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Danni macrovascolari (complicanze da iperglicemia cronica)
La disfunzione endoteliale favorisce i processi di aterosclerosi (placche aterosclerotiche)
Angina pectoris (sofferenza ischemica del muscolo cardiaco)
Infarto del miocardio
Claudicatio intermittens )
(crampi muscolari per sofferenza ischemica muscolare
Aneurismi vascolari (danno che porta ad infiammazione della parete del vaso, che a
lungo andare la fa degenerare e quindi dilatarla)
Ictus cerebrale (embolo (frammento di trombo) nel torrente ematico cerebrale, che crea
ostruzione e quindi ischemia del tessuto)
Impotenza sessuale CAZZO, Non ridere LAURA!!!
( da mancata vascolarizzazione)
Omeostasi glucidica a digiuno (dare un’occhiata) 3
Complicanze acute metaboliche
Chetoacidosi diabetica (pH ematico < 7.35) tipica del diabete di tipo 1 (da carenza di
insulina, il glucosio non riesce ad entrare nelle cellule per produrre energia) vedi lezione 4
Da aumento dei corpi chetonici, iperglicemia e (importante) disidratazione
Si manifesta inizialmente con anoressia, nausea, vomito, dolori addominali (non
facilmente distinguibili nei bambini)
Può progredire fino al coma chetoacidosico (respiro di Kussmaul (frequente e
profondo), alito acetonico, importante disidratazione)
Coma iperosmolare non chetosico
Importante disidratazione intracellulare
Gestione del paziente diabetico
Screening e trattamento dei disordini associati
Atteggiamento salutare
Screening e trattamento delle complicanze diabetiche
Attenzione al benessere psicologico e sociale
Dieta (ipocalorica e ipoglucidica)
Terapia ipoglicemizzante orale (farmaci che riducono la glicemia)
Terapia ormonale sostitutiva
Monitoaggio autonomo della glicemia
4
Trattamento delle ipoglicemie e chetoacidosi
Screening e trattamento delle complicanze
Target terapeutici (obiettivi da raggiungere con la terapia)
Parametri Obiettivo Quando intervenire?
HbA1c (%) <7 >8
Glicemia a digiuno (mg/dl) 80-120 <80, >140
Glicemia serale (mg/dl) 100-140 <100, >160
LDL (mg/dl) <100
HDL (mg/dl) >45 maschi
>55 femmine
Trigliceridi (mg/dl) <150
Pressione arteriosa (mmHg) <130/<80
(!) mantenere bassi i livelli di trigliceridi e colesterolo e di pressione arteriosa!! Abbatte il rischio
cardiovascolare! (soprattutto nel diabete di tipo 2) ipoglicemizzanti orali
Nel paziente diabetico vengono utilizzati i farmaci: 5
Trattamento dell’iperglicemia (non serve ricordare i nomi dei farmaci, (!) i meccanismi)
Aumentare l’insulino sensibilit à, cioè migliorare la sensibilità all’insulina
(!) Modificazioni dello stile di vita (attività fisica e perdita di peso)
Tiazolidinedioni (rosiglitazone, pioglitazone)
Biguanidi (metformina)
Aumentare la secrezione insulinica
Sulfaniluree
Composti non sulfaniluree (repaglinide)
Incretine (Glucagon-like peptide 1 = GLP-1)
Ridurre l’assorbimento di glucosio
Inibitori dell’alfa-glucosidasi (acarbose)
Terapia ormonale sostitutiva
Insuline sintetiche
Analoghi insulinici
Approcci terapeutici al diabete mellito di tipo 2 6
Una volta confermata la diagnosi:
Cambiamento stile di vita (perdita di peso, attività fisica regolare,..) 3 mesi così. Se il
1. paziente non risponde, si introduce la meformina (farmaco) almeno 4 mesi di terapia. Se
ancora non sufficiente si introducono le sulfaminuree (farmaco) o terapia sostitutiva con
insulina basale. Altrimenti terapia insulinica intensiva (4 somministrazioni al giorno: 1 a
lunga emivita, le altre 3 rapide prima dei pasti)
Se il paziente perde peso, controllo possibile solo con la metformina
Cambiamento stile di vita e metformina, si possono utilizzare nuovi farmaci (terapia
2. d’associazione) metformina + sulfaminurea (stessa pastiglia) o metformina + GLP-1 e solo
alla fine utilizzo dell’insulina sostitutiva
Terapia insulinica sostitutiva
Scoperta, purificazione ed introduzione nel mercato dell’ormone insulinico nel 1921 da
parte di Banting, Best, Collip e Macleod (autori).
Solamente nel 2000 l’utilizzo della terapia sostituva ha allungato la vita media di 5,1 milioni
di pazienti di circa 1,5 anni 7