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SOSTITUIBILITÀ

Abbiamo parlato della nozione di VARIANTE. Le varianti sono forme diverse che hanno funzioni simili. Io posso sostituire un'espressione complessa con un'espressione semplice e perché posso fare questa sostituzione? Perché la funzione sintattica resta più o meno la stessa. "Il governo nuovo impone tasse nuove" ma potremmo dire "tasse nuove" basta avere "tasse", uguale per "il governo nuovo" basta avere "il governo" -> "il governo impone tasse". In fine dei conti "il governo" è il soggetto e "impone tasse" è il predicato e "tasse" è l'oggetto. Avere "nuovo" non è importante per avere il soggetto in quanto basta avere "il governo". "Impone tasse" predicato con l'oggetto, lo possiamo sostituire con "è caduto" -> "il governo è caduto".

caduto” che è più semplice. Da qui posso anche non avere l’espressione nominale “il governo” ma solo quella verbale “è caduto” (questo è consentito nella grammatica italiana) -> da solo fa la frase in quanto è sufficiente in italiano una forma verbale per avere le strutture e le funzioni (la funzione di predicato e il soggetto è implicito perché in italiano non è necessario che sia espresso quando le forme e le desinenze del verbo mi danno informazioni sulla persona).

Per fare queste sostituzioni che mi semplificano l’organizzazione delle parole nella struttura più complessa, si opera tenendo ferme le funzioni (soggetto, predicato, ecc), semplicemente riducendo le espressioni. Quindi un'espressione come “il governo nuovo” ha come intero la stessa funzione che può avere “il governo”; “impone tasse nuove” può avere la stessa funzione.

di“cadrà” -> “i governi che impongono troppe tasse cadono”.

La sostituibilità fa emergere come in fondo la sintassi sia una materia banale, fatta di strutture semplici. Dobbiamo scoprire la semplicità della sintassi.

Le relazioni tra una parte e l’altra parte:

Sono relazioni tra una forma di parola e un’altra forma di parola. Tutto quello che diciamo adesso ruota intorno al termine.

COS’E’ UNA DIPENDENZA? È una relazione sintattica tra un elemento e un altro elemento, tra una parte e l’altra parte. Questa relazione lega le forme di parola e vi dà una costruzione/organizzazione.

Es. “nuove tasse”: l’aggettivo “nuove” si comporta come attributo (elemento che modifica un nome) che si lega ad un nome. “Nuove tasse” è una dipendenza: “nuove” dipende da “tasse”.

Ne parlammo quando introducemmo il concetto di morfema estrinseco:

La desinenza E di nuove mi manifesta due morfemi (il femminile e il plurale), questa desinenza (morfo flessionale) è scelta dal nome tasse (impone a nuove i propri morfemi flessionali e lo fa perché domina nuove) -> è un legame sintattico e proprio i morfemi flessionali ci manifestano questo legame sintattico.

Una seconda espressione “(il governo) impone (nuove tasse)”: abbiamo un predicato sintattico “impone” che si lega ad un oggetto “nuove tasse” e anche il soggetto “il governo” si lega al predicato sintattico -> abbiamo una rete di relazioni: il verbo “impone” è il predicato e da una parte si lega al soggetto “il governo”, dall’altra si lega all’oggetto “nuove tasse”.

“Impone” e l’oggetto “nuove tasse” tutto insieme potrebbe essere semplificato con un verbo intransitivo -> la relazione tra il predicato e l’oggetto è

piùstretta che tra il predicato e il verbo. È importante vedere che c’è unarelazione di dipendenza sintattica tra l’oggetto e il verbo, il soggetto e il verbo.Se considerassimo questa rete di relazioni avremo una costruzione complessache tiene insieme tutte le parti di “il governo impone nuove tasse”, questa èuna costruzione ed è una costruzione che non rientra in un’altra costruzione->“nuove tasse” sono due forme di parola e sono legate e fanno una costruzioneche rientra in un’altra costruzione che è “il governo impone nuove tasse”, maquesta costruzione più ampia non rientra in altre costruzioni, è indipendente.Le espressioni sono quindi organizzate in costruzioni e ci sono tanterelazioni che legano gli elementi.La costruzione che è indipendente e che non rientra in altre costruzioni lapossiamo chiamare FRASE (UNA FRASE INDIPENDENTE).COSA È UNA FRASE?

È una costruzione che non rientra in altre costruzioni. Disolito in una frase, il predicato è il <<PIVOT>> che nel basket è il giocatoreche organizza il gioco, gli altri fanno riferimento a lui in quanto è lui a darestruttura al gioco. Il pivot nella frase è il predicato. Il predicato è ilvertice sintattico e dell’organizzazione, l’elemento che organizza lafrase.

COME SI ESPRIME QUESTO PIVOT? COME SI MANIFESTA? CON QUALIPAROLE?

In italiano noi abbiamo di solito il predicato verbale (una forma verbale dimodo finito, cioè è un indicativo, un congiuntivo, un condizionale. Es “legge”forma finita del verbo “leggere”) e abbiamo il predicato nominale (lagrammatica scolastica mette l’accento sul verbo “essere” che viene chiamatocopula. Cosa è la copula? È una forma del verbo essere e la troviamo quando ilpredicato è nominale.

può essere un sostantivo o un aggettivo. Es. "avvocato" -> "il ministro è avvocato"; "basso" -> "il livello è basso"). Quando abbiamo un predicato nominale abbiamo bisogno di un sostegno che fornisca le informazioni almeno sul tempo, sulla persona, sul modo -> quelle informazioni grammaticali che di solito sono manifestate dalla morfologia flessionale di un verbo. Ma un nome o un aggettivo NON hanno queste informazioni -> il tempo è indicato dal verbo in via preferenziale ed è la morfologia flessionale del verbo che ci può dare indicazioni sul tempo; gli avverbi temporali. -> ALLORA COME SI FA SE IL PREDICATO NON È IN GRADO DI DARE QUESTE INFORMAZIONI? Si usa la copula (il verbo essere) e ha solo questo compito: di legarsi al nome o all'aggettivo predicato e aiutarlo con le informazioni grammaticali sul tempo -> predicato nominale con la copula. Quindi abbiamo il predicato verbale.quando c'è la forma di un verbo e il predicato nominale quando c'è la forma di un nome o un aggettivo (nominale è preso qui in un senso generico, che è qui il senso della grammatica classica dove il nome era una classe generica in cui rientrava sia il nome sostantivo (gli oggetti o le persone) sia il nome aggettivo (diceva le qualità). Questa terminologia poi è rimasta cambiando leggermente la descrizione che si fa abitualmente, ecco perché si chiama predicato nominale e può essere un sostantivo o un aggettivo. L'italiano ha bisogno della copula, altre lingue non ne hanno bisogno in quanto basta avere un nome e un aggettivo (es. il russo per una frase di tipo presente non ha bisogno del verbo essere; nel magiaro ci si comporta più o meno come il russo -> sono molte le lingue che non hanno la copula, non hanno il verbo essere e fanno bene perché risparmiano in quanto è sufficiente indicare il nome e

L'aggettivo). Quello che chiamiamo predicato è una nozione sintattica ed è l'elemento che fa da vertice, l'elemento organizzatore della frase, quello che gestisce le relazioni con gli altri elementi. Il verbo "essere" (soprattutto nell'italiano colloquiale) a volte può non essere espresso, basta che il predicato preceda il soggetto -> "buona, la torta!".

SINTAGMA è una unità della sintassi -> un gruppo di parole che hanno una funzione sintattica ed è parte di un tutto ma al suo interno ha delle relazioni tra parti e parti e c'è sempre una parte che è più importante dell'altra, quella parte che è necessaria per avere un sintagma -> NUCLEO. Un sintagma di un tipo X deve avere un nucleo del tipo X e questo nucleo dà il nome al sintagma. -> un sintagma di tipo nominale ha per nucleo un nome; un sintagma di tipo verbale ha per nucleo un verbo; un sintagma

di tipo preposizionale ha pernucleo una preposizione; un sintagma di tipo aggettivale ha per nucleo un aggettivo; un sintagma di tipo avverbiale ha per nucleo un avverbio. Quindi un sintagma è un gruppo di parole che si riconosce nel suo nucleo. Il nucleo dice di che tipo sia quel sintagma. Sintagma nominale: "il nuovo governo" -> dov'è il nucleo? "governo" e "nuovo" non è nucleo -> "ha reintrodotto del tutto inopinatamente l'imposta sulle prime case" -> "ha reintrodotto del tutto inopinatamente" è un elemento che si lega a "inopinatamente" e fa un complesso che è un sintagma avverbiale. Questo sintagma avverbiale si lega a "reintrodotto" e "sulle prime case" vi è una preposizione, un aggettivo e un nome ed insieme è un sintagma preposizionale.avere lapreposizione "su" altrimenti ci resta un sintagma nominale-> bisogna avere lapreposizione -> fa un sintagma particolare che si lega a "imposta". Se prendiamo "l'imposta sulle prime case" avremo un sintagma nominale e il nucleo è "l'imposta" e "sulle prime case" entra nel sintagma nominale, ma allo stesso tempo posso staccare "sulle prime case" e guardarlo come un gruppo autonomo e vedo che c'è un "su" come preposizione e quindi un sintagma preposizionale -> quindi io comincio a confezionare questo sintagma preposizionale e poi l'inserisco all'interno del sintagma nominale "l'imposta sulle prime case". Un sintagma ha un nucleo e ha dei modificatori: all'interno di un sintagma nominale l'attributo, per es. "nuovo" "prime", sono modificatori -> elementi che non sono nucleari. Anche lo stessoIl sintagma preposizionale è attributo all'
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Publisher
A.A. 2020-2021
21 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trasalessia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Gobber Giovanni.