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Nazionale Fascista*, che assumeva un ruolo di controllo
sull'amministrazione. Inoltre, la pubblica amministrazione fu
posta sotto un controllo stretto del governo centrale,
eliminando di fatto la separazione tra Stato e Partito.
L’imparzialità della funzione pubblica fu compromessa,
poiché i funzionari dovevano essere fedeli al regime.
Le riforme fasciste portarono anche alla creazione di enti
pubblici economici, come l’IRI (Istituto per la Ricostruzione
Industriale), un ente economico che fu incaricato della
gestione delle attività economiche di interesse nazionale.
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### **6. Il Secondo Dopoguerra e la Costituzione
Repubblicana (1948)**
La ne della Seconda Guerra Mondiale e la nascita della
Repubblica Italiana portarono a una nuova era per il diritto
amministrativo italiano. La Costituzione del 1948 segnò una
svolta signi cativa, introducendo principi democratici e di
legalità nell’ordinamento giuridico italiano.
La Costituzione repubblicana attribuì un ruolo centrale alla
tutela dei diritti fondamentali e stabilì principi basilari, come
il buon andamento e l’imparzialità della pubblica
amministrazione (art. 97), la trasparenza e l’accesso ai
documenti amministrativi, e la giustiziabilità degli atti
amministrativi. Questi principi servirono da base per lo
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sviluppo di un diritto amministrativo moderno, volto a
garantire i diritti dei cittadini nei confronti della pubblica
amministrazione.
Il Consiglio di Stato continuò a svolgere un ruolo
fondamentale, ampliando le sue funzioni e garantendo una
tutela e cace contro gli abusi dell’amministrazione. La
Corte Costituzionale, istituita nel 1956, divenne l’organo
deputato a garantire la conformità delle leggi al dettato
costituzionale, inclusa la normativa amministrativa.
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### **7. La Riforma degli Anni '90 e la Nuova
Amministrazione Pubblica**
Negli anni '90, l'Italia attuò una serie di riforme
amministrative ispirate al modello anglosassone di *New
Public Management*, che miravano a rendere la pubblica
amministrazione più e ciente e orientata al servizio ai
cittadini. La riforma Bassanini (1997) fu uno dei pilastri di
questo periodo, con l’obiettivo di sempli care l’apparato
burocratico e di devolvere maggiori competenze agli enti
locali.
Vennero introdotti principi di e cienza, e cacia e
trasparenza, con l’obiettivo di avvicinare l’amministrazione
ai cittadini e migliorare la qualità dei servizi pubblici. Il diritto
di accesso agli atti amministrativi fu ampliato, e si ra orzò
la responsabilità dei funzionari pubblici.
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### **8. Il Diritto Amministrativo Contemporaneo e le S de
Attuali**
Nel XXI secolo, il diritto amministrativo italiano ha
continuato ad evolversi, a rontando nuove s de poste dalla
globalizzazione, dalla digitalizzazione e dalla crescente
domanda di trasparenza e responsabilità da parte dei
cittadini.
La *trasparenza* è diventata un principio cardine
dell’amministrazione moderna, con norme che richiedono la
pubblicazione online di atti e documenti. La digitalizzazione
ha trasformato profondamente le procedure amministrative,
portando alla nascita dell’amministrazione digitale e
dell’identità elettronica.
Inoltre, la lotta alla corru
zione è diventata un obiettivo centrale del diritto
amministrativo contemporaneo. La legge Severino del 2012
e altre normative hanno introdotto misure volte a prevenire
e combattere la corruzione nella pubblica amministrazione,
imponendo maggiore controllo e responsabilità.
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**Conclusioni**
La storia del diritto amministrativo in Italia mostra un
percorso di evoluzione continua, in uenzato dalle
trasformazioni politiche, sociali ed economiche del Paese.
Da un sistema amministrativo medievale frammentato e
basato su tradizioni locali, l’Italia è giunta a sviluppare un
diritto amministrativo complesso e integrato, fondato su
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