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Che cos'è HbA1C?

L'emoglobina glicata misura i valori medi di glicemia negli ultimi 3 mesi. Nei soggetti nondiabetici ha valori che vanno da 4 al 6%. Non deve essere confuso con l'indice glicemico che, invece, è la velocità di assorbimento di un alimento contenente 50 g di carboidrati.

Manifestazioni dell'iperglicemia

I sintomi classici dell'iperglicemia sono: - Poliuria - Polifagia - Polidipsia - Nausea - Perdita ponderale e letargia

Trattamento del diabete

Le insuline si suddividono in diverse tipologie in base la durata dell'azione: - Rapide: humulin - Analoghe dell'insulina ad azione rapida: lispo, aspart e glulisina - Intermedie - Prolungate: glargine e detemir L'insulina rapida ha l'inizio della propria azione dopo 30 min, una durata di circa 6-8 h. Viene somministrata almeno 15-30 min prima del pasto. Le lispro e aspart possono essere somministrati 15 min prima del pasto. L'insulina a lunga durata d'azione ha la

Caratteristica di rimanere in circolo per 24h. 100 unità = 1 ml

Le sedi più appropriate per una corretta iniezione di insulina sono 4:

Le tecniche di iniezione sono diverse in base alla lunghezza dell'ago:

  • Fino a 5 mm l'ago va posizionato a 90 gradi rispetto alla sede di iniezione
  • Oltre i 5 mm l'ago va posizionato a 45 gradi rispetto alla sede di iniezione o "utilizzando la tecnica del pizzicotto" facendo attenzione a sollevare solo la pelle e il tessuto sottocutaneo, non includendo il muscolo e usando solo il pollice e l'indice/dito medio

L'insulina (o la penna pre-riempita) in uso: non va conservata in frigorifero ma a temperatura ambiente e può essere usata in sicurezza per circa 1 mese dal primo utilizzo. Inoltre deve essere protetta da temperature estreme, da eccessivi sbalzi di temperatura e dalla luce solare.

L'insulina non in uso: va conservata in frigorifero (2-8 °C), mai nel congelatore ed va estratta almeno 30 minuti prima

dell'acidosi metabolica (pH basso nel sangue) IPOGLICEMIAL'ipoglicemia è una complicanza del diabete che si manifesta con una bassa concentrazione di glucosio nel sangue, generalmente inferiore a 70 mg/dl. Può causare sintomi come sudorazione, tremori, confusione mentale e, nei casi più gravi, perdita di coscienza. IPERGLICEMIA IPEROSMOLARE NON CHETOACIDOSICAL'iperglicemia iperosmolare non chetoacidosica è una complicanza del diabete caratterizzata da un'elevata concentrazione di glucosio nel sangue (generalmente superiore a 600 mg/dl) e da una disidratazione grave. Può causare sintomi come sete eccessiva, aumento della diuresi e confusione mentale. VASCULOPATIA DIABETICALa vasculopatia diabetica è una complicanza cronica del diabete che colpisce i vasi sanguigni. Può causare danni ai vasi sanguigni degli occhi (retinopatia diabetica), dei reni (nefropatia diabetica), del cuore (cardiopatia diabetica) e degli arti inferiori (arteriopatia diabetica). RETINOPATIA DIABETICALa retinopatia diabetica è una complicanza cronica del diabete che colpisce la retina degli occhi. Può causare danni ai vasi sanguigni della retina, compromettendo la visione e, nei casi più gravi, portando alla cecità. NEFROPATIA DIABETICALa nefropatia diabetica è una complicanza cronica del diabete che colpisce i reni. Può causare danni ai reni, compromettendo la loro funzione di filtraggio del sangue e portando a insufficienza renale. NEUROPATIA DIABETICALa neuropatia diabetica è una complicanza cronica del diabete che colpisce i nervi. Può causare sintomi come formicolio, dolore e perdita di sensibilità nelle estremità, oltre a problemi di digestione, disfunzione erettile e altri disturbi del sistema nervoso. GASTROPATIA DIABETICALa gastropatia diabetica è una complicanza cronica del diabete che colpisce lo stomaco. Può causare sintomi come nausea, vomito, senso di pienezza dopo i pasti e difficoltà nella digestione. PIEDE DIABETICOLo "piede diabetico" è una complicanza cronica del diabete che colpisce i piedi. Può causare danni ai nervi e ai vasi sanguigni dei piedi, aumentando il rischio di ulcere, infezioni e, nei casi più gravi, amputazione. È importante monitorare regolarmente la glicemia e seguire una terapia adeguata per prevenire o gestire queste complicanze.

dell'osmolarità plasmatica ma sempre inferiore a 320 mOsm/l

Le cause delle chetoacidosi sono: infezioni, mancata osservazione del trattamento.

I sintomi comuni sono sete, polidipsia, poliuria. Nausea, vomito. Astenia, dolore addominale, crampi addominali (dovuto all'accumulo di corpo chetonici), respiro di Kussmaul (eliminazione degli acidi con il respiro).

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
5 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fede16200 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Bozzani Maria Giuseppina.