Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 46
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 1 Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 46.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti per l'esame di Creazione di impresa e imprenditorialità  Pag. 46
1 su 46
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MISE).Le normative regionali e nazionali disciplinano gli ambiti di intervento, i destinatari, i requisiti e le modalità di accesso, il periodo temporale a cui si riferiscono, gli importi massimi erogabili o sgravabili ed altri dettagli specifici.

Anche soggetti di tipo privato possono erogare servizi finanziari, ad esempio:

  • Acceleratori/Incubatori privati che partecipano al capitale di startup/pmi innovative
  • Grandi imprese che vogliono fare scouting di nuove tecnologie e che finanziano startup/pmi innovative (v. corporate entrepreneurship)
  • Investitori professionali nel capitale di rischio (business angel, venture capitalist, Private equity -> vedi lezione su «Finanziare avvio e sviluppo»)
  • Gestori di piattaforme di crowdfunding (gestiscono la raccolta di fondi online) -> v. lezione su «Crowdfunding»
  • Altre forme di supporto finanziario all’imprenditorialità diverse dalle precedenti attraverso premi (es. business plan competition,
call for ideas, business model competition, hackathon, ecc.) Con il termine corporate entrepreneurship si intendono tutte quelle attività finalizzate a rinnovare e ringiovanire l'innovazione in un'impresa già esistente (tipicamente di grandi dimensioni), laddove, pur avendo strumenti e competenze, questa non riesce a cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti ambientali. La corporate entrepreneurship può avere luogo secondo due modelli: 1. imprenditorialità interna (internal venturing): si valorizzano talenti e competenze dal basso (i dipendenti) all'interno dell'impresa creando divisioni, filiali, dipartimenti di ricerca e gruppi di lavoro che propongono progetti innovativi che potranno poi essere valorizzati e supportati dalla direzione. - si resta all'interno della stessa impresa - si coinvolge il personale attraverso call interne 2. imprenditorialità esterna (external venturing): lo scouting di idee e

competenze avviene ricorrendo a soggetti che risiedono all'esterno dei confini organizzativi dell'impresa che vuole innovare:

  • vengono valorizzate le conoscenze avanzate, complementari e/o trasversali che sono possedute da start-up/imprese esterne in ottica di open innovation o per altre motivazioni (es. di carattere finanziario o legato a finalità etiche);
  • le imprese possono ricorrere a ricerca commissionata o congiunta con università e centri di ricerca oppure partecipano alla creazione di imprese spin-off per finalità di innovazione

In linea di principio, le imprese esterne possono ricevere varie forme di supporto (sponsorship) dalla grande impresa:

  • Conoscenze tecniche e di mercato;
  • Supporto allo sviluppo tecnologico;
  • Servizi di formazione e consulenza;
  • Supporto finanziario → Corporate Venture Capital.

Il Corporate Venture Capital è una forma di investimento da parte di aziende, di solito di medie o grandi dimensioni, nel capitale

di società ai loro primi anni di vita, quindi che si trovano ad affrontare la fase di seed capital o di start up. Le imprese finanziatrici partecipano con quote di capitale di minoranza e in considerazioni di obiettivi di diverso tipo che possono essere anche concomitanti e complementari. In ordine di importanza: - Obiettivi strategici: avere un accesso privilegiato alle innovazioni e alle tecnologie sviluppate dai partner finanziati; diversificare, aprire nuove "finestre tecnologiche", valutare la possibilità d'ingresso in nuovi mercati. Questo è solitamente il principale obiettivo del CVC; - Obiettivi finanziari: si investe anche per ottenere un rendimento soddisfacente, che rappresenta l'obiettivo primario del Venture Capitalist tradizionali; - Obiettivi etici: connessi a iniziative di responsabilità sociale d'impresa di vario tipo, per creare impatto sul territorio, e più in generale per finalità di sviluppo.sostenibile. La partecipazione da parte delle aziende finanziatrici può avvenire secondo diverse modalità: - Partecipazione diretta: l'azienda investe direttamente nelle startup/pmi innovative, senza costituire una società veicolo ad hoc; tale attività viene gestita da un team di risorse aziendali interne. - Fondo interno dedicato: l'azienda costituisce una società veicolo, vale a dire un apposito fondo dedicato di CVC, a cui lascia maggiore autonomia decisionale e strategica. In questo caso, l'attività è svolta da un team composto da una combinazione di risorse provenienti dall'azienda e da fondi di venture capital. - Fondo esterno: l'azienda decide di rivolgersi a un investitore istituzionale professionale a cui dà mandato di ricercare startup/pmi ad alto potenziale. Una volta trovata l'azienda target, la società investe quindi attraverso l'investitore istituzionale stesso. La gestione.risorse e supporto per accelerare la crescita e raggiungere nuovi obiettivi. Per quanto riguarda i finanziamenti per lo sviluppo delle PMI, questi possono essere ottenuti attraverso diverse fonti, tra cui: 1. Finanziamenti bancari: le banche offrono prestiti e linee di credito alle PMI per sostenere le loro attività di sviluppo e crescita. Questi finanziamenti possono essere garantiti da garanzie personali o da garanzie reali, come ad esempio ipoteche su immobili o pegni su macchinari e attrezzature. 2. Investitori di venture capital: gli investitori di venture capital sono soggetti che investono capitali in imprese ad alto potenziale di crescita. Questi investitori forniscono capitale di rischio alle PMI in cambio di una partecipazione azionaria. Oltre al capitale, gli investitori di venture capital possono anche fornire competenze manageriali e supporto strategico per aiutare le imprese a crescere. 3. Finanziamenti pubblici: le PMI possono accedere a finanziamenti pubblici attraverso programmi di sostegno finanziati da enti governativi o regionali. Questi finanziamenti possono assumere diverse forme, come contributi a fondo perduto, agevolazioni fiscali o prestiti agevolati. 4. Finanziamenti da parte di business angel: i business angel sono investitori privati che forniscono capitale di rischio alle PMI in fase di avvio o di sviluppo. Questi investitori possono offrire non solo capitale, ma anche competenze manageriali e contatti nel settore. 5. Crowdfunding: il crowdfunding è un metodo di finanziamento che coinvolge un gran numero di persone che contribuiscono con piccole somme di denaro per sostenere un progetto o un'impresa. Questo tipo di finanziamento può essere utilizzato sia per l'avvio che per lo sviluppo delle PMI. È importante sottolineare che le PMI devono presentare un business plan solido e convincente per poter accedere a finanziamenti esterni. Inoltre, è consigliabile cercare il supporto di esperti finanziari o consulenti per valutare le diverse opzioni di finanziamento disponibili e scegliere quella più adatta alle proprie esigenze.

partner e clienti per legittimarsi sul mercato, ma che ha limitate possibilità di crescita;

un'impresa fondata da 2-4 anni che ha realizzato importanti vendite, ha un portafoglio clienti (anche internazionali) inespansione e che opera in settori ad alta crescita, e che eventualmente abbia ricevuto precedenti round di finanziamenti.

In queste quattro diverse situazioni variano le tipologie di finanziamenti a cui la start-up ha tipicamente accesso, le categorie di finanziatori, gli importi e le garanzie previsti, nonché il grado di rischiosità dei finanziamenti e le conseguenze in termini di governance e risultati.

Partiamo considerando start-up (punti 2 e 3) che devono iniziare a strutturare un business plan finalizzato alla quantificazione delle risorse necessarie per l'avvio e i primi anni di attività.

In realtà ancor prima di fondare l'impresa, i proponenti del team avranno già investito alcune risorse per fare sperimentazione,

prestito convertibile (con la possibilità di convertire il prestito in azioni della start-up);❖ a titolo di capitale di rischio (con la possibilità di ottenere una partecipazione azionaria nella start-up);❖ a titolo di finanziamento pubblico (attraverso bandi, contributi o incentivi offerti da enti pubblici o istituzioni);❖ a titolo di finanziamento privato (attraverso investitori privati, come business angels o venture capitalist).

rischio.❖Coinvolgimento a titolo di capitale di prestito per l'avvio

In questo altro caso il finanziatore è un creditore ed ha diritto:

  • al rimborso del capitale prestato;
  • agli interessi che sono scollegati, in linea di principio, dai risultati ottenuti.

Le principali tipologie di finanziamenti a titolo di prestito sono:

  • Prestiti dei soci dell'impresa;
  • Prestiti da banche e altri intermediari finanziari;
  • Prestiti pubblici.

In fase di avvio, la principale difficoltà di una startup è quella di offrire idonee "garanzie" (personali e reali) e a dimostrare uno storico di vendite ed altri requisiti soggettivi e oggettivi di valutazioni.

La formula del prestito è destinata per lo più a startup già costituite e operative.

Tuttavia, esistono strumenti che facilitano l'accesso al credito, come il Fondo di garanzia per le PMI, che consente di accedere a finanziamenti (prestiti) da parte delle banche tramite la concessione

di coinvolgimento a titolo di capitale di rischio per l'avvio di una startup potrebbe essere quello di un investitore che decide di sottoscrivere una quota di capitale della startup diventando così socio. Questo investitore potrebbe essere un partner industriale o commerciale, o un professionista con competenze tecniche specifiche. La remunerazione dell'investitore avviene attraverso il dividendo, ovvero la parte degli utili che spetta al socio, e attraverso il capital gain, che rappresenta la differenza tra il prezzo di vendita e di acquisto delle partecipazioni nella startup. È importante scegliere i partner con attenzione, valutando la loro capacità di apportare risorse aggiuntive e finanziarie, nonché contatti e competenze tecniche utili per lo sviluppo della startup.

Un particolare tipo di finanziamento a titolo di capitale di rischio consiste nella partecipazione di soggetti pubblici (ad esempio università o incubatori, agenzie regionali) al capitale di start-up e PMI innovative.

I soggetti che investono nel capitale di rischio di un'impresa possono entrare nel capitale in diversi momenti a seconda dello stadio del ciclo di vita della stessa:

  • La fase di avvio o startup è quella che include il processo di maturazione della business idea fino alla costituzione dell'impresa e all'avvio nei primi 3-4 anni (da imprenditore potenziale a imprenditore nascente a imprenditore novizio);
  • La fase di consolidamento è detta di scale-up ed ha una durata più indeterminata della precedente - la startup perde i connotati iniziali in quanto è diventata (o è prossima a diventare) un'impresa "stabile" con obiettivi di crescita quantitativa. Si tratta di un caso riservato a poche imprese: non tutte.
le startup riescono a perseguire la crescita e ad avere accesso a finanziamenti e competenze per supportarla; ● La fase di maturità dell'impresa ricorre nel lungo termine, quando l'azienda ha consolidato la sua posizione sul mercato e ha raggiunto un livello di stabilità; ● Durante la fase di maturità, l'impresa può concentrarsi sulla diversificazione delle sue attività, sfruttando le opportunità di espansione e di penetrazione dei mercati; ● In questa fase, l'azienda può anche cercare di migliorare la sua efficienza operativa e di ridurre i costi, al fine di aumentare la sua redditività; ● Inoltre, l'impresa può cercare di mantenere la sua posizione competitiva attraverso l'innovazione continua e l'adattamento alle mutevoli esigenze dei clienti; ● Infine, durante la fase di maturità, l'azienda può anche considerare l'opzione di espandersi attraverso fusioni e acquisizioni, al fine di consolidare la sua posizione sul mercato e di sfruttare sinergie con altre aziende.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
46 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiara_3099 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Creazione di impresa e imprenditorialità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Scafarto Francesco.