Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
GESTIRE L’INNOVAZIONE, UNA SFIDA TRA CONTINUITÀ E
DISCONTINUITÀ L’impresa deve potenziare le capacità di assorbimento e di
esplorazione; di assorbimento, per amplificare la visione periferica, cioè riuscire a
vedere oltre i territori familiari del proprio settore, e, di esplorazione, per identificare
con anticipo le migliori opportunità di sviluppo di nuovi prodotti o nuovi modelli di
business. È una questione di equilibrio tra continuità e discontinuità, fra ricerca della
profittabilità di breve periodo e la capacità di anticipare i cambiamenti non lineari.
Infatti l’innovazione discontinua deve essere presente nel portafoglio dei progetti
aziendali. Richiede visione periferica nelle attività di assorbimento e affonda le sue
radici nell’ideazione creativa e nella sperimentazione tecnologica. Richiede processi di
sviluppo prodotto idonei ad affrontare elevati livelli di incertezza e di rischio. Il modello
suddivide 2 tipologie di strategie:
-Strategia di Portafoglio, si concretizza nella definizione del piano integrato dei progetti
di sviluppo prodotto e di sviluppo tecnologico
-Strategia di Foresight, la capacità di anticipare cosa potrebbe accadere in futuro,
orienta l’assorbimento e l’esplorazione
È possibile riconoscere una duplice natura dell’esplorazione: può essere tirata dal
mercato, ovvero dal piano di sviluppo prodotto (PULL), oppure spinta da una visione
del futuro che nasce dall’intercettazione e dall’interpretazione dei segnali di
cambiamento nei mercati e nelle tecnologie (PUSH).
Gestire l’innovazione resta una sfida incredibilmente complessa; le performance
innovative dell’impresa dipendono dalla capacità di gestire e organizzare un
complesso network di attività di natura diversa tra loro e dalla qualità delle strategie di
portafoglio e di foresight. CAPITOLO 7
COINVOLGERE IL CLIENTE Si coinvolge il cliente per catturarne e
analizzarne i bisogni.
Il VOC (Voice of the costumer), la voce del cliente, riassume le aspettative, le
preferenze e le avversioni del cliente. È ormai opinione condivisa che un’impresa non
possa innovare da sola, infatti proprio il termine Open Innovation, caratterizza un
sistema in cui l’innovazione nasce da una forte collaborazione con gli attori esterni,
quindi la capacità di catturare le ‘voci dei clienti’ è fondamentale per indirizzare gli
sforzi innovativi. L’armonia tra prodotto e cliente dipende dalla completezza delle
conoscenze che sono state sviluppate sulle sue aspettative ed esigenze.
Le attività di analisi della VOC possono cogliere 2 categorie fondamentali di
informazioni:
-Need-information, i prodotti sono un mezzo attraverso cui il cliente risolve dei
‘problemi’ o raggiunge degli obiettivi. Appare fondamentale l’individuazione di quelli
che sono i bisogni del cliente. Alcuni aspetti che possono essere rilevanti per un
cliente sono: la risoluzione di un problema o tutto ciò che può infastidirlo,
l’ottenimento di uno specifico vantaggio o beneficio, la ‘perfetta esecuzione’ di
un’attività che il cliente deve o vuole portare a termine
-Solution-information, dopo aver chiarito la natura delle ‘voci’ da ascoltare, è bene
precisare che per ‘cliente’ si intende un qualsiasi soggetto che interagisce con il
prodotto e che detiene specifiche necessità. In questa prospettiva, possiamo
individuare 3 tipologie di clienti: gli utilizzatori finali (User) del prodotto, il singolo
consumatore (B2C) o un’impresa (B2B), gli attori che intervengono sul processo di
acquisto e distribuzione (buyer, dealer e influenzatori delle decisioni di acquisto). Il
cliente, quindi, non è un unico soggetto, ma varia in funzione del contesto industriale e
della categoria del prodotto. Gli utilizzatori finali del prodotto possono essere distinti
nelle seguenti categorie: User tradizionali (usano prodotti di largo consumo); User
esigenti (sono utilizzatori estremamente competenti in tema di problemi da risolvere e
nelle funzioni d’uso del prodotto); User innovatori (utilizzatori che hanno una vasta
esperienza d’uso con competenze tecniche sul prodotto)
ANALISI DEI BISOGNI Richiede approcci ben precisi volti a identificare non
solo i bisogni espliciti, ma anche i latenti, ad assicurarsi che nessun bisogno critico del
cliente venga escluso o dimenticato, a fornire un supporto per la definizione del
concetto di prodotto, a creare un archivio per documentare l’attività di indagine sui
bisogni, e a sviluppare una sensibilizzazione dell’intera organizzazione sui bisogni del
cliente.
Le attività fondamentali di un progetto di analisi dei bisogni sono: focalizzazione,
identificare i clienti target e le aree di indagine; analisi, raccogliere le indicazioni date
dai clienti; sintesi, interpretare tali indicazioni in termini di bisogni; prioritizzazione,
organizzare i bisogni in un elenco gerarchico per stabilirne l’importanza.
L’attività di analisi si può effettuare attraverso diverse modalità: interviste vis a vis, o
anche con strumenti di comunicazione video o via WEB; Focus Group, una tecnica
dove il moderatore stimola la discussione di 1–2 ore con un gruppo di 8 – 10 user;
analisi delle situazioni d’uso, supportando l’osservazione con riprese video o fotografie
è possibile comprendere le modalità d’uso concrete del prodotto.
INTERVISTE AI CLIENTI Richiedono una solida preparazione preliminare
volta a stilare una lista con i punti principali da approfondire e possono essere
condotte da personale interno all’azienda o affidate a società di consulenza
specializzate in questo tipo di analisi. E’ necessario considerare nel piano delle
interviste non solo gli user ma anche gli altri attori nel processo di acquisto del
prodotto.
Dalle interazioni con i clienti si ricavano una serie di indicazioni che vanno elaborate e
sintetizzate in specifiche affermazioni che descrivono con accuratezza i bisogni,
chiamati need statement.
IMPORTANZA DEI BISOGNI I bisogni non hanno tutti la medesima
importanza: è necessario attribuire alla lista dei need statement un livello di
importanza relativa. Un metodo frequentemente utilizzato per attribuire l’importanza
ai bisogni è quella del rating: per ogni statement della lista viene richiesta
l’importanza in una scala di Likert 1-5 (1, non importante e non necessario; 5,
assolutamente importante). Si effettua poi una media tra le risposte ottenute dai
clienti coinvolti.
Un’ulteriore elaborazione utile per la prioritizzazione dei bisogni è la valutazione
dell’attuale livello di soddisfazione con i prodotti utilizzati. Anche in questo caso la
scala più opportuna è quella di Likert 1-5: i livelli di importanza e di soddisfazione
possono poi essere incrociati per classificare I diversi bisogni.
La zona di bassa soddisfazione e alta importanza del bisogno, rappresenta uno spazio
di opportunità di differenziazione premium-price. La zona caratterizzata da bassa
importanza del bisogno e alta soddisfazione potrebbe, invece, nascondere situazioni di
over-shoting (il prodotto è eccessivo rispetto alle esigenze reali) e offrire opportunità di
differenziazione lower-price per innovazioni consistenti.
CAPITOLO 8
ALLA RICERCA DI NUOVE IDEE DI PRODOTTO (IDEAZIONE
CREATIVA E SVILUPPO TECNOLOGICO) È la capacità organizzativa
di esplorazione delle opportunità di rinnovamento che contraddistingue le imprese
innovative.
L’Innovation Workshop e l’Innovation Contest sono le 2 diverse strade che si
allontanano dall’approccio passivo dell’Idea Fishing; la prima è centrata sui processi
collaborativi, l’altra si basa sulla competizione fra una ‘folla’ di soggetti non
selezionati.
INNOVATION WORKSHOP E’ un’iniziativa nella quale un gruppo
selezionato di persone è impegnato in un processo collaborativo. Le modalità di
organizzazione di un workshop si formano in base a 2 dimensioni: impegno richiesto
(EFFORT), e complessità del processo di ideazione creativa (PROCESSO).
Il workshop è costituito da: una singola sessione (single stage), o da una sequenza di
sessioni distribuite nel tempo (multi stage), integrate dalle attività che i singoli
partecipanti devono portare a termine tra una sessione e la successiva.
Tale modello distingue 4 differenti approcci
-Approccio 3 e 4, partendo dal basso si distinguono 2 approcci, Sessione one-off di
Idea Generation con tecniche di creatività e Sessioni multiple, che differiscono perché
la prima richiede basso impegno e una singola sessione, mentre la seconda un alto
impegno e una sequenza multi-stage, cioè di sequenze multiple. Differiscono quindi,
nell’impegno e nella complessità
-Approccio 1, comprende 3 diverse modalità: IDEO Process (si articola in 5 fasi:
empatizzare con i clienti per comprenderne i bisogni, definire i problemi da affrontare,
ideare, prototipare le idee migliori da realizzare con il minimo sforzo, testare gli
utenti); Value Innovation (strutturato in 4 fasi e centrato sul concetto di ‘curva del
valore’, strumento chiave da utilizzare nel primo step del processo, il cosiddetto
‘risveglio visivo’. Nella prima fase il gruppo di lavoro deve costruire la curva del valore
della propria impresa e dei concorrenti, identificando l’insieme degli attributi sui quali
si concentra la concorrenza e valutando per ogni attributo il livello dell’offerta che i
clienti ricevono dai concorrenti. Dopo si costruisce un diagramma che vede nell’asse
orizzontale l’insieme degli attributi chiave di prodotto/servizio e verticale il livello
dell’offerta. La curva del valore rappresenta il profilo della proposta di valore di
un’impresa); Modello Verganti (focalizzato sulla ricerca di idee di prodotto innovative
che siano in grado di tracciare nuove direzioni nello sviluppo dei prodotti. Il punto di
partenza sono le visioni personali sui cambiamenti nel valore proposto ai clienti. Il
processo è strutturato in 4 passi: riflessione individuale su nuove idee di prodotto,
critica costruttiva con un altro soggetto della visione sviluppata, per elaborarla e
raffinarla assieme, questa viene potenziata utilizzando una rete più ampia di persone
(denominata circolo radicale), le visioni ritenute più interessanti vengono sottoposte
alla revisione di attori esterni (esperti del settore e clienti/utilizzatori) per testare le
proposte di valore).
-Approccio 2, un ulteriore approccio è lo Strategic Roadmapping (processo single-
stage, che utilizza un grande cartellone). Lo scopo è quello di catturare in un solo