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L’ETÀ DI CARTESIO

Il cartesianesimo è un movimento filosofico-intellettuale che ha avuto origine dal pensiero del

filosofo Cartesio poiché le sue teorie ebbero grande influenza. Non ci fu infatti alcun autore del '600

che diede vita al proprio pensiero senza confrontarsi con lui.

SCUOLE DI PENSIERO ISPIRATE DA CARTESIO:

1. La sua sospensione del giudizio e il concetto di dubbio (metodico-iperbolico) vengono riprese

dalla tradizione scettica, ossia quella corrente filosofica che propone di estendere il dubbio a

quelle che sono considerate le certezze;

2. Il suo dualismo tra materia e spirito il quale ha subito due diverse interpretazioni, ovvero le

interpretazioni spiritualistiche religiose (accentuano il dualismo e dunque la rilevanza della res

cogitans) e le interpretazioni tipiche del ‘700 francese (sostengono che la distinzione cartesiana

sia solo di convenienza perché la res cogitans, essendo composta da spiriti umani, è, a sua

volta, materia).

PIERRE GASSENDI

È uno degli autori che ha mosso delle obiezioni contro le meditazioni metafisiche di Cartesio,

occupandosi in particolare delle quinte obiezioni. Pur condividendo molte conclusioni del filosofo,

quali l'esistenza di Dio, l'immortalità dell’anima ecc.., ne critica il metodo.

Gassendi non sostiene:

• Il concetto di evidenza;

• La separazione di anima corpo;

• Il concetto di sostanza.

Questo filosofo può essere considerato un esempio di quelle contaminazioni culturali tipiche del’600:

da un lato vuole infatti recuperare una filosofia classica come l’epicureismo, ma dall’altra parte

ad unire la corrente epicurea con il cristianesimo.

Vi sono molte scuole di pensiero che provarono a interpretare come interagiscono res cogitans e res

extensa:

• OCCASIONALISMO con Malebranche;

• SCUOLA di PORTO ROYAL con Blaise Pascal;

• LIBERTINISMO con De Bergerac.

OCCASIONALISMO

Gli occasionalisti considerano incompiuto il suo lavoro sul tema del rapporto tra res cogitans e res

extensa (=unione di mente e corpo) tanto che introducono una nuova interpretazione, più

complessa rispetto a quella cartesiana.

Nel farlo rifiutano la teoria sulla ghiandola pineale, considerata il luogo stesso dell'unione, e

introducono un’altra spiegazione servendosi dell'esempio degli orologi.

Cosa fanno? negano l'assolutezza al rapporto di causa ed effetto applicato ai fenomeni e

riconducono il tutto all'azione dell'universale principio divino.

Dio viene infatti paragonato a una sorta di orologiaio che riesce a sincronizzare tutti gli orologi,

intesi come tutti i corpi che siamo convinti che funzionino attraverso meccanismi di causa ed

effetto, ma che, in realtà, funzionano grazie a Dio.

Questa idea sarà molto criticata perché c’è una visione strumentalizzata di Dio.

L’occasionalismo vede in NICOLAS DE MALEBRANCHE il suo massimo esponente:

Malebranche rappresenta il momento culminante del cartesianismo francese. Lui, infatti, riesce

ad elaborare un sistema nuovo di pensiero, destinato a grande fortuna.

Malebranche è stato un grande religioso, si occupa inizialmente dello studio del pensiero di

Sant'Agostino, ma poi sviluppa anche una propria riflessione.

Vuole coniugare il razionalismo di Cartesio con una visione mistico-religiosa dell'esistenza.

È fautore di tre grandi dottrine:

• CAUSA OCCASIONALE;

• VISIONE DELLE COSE IN DIO;

• ILLUMINAZIONE INTERIORE.

LA SCUOLA DI PORT ROYAL

Ruota intorno al giansenismo, ossia un'interpretazione del cristianesimo considerata eresia. È

una corrente della chiesa cattolica che si riconosce nelle tesi del vescovo olandese Giansenio.

Il luogo in cui vivevano la maggior parte dei giansenisti era proprio l'abbazia di Port Royal, nei

dintorni di Parigi.

Gli autori di Port Royal formarono molti intellettuali dell’epoca ed ebbero grande successo grazie

alla ‘logica di port royal’, ossia un esempio di logica metodologica che diventerà l’opera di

riferimento del pensiero moderno, tra i membri spicca Blaise Pascal.

BLAISE PASCAL

Pascal fu un filosofo, matematico e fisico. La sua vita, seppur breve, si caratterizza per lo

studio della scuola di Port Royal e per la conversione al giansenismo.

Lo ricordiamo per due opere:

• LE PROVINCIALI

• PENSIERI

LE PROVINCIALI

È una raccolta di 18 lettere fittizie, scambiate tra due personaggi immaginari, Louis de

Montalte e un amico che vive in provincia lontano da Parigi (emblema città moderna).

L’amico si vuole informare su tutte le novità riguardanti la capitale francese e le dispute

teologiche presenti.

Pascal compone quest'opera perché ha una volontà polemica: la scrive infatti in occasione della

censura pronunciata a danno di Antoine Arnauld e della sua espulsione dalla Sorbona.

PENSIERI

È un’opera aforistica postuma, basata su dei frammenti che, dopo la sua morte, sono stati

riuniti per essere pubblicati.

Quest'opera veicola l'impianto di base del giansenismo che si fonda sull'idea che l'essere umano

sia ontologicamente corrotto e che dunque sia destinato a commettere il male (ci troviamo

agli antipodi rispetto il pensiero di Rousseau, il quale nega il peccato originale).

Si tratta inoltre di un altro tema, quello della GRAZIA, che è considerato il punto di scontro tra i

gesuiti e giansenisti: i primi sostengono che le azioni umane abbiano un’influenza sulla grazia

divina, mentre i secondi ritengono che solo alcuni individui siano destinati alla salvezza e che

non possano modificare la scelta di Dio.

DUALISMO TRA RAGIONE E CUORE

È stato uno dei primi filosofi ad affermare che la ragione è importante, ma che non basta per

spiegare la complessità dell'essere umano. È dunque necessario ipotizzare la presenza di un

organo pre-razionale e complementare alla ragiona stessa, ossia il CUORE.

Secondo Pascal l'errore di Cartesio è stato quello di aver diviso le passioni e la parte razionale e

per questo viene fortemente criticato.

Questa dualità cuore e ragione è ripresa nella sua importante dottrina riguardante l'opposizione

tra SPIRITO DI GEOMETRIA (esprit de géométrie) e SPIRITO DI FINEZZA (esprit de finesse): Pascal

rifiuta una visione del mondo scientifica in cui lo ‘spirito di geometria’, ossia l'ideale di una

piena razionalizzazione della conoscenza, domini incontrastato su ogni aspetto della vita

umana. Di contro, sostiene la necessità di promuovere lo ‘spirito di finezza’ che fa leva sulla

sensibilità dell'uomo.

COME DESCRIVE LA CONDIZIONE UMANA?

L’uomo è un essere intermedio sospeso tra il TUTTO e il NULLA.

Questa tensione vale:

1. sul PIANO ONTOLOGICO (da un lato l’uomo è mortale, ma conserva in sé una traccia di

immortalità);

2. sul PIANO GNOSEOLOGICO (la conoscenza umana sarà sempre inadeguata poiché potrà sempre

migliorare);

3. sul PIANO ASSIOLOGICO (l’essere può elevarsi malgrado gli errori).

Pascal sostiene che l'uomo soffre di una fragilità fisica e metafisica di fondo: "L’UOMO È UNA

CANNA PENSANTE", un fuscello in balia dei venti e delle avversità, esposto alle intemperie della

vita, un nulla nell'universo infinito. L'uomo tuttavia possiede, grazie al pensiero, la capacità di

comprendere il tutto che lo circonda e di essere consapevole della sua propria finitezza, è l’unica

creatura a conoscere il proprio destino, sa di essere miserabile.

La grandezza dell'uomo risiede nell'accettare la propria miseria e nel cercare rifugio di Dio.

La maggior parte degli uomini, invece, piuttosto che interrogarsi sulla nostra condizione così

complessa, preferisce far finta di nulla, non perdere tempo dietro i problemi reali della vita

umana e rifugiarsi nel divertimento.

Pascal, nonostante sia giansenista, è molto religioso, lui crede in un DIO PERSONALE che riscatta

l’uomo dalla propria miseria.

Lui propone, come prova dell’esistenza di Dio, l’argomento utilitaristico della scommessa su Dio.

• Dio esiste e io ci ho creduto: ho guadagnato

• Dio non esiste e io ci ho creduto: né perso e né guadagnato

• Dio esiste e io non ci ho creduto: ho perso

• Dio non esiste e io non ci ho creduto: né perso e né guadagnato

LIBERTINISMO -

Un'altra scuola di pensiero che si diffonde alla fine del '600.

Non è un movimento in stretto contatto con Cartesio, ma è importante perché avrà grande

influenza sull'illuminismo.

I libertini sono dei critici della religione e, in particolar modo, sono i maggiori sostenitori della

critica all'ortodossia religiosa.

Dal termine 'liberto', ossia il servo affrancato del diritto romano, i membri del libertinismo si

sono infatti affrancati dalla religione.

All’interno del libertinismo si distingue il libertinismo radicale, più manifesto libertinismo

erudito, che si nasconde dietro le finzioni letterarie.

Il cavallo di battaglia del libertinismo è il tema dell'impostura religiosa declinato attraverso tre

filoni principali:

• DEISMO;

• PANTEISMO;

• ATEISMO.

CYRANO DE BERGERAC

È uno dei massimi rappresentanti del libertinismo ateo. Grazie ai suoi romanzi fantastici è

considerato uno dei precursori della letteratura fantascientifica.

Scrive ‘L’altro mondo’ o ‘Gli stati e gli imperi della Luna’ in cui il protagonista si mette intorno

al corpo una cintura fatta di ampolle piene d’acqua di rugiada la quale, evaporando grazie

alla luce calda del sole, lo solleva fino a farlo arrivare sulla luna, la cui parodica descrizione è

una critica della società seicentesca. CAP 6

BARUCH DE SPINOZA .

(1632-1677)

Spinoza nasce ad Amsterdam da genitori ebrei. La sua famiglia è di origine portoghese ed è

stata costretta a fuggire dal Portogallo, scappando ad Amsterdam, essendo una delle città più

tolleranti riguardo la la libertà di pensiero.

Fin da subito si dimostrò un studente eccellente nella scuola della comunità ebraica. Trascorse

inoltre una giovinezza serena che fu però sconvolta da un evento grave: nel 1656 venne espulso

dalla comunità ebraica poiché si era spinto troppo oltre nell'interpretazione dei testi sacri.

Tale espulsione gli impedì di continuare nell'attività commerciale, da allora si guadagnò da

vivere molando e tagliando lenti per evitare di incorrere in problemi e pericoli (proprio per lo

stesso motivo scrisse poche opere).

Successivamente decise di lasciare A

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chuchu02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Menin Marco.
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