diretta) Più in generale, puoi semplicemente sostituire alla x il valore cui essa tende
e valutare la funzione in tale valore.
Forme indeterminate
Continuità
Sia con . La funzione si dice continua in quando:
Condizioni:
1. (l'insieme di definizione/dominio)
2.
3.
Discontinuità
La definizione di continuità si presenta variamente articolata: devono esistere, finiti, il limite sinistro
e il limite destro per , devono essere uguali tra di loro ed essere uguale a . Di
conseguenza vi sono diversi casi in cui non sono rispettate tutte le condizioni, quindi diversi tipi di
discontinuità.
1) è una discontinuità di prima specie quando il limite sinistro e il limite destro, per ,
esistono finiti, ma sono diversi tra loro.
2) è una discontinuità di seconda specie quando almeno uno dei due limiti (sinistro o destro)
non esiste o esiste infinito.
3) è una discontinuità di terza specie se esistono finiti i due limiti sinistro e destro e coincidono
tra di loro ma non coincidono con il valore della funzione nel punto .
Teorema di Weierstrass
Consideriamo una funzione continua in un intervallo chiuso e limitato assume un
valore massimo (assoluto) e un valore minimo (assoluto).
Teorema di esistenza degli zeri
La funzione sia continua nell'intervallo chiuso e limitato . Se tale funzione, negli
estremi dell'intervallo assume valori di segno opposto, allora deduciamo che esiste almeno un
punto appartenente all'intervallo aperto tale che:
DIMOSTRAZIONE
Consideriamo
Poiché è continua anche nel punto ,
applicando il teorema della permanenza del
segno:
Definiamo successivamente l'insieme :
Insieme degli estremi superiori nell'intorno di
E definiamo : L'esistenza di è garantita dal teorema per cui ogni insieme di numeri
reali ammette un estremo inferiore e un estremo superiore.
poiché è l'estremo superiore dell'insieme degli estremi superiori dell'intorno
destro di , e in quest'intorno deve capitare che deve essere sempre mino-
re di 0. è il più grande degli intervalli per cui risulti
Allora, a questo punto, dobbiamo dimostrare che :
Ma questo non è possibile perché non esiste un intorno destro di
poiché è l'estremo superiore e quindi non possono esistere numeri
più grandi.
Ma questo non è possibile perché per ogni x appartenente all'intervallo
, .
Teorema dei valori intermedi (di Darboux)
Una funzione continua in un intervallo chiuso e limitato assume in tale intervallo almeno una
volta tutti i valori compresi tra il suo minimo e il suo massimo.
Premesse consideriamo un numero reale :
Analizziamo la funzione ausiliare:
Consideriamo il minimo di in un punto . In tale punto la funzione assume il
valore negativo .
Siccome l'insieme dei punti di in cui assume valori negativi è non vuoto, possiamo
considerare l'estremo superiore:
Sia l'estremo superiore dei punti in cui è .
A questo punto dobbiamo dimostrare per assurdo che .
Per il teorema della permanenza del
segno, la funzione risulterebbe
negativa in tutto un intorno completo
di mentre è stato definito come
il "più grande" dei punti in cui
assume valore negativo.
In questo caso avremmo un intorno
completo di in cui è positiva e
questo contraddice la definizione di
come l'estremo superiore dei punti
in cui è negativa.
Allora deve risultare ovvero
Abbiamo trovato un punto in cui valore arbitrario.
FOCUS N.B. GERARCHIA DEGLI INFINITI
Infiniti e infinitesimi Funzioni esponenziali
Funzioni potenza
Una funzione si dice infinita per quando: Funzioni logaritmiche
Sia una funzione infinita per . Diciamo che rispetto a assunto come infinito campione o
infinito fondamentale, la funzione è un infinito di ordine quando il seguente limite esiste
finito ed è diverso da 0:
Date due funzioni infinite e per , per confrontarle consideriamo il limite del loro rapporto.
Quando:
1) diciamo che è infinita di ordine inferiore rispetto a .
2) diciamo che e sono infinite dello stesso ordine.
3) diciamo che è infinita di ordine superiore rispetto a .
4) non esiste, diciamo che i due infiniti non sono confrontabili.
TEOREMA. Sia data la funzione con infinita di ordine superiore rispetto a ;
analogamente sia data con infinita di ordine superiore rispetto a , per . Vale
allora la seguente uguaglianza. DIMOSTRAZIONE
Una funzione si dice infinitesimo per quando:
Sia una funzione infinitesima per . Diciamo che, rispetto a assunto come infinitesimo
campione o infinitesimo fondamentale, la funzione è un infinitesimo di ordine quando:
Date due funzioni infinitesime e per , per confrontarle consideriamo il limite del loro
rapporto. Quando:
1) diciamo che è infinitesima di ordine superiore rispetto a .
2) diciamo che e sono infinitesime dello stesso ordine.
3) diciamo che è infinitesima di ordine inferiore rispetto a .
4) non esiste, diciamo che i due infinitesimi non sono confrontabili.
TEOREMA. Sia data la funzione con infinitesimo di ordine superiore rispetto a ;
analogamente sia data con infinitesimo di ordine superiore rispetto a , per .
Vale allora la seguente uguaglianza: DIMOSTRAZIONE
O piccolo
Date due funzioni e definite in un intorno di si dice che è "o piccolo" di se:
e si scrive per
Intuitivamente dire che è "o piccolo" di per equivale a dire che è infinitamente
piccola, rispetto a , quando .
Es. per infatti
La notazione non denota una particolare funzione ma, in generale, qualsiasi funzione goda
della proprietà espressa dalla definizione. Da questo seguono alcune proprietà:
Chiamiamo derivata di nel punto il limite, se esiste finito del rapporto
incrementale:
Diremo allora che la funzione è derivabile in .
DIMOSTRAZIONE
Consideriamo la funzione e un punto appartenente al dominio della funzione.
Quello che dobbiamo fare è trovare un modo per calcolare l'equazione della retta tangente al
grafico di nel punto di ascissa .
Per calcolare dobbiamo trovare una strategia che ci consenta di trovarlo solo conoscendo la
funzione e il punto dove vogliamo che la retta sia tangente.
Prima però bisogna risolvere un problema ad esso collegato. Immaginiamo di introdurre un
secondo punto sul grafico di la cui ascissa è più grande dell'ascissa del punto che
consideravamo prima, e quindi sarà , dove rappresenta la distanza tra l'ascesa del punto
che consideravano prima e l'ascesa del secondo punto che abbiamo inserito. Quindi l'ordinanza del
punto sarà .
Ora dobbiamo calcolare il coefficiente angolare della retta secante il grafico di .
Rapporto incrementale
Come facciamo adesso a collegare il discorso della retta tangente con il discorso della retta
secante? L'idea è quella di avvicinare il secondo punto preso in considerazione verso il primo
punto, perché più si avvicin