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STRUMENTI DI POLITICA MONETARIA NON CONVENZIONALI
Questi strumenti hanno l'obiettivo di mantenere o ripristinare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria (costruire un sistema per recepire BCE).
- Erogazione di liquidità a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti: BCE risponde pienamente alle richieste del mercato.
- Ampliamento dell'elenco delle attività stanziabili in garanzia: si rende più facile l'accesso al credito per le banche.
- Erogazione di liquidità a più lungo termine.
- Erogazione di liquidità in valuta estera.
- Variazione del coefficiente di riserva obbligatoria.
- Acquisiti definitivi di determinati titoli di debito.
Il quadro operativo della BCE consente una flessibilità molto ampia per far fronte a circostanze impreviste. BCE adotta una politica flessibile sul piano operativo.
VIGILANZA
L'attività finanziaria deve essere regolamentata perché gli
Intermediari finanziari hanno un ruolo importante/cruciale nell'economia e per evitare il market failures. I settori strategici sono quello della difesa e quello finanziario. L'obiettivo finale è evitare il più possibile i fenomeni di market failures (dissesti).
L'obiettivo finale della regolamentazione è la tutela della fiducia del pubblico e viene perseguito evitando situazioni di dissesto.
L'obiettivo intermedio è la stabilità degli intermediari a livello micro (singolo intermediario: vengono osservati singolarmente) e a livello macro (sistema finanziario: analizzare l'intero complesso delle interazioni fra intermediari). Viene perseguito contenendo il rischio e richiedendo un capitale minimo.
Se riesco a completare il primo obiettivo, quindi ad evitare dissesti, arriverò poi al secondo obiettivo, quello della tutela della fiducia del pubblico.
Il problema che ci si pone a volte è come perseguire questi obiettivi.
Sono stati seguiti diversi percorsi per cercare di evitare il market failures. La vigilanza è stata migliorata grazie all'affiancamento della visione microeconomica a una visione macroeconomica. A questi stimoli sono state date diverse risposte, in particolare due passaggi che sono molto vicini agli accordi di Basilea:
- Contenimento del rischio: la vigilanza deve cercare di contenere i rischi nelle banche. Esistono banche più spericolate e banche più prudenti.
- Innalzamento del capitale minimo: si cerca di innalzare il capitale minimo e questo comporta l'aumento dei bilanci delle banche (sono triplicati).
È necessario prevedere dei presidi istituzionali e operativi per la gestione della crisi:
- Safety net prestatore di ultima istanza e schema di assicurazione dei depositi
- Ring fencing
L'obiettivo è quello di mantenere la fiducia dei depositanti. La vigilanza, oltre alle sanzioni, ha infatti istituito dei presidi per tutelare i finanziatori.
I.
Safety Net: è una forma di protezione arcaica, ma ancora oggi operante, che cerca di rafforzare la fiducia dei clienti nel sistema finanziario. Prevede due istituti:
- Rifinanziamento marginale: questo serve nel caso in cui una banca in crisi, vada da BCE a chiedere un prestito emergenziale con tasso di interesse molto alto.
- Schema di assicurazione dei depositi: questo arriva nel caso in cui una banca sia già fallita. Sono delle somme di denaro che hanno la funzione di ristoro dei correntisti di una banca in caso di fallimento. È un meccanismo per cercare di evitare la corsa agli sportelli ma ha dei vincoli. È un meccanismo per la tutela dei correntisti, ovvero le parti deboli della banca, vado a mantenere la fiducia dei clienti perché restituisco i soldi. Danno i soldi, i quali senza intervento, sarebbero arrivati solamente a liquidazione terminata della banca. Le banche sono più pericolose degli istituti, per questo per loro si opera attraverso dei.
Meccanismi di ring fencing. Si cerca di circondare la crisi per evitare che si propaghi.
II. Lender of last resort: è il prestatore di ultima istanza. Ultimamente quest'attività è stata svolta per lo più in OMA. Ha attività di spartiacque tra PM e vigilanza e ha l'attività tipica della banca centrale (rifinanziamento marginale).
III. Schemi di assicurazione dei depositi: hanno l'obiettivo di rimborsare i depositi. È presente un fondo consortile a adesione obbligatoria, si contribuisce in funzione del profilo di rischio. È una specie di polizza assicurativa che paga la banca e i clienti non sanno di averla. È un sistema privatistico, le banche versano i soldi in questo fondo che serve nel caso di crisi. I versamenti saranno più alti quando più la banca sarà in cattiva salute. Il fondo consortile è un fondo a adesione obbligatoria e il versamento può essere a richiesta (intervento: si).
versa quando serve) oppure può essere periodico (ogni tot si fa il versamento, ci sono sempre i soldi pronti ma questi rimangono fermi se non salta nessuno). Le assicurazioni si basano sulle statistiche, quindi anche questo sistema funziona bene se i fenomeni da coprire sono sporadici. Ci sono però alcuni problemi: - Intermediari too big to fail. - Intervento del fondo non sufficiente interventi di garanzia pubblica → →elementi di criticità Le crisi sistematiche portano dei problemi, ma in particolare quando queste affliggono un intermediario too big to fail. Se si gestisce banche di grandi dimensioni si sa che la garanzia di primo livello non reggo e quindi interverrà lo stato. Lo schema di assicurazione non funziona bene per i soggetti grandi. Interviene lo Stato ma questa cosa comporta dei problemi: 1. Costi sociali: rendere pubblica una cosa privata, si utilizzano i soldi dell'agente in qualcosa che non li riguarda. 2. Moral hazard del management: il capo dellagrande banca sa chequalcuno, in caso di crisi, ci metterà una pezza, quindi, non avrà timore dialzare l’asticella del rischio.Ci sono alcune soluzioni:- Correzione del contributo in funzione del grado di rischio effettivo: si premiano i soggetti virtuosi che guidano meglio.
- Sinergia con la regolamentazione prudenziale.
- Limitazione della copertura: si limita la copertura dell’ammontare, la soglia è 100mila. Si copre la liquidità che si lascia in banca in modo da coprire costi certi.
paesimoderni.Decentrato: è un modello nel quale si hanno due o più autorità di vigilanza.
Vigilanza istituzionale: creazione di un'autorità di vigilanza per ogni tipologia di intermediario. Ci sono però dei contro:
- Arbitraggio regolamentare: ci si voleva mettere in condizioni di vantaggio quindi molti cercavano di andare dalla vigilanza più debole.
- Cattura del regolatore: capita che il potere del vigilato sia maggiore rispetto al potere del vigilante. Si rischia che la vigilanza sia schiava dei vigilati perché più potenti di lei.
Vigilanza per attività: invece che specializzarsi su un intermediario, ci si specializza su un'attività. Lo scopo di questa vigilanza è quello di livellare il campo per fare in modo che tutti i soggetti che svolgono la stessa attività siano sottoposti alla medesima vigilanza.
Gli intermediari possono svolgere molte attività quindi:
sarebbero molte autorità da creare e piazzare. La banca dovrebbe essere sottoposta a molte attività. In Italia non viene usata. - Vigilanza per finalità: alle autorità di vigilanza viene attribuita una finalità da perseguire. L'unico contro di questa vigilanza è che nella pratica si possono presentare delle situazioni borderline e l'elemento critico è riuscire a coordinare nel modo migliore le autorità. - Vigilanza per funzioni: vigilanza mai stata messa in pratica. Questa vigilanza per funzioni dovrebbe vigilare su funzioni che gli intermediari svolgono nel settore finanziario. Si presenta però un limite insuperabile, quello di definire le funzioni poiché possono essere molte e vaghe. Dobbiamo ricordarci che i modelli sono due, modello accentrato e decentrato. Nei modelli decentrati possono esserci modelli puri nei quali si utilizza una sola modalità di vigilanza, oppure modelli ibridi nei quali si.utilizzano più modi.V IIGILANZA IN TALIA
In Italia sono presenti due modalità dei modelli decentrati. Le autorità grosse sono organizzate per finalità, ognuno di loro ha un mandato ed è responsabile del proseguimento di uno scopo che gli viene assegnato.
Banca D'Italia: obiettivo di stabilità degli intermediari finanziari
CONSOB: si occupa della correttezza dei comportamenti in diverse situazioni e trasparenza delle operazioni
AGCM: è l'antitrust che si occupa di mantenere la concorrenzialità nel mercato finanziario
IVASS: riguarda le assicurazioni
COVIP: fondo pensioni
Esistono anche altri soggetti come il CICR (comitato interministeriale per il credito e risparmio) è come una cabina di regia sopra banca d'Italia per dare linee di vigilanza.
La crisi dei mutui sub prime ha fatto accelerare verso forme di vigilanza internazionali, ad oggi sono presenti molti soggetti di vigilanza
internazionali. È possibile classificare la vigilanza in base:
A. Finalità della norma di vigilanza:
- Strutturale: questa vigilanza aveva l'obiettivo di modellare la struttura del sistema finanziario, nasceva per fare in modo che il sistema finanziario avesse un determinato aspetto.
- Prudenziale: questa vigilanza detta le regole di comportamento. Ci dice come deve essere un soggetto sano, lasciano al mercato la quantità. In questa rientrano anche gli accordi di Basilea.
- Protettiva: questa vigilanza si attiva quando le cose vanno male, quindi in caso di crisi. Ci sono diversi esempi di vigilanza protettiva in base alla gravità:
I. Early warning: semafori gialli che segnalano qualcosa che non va nel modo corretto. Possono essere risolti attraverso:
- Amministrazione straordinaria
- Credito di ultima istanza
II. Resolution: altri strumenti