Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 6
Dagli obiettivi educativi alle competenze fondamentali  Pag. 1 Dagli obiettivi educativi alle competenze fondamentali  Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 6.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Dagli obiettivi educativi alle competenze fondamentali  Pag. 6
1 su 6
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Baldy (1989)

concentrò l'analisi su tre problemi, la prima si riferisce all'ordine diconseguimento degli obiettivi, la seconda alla loro comunicazione e la terza allaloro valutazione. Secondo Baldy infatti non era possibile decidere in partenzal'ordine con cui sarebbero stati conseguiti gli obiettivi, era evidente unadifferenziazione tra il “compito voluto” dall'insegnante e il “compito costruito”mentalmente dagli allievi e non era corretto soffermarsi solo sulla valutazionedelle singole prestazioni ma andare oltre valutando anche la capacità diimpiegare a distanza di tempo le conoscenze e le abilità apprese.

7) Quale funzione assume un'insegnante in una didattica percompetenze?

La funzione assunta da un'insegnante in una didattica per competenze è di doverchiudere il distacco tra scuola e mondo che ne sta al di fuori permettendo airagazzi di utilizzare le competenze acquisite a scuola nella vita.

quotidiana. Occorre infatti che gli alunni sappiano far tesoro delle acquisizioni scolastiche per agire da protagonisti, in vista del miglioramento della società in cui vivono migliorando in questo modo anche se stessi. 8) Perché nonostante la didattica di stampo comportamentista sia stata superata si continua a progettare per obiettivi? Si continua a progettare per obiettivi perché gli obiettivi continuano ad essere utili perché favoriscono: l'esplicitazione dell'intenzionalità educativa degli insegnanti; servono per la validità delle valutazioni scolastiche che devono essere coerenti con il lavoro svolto insieme all'insegnante durante l'anno scolastico e servono anche per graduare l'impegno richiesto agli alunni nel corso dell'anno curando la propedeuticità degli insegnamenti e dei corrispondenti apprendimenti; servono inoltre per suddividere il programma in tappe più brevi e per valutare in maniera più precisa il progresso degli alunni.sistematica. 9) Cosa sono gli obiettivi e come si suddividono? Nella programmazione scolastica devono essere chiari gli obiettivi, ovvero i mezzi per poter raggiungere il fine ultimo dell'attività educativa. Essi si configurano come espressione dell'intenzionalità educativa dell'insegnante ovvero di un risultato desiderato e si esprimono su tre livelli: finalità educative, obiettivi generali e obiettivi specifici. Tra le finalità e gli obiettivi generali vi sono gli obiettivi fondamentali (non osservabili) e gli obiettivi operativi (osservabili) che a loro volta si suddividono in obiettivi generali (macro-obiettivi a lungo termine) e obiettivi specifici (micro- obiettivi a breve o medio termine); questi ultimi a loro volta si suddividono in obiettivi comuni (obbligatori) e obiettivi individuali (non obbligatori). 10) Quale strumento collega tra loro gli obiettivi? Poiché il passaggio coerente dai fini agli obiettivi dell'educazione non è immediato,che tra i vari livelli (fine dell'educazione e obiettivi) c'è una continuità reciproca e non unidirezionalità e che per evitare la frammentarietà dell'insegnamento e dell'apprendimento occorre armonizzare tra di loro gli obiettivi, è stato preparato uno strumento in grado di fare questo: il SOFE. Esso facilita la traduzione delle finalità educative in obiettivi generali di carattere interdisciplinare ai quali si possono poi collegare gli obiettivi specifici delle varie discipline. Il SOFE, quindi, facilita il passaggio dalle finalità agli obiettivi generali formulati operativamente. 11) Caratteristiche fondamentali degli obiettivi fondamentali operativi Gli obiettivi fondamentali o trasversali sono obiettivi irrinunciabili, validi per tutte e presenti per tutte le discipline che vengono scritte all'inizio della programmazione annuale; essi sono considerati come le travi portanti e le stanze o spazi di un edificio e si

Collocano ad un livello di astrazione elevato infatti pur riguardando la pratica scolastica restano ad un livello di elaborazione concettuale tale che richiede il passaggio dal generale al particolare mediante la formulazione di obiettivi operativi. Essi costituiscono l'arredamento che andrà ad arricchire gli spazi dell'edificio e si riferiscono agli atti da realizzare; questi si collocano ad un livello di concretezza maggiore, infatti, sono più o meno valutabili.

12) Elementi costitutivi di obiettivi individuali e comuni perché distinguere?

Gli obiettivi comuni sono obiettivi obbligatori a tutti gli alunni che costituiscono un gruppo classe; essi hanno tre caratteristiche: sono comuni perché riguardano tutti, sono obbligatori perché possono essere raggiunti da tutti e sono minimi perché sono raggiungibili anche da soggetti con minori possibilità. Gli obiettivi individuali non obbligatori si riferiscono alla singolarità.

I obiettivi generali, chiamati anche orientativi o tendenziali, sono rivolti all'alunno o a un gruppo di alunni con caratteristiche simili; essi sono finalizzati alla valorizzazione delle eccellenze di cui ogni allievo è portatore e hanno tre caratteristiche: sono particolari perché si stabiliscono come obiettivi per un solo soggetto, sono illimitati poiché vengono scelti in misura minore o maggiore e sono liberi poiché scelti liberamente dall'alunno. Questi obiettivi devono essere distinti tra loro perché hanno e producono effetti diversi nell'alunno stesso: i primi aiutano l'alunno a stare col proprio gruppo classe del suo stesso livello di scolarità raggiungendo gli stessi obiettivi, i secondi invece sono propri dell'alunno, infatti, grazie ad essi impara ad esercitare la propria libertà con la conseguente assunzione della responsabilità delle sue scelte.

13) Differenza tra obiettivi generali e specifici

Gli obiettivi generali chiamati anche orientativi o tendenziali sono

macro-obiettivi a lungo termine formulati collegialmente dal gruppo dei docenti di una classe tenendo conto delle caratteristiche della classe scolastica stessa. Essi non sono pienamente valutabili, infatti, rispetto a quelli specifici hanno un grado di concretezza minore. Gli obiettivi specifici sono micro-obiettivi a medio o breve termine, descrivibili con maggiore concretezza e quindi raggiungibili e valutabili con precisione; essi sono e rappresentano il minimo irrinunciabile che un'insegnante esige da tutti.

14) Struttura linguistica usata per formulare un obiettivo operativo

La principale struttura linguistica utilizzata per formulare un obiettivo operativo (generale o specifico) è caratterizzata: dal nome per indicare la conoscenza da acquisire; dal verbo che indica le funzioni che verranno esercitate; dal riferimento valoriale che precisa il significato valoriale delle conoscenze e delle funzioni proprie dell'obiettivo (valore esplicito: opera ben fatta,

Orientamento generale: utilità, bellezza

15) Formulare un obiettivo fondamentale generale e specifico

Obiettivo fondamentale: capacità di ricavare da casi particolari un'affermazione generale e da un'affermazione generale una conclusione particolare.

Obiettivo generale: inferenza su dimostrazioni fisiche.

Obiettivo specifico: il candidato sarà in grado di dedurre dalle formule fisiche sulla velocità la definizione di velocità stessa, descrivendone le componenti, tracciandone il sistema grafico ed educendo le possibili formule inverse.

16) Definizione obiettivo educativo

L'obiettivo educativo, denominato anche formativo, riguarda la formazione dell'intera personalità dell'alunno. Esso si configura come espressione dell'intenzionalità educativa dell'insegnante ovvero un risultato desiderato. L'obiettivo educativo rappresenta non solo il mezzo per raggiungere il fine ultimo ma anche il fine concreto dell'attività.

La finalità educativa per eccellenza, infatti, è la formazione di un uomo responsabile, autonomo e libero (=formazione di una persona nella sua totalità coinvolgendo sfera volitiva, affettiva e intellettiva).
  1. Dopo aver fatto un esempio, specificare la differenza tra obiettivi generali e specifici

Obiettivo generale: classificazione e formazione di insiemi

Obiettivo specifico: dato un elenco di animali presenti all'interno di un ecosistema, sarà in grado di selezionare gli animali vertebrati e invertebrati raggruppandoli in due insiemi differenti.

Gli obiettivi generali sono macro-obiettivi a lungo termine formulati collegialmente dal gruppo dei docenti di una classe tenendo conto delle caratteristiche della classe scolastica stessa; essi non sono pienamente valutabili, infatti, rispetto a quelli specifici, hanno un grado di concretezza minore. Gli obiettivi specifici sono micro-obiettivi a medio o breve termine, descrivibili con maggiore concretezza e quindi

raggiungibili e valutabili con precisione; essi sono e rappresentano il minimo irrinunciabile che un'insegnante esige da tutti.

18) Che cosa si intende per intenzionalità educativa? Nella relazione educativa tra insegnante e alunno il primo, in quanto adulto, ha nelle proprie mani un'intenzionalità positiva chiamata intenzionalità educativa. L'educatore, infatti, desidera che l'alunno, nel corso del processo di apprendimento, raggiunga gli obiettivi prefissati nella programmazione scolastica che si configurano appunto come un risultato desiderato dall'insegnante.

19) Quali e quante sono le fasi del SOFE? Descrivi una fase che ti ha colpito e motiva il perché della tua scelta. Le principali "fasi del pensare" del SOFE sono 5: fase percettiva, fase riflessiva, fase estensiva o creativa, fase ritentiva e fase espressiva. Nella fase estensiva-operativa le conoscenze acquisite si trasformano in elementi attivi per nuovi apprendimenti; le

problem solving consiste nel trovare soluzioni ai problemi o alle sfide che si presentano. Questa funzione implica l'analisi del problema, la generazione di possibili soluzioni, la valutazione delle alternative e infine l'implementazione della soluzione scelta. Il problem solving richiede abilità cognitive come la capacità di ragionamento logico, la creatività e la capacità di prendere decisioni.

Problem Solving

Im-

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Francesca237 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Pedone Francesca.