Funzione poetica: definizione di Jakobson: proiezione del principio di equivalenza Un
dall’asse della selezione (paradigmatico) all’asse della combinazione (sintagmatico).
messaggio ha funzione poetica quando il peso del messaggio cade sul messaggio stesso.
Messaggio= il termine messaggio spesso si sostituisce col termine “testo”. Un Messaggio
non è il contenuto del messaggio, è proprio tutto il testo. È il testo dalla prima parola
all’ultima pronunciata/scritta. Il messaggio quindi non è significato del testo, è testo in
sé.
La definizione di Jakobson significa che la composizione del messaggio avviene attraverso
scelte espressive determinate da rapporti di carattere fonetico, ritmico, armonico, che
intercorrono tra i vari elementi del sintagma.
Le poesie e le filastrocche sono state scritte apposta per essere imparate a memoria,
ricordate facilmente. La ragione risiede nella struttura di questi testi in cui l’equivalenza
si stabilisce tra la selezione di una parola e l’altra.
Jakobson non fa coincidere la funzione poetica con la poesia. I testi poetici assolvono
meglio alla funzione poetica, sì, ma non si limita qui. La poesia è un estremo di questa
funzione, all’altro estremo ci sono testi scientifici, comunicazione tecnica.
Forme idiomatiche= modi di dire.
Esempi:
• Jakobson dice: i like Ike. È uno slogan politico, nel 1952 un candidato
(Eisenhower) alla presidenza degli USA, ricerca uno slogan efficace. Si usa un
soprannome di Eisenhower, ovvero Ike, ed era un soprannome noto a tutti. Lui poi
divenne presidente. Lo slogan è strutturato interamente sulla assonanza. Rima
inclusiva, like include Ike, facilmente memorizzabile. Lo slogan assolve alla
funzione poetica. Lo scopo è suasorio, volontà di promuovere il candidato.
• Veni, vidi, vici. Cesare, quando ha conquistato la Bitinia, in Asia Minore, risolse la
situazione in poco tempo. Il messaggio ha funzione poetica costruito con un
trinomio del passato remoto di tre verbi, allitterazione e ripetizione della
consonante v, gioco fonetico.
• “Volere è potere.” È un proverbio che racchiude una indicazione di tipo morale. Si
può tradurre in “dai ce la fai, se vuoi qualcosa lo otterrai” = funzione suasoria, il
fulcro cade sul “tu”.
• Forme idiomatiche: sano e salvo, dalle stelle alle stalle, detto fatto. Dalle stelle alle
stelle è un modo di dire figurato, immagine della stella che sta in alto e brilla, e la
stalla è immagine figurata della bassezza, non profumata, sporca, si oppone alla
altezza delle stelle. Questa frase è diventata idiomatica per la sua forma fonetica, i
due termini stelle e stalle si attraggono, sono coesi, facilmente memorizzabile,
cambia solo la vocale. Anche “dalle/alle”.
• Mitsubishi mi stupisci: slogan pubblicitario. Promozione del prodotto giocando con
le parole, rime.
Incipit della Divina Commedia: Dante ha espresso il proprio contenuto di messaggio in
un testo con strofe di tre versi endecasillabi con ognuno uno schema ritmico.
Vita/smarrita: ha scelto queste parole perché in rima. La funzione della prima terzina
potrebbe essere emotiva perché il mittente/poeta/io narrante esprime le proprie emozioni
rispetto a ciò che sta vivendo. È anche una cronaca, racconto di una esperienza. In realtà
la funzione è referenziale. Il fulcro del messaggio è la realtà del testo. C’è anche la
funzione emotiva.
La seconda terzina inizia con una interiezione, ahi, che sono espressione della dominante
emotiva e che continua nelle frasi successive. Nel frattempo, c’è anche la funzione
referenziale. Compresenza di funzioni e gerarchia di funzioni.
• Funzione referenziale; a carattere informativo. Si parla della realtà in modo
oggettivo. Dati informativi, oggettivi e verificabili.
• Funzione emotiva: diari. Testi emotivi, soggettivi, registrazione di stati d’animo. Il
testo emotivo non è verificabile né sul piano del vero o del falso. È soggettivo.
• Funzione conativa: manuale di istruzioni, ad esempio per collegare un PC. “Si
deve”. Comando, imperativo. Obbligo, spesso in forma impersonale attivo, oppure
con infinito.
• Funzione suasoria: pubblicità (“lasciate che vi racconti una storia”). Pubblicità di
un libro, lo slogan chiama in causa i destinatari, congiuntivo esortativo
• Funzione metalinguistica: etimologia delle parole. Trattato scientifico.
Compresenza e gerarchia delle funzioni:
In ogni messaggio sono pressoché sempre presenti le prime tre funzioni, sono
compresenti in modo gerarchico. Una domina sulle altre e stabilisce la funzione
dominante di un testo. Si determina la struttura verbale linguistica del messaggio, e il
più delle volte coincide con il valore pragmatico del messaggio.
Compresenza delle funzioni: in ogni messaggio più funzioni agiscono e sono compresenti.
1 Accidenti anche oggi piove
2 Accidenti anche oggi piove
3 Accidenti anche oggi piove
Blu= emotivo
Rosso= referenziale.
1) In questo enunciato si esprime il mio disappunto nella continuazione della pioggia
un giorno via l’altro.
2) Piove da diversi giorni.
3) Boh
21 ottobre 2021
La funzione dominante determina la struttura verbale linguistica del messaggio, e il più
delle volte corrisponde alla struttura profonda del messaggio =corrisponde alla struttura
pragmatica.
Testo: ciò di cui si parla, si nomina una piazzetta di Milano, vicino all’Università Statale.
La signora che scrive è una lettrice del Corriere della Sera. Si descrive la bellezza e la
preziosità della piazza. Il contesto extra testuale è la lettera di una lettrice di un giornale.
“Milano che non deve cambiare” = la frase ha funzione suasoria. Non deve cambiare la
bellezza del luogo, deve essere preservato e mantenuto, valorizzato. Invito alla
amministrazione cittadina.
“Scoprirebbe” = in anafora. Invito a partecipare e rendersi conto delle particolarità della
piazza. Invito ai Milanesi a conoscere questa piazza. Imperativo finale e congiuntivi
condizionali= mettono in primo piano una funzione suasoria. Vuole persuadere lettori ed
amministratori a preservare il luogo.
Un’altra funzione è descrivere la piazza, quindi è presente la funzione referenziale.
C’è anche funzione emotiva: scelta di parole che dimostrano il suo modo di vedere la
piazza. Nicchia di bellezza, magia, preziosa. Non è una descrizione neutra del luogo.
Parola nicchia= esclusività, raccoglimento.
Magia= non è referenziale. Occhio soggettivo della lettrice.
Funzione dominante= metalinguistica.
Funzione secondaria= emotiva. “Speriamo che”.
Lo sai da dove viene? Interrogativa fittizia, che però richiama il lettore dentro il testo,
funzione fatica. Destare l’attenzione, canale psicologico. Funzione anche suasoria.
Testo= prevalente la funzione emotiva-soggettiva, lettera di Govoni a Marinetti. Govoni è
un crepuscolarista, Marinetti un futurista. Erano due poeti del primo 900. Marinetti
stava allestendo un libro di poesie dell’amico, e lui gli stava inviando proposte per la
copertina del libro.
Govoni gli scrive per dirgli che non può andare a Milano. Il fuoco della comunicazione
cade sul dispiacere di Govoni nel non poter incontrare Marinetti. Ripetersi di verbi
soggettivi, “speravo proprio”, “purtroppo”, “vivissimo rincrescimento”, “contavo di”. Modo
pieno di sentimenti= dati soggettivi.
In secondo piano c’è la funzione referenziale, il messaggio è comunicare una sua
assenza. E inoltre inviargli le pitture della copertina.
Caro Marinetti= funzione fatica.
Il testo diventa sempre meno emotiva, e più referenziale, più neutro. L’ultimo è
telegrafico.
22 ottobre 2021
La traduzione endolinguistica (della slide precedente) passa da un testo con funzione
dominante emotiva, ad un testo con funzione dominante referenziale.
sintassi scissa, la costruzione sottolinea il
È con vivissimo rincrescimento che te lo scrivo=
vivissimo rincrescimento (funzione emotiva).
Ti informo di un fatto= referenziale.
Telegrammi, sono brevi e sintetici perché erano molto costosi, si eliminavano quindi gli
elementi superflui del linguaggio, per renderlo breve e meno costoso.
Tolkien replica ad alcuni critici che avevano detto che il suo romanzo aveva sfondo
politico, ma lui non è d’accordo, e replica di non cercare allegorie dove non ci sono.
Elfi= sineddoche per il romanzo intero. L’attacco è fatico (carissimi lettore), il peso cade
sul canale psicologico e poi c’è una dichiarazione che riguarda una sua visione
personale, su qualcosa che ama o non ama. In questo caso è qualcosa che lui detesta.
La funzione dominante del testo è suasoria.
La prima parte è fatica, poi emotiva (detesto). La seconda frase è suasoria. Il senso e
intento del testo è comunque suasorio.
Cesare Segre= tra i primi italiani che ha introdotto nella linguistica italiana, lo
strutturalismo. In questo passo parla della Prima Guerra Mondiale. Cita direttamente le
parole degli autori che nomina, e mette le parole tra le virgolette.
Nel testo prevale la funzione referenziale, e nei passaggi sottolineati la funzione
dominante è emotiva. Lui riporta giudizi diversi sulla Guerra, inframmezzato da giudizi
soggettivi.
Strutture intermedie dei sistemi linguistici
Ogni sistema linguistico si compone di 4 strutture intermedie diverse, esse sono
componenti che fanno funzionare meglio il linguaggio, sono livelli mediante i quali il
codice realizza le proprie potenzialità. Le strutture intermedie funzionano in modo
autonomo ma in stretta correlazione le une con le altre.
Lessico= struttura intermedia che riguarda i lessemi. Una sola parte dei lessemi=
1. radice. La radice è quella piccola parte delle parole che racchiude l’anima del
significato e che, come caratteristica strutturale e storica, è che sono stabili,
ferme.
Es: radice -cred: credere, credito, credibilità, credenza etc. il significato veicolato è
quello di fiducia. Anche nel linguaggio finanziario, c’è di mezzo la fiducia.
Credenza= popolare/ inteso come mobili, il personale delle grandi case teneva le
chiavi delle credenze, ed era un personale fidato.
Radice= stabile, immobile. Il lessico come struttura intermedia ha quindi molto a
che fare con le radici
Morfologia: ha a che fare con la forma delle parole, i morfemi, insieme di
2. particelle preposte, posposte o intermedie di una parola. La loro funzione è
storicizzare e determinare il significato di una parola. Es: storicizz