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COMMERCIO IN ITALIA SECOLI XX e XXI
(Prof. Marco Cini)
Anno Accademico 2023-2024
Appunti di Nicola Montigiani
ECONOMIA E STORIA DELLA GLOBALIZZAZIONE
PRIMO MODULO PROF. ALBERTO BIANCHI
PRIMA PARTE
Globalizzazione: culturale, demografica, geo-politica, ecologica e economica
Globalizzazione: sostenitori (neo-liberisti) e detrattori (tout-court o moderati)
Globalizzazione: allargamento degli scambi commerciali.
Globalismo= idee che stimolano e difendono lo sviluppo della globalizzazione
Personaggi importanti della Globalizzazione: Friedrich Von Hayek (economista liberale, sostiene il
commercio), Joseph Stiglitz (economista liberale ma critico su istituzioni finanziarie internazionali)
e Greta Tumberg (attivista per l’ambiente e globalista)
La globalizzazione pone al centro il primato dell’economia di mercato => capitalismo globale
Fino al 1850 l’estensione della globalizzazione è limitata.
Eventi che accelerano la globalizzazione: 1850 Macchina a vapore, 1990 ICT, futuro telepresenza
Istituzioni Sociali= regole del gioco della società o vincoli che disciplinano i rapporti tra uomini
≠
Istituzioni: Formali / Informali Istituzioni Organizzazioni (apparati politici, sociali, economici)
Elementi basilari per l’economia di mercato: Proprietà privata, sistema di mercato, iniziativa di
mercato e arricchimento
Sistemi economici: autoconsumo -> sistema curtense -> economia pianificata -> economia
corporativa -> globalizzazione Tutti devono affrontare la scarsità delle risorse
Capitalismo = economia di mercato = sistema economico dove gli individui che dispongono di
proprietà privata, possono intraprendere decisioni economiche
Scopo del capitalismo = massimo profitto
Il mercato ha 2 significati: storico e logico
Il mercato ha due componenti fondamentali: domanda e offerta
Domanda: “Quanto i consumatori spendono per un bene datone il prezzo e quanto
spenderebbero se il prezzo cambiasse”. Dipende da popolazione, fattori geografici, fattori
socio-culturali. Influenzata da bisogni e desideri, determinata da reddito, distribuzione di esso e
livello di prezzi. La domanda aggregata è scomposta in interna privata, interna pubblica e estera.
La percentuale di spesa in beni di prima necessità aumenta quando il reddito diminuisce
Potere d’acquisto = quantità di beni e servizi che si possono acquistare spendendo moneta,
fornita da reddito corrente e cumulativo (patrimonio)
Le imprese decidono cosa, quando e quanto produrre per massimizzare il profitto 1
Processo produttivo = INPUT (fattori produttivi) -> OUTPUT (prodotti finali)
Fattori produttivi = Fattore terra, capitale (fisso e circolante) e lavoro
Indice Dipendenza Strutturale = (popolazione inattiva/popolazione attiva) x 100 MUST(>60)
Produttività del Lavoro = Quantità prodotta/fattore lavoro
Produttività del Capitale= Quantità prodotta/fattore Capitale
Mercato = Luogo e momento dove vengono scambiati beni e la corrispondente somma di denaro
Adam Smith: “Gli uomini si scambiano merci naturalmente perché sono produttori parziali”
Sistema capitalistico: Due operatori (Famiglie e Imprese), due mercati (dei Beni e della
Produzione), due flussi (Reali e Monetari), intermediari finanziari (Banche)
PIL= Prodotto Interno Lordo
L’incontro tra Domanda e Offerta = Prezzo di scambio o di equilibrio (tutti i soggetti soddisfatti)
Curva di domanda decrescente, Curva di offerta crescente
Posizione di equilibrio = efficienza -> il mercato conduce all’efficienza
L’economia del benessere -> importanza dell’equità -> intervento pubblico redistributivo
Nel mercato reale (non perfetto), è necessario lo stato anche per avvicinare il mercato alla
situazione ottimale
Legge di Say: non si può presentare una sovrapproduzione (carenza di domanda). Possono
verificarsi squilibri temporanei e ciclici (legge smentita dopo 130 anni da Keynes)
PIL: misurazione statistica della produzione nazionale, somma dei prodotti dei prezzi dei beni
finali moltiplicati per le quantità vendute
Incremento del PIL -> crescita economica
PIL reale= PIL - inflazione
Deflattore del PIL = PIL nominale / PIL reale
Crescita economica intensiva= la crescita è maggiore dell’aumento della popolazione (aumenta il
PIL pro-capite), crescita economica estensiva = la crescita aumenta in modo pari alla
popolazione.
PIL non dice niente sulla distribuzione dei redditi
Maggiore efficienza produttiva -> specializzazione produttiva -> concorrenza -> sviluppo economico
Nell’antichità tutti produttori totali, oggi tutti produttori parziali con economia di apprendimento
Specializzazione legata agli scambi di mercato
Scambi commerciali: offrire beni/servizi ottenendo qualcosa in cambio
Bilancia commerciale: contabilità delle importazioni e esportazioni 2
Teoria dei vantaggi comparati (Ricardo): i paesi traggono vantaggio dalla specializzazione
produttiva dedicandosi alla produzione del bene in cui godono del più elevato vantaggio
comparato
Il vantaggio comparato dei paesi è dovuto alle diverse dotazioni di risorse. I paesi esportano il
prodotto che utilizza in modo più intensivo il fattore di produzione più abbondante
Ne derivano due corollari: La produzione sarebbe al massimo livello se rispettano la teoria, e
inoltre avremmo tra i paesi una convergenza dei prezzi dei fattori produttivi
Il mercato mondiale ha sempre più interscambio e integrazione
Arbitraggio: acquistare il bene nella località A per venderlo nella località B
La perfetta integrazione è irraggiungibile
Se concorrenza perfetta, nella quantità di equilibrio, il benessere della società sarebbe massimo. 3
SECONDA PARTE “STORIA ECONOMICA DELLA GLOBALIZZAZIONE”
Globalizzazione concretizzata in 2 fasi: 1870-1990 innovazioni industriali e 1990-oggi ICT
La terza fase è nel presente e futuro che riguarda le tecnologie che abbattono i costi di
trasferimento delle persone
In europa dal medioevo alla fine del XVII secolo non erano presenti le condizioni capitalistiche di
base, era presenta la semi-schiavitù dei servi della gleba, l’arricchimento non era eticamente
accettato e non c’era concorrenza
Calmieri = regolazioni pubbliche dei prezzi
Forme di circolazione NON di mercato presenti: autoconsumo, redistribuzione, reciprocità
Economia pre-industriale basata sull'agricoltura con ricchezza in mano a pochi e popolazione
scarsa. Scambi di mercato limitati, limitata specializzazione produttiva
La circolazione di mercato prima si afferma in estensione e poi in intensità grazie alla crescita delle
città
Mercantilismo: Tra il 1500 e 1700, i traffici commerciali subiscono un forte sviluppo negli stati
dotati di flotte navali.
Obiettivi: aumentare potenza dello stato, favorire l’afflusso di moneta, le flotte navali e opere
pubbliche, bilancia commerciale favorevole e, infine, l’espansione coloniale.
Ricchezza e aumento dei beni diventano fini desiderabili per la prima volta
Conseguenza: Guerre commerciali e militari, stallo nelle relazioni economiche internazionali
Tre Rivoluzioni industriali:
● Prima rivoluzione industriale (1750-1860): Nasce in Inghilterra; nuove tecnologie,
industria manifatturiera, crescita demografica, applicazione di progressi scientifici alla
produzione come la divisione del lavoro di Adam Smith
La macchina a vapore, alla base di nuovi mezzi di trasporto / navigazione mercantile /
petroliere / ferrovie, è l’emblema dell’evoluzione industriale
● Seconda rivoluzione industriale (1860-1950): Interessa ancora il settore secondario;
scienza fondamentale per produzioni chimiche, di acciaio e di elettricità; economie di
scala; crescita minore in Inghilterra.
Dal 1900 elettrificazione delle ferrovie in europa, motore a combustione interna,
automobili nate in Germania (Ford introduce la catena di montaggio), aeroplano,
container, tecniche di refrigerazione, telegrafo intercontinentale e senza fili, telefono.
● Terza rivoluzione industriale (1950-oggi): utilizzo abbondante idrocarburi, gas naturale e
nucleare; progressi nell’elettronica, telecomunicazioni e reti.
Fino agli anni ‘80 Stati Uniti prima potenza 4
Economie di scala= diminuzione del costo totale medio di produzione, dati i costi dei fattori di
produzione, all’aumentare della quantità prodotta. Raggiunta una certa quantità -> Diseconomia
di scala= i prezzi smettono di diminuire e iniziano ad aumentare.
Prodotto Medio dell’Impresa: PME=Q/L
Costo Medio Variabile CVME=CV/Q Costo Medio Fisso CFME=CF/Q CVME+CFME=CTME=CT/Q
All’aumentare di Q, il CFME diminuisce. Il CVME inizialmente decresce e poi cresce
Massima produttività: quantità ottimale di fattori variabili
Se praticamente solo CF -> processo Capital Intensive -> rendimenti crescenti
Produttività Totale dei Fattori di Produzione
TFP = incremento % del prodotto - incremento % ponderato di (lavoro+capitale+terra)
Il forte investimento iniziale delle Economie di Scala porta spesso a monopoli
Misurazioni del grado di globalizzazione
Prezzo importazione = prezzo esportazione + costi trasporto + dazi doganali
I due costi rappresentano un cuneo, che diminuisce con l’integrazione dei mercati
Approssimazione grado di globalizzazione: Export sul PIL=(valore export/PIL) * 100
Indicatore più preciso: divergenza di prezzi tra coppie di mercati dello stesso bene
Da metà ‘800 -> Liberalizzazione della politica commerciale nata in Inghilterra e accelerata con
l’accordo commerciale Cobden-Chevolier tra Inghilterra e Francia
Nazione più favorita NPF = Principio di non discriminazione = l’accordo commerciale stretto con
una nazione lo si estende a qualunque altra senza penalizzazioni particolari
Protezionismo appoggiato solo dalle classi agricole
Gli USA sono gli unici a mantenere una politica protezionistica
Dagli anni 70 dell’800 alcuni paesi europei tornano a politiche protezionistiche (Italia) ed altri
rimangono nella convinzione liberista, ciò porta alla conferma delle teorie studiate
A cavallo tra 800 e 900 quindi la globalizzazione non è universale
Nel 1929 si sviluppa una nuova e tremenda crisi che smentisce la teoria di Say in quanto non fu
minimamente temporanea. Maynard Keyness afferma quindi che il capitalismo non trova il
proprio equilibrio nella piena occupazione, ma nella sotto-occupazione a causa della scarsità di
domanda
All’aumentare del reddito infatti si riduce la quota destinata a consumi privati e aumenta quella
destinata a investimenti che però possono rimanere inutilizzati provocando minore produzione
Lo stato doveva quindi agire per non avere il pareggio di bilancio ma un leggero deficit pubblico 5
Dal 1929 le grandi nazioni tornarono al protezionismo che port&