Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Rivoluzione di Ottobre (Novembre) 1917
Nel caos crescente fu, quindi relativamente facile alla propaganda socialista di Lenin e del suo partito bolscevico fare breccia nel popolo, organizzato in consigli rivoluzionari (soviet), che nell'ottobre del 1917 lanciarono l'attacco al governo borghese.
Questa rivoluzione era basata su:
- Immediata uscita dalla prima guerra mondiale
- Riforma agraria - l'idea di ridistribuire le terre ai contadini
- Le scelte in materia di debito pubblico - ripudiare il debito pubblico (considerando come debito dello zar) conflitti con altri paesi che li avevano finanziati
Seguirono quattro anni di guerra civile, durante i quali l'economia si trovò in un regime di "comunismo di guerra".
Analisi Economica
Dal comunismo di guerra ad un'economia pianificata
Il comunismo di guerra (1917-1920): Siamo negli anni della guerra civile, Lenin e i suoi seguaci tentano di applicare una serie di politiche economiche, dato il...
malcontento generalizzato:- Industrie nazionalizzate
- Produzione agricola requisita (se non nascosta)
- Ritorno al baratto:
- Abolizione della moneta
- Abolizione del commercio privato con conseguente diffusione del mercato nero
- Lavoratori militarizzati e pagati in natura tutti lavorano per lo Stato e ricevano pagamenti in natura (buoni di acquisto) esclusivamente garantendo un livello minimo di sussistenza
- I servizi essenziali diventano gratuiti (ma è un ammontare minimo)
Le politiche consistono:
- Reintroduzione della moneta
- Liberalizzazione del commercio e dell'industria per le piccole imprese (al di sotto di 20 occupati)
- Liberalizzazione dell'agricoltura: Lenin sperava di indurre gli agricoltori a produrre di più e a vendere di più sul mercato con incentivi di prezzo tipicamente capitalistici, imponendo un'imposta fondiaria proporzionale (le tasse si pagano in base alla terra posseduta e non in base alla produzione, dunque la maggiore produzione incentivata dalle maggiori opportunità di guadagno).
- Concessione ai privati delle grandi imprese: delle grandi imprese industriali nazionalizzate, solo quelle ritenute strategiche venivano sottoposte a decisioni centralizzate, mentre alle altre veniva lasciata una certa autonomia, anche nella formazione di gruppi (trust). Delle grandi imprese veniva definita esclusivamente la strategia generale, ma era loro permesso di seguire in maniera autonoma principi di
Efficienza e ottimizzazione delle risorse. Si può definire la NEP come il primo esperimento di economia mista, in cui lo Stato svolgeva una funzione programmatrice generale e gestiva una serie di imprese nazionalizzate, lasciando tutto il resto al mercato (all'interno di un'economia monetizzata). I risultati della NEP sono molto produttivi e permettono la ripresa economica, arrivando anche a qualche importante recupero nel commercio estero. Tuttavia, la NEP conteneva alcuni difetti intrinseci e manteneva aspetti del sistema capitalistico inaccettabili per certe componenti del partito bolscevico.
I LIMITI DELLA NEP:
Limiti economici:
- La presenza di trust: poiché i trust venivano alti prezzi dei prodotti manifatturieri, la popolazione, che viveva con bassi salari o con ciò che realizzava con l'agricoltura, non riusciva ad acquistare i beni prodotti (crisi delle forbici).
- Disincentivo alla commercializzazione dei prodotti agricoli: in quanto i...
particolarmente dell'industria pesante, accreditando un processo di crescita sbilanciato a danno dell'agricoltura, che tuttavia doveva essere lasciata in mano ai privati.
2. DESTRA ESTREMA vogliono accettare la condizione esistente nel paese con l'idea di investire nell'agricoltura, così da ottenere una popolazione con maggiori risorse economiche e che sarà in grado di sviluppare l'industria (aumentare il risparmio popolazione, ridurre i prezzi prodotti agricoli, creare margini per la successiva crescita industriale)
3. DESTRA voleva la continuazione di una crescita bilanciata sul tipo della NEP mentre questo dibattito interno al partito continuava, Stalin, alto dirigente del partito sovietico, si limitò ad allinearsi con la posizione della destra.
STALINISMO ED ECONOMIA DI PIANO:
Nel 1927 le relazioni esterne dall'Urss peggiorano, mentre si moltiplicavano i problemi interni di disponibilità di cereali sui mercati urbani. Stalin
finì così con adoperare misure sempre più coercitive, diventando sempre più convinto che non c'era altro modo di realizzare progetti industriali (versione ancora più estrema di quella della sinistra). Nell'autunno del 1929 venne dichiarata la collettivizzazione delle terre, diventando delle grandi imprese agricole nazionalizzate (con obiettivi di produzione). Ciò a causa di una crisi di raccolta dei cereali, dovuta principalmente alla scarsa produttività dell'agricoltura ma anche agli scarsi incentivi (i contadini venivano pagati indipendentemente dal livello di produzione). Questa manovra fece accrescere le proteste e di conseguenza si rafforzò la tendenza di Stalin a governare con la violenza. Ha inizio nel 1929 la pianificazione sovietica, dove l'organismo centrale di coordinamento (Gosplan), stabiliva gli obiettivi annuali che dovevano essere realizzati dall'economia. Di questi obiettivi, il partitocontrollava direttamente i principali.I piani operativi, per ciascun settore industriale e ciascuna impresa, erano elaborati a partiredagli obiettivi del Gosplan, configurando un meccanismo dirigistico integrale (top - down).
Con il modello input – output e obiettivi fisici si produce in base a quanto serve e sisa già a priori le risorse che sono necessarie.
materie primeLe venivano distribuite in base alle matrici input – output (se l’obiettivo è quellodi produrre X e so che per produrre X mi serve una quantità di materie prime pari a Y, alloradistribuisco Y direttamente all’impresa).
prezziI venivano stabiliti dal Gosplan secondo criteri di coerenza con gli obiettivi delpiano, usando discriminazione di prezzo e prezzi multipli. Proprio quest’ultima caratteristica diprezzi integralmente amministrati fece perdere ai prezzi in Urss il loro legame con i costi diproduzione e la scarsità o abbondanza dei prodotti rispetto alla domanda relativa.
producendo itipici fenomeni di eccesso di offerta o di domanda. Tutti i fenomeni di eccesso di domanda venivano trattati col razionamento e le code, invece che con il rialzo del prezzo.
difetti della pianificazione centralizzataMa i sovietica vanno ben aldilà del problema della rigidità dei prezzi amministrati. La della pianificazione quinquennale era uno dei problemi principali: era impossibile prevedere il futuro alla perfezione e quindi spesso si doveva ricorrere a modifiche del piano che arrivavano sempre con molto ritardo e con ripercussioni negative sulla filiera interessata.
Per ovviare a questi problemi, il mercato prendeva la sua rivincita, infatti i direttori di fabbrica mercati informali erano costretti a servirsi di per liberarsi di prodotti in eccesso e acquisire quelli in difetto allo scopo di raggiungere gli obiettivi del piano.
obiettivi irraggiungibiliSpesso però gli del piano risultavano .tecnologiaUn altro serio problema, forse il più grave di tutti, era
dato dalla .Tra il 1917 e il 1930 non vi fu spazio per una tecnologia sovietica, ci si limitò a introdurremodelli occidentali. All’inizio della pianificazione staliniana, si preferirono però i modelli americani, in parte perché più adatti al gigantismo degli impianti e in parte per paura che gli europeipresenti in Russia favorissero la controrivoluzione.Negli anni 1930-1933 gli americani fornirono iniezioni massicce di tecnologia, talmente massicceche non ci fu alcuna possibilità di introdurre tecnologia autoctona.
Il problema vero era che in un sistema pianificato diventava ancora più difficileintrodurre tecnologia, dato che i tempi le caratteristiche della nuova tecnologia nonsono pianificabili ex ante. Inoltre, la ricerca richiede spazi di libertà impensabili inun regime poliziesco come quello di Stalin.
Infine, bisogna ricordare l’impreparazione tecnica degli ingegneri dell’Urss, non come il fatto chemolti lavoratori
fossero stati presi dalle campagne e dunque non avevano una adeguata conoscenza delle tecnologie importate.
I RISULTATI:
Sia il primo piano quinquennale (1928-1932), sia il secondo (1933-1937) raggiunsero il 70% circa degli obiettivi prefissati. Nonostante le notevoli difficoltà si può affermare che alcuni importanti risultati, voluti dai pianificatori, non mancarono.
Risultati raggiunti dalla pianificazione sovietica 1928-1940
192 | 1937 | 1940 | ||
---|---|---|---|---|
Struttura del PNL per settore produttivo (%) | 49 | 31 | 29 | |
AGRICOLTURA | 28 | 45 | 45 | |
INDUSTRIA | 23 | 24 | 26 | |
SERVIZI | 31 | 63% | 34 | |
Trasformazione del settore industriale | Ind. PESANTE | Ind. LEGGERA | ||
Struttura del PNL per impiego finale (%) | COS. PERSONALI | 82 | 55 | 49 |
SERVIZI PUBBLICI | 5 | 11 | 11 | |
PUBBLICA AMM. E DIFESA | 3 | 11 | 21 |